Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: LexaRay    07/12/2016    0 recensioni
[...] Se voleva darmi ventimila spiegazioni sulle chiacchierate con Esther, in quel momento non mi interessava. Mi avrebbe detto solamente mezze verità. Preferivo scoprire tutto in un colpo, da solo, magari sorprendendoli durante un bacio. Almeno poi non avrebbero più nascosto niente, ed io mi sarei messo il cuore in pace. Per questo li seguivo. Ma dopo quasi 3 mesi dall’ inizio dei loro “incontri segreti”, non era ancora successo niente. [...]
Genere: Sentimentale, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Alexy, Armin, Dolcetta, Kentin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 4 - WEEK-END DA BATTICUORE (PT. I)

 
Finalmente il week-end. Un piccolo momento di ristoro in mezzo alle ore di scuola. E come meglio spendere il fine settimana, se non andando a spasso per il centro della città? Io, Alexy Evans, non potevo trovare soluzione più gradita. Peccato che ogni santa volta mi toccava andarci da solo. Armin è troppo notturno per star fuori durante il giorno. Che palle!
Stavo camminando lungo la via pedonale principale, costeggiando i negozi, quando un paio di cuffie fantastiche, no che dico, MERAVIGLIOSE, catturarono la mia attenzione. Ultimo modello di una nota marca di impianti stereo e audio. Solo dopo alcuni minuti di contemplazione mi accorsi del prezzo. Ok ho capito, il prossimo secolo potrò permettermele.
Mi allontanai così dal negozio, un po’ affranto per via di quel prezzo così vertiginoso, finché non trovai alla mia destra l’entrata del parco. Non ero frequentatore assiduo dei parchi (troppi mocciosi scalmanati e coppiette bavose), ma quel giorno decisi di entrarvi, un po’ guidato da una specie di sesto senso che non sapevo di avere. Girai per i sentieri in mezzo al verde, passando vicino a laghetti e aiuole, venendo superato ogni tanto da gente in bici o che correva per allenarsi.
Camminavo lì già da quindici minuti, quando vidi volare sopra la mia testa un disco color verde fluorescente, che venne preso al volo da cane sicuramente di razza. Non feci in tempo a pensare al giusto insulto per lo sconosciuto padrone del cane che aveva rischiato di lanciarmi quel frisbee in testa, che le parole mi morirono in gola. Correndo, mi stava venendo incontro Kentin. Mi irrigidii preso alla sprovvista, mentre lui si fermava di fronte a me.
“Alexy! Che sorpresa, non pensavo di trovarti al parco. Non sei tipo da negozi?”
Si lo sono, ma le aziende hanno deciso che il mio budget oggi non sia sufficiente per pagare qualcosa di nuovo, obbligandomi a fare figure idiote di fronte a te, mannaggia alle cuffie, al centro, al parco e ai frisbee!
“S-si direi di si, ma anche il parco non mi dispiace”
Risi forzatamente, pieno d’imbarazzo.
“Ah bene, almeno adesso che ti ho trovato, posso continuare il mio giro non più da solo! Sempre se non hai altro da fare, non voglio sconvolgerti la giornata”
“C-certo che vengo! Non mi disturba affatto, anzi!”
Parlai con un’ottava in più, quasi urlando.
