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Autore: Starlow632    08/12/2016    2 recensioni
IMPORTANTISSIMO: Questa storia NON è una mia creazione originale ma la traduzione di una fanfiction americana ad opera dell'artista Dordtchild su DA.
Profilo DA dell'artista: http://dordtchild.deviantart.com/
Link del primo capitolo sul profilo di "MissBlueBee"(DA): http://missbluebee.deviantart.com/art/FWTBT-Ch-1-138230015
SINTESI DELLA TRAMA: Si pensava tutto fosse tornato alla normalità: Blumière e Farfalà erano insieme in un paradiso dove sarebbero vissuti per sempre felici, gli ex-scagnozzi del Conte vivevano in pace a Svoltadilà, Dimensio era ormai morto e nessuna minaccia era in agguato...
Sarà proprio così?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Luigi, Mario, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 4- Si autodefinisce “Dimensia”

("Immagina, puoi" cit.)


“FORZA, MARIO! NE HAI COMBATTUTI DI NEMICI PIU’ FORTI! PENSA A LEI COME UN DIMENSIO AL FEMMINILE!” Gridò Luigi.
“Grazie Luigi, adesso mi hai spaventata ancora di più,” Mimì si mise le mani sugli occhi, “Da adesso comincerò ad avere incubi la notte!”
“Se pensi che questo possa farti venire gli incubi, prova ad essere fuso con quello psicopatico. Ho avuto incubi che avrebbero fatto gridare Mario e tremare la terra che il terremoto non è niente a confronto.” Fu scosso da un brivido, “Grazie a Dio esiste quella santa cosa che è la terapia.”
Mario scattava per il pavimento della stanza per scansare i raggi verdi che Darla gli sparava. Prima che uno lo colpisse, Mario eseguì un salto a parete atterrando su Darla, con pugno alzato in aria. Con un altro salto, riuscì a colpirle la testa, dopodichè quest’ultima cadde a terra. Rialzandosi da terra, portò i suoi capelli indietro formando un boomerang e lo scagliò verso Mario. Si chinò in tempo prima che lo colpisse ma venne preso alla nuca quando il boomerang tornò indietro.
“Realzate, Maria!” gli gridò Pugnazzo, “Non fatte battè dalla pischella!”
“Si chiama Mario.” Lo corresse Nastasia.
Darla volse le mani in aria e diverse scatole esplosive cominciarono a formarsi. Mario fece una corsa per sfuggire da quest’ultime per poi saltare e prendere Darla per le gambe. La buttò su una parete, facendole scomparire improvvisamente. Si rialzò nuovamente e borbottò.
“Schifoso bestemmiatore, non ho intenzione di perdere contro di te!”
Provò di nuovo a volare, ma atterrò subito dopo sui suoi piedi e si prese la gamba. ”Owe, la mia gamba! Idiota, mi hai spezzato una gamba!”
“Almeno Dimensio sapeva quando arrendersi. Non voglio farti più male, ma non abbiamo intenzione di rimangiarci quello che io e Luigi abbiamo detto su Dimensio. Stiamo dicendo la verità. Siamo qui per salvare un Ghastium di nome Blumière. E’ il marito di una mia carissima amica.”
Darla si sedette a terra mantenendo la presa sulla sua gamba. Non voleva sentire altro da Mario. Il dolore alla gamba prese presto anche il resto del corpo. Le lacrime uscirono dai suoi occhi serrati.
“Le tue parole su Dimensio mi uccidono più della gamba. Continuo ancora a non credere ad una sola parola che avete detto e mai ci crederò…ma ho bisogno di un Fungo Shake! La gamba mi sta uccidendo!”
“E perchè mai dovremmo aiutarti, cattivona? Si imbronciò Mimì “Hai appena provato a fare fuori Mario per il tuo fidanzatino!”
Prima che Darla avesse potuto rispondere a Mimì, Luigi, intanto, stava già disegnando un Fungo Shake nel libricino maligno. Appena lo chiuse, un Fugno Shake apparve magicamente davanti a lui. Lo prese e lo diede a Darla.
“Eccoti” Luigi le sorrise.
Darla non disse niente. Aveva un’espressione terrorizzata. L’unica cosa che fece fu di puntare il suo dito tremante verso Luigi. Anche la sua voce tremò quando parlò.
