Salve
a tutti, ecco la mia prima storia scritta sol soletta. Senza la mia degna
compare mi sento decisamente meno sicura, ma c’è un semplice motivo che mi ha
spinto a pubblicarla: il desiderio irrefrenabile di dedicargliene una tutta per
intero solamente ed esclusivamente per lei.
Quindi
cara vega, anche se sicuramente non sarà mai alla tua infinita altezza e
magnificenza spero che ti possa ricordare sempre che al mondo c’è una persona
che ti vuole e ti vorrà per sempre tanto bene.
Iago
L’ENIGMA.
Era
da più mezzora sdraiata sul quel maledetto letto, il suo cuore palpitava troppo
velocemente, se andava avanti di quel passo forse non avrebbe retto. Il suo
corpo tremava ancora senza controllo, se fosse stata in piedi sicuramente le
gambe non l’avrebbero sorretta a lungo. Odiava ammetterlo ma malgrado fosse una
Griffondoro, in quel momento aveva terribilmente paura. Tutta la sua vita
dipendeva dal responso di Madama Chips, se fosse stato negativo il suo futuro
sarebbe cambiato radicalmente, naturalmente non in senso positivo.
Soltanto
poche ore prima aveva davanti a se un avvenire brillante, avrebbe potuto
scegliere qualsiasi carriera e arrivare all’apice delle sua aspettative. Era o
no, la studentessa più brillante di tutta Hogwotrs? Ma adesso? Tutti i gli sforzi
compiuti in sette anni di impeccabile carriera scolastica potevano essere stati
cancellati in un attimo da un banale incidente. Non riusciva neanche a trovare
un colpevole in tutto ciò, non poteva attribuire la colpa né al professor
Piton, né a Neville, figuriamoci poi a Ron. No, la responsabile di tutto era
ancora una volta la sfortuna, lei era la sua vera persecutrice, la tormentava
da anni ormai. Il calvario era iniziato dal secondo anno, se lo ricordava bene
quel dì funesto. Aveva appena scoperto il mistero della camera dei segreti,
felice come non mai di aver risolto un enigma insoluto da secoli, orgogliosa di
se stessa e delle sue capacità, stava correndo da Ron e Harry per rivelargli le
sue ultime sorprendenti notizie, quando quel maledetto basilisco l’aveva
pietrificata. Su tutti gli studenti che poteva trovare quel pomeriggio, proprio
lei doveva scegliere?
Inutile
rimuginare su ciò che era successo, era andata così e nulla avrebbe potuto
mutare ciò che era stato fatto o detto. Se c’era una cosa che però non poteva
accettare era il suo sfogo avvenuto forse un ora prima, contro quel povero
malcapitato del suo migliore amico. Ron quella volta non centrava veramente
nulla. Comunque fossero andate le cose, lo avrebbe pregato in ginocchio purché
lui scordasse quella sua terribile e infelice uscita di prima.
Se
Neville non fosse inciampato nel piede di Seamus e non fosse finito contro il
calderone di Ron ora non si sarebbe trovata lì. Se la pozione di quest’ultimo
non fosse schizzata via, animata di vita proprio a causa della totale inettitudine del suddetto Grifondoro e non fosse
finita proprio sulla sua faccia, ora non si troverebbe in quella dannata
situazione. Se il destino non ci avesse messo il suo malefico zampino non
avrebbe certo rischiato di rimanere per il resto di tutta la sua vita cieca. E’
già era proprio così, era in infermeria cieca e sola ancora una volta. Nessuno
dei due era a confortarla, né una parola né un gesto da parte dei suoi migliori
amici. Era per questo che aveva aggredito Ron ancora sdraiata per terra, con
gli occhi che le bruciavano e le mani che le tremavano per il dolore e la
paura. Non ricordava bene cosa gli avesse detto, ma sicuramente non era stata
per niente dolce e carina. Non le era stato accanto in quel momento, figuriamoci
per il suo nuovo tetro futuro. Era sola, abbandonata a se stessa. Madama Chips
gli aveva applicato un impacco sugli occhi e se ne era andata senza proferir
verbo, Piton, non che desiderasse particolarmente la sua compagnia, era rimasto
per uno o due secondi. Ora era lì impaurita, circondata dalle tenebre
sopraggiunte inaspettatamente. Un malinconico silenzio era tutto ciò che poteva
percepire. Non una parola, non una carezza, niente di niente, possibile che a
nessuno interessasse qualcosa di lei?