Ma che diavolo mi prende? Non è da me fare queste figuracce! E poi perché ho finito la frase con ‘anzi’? Chissà cosa penserà ora! Oddio cosa faccio adesso???
“Allora andiamo, così porto a casa Cookie, e poi andiamo a berci qualcosa!”
“Cookie?”
“Si, Cookie. E’ il mio cane, è proprio dietro di te!”
Mi girai di scatto e mi trovai davanti, che scodinzolava docilmente, il famoso cane del frisbee.
“E’ proprio bello”
Dissi con tenerezza, mentre Kentin lo riprendeva al guinzaglio.
“I pastori tedeschi secondo me sono I cani. Agili, forti e intelligenti. Anche eleganti per dirla tutta. Li adoro!”
Affermò tutto questo mentre accarezzava il suo cucciolone, con gli occhi che brillavano di affetto.
Come vorrei che mi guardassi allo stesso modo.
Istintivamente mi accucciai al suo fianco, e accarezzai la testa di Cookie, non rendendomi conto di essermi messo un po’ troppo vicino al mio cadetto.
“Si vede che gli vuoi bene. Vorrei tanto trovare anche io qualcuno che mi apprezzi come fai tu con Cookie.”
Stavo fissando il muso del pastore mentre sussurrai questa frase, ed ero talmente idiota da non accorgermi che Kentin si fosse girato a guardarmi sorpreso.
Cavolo forse ho detto troppo!
Mi voltai di scatto e mi trovai a pochi centimetri dal suo viso. In una frazione di secondo il mio viso diventò rosso tanto quanto i capelli di Castiel, e dall’emozione caddi all’ indietro, sbattendo il sedere per terra. Kentin invece, era rimasto immobile, e al contrario di me, ero bianco come un lenzuolo.
Ecco, l’ho spaventato a morte. Avrà pensato che volessi baciarlo. Che figura di merda!
“S-scusami! Non pensavo di esserti così vicino! Giuro! Non fraintendere, non l’ho fatto apposta!”
Andai avanti a scusarmi per un altro minuto buono, mentre ci alzavamo da terra. Ero troppo imbarazzato, senza contare che il mio cuore non accennava a smettere di scalpitare come un cavallo imbizzarrito. Avrei voluto scappare a casa e rifugiarmi in camera mia, lontano da tutte le possibili figure di merda che avrei potuto fare.
“Alex?”
“Eh?”
“Stai calmo! Non è successo niente di grave! Non ti devi scusare. Dai andiamo, se no diventa buio troppo presto, e ho voglia di bermi qualcosa!”
E mi sorrise. QUEL suo sorriso. Avrei potuto sciogliermi come un ghiacciolo al sole. Non poteva sorridermi in quel modo, mi faceva troppo male.
“Ok”
“Prima passiamo a casa mia che metto a cuccia Cookie.”
A casa tua??
“Certo nessun problema! Dopo tutto quello che ha corso, sarà anche stanco!”
Ora mi tocca pure scoprire dove abita! Alexy in che guaio ti sei cacciato?
Ci incamminammo per uscire dal parco. A detta di Kentin, casa sua distava circa cinque minuti a piedi. Non parlammo molto, o meglio, lui parlava e io ascoltavo in silenzio. Non riuscivo a capire cosa mi prendesse, di solito riuscivo ad essere molto più loquace.
Attraversammo un paio di vie, per ritrovarci di fronte ad un complesso di appartamenti moderni, con ampi terrazzi e grandi vetrate.
“Siamo arrivati! Dammi due minuti e ti raggiungo subito!”
Cane e padrone si avviarono su per le scale, scomparendo dopo la prima rampa. Così rimasi solo, schiavo dei miei pensieri. Mi sedetti sul muretto, e mi passai le mani fra i capelli.
Cosa devo fare?
 
