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Autore: Lilith_and_Adam    08/12/2016    0 recensioni
E se Sasuke avesse avuto una sorella? Anzi... E se Itachi ne avesse avuta una?
Rei ha un unico obiettivo: proteggere la sua famiglia. Ma porta con sè un grande segreto, così grande che neanche lei ne è a conoscenza.
La sua mente è spezzata, il suo cuore è freddo e la sua anima è divisa.
L'universo sa sempre cosa fare per mantenersi in equilibrio, ma lei spezzerà quelle regole che limitano gli uomini e li vincolano all'odio. L'amore non sempre è una cosa buona...
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 17: Giorni grigi... Giorni felici!




                Cara Rei,
avevo promesso che ti avrei scritto una volta partito, ho aspettato un po’ perché qui la situazione è caotica. Da quando siamo tornati non fanno altro che discutere su chi diventerà Kazekage.
Spero che a questo punto ti sarai rimessa completamente e che ti abbiano fatto uscire dall’ospedale, l’ultima volta che ti ho vista sembravi stare bene.
Scusa, credo di essere stato troppo breve, è la prima volta che scrivo a qualcuno... Sono felice che siamo diventati amici, spero che tu non ti senta troppo sola...
                Gaara.
                P.S. Ho messo la tua rosa sul comodino, non mi avevi detto che al buio si illuminava di bianco, è stata una felice sorpresa.
***
                Caro Gaara,
è ormai passata una settimana da quando mi hanno dimessa, mi sono ristabilita, ma non ho ancora iniziato le mie missioni. Ieri sono stata convocata da Tsunade, mi ha detto di pensare all’eventualità di entrare nelle Forze Speciali, ma a dire il vero sono un po’ confusa, mi ha dato qualche giorno per pensarci.
Anche qui è ancora c’è ancora un po’ di caos per quello che è successo, credo sia normale ma sembra che tutti stiano tornando alle loro vite.
Grazie per esserti preoccupato, ma non si sento poi così sola. È anche vero che non mi ero mai separata da mio fratello, ma credo di non aver ancora pensato del tutto al fatto che se ne sia andato, forse è solo passato troppo poco tempo... Sakura tende a venirmi a trovare spesso, è di gran compagnia e sono felice che anche lei abbia trovato qualcosa di interessante da fare. Al momento mi sembra tutto un po’ grigio per quanto riguarda il futuro, non so bene cosa fare...
Sono felice anche io del fatto che siamo diventati amici, aspetterò con ansia la tua prossima lettera.
Ancora una cosa, non era previsto che la rosa si illuminasse, credo dovresti stare attento anche se non penso succederà qualcosa.
                Rei.
***
                Cara Rei,
Volevo essere il primo a fartelo sapere, prima che la notizia diventasse ufficiale: presto diventerò il nuovo Kazekage.
Anche se ho il sentore che gli anziani mi abbiano eletto solo per tenermi sotto controllo, sono comunque nervoso e spero di fare del mio meglio, ci saranno moltissime faccende che mi occuperanno nei prossimi giorni e mesi, sono davvero nervoso...
Anche il mio futuro sembra essere poco chiaro e questo al momento fa paura. Non avrei mai pensato che cose del genere potessero accadere, mi sembra di aver vissuto decenni eppure ho appena quattordici anni... Mi si è tirato su il morale pensando alla faccia di Naruto se quando saprà la notizia, credo ne sarà completamente sconvolto!
Comunque aspetto ancora la resa dei conti, ci stavo pensando stamattina che il nostro incontro era finito in pareggio... Al momento avrei proprio voglia di divertirmi a quel modo.
Spero andrà tutto bene... E cerca di fare la scelta migliore per te...
                Gaara.
                P.S. Il ghiaccio non può esplodere... giusto?
 
 
                Caro Gaara,
fossi matta a voler combattere contro il Kazekage! È stata davvero una piacevole notizia, ho fatto i salti di gioia al posto tuo!
...Fino ad ora ho dovuto pensare solo a non essere di intralcio a mio fratello, non avevo mai pensato al fatto che anche io potessi avere un futuro, magari diverso dal suo. Quello che mi hai scritto mi ha fatto riflettere, la vita non sempre ti da quello che vorresti e molte volte ti sorprende in modo strano, così ho deciso di accettare la proposta dell’Hokage. Ieri è stato il mio primo giorno come AMBU, oggi inizierò l’addestramento speciale, dovrebbe durare circa un mese. All’inizio Kakashi non ne era molto felice, anzi credeva che fosse un errore, ma ho deciso lo stesso di non ascoltarlo, come hai detto tu dovevo decidere quello che era meglio per me e l’istinto mi dice che è quella la mia strada. L’unica cosa in cui sono stata sempre brava era fare le cose nell’ombra...
Ho fatto dei test in questi giorni, la rosa non dovrebbe esplodere o cose del genere, solo non sono riuscita a scoprire il motivo per cui si illumina, se ci pensi però significa che è unica nel suo genere.
Quasi dimenticavo, buon compleanno!
                Rei.
 