Avrebbe
pianto se solo avesse potuto, tanto non c’era anima viva ad osservare cosa
stesse facendo. Poteva anche morire. chi ne avrebbe sofferto? (esclusi i suoi
genitori al massimo).
La
porta scricchiolò in un modo insolito, forse era entrato qualcuno? La speranza
gli riscaldò il cuore, forse era lui?
-Chi
è?- No, era stato solo un altro stupido scherzo della sua immaginazione,
proprio come l’amicizia speciale che credeva di avere con i due ragazzi.
Un
velato rumore di passi risuonò nella stanza. Allora non proprio tutti si erano
scordati lei?!
–Madama
Chips?- Nulla, non una risposta. La misteriosa figura si era avvicinata al
letto, Hermione poteva percepire la sua vicinanza.
-Saresti
così gent…- una mano si appoggiò delicatamente sulle labbra. Perché l’aveva
azzittita? Nessuno probabilmente c’era mai riuscito, ma forse per paura di
rimanere di nuovo sola in quel momento rimase senza parole. Doveva esserci un
motivo se il misterioso visitatore non voleva rivelare la sua presenza.
La
mano del ragazzo, era troppo grande e ruvida per essere quella di una ragazza,
strinse forse la sua. Assomigliava a quella di Harry, probabilmente anche lui
era un giocatore di Quiddich. Si accorse solo in quel istante che il suo corpo
aveva smesso di tremare, il misterioso visitatore gli sfioro delicatamente i
capelli, Hermione cercò l’altra mano e quando la trovò la strinse, il bisogno
di calore umano era troppo forte.
Un
profumo di lavanda le invase totalmente i polmoni, era lui. Ispirò
profondamente, lo aveva già sentito, ma proprio mentre si sforzava di
ricordarsi dove, si senti solleticare delicatamente il viso e il collo. Il suo
tocco era soave e sensuale, così attento e tenero che per qualche istante si
scordò di tutte le sue paure, del suo dolore, della sua solitudine. Rimase per
alcuni attimi immobile, felice di quelle attenzioni inaspettate, trasportata da
quel tocco piacevole in un mare d’inssurreale calma. Se solo fosse stato Ron!
Le
labbra del inaspettato visitatore si poggiarono inavvertitamente sulla sua
fronte, a poco a poco percorsero tutto il viso, ora non era solo lei a tremare.
Labbra morbide e bollenti si posarono su quelle della ragazza, che
immediatamente comprese chi fosse. Il suo sapore era inconfondibile,
inconsciamente aveva già capito chi fosse. Oh sì, ora aveva risolto l’enigma
più bello della sua vita. Nessuno poteva profumare di lavanda, essere così
dolce e carico di passione allo stesso tempo. Quelle mani ruvide ma dal tocco
soave, quel sapore di vaniglia forte e inebriante poteva appartenere solo alla
contraddizione fatta persona, soltanto all’unica persona che avesse la capacità
di farla stare così male da farla sprofondare nel baratro più profondo o così
meravigliosamente bene da trasportarla in paradiso, proprio come in quel
momento. Le loro labbra si staccarono per un istante, Hermione sentì il bisogno
inrrefrenabile di pronunciare il suo nome solo per realizzare che fosse tutto
vero e non un altro sogno ma qualcosa interruppe quel momento idilliaco.
-Signor
Wealsy, non le avevo detto di aspettare fuori!? – Madama Chips era
pericolosamente irritata, ma per una volta stranamente decise di mettere da
parte i suoi saldi e sani principi. – può rimanere comunque, la signorina
Greanger sarà felice della sua compagnia anche se credo sarà più lieta di apprendere
che fra qualche giorno riacquisterà la vista!-
The End
Spero
che vi sia piaciuta, lasciate se volete qualche recensione. Grazie, Iago.