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Autore: Iago    06/04/2005    10 recensioni
Una mente brillante, un luminoso futuro, un banale incidente e il suo mondo sembra sgretolarsi in mille pezzi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da più mezzora sdraiata sul quel maledetto letto, il cuore le batteva ad un ritmo irregolare, se fosse stata in piedi sicuramente le gambe non l’avrebbero sorretta a lungo

Salve a tutti, ecco la mia prima storia scritta sol soletta. Senza la mia degna compare mi sento decisamente meno sicura, ma c’è un semplice motivo che mi ha spinto a pubblicarla: il desiderio irrefrenabile di dedicargliene una tutta per intero solamente ed esclusivamente per lei.

Quindi cara vega, anche se sicuramente non sarà mai alla tua infinita altezza e magnificenza spero che ti possa ricordare sempre che al mondo c’è una persona che ti vuole e ti vorrà per sempre tanto bene.

Iago

 

 

 

L’ENIGMA.

 

 

Era da più mezzora sdraiata sul quel maledetto letto, il suo cuore palpitava troppo velocemente, se andava avanti di quel passo forse non avrebbe retto. Il suo corpo tremava ancora senza controllo, se fosse stata in piedi sicuramente le gambe non l’avrebbero sorretta a lungo. Odiava ammetterlo ma malgrado fosse una Griffondoro, in quel momento aveva terribilmente paura. Tutta la sua vita dipendeva dal responso di Madama Chips, se fosse stato negativo il suo futuro sarebbe cambiato radicalmente, naturalmente non in senso positivo.

Soltanto poche ore prima aveva davanti a se un avvenire brillante, avrebbe potuto scegliere qualsiasi carriera e arrivare all’apice delle sua aspettative. Era o no, la studentessa più brillante di tutta Hogwotrs? Ma adesso? Tutti i gli sforzi compiuti in sette anni di impeccabile carriera scolastica potevano essere stati cancellati in un attimo da un banale incidente. Non riusciva neanche a trovare un colpevole in tutto ciò, non poteva attribuire la colpa né al professor Piton, né a Neville, figuriamoci poi a Ron. No, la responsabile di tutto era ancora una volta la sfortuna, lei era la sua vera persecutrice, la tormentava da anni ormai. Il calvario era iniziato dal secondo anno, se lo ricordava bene quel dì funesto. Aveva appena scoperto il mistero della camera dei segreti, felice come non mai di aver risolto un enigma insoluto da secoli, orgogliosa di se stessa e delle sue capacità, stava correndo da Ron e Harry per rivelargli le sue ultime sorprendenti notizie, quando quel maledetto basilisco l’aveva pietrificata. Su tutti gli studenti che poteva trovare quel pomeriggio, proprio lei doveva scegliere?

Inutile rimuginare su ciò che era successo, era andata così e nulla avrebbe potuto mutare ciò che era stato fatto o detto. Se c’era una cosa che però non poteva accettare era il suo sfogo avvenuto forse un ora prima, contro quel povero malcapitato del suo migliore amico. Ron quella volta non centrava veramente nulla. Comunque fossero andate le cose, lo avrebbe pregato in ginocchio purché lui scordasse quella sua terribile e infelice uscita di prima.

Se Neville non fosse inciampato nel piede di Seamus e non fosse finito contro il calderone di Ron ora non si sarebbe trovata lì. Se la pozione di quest’ultimo non fosse schizzata via, animata di vita proprio a causa della totale inettitudine del suddetto Grifondoro e non fosse finita proprio sulla sua faccia, ora non si troverebbe in quella dannata situazione. Se il destino non ci avesse messo il suo malefico zampino non avrebbe certo rischiato di rimanere per il resto di tutta la sua vita cieca. E’ già era proprio così, era in infermeria cieca e sola ancora una volta. Nessuno dei due era a confortarla, né una parola né un gesto da parte dei suoi migliori amici. Era per questo che aveva aggredito Ron ancora sdraiata per terra, con gli occhi che le bruciavano e le mani che le tremavano per il dolore e la paura. Non ricordava bene cosa gli avesse detto, ma sicuramente non era stata per niente dolce e carina. Non le era stato accanto in quel momento, figuriamoci per il suo nuovo tetro futuro. Era sola, abbandonata a se stessa. Madama Chips gli aveva applicato un impacco sugli occhi e se ne era andata senza proferir verbo, Piton, non che desiderasse particolarmente la sua compagnia, era rimasto per uno o due secondi. Ora era lì impaurita, circondata dalle tenebre sopraggiunte inaspettatamente. Un malinconico silenzio era tutto ciò che poteva percepire. Non una parola, non una carezza, niente di niente, possibile che a nessuno interessasse qualcosa di lei?