“Tu…sei in grado…di usare il libro…m-ma…come?"
“Preferirei non parlare di questa cosa ma ti assicuriamo che non siamo cattivi. Veniamo tutti dal Regno dei Funghi e da Svoltadilà. Potremmo dare una mano ai tuoi amici se solo ce lo permettessi.”
“Tu nu’si nurmal!” gridò Pugnazzo, “A’ pischella ha’ppena tendat d’acceit ta e Mario!”
“Ha ragione, Luigi. Se c’è una cosa che so per certo sui Senza Faccia è che non ti puoi fidare di loro. E’ molto raro trovare un Senza Faccia puro di cuore.” Nastasia si aggiustò gli occhiali.
“Ma, Nastasia, credo che Darla abbia tutti i diritti di difendere la persona che ama. Ora potrete anche dirmi che sono pazzo, ma non sento nessuna cattiveria né da lei né dai suoi amici.” “Come fai a sentire la cattiveria?” Mimì alzò un sopracciglio.
“Ne sono stato in grado sin da quando ero piccolo. E’ per questo che non mi è mai piaciuto andare in missione con Mario. Quelle sensazioni mi colpiscono ogni volta.”
Vi fu un silenzio assordante nella stanza. Luigi diede il Fungo Shake a Darla così questa si rimise in sesto. Si rialzò ancora una volta e riportò tutti al ristorante con riluttanza mentre gli ex-sgherri riassunsero le loro forme umane.
Darla guardò Nastasia.
“Personalmente non ho pregiudizi contro i Ghastium, ma sono molto sensibile su certe cose e…davvero ti chiami Nastasia?”
“Se hai qualche problema con questa cosa, tienilo per te, ok?” Le fece la faccia storta.
“No, veramente volevo farti una domanda…Il nome Volix significa qualcosa per te?”
Nastasia rimase immobile per un po’. Era da tanto che non sentiva quel nome. Quel nome risuonò nei meandri della sua mente come le campane di una chiesa vecchia. Ricordi associati al nome riaccorsero a lei. Come erano vividi ancora…Tutti questi pensieri portarono Nastasia in uno stato di trance. Darla scosse una mano davanti al suo viso.
“Nastasia, sei ancora tra noi?”
“Huh, oh, sì…quel nome…mi è molto familiare.”
“Nassy, tutto a posto?” Mimì la guardava preoccupata.
“Sembrav svenaut per un poc. Ste’bon?”
“Sto bene…è solo che quel nome mi ricorda un uomo che un tempo era molto importante per me.” Si aggrappò le braccia, “Prima di Blumière ci fu un uomo che mi rese la donna più felice del mondo. Io e lui ci incontrammo per la prima volta in una foresta che al tempo separava i tre regni più importanti. Ci innamorammo e cominciammo ad organizzare un bellissimo matrimonio…”
Nastasia si mise una mano agli occhi. A stento riusciva a trattenere le lacrime che cadevano sugli occhiali.
“E poi…apparve il Conte Ashtros…beccò me e Volix insieme e decise di punirmi facendogli del male. Usando la magia nera, Ashtros mi trasformò in un pipistrello. E con la stessa magia…l-lui…l-lui…QUEL MOSTRO GLI STRAPPO’ IL CUORE E LO BUTTO’ IN UN’ALTRA DIMENSIONE!”
Così cominciò a piagnucolare sull’armatura di Pugnazzo. L’ex-sgherro provò a consolarla abrracciandola. Nessuno aveva idea che Nastasia avesse sofferto così tanto. Pensavano che la sua tristezza fosse colpa di Blumière, ma in realtà aveva radici molto più profonde.
Darla fece consolare Nastasia per un po’ prima di ricominciare a parlare.
“In effetti avevo pensato che tu fossi la sua ragazza. Um, non so se questa cosa può farti piacere o meno, ma…Volix non è né morto né in un’altra dimensione.”
“C-cosa,” La segretaria alzò la testa per guardarla negli occhi, “C-cosa vuoi dire con questo?”
“L’altra dimensione di cui hai parlato prima…ah, era questa dimensione. E’ qui sul retro.”
“DOVE,” Nastasia si aggrappò in ginocchio al vestito di Darla, “DEVI DIRMI DOV’E’!”