----------------------------------------
 
 
Lo sento, oggi sarà una giornata da dimenticare.
Appena scesi dal letto mi ingarbugliai i piedi su un maglione, e inciampai, cadendo rovinosamente a terra di faccia. Bel modo di cominciare la giornata! Guardai l’ora e mi resi conto di aver dormito anche troppo: erano le 14:15.
Mi alzai imprecando in modo molto colorito, e mi diressi in bagno.
Mentre mi lavavo i denti in silenzio, pensavo alla giornata che mi aspettava: ero da sola a casa, e nessuno dei miei amici era libero, quindi avevo deciso di  recarmi in centro, precisamente in libreria. Ormai era una tappa fissa per me, e ogni volta entravo nella speranza di trovare qualche libro fantasy interessante, compresi quelli delle saghe che già leggevo.
Prima in libreria, e poi dritta a bere qualcosa di caldo!
Finii di vestirmi, e dopo aver chiuso casa, scesi per la lunga scalinata del mio condominio. Trovai la portinaia intenta a leggere la sua solita rivista e con un gesto della testa, la salutai con garbo prima di uscire.
Camminai fino alla zona pedonale del centro, facendo slalom tra i passanti, tutti intenti a sorreggere borse e borsette, presi dallo shopping frenetico.
Intravidi persino Ambra uscire da una famosa boutique, in compagnia della madre, con in mano una quantità improponibile di borse.
Scossi la testa contrariata, e dopo qualche altro passo arrivai alla mia isola del tesoro. La libreria.
Entrai, e cominciai a spulciare tutto quello che mi capitava a tiro, perdendo completamente la cognizione del tempo. Proprio nel momento in cui trovai un libro che cercavo da mesi, incastrato nel fondo di uno scaffale, mi sentii rivolgere la parola, e dallo spavento detti una bella testata allo spigolo del mobile.
“Esther! Ma che combini?”
La voce colpevole del mio infortunio arrivò più nitida alle mie orecchie, facendomi sussultare il cuore. Mi girai massaggiandomi la testa, con un sorriso imbarazzato.
“A-Armin..”
“Certo che ne combini una dietro l’altra!” disse prendendomi in giro “mancava solamente che facessi cadere tutti i libri dello scaffale!”
“Hahaha..Già!”
Io ero ancora accucciata per terra, con il libro in mano, che ridevo nervosamente per tutto quello che diceva. Strano perché di solito, la mia capacità di autocontrollo di fronte a lui è a prova di bomba.
Perché sono così imbarazzata?
“Ehi! Mi stai ascoltando?”
Rimisi a fuoco la realtà, e mi accorsi che Armin mi stava tendendo una mano, e mi guardava con uno sguardo più dolce del solito. Era talmente bello, che mi bloccai lì, a guardarlo, come in trans.
“Terra chiama Esther! Prima che il mio braccio si stacchi, ti decidi ad afferrarmi? Dai che ti aiuto ad alzarti!”
“Eh? Ah si, scusami!” e afferrai la sua mano. Nel farlo fui pervasa da un fremito, e il mio cuore cominciò a galoppare.
Ma che cavolo mi succede? Esther datti una calmata santo cielo!
Mi tirò su senza nessun sforzo, e nel farlo mi sorrise divertito.
“Certo che sei proprio incredibile, hai sempre la testa tra le nuvole!”
Più che tra le nuvole, è satura di te idiota!
“Beh in una libreria, come pensavi di trovarmi?” gli risposi ridendo.
“Ti sei salvata con questa risposta! Dai su andiamo prima che faccia tardi!” disse tutto eccitato.
Lo guardai perplessa.
“Dove dovremmo andare scusa? Non avevamo nessun appuntamento!”
Mi morsi la lingua per aver detto quella parola mal interpretabile. Maledizione!
“Giura!? Ma ho visto che sei da sola, e siccome sono passato di qui per caso e anche io non ho niente da fare, penso sia la soluzione più logica unire le forze e passare il pomeriggio insieme, no?” e incrociò le braccia alzando il sopracciglio sinistro, assumendo l’aria da arrogante. Riuscii a restare seria per circa cinque secondi, poi scoppiai a ridere, troppo divertita dalla sua espressione.
“Che hai dai ridere? Era un ragionamento perfetto!”
“Non ho detto il contrario sapientone!” dissi facendogli una linguaccia “Ma la tua faccia era troppo divertente! Dai su, usciamo di qui…”
Mi diressi verso la cassa, e dopo aver pagato quel libro tanto agognato, raggiunsi Armin, che nel frattempo era uscito dal negozio per aspettarmi di fronte alla vetrina. Prima di varcare la soglia, rallentai involontariamente, per poterlo guardare senza essere vista. Sorrisi in automatico.
Si, sono proprio cotta.
E proprio sul più bello, quando la mi afaccia aveva assunto l’espressione più idiota che potesse fare, Armin si girò e mi vide.
Oddio e adesso che cosa mi invento come scusa?
Lo osservai battere le ciglia dallo stupore, e mi parve quasi di intravedere del rossore sulle sue guance, ma pensai si trattasse della mia fervida immaginazione. Mi riscossi e corsi fuori, incrociando anche le dita dei piedi nella speranza che non mi facesse domande strane. Per fortuna, si limitò a battere il dito sul polso, incitandomi a muovermi.
“Forza! Che qua facciamo buio!”
“Ma Armin sono  appena le quattro del pomeriggio..”
“Appunto! Abbiamo poco tempo, avanti, seguimi!”
Mi prese per mano e cominciò a camminare in mezzo alla folla, con passo veloce.