Avrebbe pianto se solo avesse potuto, tanto non c’era anima viva ad osservare cosa stesse facendo. Poteva anche morire. chi ne avrebbe sofferto? (esclusi i suoi genitori al massimo).

La porta scricchiolò in un modo insolito, forse era entrato qualcuno? La speranza gli riscaldò il cuore, forse era lui?

-Chi è?- No, era stato solo un altro stupido scherzo della sua immaginazione, proprio come l’amicizia speciale che credeva di avere con i due ragazzi.

Un velato rumore di passi risuonò nella stanza. Allora non proprio tutti si erano scordati lei?!

–Madama Chips?- Nulla, non una risposta. La misteriosa figura si era avvicinata al letto, Hermione poteva percepire la sua vicinanza.

-Saresti così gent…- una mano si appoggiò delicatamente sulle labbra. Perché l’aveva azzittita? Nessuno probabilmente c’era mai riuscito, ma forse per paura di rimanere di nuovo sola in quel momento rimase senza parole. Doveva esserci un motivo se il misterioso visitatore non voleva rivelare la sua presenza.

La mano del ragazzo, era troppo grande e ruvida per essere quella di una ragazza, strinse forse la sua. Assomigliava a quella di Harry, probabilmente anche lui era un giocatore di Quiddich. Si accorse solo in quel istante che il suo corpo aveva smesso di tremare, il misterioso visitatore gli sfioro delicatamente i capelli, Hermione cercò l’altra mano e quando la trovò la strinse, il bisogno di calore umano era troppo forte.

Un profumo di lavanda le invase totalmente i polmoni, era lui. Ispirò profondamente, lo aveva già sentito, ma proprio mentre si sforzava di ricordarsi dove, si senti solleticare delicatamente il viso e il collo. Il suo tocco era soave e sensuale, così attento e tenero che per qualche istante si scordò di tutte le sue paure, del suo dolore, della sua solitudine. Rimase per alcuni attimi immobile, felice di quelle attenzioni inaspettate, trasportata da quel tocco piacevole in un mare d’inssurreale calma. Se solo fosse stato Ron!

Le labbra del inaspettato visitatore si poggiarono inavvertitamente sulla sua fronte, a poco a poco percorsero tutto il viso, ora non era solo lei a tremare. Labbra morbide e bollenti si posarono su quelle della ragazza, che immediatamente comprese chi fosse. Il suo sapore era inconfondibile, inconsciamente aveva già capito chi fosse. Oh sì, ora aveva risolto l’enigma più bello della sua vita. Nessuno poteva profumare di lavanda, essere così dolce e carico di passione allo stesso tempo. Quelle mani ruvide ma dal tocco soave, quel sapore di vaniglia forte e inebriante poteva appartenere solo alla contraddizione fatta persona, soltanto all’unica persona che avesse la capacità di farla stare così male da farla sprofondare nel baratro più profondo o così meravigliosamente bene da trasportarla in paradiso, proprio come in quel momento. Le loro labbra si staccarono per un istante, Hermione sentì il bisogno inrrefrenabile di pronunciare il suo nome solo per realizzare che fosse tutto vero e non un altro sogno ma qualcosa interruppe quel momento idilliaco.

-Signor Wealsy, non le avevo detto di aspettare fuori!? – Madama Chips era pericolosamente irritata, ma per una volta stranamente decise di mettere da parte i suoi saldi e sani principi. – può rimanere comunque, la signorina Greanger sarà felice della sua compagnia anche se credo sarà più lieta di apprendere che fra qualche giorno riacquisterà la vista!-

 

 

The End

 

Spero che vi sia piaciuta, lasciate se volete qualche recensione. Grazie, Iago.

  
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