 
                Gaara,
questa non è una corrispondenza ufficiale tra Kage, ma ho bisogno di parlarti di Rei, sono molto preoccupata.
Già da tempo ha iniziato a mostrare strani comportamenti. Non torna a casa da tempo, rimane alla base anche nei giorni liberi e tende a svolgere sempre più missioni in solitaria tornando sempre gravemente ferita. La mia supposizione è che la situazione generale degli ultimi periodi lei l’abbia repressa a tal punto da diventare una specie di macchina da guerra. In più ho scoperto che durante le uscite raccoglieva in segreto informazioni sull’Akatsuki, non fraintendere, son state estremamente utili, ma credo stia diventando una specie di ossessione.
Oggi l’ho fatta trasferire alla mia scorta personale e ho intenzione di portarla con me durante il nostro prossimo incontro fra due settimane. So che avete intrapreso varie conversazioni informali e che siete diventati ottimi amici, magari a te darà ascolto...
                Tsunade.
 
Il gruppo arrivò a Suna verso le prime ore del pomeriggio, il caldo era davvero forte. Tsunade, Shizune e Sakura erano in prima fila a salutare Gaara e i suoi consiglieri, mentre Rei e gli altri due uomini della scorta erano immobili dietro di loro in alta uniforme. Da quando Gaara era diventato Kazekage, Tsunade aveva deciso di intraprendere la via dell’alleanza tra i due paesi, quello doveva essere l’ultimo incontro ufficiale prima dell’approvazione dai Daimyo.
Anche da sotto la spessa maschera, Gaara poteva vedere il suo sguardo vacuo.
I due Kage si chiusero nella sala riunioni per quasi quattro ore, Rei non pensava che ci sarebbe voluto così tanto, al termine aveva le gambe quasi atrofizzate per essere stata ferma dietro la porta tutto quel tempo. Quando uscirono stavano ancora conversando.
«Certo che lo avete proprio trasformato questo posto...»
«Già, ora all’ultimo piano ci sono i miei alloggi e quelli del mio staff, lo ritenevamo più comodo...»
«Ma così di certo non uscirai mai da qui!» Scherzò Sakura.
Gaara rise un po’, «In effetti...»
Tsunade tornò seria rivolgendosi a Sakura. «Domani incontreremo il Daimyo, sarà una giornata lunga.»
«È per questo che vi fermerete qui.» Si intromise una delle domestiche non appena finirono di salire le scale.
Era un semplice corridoio che portava ad una decina di stanze, aveva un che di tetro con quelle fiaccole appese ai muri, ma tutto sommato era accogliente. In fondo c’era una stretta scala che probabilmente portava al tetto.
Una volta che le tre donne entrarono nella grande stanza degli ospiti, Tenzo si posizionò di fronte la porta poi si rivolse a Rei e Yugao.
«Farò io il primo turno, voi controllate i dintorni.»
«Si, capitano!» Risposero in coro le due ragazze.
 
Sembrava tutto tranquillo, dopotutto erano lì proprio per evitare che i due paesi finissero in guerra.
Non appena finito il giro, si congedarono al terzo piano per il cambio del turno. Yugao prima di lasciarla mise una mano sulla spalla di Rei e concluse il discorso che stava facendo. «Cerca di non trascurare troppo le persone a cui vuoi bene e non aspettare troppo a dir loro il tuo affetto, a volte potrebbe essere troppo tardi.» Rei semplicemente annuì, poi si diresse verso il tetto per avere una visuale migliore.
 