“Ehi rallenta! Non ho mica le gambe lunghe come le tue!”
Non feci in tempo a finire la frase, che lui si fermò all’improvviso, facendo si che gli andassi addosso sulla schiena.
“Eccoci arrivati!”
E tu mi hai fatto fare questa volata, per fare 5 metri?
“Come già arrivati?”
Armin si spostò, e davanti a miei occhi comparve un locale che non avevo mai visto: una specie di bar-pasticceria, con un’immensa vetrina dove sfoggiavano tutti i tipi di pasticcini e dolci.
“Lo hanno aperto proprio oggi, ed entro le quattro e mezza possiamo consumare quello che vogliamo a metà prezzo. Per questo avevo fretta!” e si mise a ridere grattandosi la nuca.
Se fosse stato il mio ragazzo lo avrei baciato all’istante, da quanta tenerezza mi trasmise.
“Beh allora entriamo no?”
“Dopo di lei Madame…”
Ci sistemammo in un piccolo tavolino lontano dalla vetrina, sotto richiesta di Armin. Approfittammo della promozione, ordinando cioccolata calda e un po’ di pasticcini. Parlammo del più e del meno, mi chiese se il libro che mi aveva consigliato mi era piaciuto e fui contenta di confermare le sue aspettative. Lo avevo a dir poco divorato.  Lieto di avermi ben consigliato,  mi lanciò un’occhiata premurosa, per poi esordire con una frase che non mi sarei mai aspettata di sentire.
“Allora, come procede con la missione Kentin? Riuscirà mai a dichiararsi a mio fratello?”
Sgranai gli occhi, paralizzandomi dallo shock. Come diavolo fa a sapere tutto?
“N-non so di cosa stai parlando Armin..”
“Si che lo sai Esth, e posso anche dirti che non hai niente da temere. Ma, sai com’è, se mio fratello ha le fette di salame sugli occhi, non vuol dire che le abbia anche io. Lo vedo come si guardano e come arrossiscono tra di loro, e non ci vuole un genio. Come ho anche notato che tu stai facendo da psicologa a Kentin per aiutarlo ad accettare i suoi veri sentimenti.”
Ero praticamente a bocca aperta.
“Cavoli, non pensavo di essere così pessima a nascondere le cose..”
“Non sei pessima Esth, sono io che sono troppo bravo a scoprire i segreti!” mi corresse facendomi l’occhiolino.
“Ma Alex non sa niente vero?”
“Non sono un pettegolo, Esth. Sono affari vostri, e non ho intenzione di  mettermi in mezzo. Solo che sono stufo che questa situazione si stia protraendo troppo nel tempo.”
“Sei preoccupato per Alex?”
“No, perché so che andrà tutto bene prima o poi. La mia impazienza è dovuta a qualcosa di più personale…”
“E sarebbe?”
Mi fissò, e mi sentii trapassare da quegli occhi chiari come due pietre di acquamarina. Mi sembrava che il tempo si fosse bloccato, da quanto mi persi a guardare quelle gemme così belle. Finché lui distolse lo sguardo, e afferrando la giacca, dettò le sue condizioni. Io in automatico diventai rossa come un peperone.
“Questo, te lo dico se mi concedi accompagnarti a casa, prima che diventi buio.”
Accompagnarmi a casa?! Oh mamma!!
“V-va bene..” e mi alzai anche io dalla sedia, imbarazzata.
Pagammo, e ci incamminammo verso casa mia. Lungo il cammino, non parlammo molto, io troppo a disagio per aprir bocca.
Arrivammo così al portone del mio condominio. Mi voltai per salutarlo e ringraziarlo, oramai dimentica della promessa che un quarto d’ora prima mi aveva fatto.
“Non dimentichi qualcosa?”
“Come?”
“Non vuoi sapere perché sono stanco di aspettare che Kentin si dichiari a mio fratello?”
“Ah già…”
Rise di gusto, “Hai proprio la testa fra le nuvole!”
“E smettila!” dissi tirandoli un buffetto sul braccio.
Lui però si fece serio, e abbassandosi alla mia altezza, guardandomi dritta negli occhi, disse:
“Sono stufo perché a forza di far la psicologa al nostro cadetto, passi molto meno tempo con il sottoscritto. E come puoi ben capire, la gelosia, è una cosa di famiglia!” e mi sorrise innocentemente, per poi girare i tacchi e dileguarsi dietro l’angolo.
Una folata di vento mosse i miei lunghi capelli. Alcuni mi si appiccicarono alle labbra, ma non ci feci caso. Solo una parola descriveva perfettamente il mio stato d’animo: sconvolta.
Estremamente sconvolta.
Fissai il punto dove pochi istanti prima Armin era scomparso.
Vuoi dirmi che…?






*ANGOLO DELL'AUTORE*
Ecco a voi il nuovo capitolo!
Sono contenta di averlo fatto più lungo rispetto ai precedenti ^_^
Ho appena finito di scriverlo, e senza rileggerlo, lo pubblico di getto. Quindi scusatemi se ci sono errori, nel caso, sono sempre pronta a fare correzzioni.
Spero veremanete che questa fic vi stia piacendo, e mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate:
vi siete innamorate? vi fa proprio schifo? potrebbe essere meglio? 
Acceto tutte le critiche che siano costruttive, so che ho molto da migliorare.
Nel frattempo, vi ringrazio tutte, sia quelle che per bontà mi lasceranno una recensione, sia le lettrici mute, che si limitano a leggere, come spesso faccio anche io ^_^
Siete curiose per il prossimo capitolo? Cosa vi aspettate che accada?
Hihihi, mistero mistero xD

a presto e un bacio a tutte/i!

Lex


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: LexaRay