La luna lì era diversa, contornata da un alone arancione e sembrava enorme rispetto a quando la guardava di solito. Rifletté su molte cose appoggiata a quella ringhiera di pietra. Rimanere da sola, reprimere le proprie emozioni, lasciarsi tutto alle spalle, erano concetti che aveva scoperto essere troppo astratti per essere messi in pratica. Un assassino deve avere sangue freddo, ma lei era stanca di uccidere, nonostante ogni volta si ripeteva che era quello che bisognava fare. Seguire gli ordini non era mai stato il suo forte...
«Rei...» Lei si girò di scatto un po’ spaventata. Vederlo vestito in quel modo faceva un po’ impressione, sembrava davvero cresciuto ed era davvero riuscito ad andare avanti. Si tolse la maschera, non valeva la pena tenerla se lui conosceva la sua vera identità.
«Ti sta bene l’uniforme, sembri più alta.» Gaara sorrise per un momento ma lei si rigirò a fissare il cielo toccandosi il segno sul braccio. Lui si avvicinò e si appoggiò lì di fianco. «Non mi hai scritto per un po’...»
«Avevo le missioni, non potevo.» Perché era così fredda?
Gaara sospirò. «Sai, stai facendo impazzire un po’ tutti. Non è carino farli preoccupare per te.»
Rei si girò e iniziò a rimettersi la maschera. «Non ho chiesto a nessuno di preoccuparsi per me.»
Gaara la afferrò per il braccio. «Questa non sei tu. Smettila di comportarti come se fossi contro il mondo. Come se fossi lui...» Pensarci lo faceva arrabbiare veramente.
La maschera cadde per terra spaccandosi in due e Rei lo guardò irritata. «Ci sono delle cose che non puoi sapere quindi smettila di parlarmi come se sapessi come mi sento!» Ritirò il suo braccio dalla presa del ragazzo che rimase leggermente sconvolto. «E allora dimmele, fammi sapere cosa succede altrimenti non potrò aiutarti!»
«Non ti ho chiesto di aiutarmi!» Gaara fece per riprenderla ma entrambi furono sbalzati via da uno strano campo di forza lasciando tracce di sabbia e ghiaccio.
 
I ricordi fluirono nella mente di entrambi sciogliendo qualsiasi barriera...
 
Le orecchie gli fischiarono per alcuni minuti, cercò di rimettersi in piedi ma tutto sembrava girare. Solo quando riuscì a riaprire gli occhi capì quello che era successo. Non era stato volontario ma entrambi avevano reagito a qualcosa. Sentiva la testa pulsare come se gli si era conficcato un pugnale.
Rei era con le spalle sulla parete opposta, per poco non aveva rischiato di cadere di sotto. La vide rannicchiata su sé stessa con la testa nascosta sotto le braccia. Gaara si avvicinò piano, probabilmente i suoi ricordi non potevano essere sopportati da chiunque. Per qualche strana ragione i ricordi di Rei gli sembrarono familiari come se fossero sempre stati i suoi, cercò di non pensarci troppo e le toccò ancora una volta la spalla. «Rei... stai bene?» non riusciva a parlare bene, la voce non gli sembrava nemmeno la sua.
Lei non rispose, riusciva a sentire solo che stava trattenendo le lacrime quasi come se non riuscisse a respirare. Una fitta gli spaccò la testa, i ricordi di Rei stavano lottando con i suoi e Shukaku si stava mettendo in mezzo.
La sentì sussurrare qualcosa che lo riportò alla ragione. «I... ta... chi» Come un fiume i ricordi di suo fratello stavano prendendo possesso della mente di Gaara. Capì che non erano i suoi ricordi a farle male...
«Avevi sigillato i ricordi di lui vero?» Rei annuì tra i singhiozzi. «Hai anche tu i miei vero?» Annuì ancora. Lui si sedette al suo fianco sospirando.
«Mi crederai un mostro ora...» Rei non riusciva a guardarlo in faccia. Gaara fece appello all’unica memoria che riusciva a farlo tornare sereno.
«Per favore, guarda tra i miei...» Rei scosse la testa, non riusciva a staccarsi dal suo passato. «Ti prego.» Lui si avvicinò all’orecchio e le sussurrò qualcosa di appena udibile: «Rei... non sei sola...»
Rei sbloccò la sua mente e in istante la serenità di Gaara la scosse. Arrossì di colpo quando capì il modo in cui la guardava. Lo prese per il colletto e lo baciò forte. Avevano sempre provato gli stessi sentimenti, ma ora non c’era neanche il bisogno di parlare.
La luna fu loro complice quella sera, lui non aveva mai capito perchè lei la guadasse in quel modo ma con i suoi occhi quel bianco puro e luminoso faceva scivolare via ogni pensiero.
 
«Per favore, non dire mai a nessuno quello che hai visto.»
Gaara annuì. «Sei al sicuro con me.» Si portò una mano al cuore, sicuramente non si sarebbe mai abituato a quella sensazione.
Rimasero abbracciati a lasciarsi trasportare dalle stelle fino all’inizio del turno di Rei. Gaara le aveva mostrato che in mezzo al buio poteva anche esserci una luce, era suo dovere aggrapparsi a qualcosa di diverso dall’odio.
 
 
 
   
 
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