“O_O” Darla era senza parole, “Ehm, non sono sicura che ti piacerà quello che vedrai.”
“PER FAVORE, PORTAMI DA VOLIX!” Mentre Darla portava Nastasia sul retro, gli altri quattro rimasero nella stanza con i tavoli. Mario e Luigi si girarono verso Pugnazzo e Mimì.
“Allora, se voi due volete aspettare Nastasia, noi due andiamo a cercare Blumière.” Propose Mario, “Non mi piacciono molto le situazioni tristi ma allo stesso tempo non mi va di lasciare Nastasia da sola.”
“Va bene, Mario, siamo venuti qui per cercare il conte, ma non voglio lasciare Nastasia così. Basta che ci fate sapere se lo vedete.”
Dopo essersi salutati, i due fratelli se ne andarono per conto proprio. Seguendo i cartelloni pubblicitari, finalmente capirono il motivo per cui le strade non fossero così affollate: perché tutti erano alla convention del fumetto. Un’idea frullava nella testa di Luigi ricordando la reazione di Darla quando li vide. Se Darla era riuscita a credere all’inizio che lui e Mario erano i sosia di loro stessi, voleva dire che ogni cosa era possibile.
“La Convention è a soli tre blocchi da qui. Menomale, visto che alla fine non abbiamo messo niente nello stomaco!” Si lamentò Luigi.
“Scordati del cibo, Luigi, guarda il cartellone! La terza giornata è a tema “Super Mario Bros.”! Mario puntò il dito sulle loro immagini, “Siamo icone!”
“Sono ammessi costumi dei seguenti titoli: Mario Bros, Super Mario RPG, Luigi’s Mansion, Mario Party, Mario Galaxy, Mario Bros 3, M&L Superstar Saga, M&L Fratelli nel Tempo, e Super Paper Mario,” Luigi continuava a leggere, “…wow, a quanto pare non siamo solo eroi, ma anche mascottes!”
Molte persone che li incontravano puntavano il dito verso di loro mentre camminavano. Ognuno di loro aveva indosso un costume da koopa.
“Bei costumi, fratelli Mario!”
“Che bei nasoni, idrauliconi!” Si fecero una bella risata mentre si dirigevano verso un enorme edificio con tante persone travestite.
Luigi si grattò il naso per l’imbarazzo. “Non ho il naso grosso.”
“Lasciali stare, Luigi. Ricorda sempre che noi per primi da piccoli prendevamo in giro chi andava alle convetion. E’ la stessa cosa, uguale e precisa."
Seguirono le altre persone nell’arena. I due non avevano mai visto in tanti anni così tanta gente travestita da persone che conoscevano in prima persona. Provarono a scostare la folla passando inosservati, ma ci doveva essere sempre qualcuno che doveva complimentarsi con loro su quanto fossero fantastici i loro “costumi”.
Dopo un po’, Mario e Luigi raggiunsero un palco enorme dove erano in atto dei Role Plays. Al momento i due avrebbero giurato che gli attori in quel posto stessero recitando i loro ricordi.
Gli attori erano molto simili ai personaggi recitati. Uno era vestito da Mario, un altro da Mimì. Stavano simulando la battaglia alla casa di Merluna. Tanto fu realistico l’evento, che Luigi fu scosso da un brivido.
“Mario, sembra di essere in un incubo! Come cavolo fanno tutte queste persone a sapere cosa è successo?”
“Non ne ho idea Luigi, ma ad ogni modo sembrano sapere perfettamente cosa è successo.”
Dopo che gli attori finirono di recitare la scena, lo sfondo divenne tutto nero e immediatamente la crew si mosse per preparare la scena successiva. Dopodichè, lo sfondo raffigurò Castel Cenere.
I nuovi attori salirono sul palco recitando i ruoli di Pugnazzo, Nastasia, e persino il Conte Cenere. Quando cominciarono con il loro spettacolo Luigi sussurrò a Mario.
“Hey, fra, mi stavo chiedendo se gli altri che hanno visto la scena avessero preso un colpo alla vista dell’attore di Blumière.”
“Senza dubbio,” Mario scosse la testa, “Ecco perchè Darla si è arrabbiata così tanto quando ci ha visti-LUIGI!”
La cosa che fece gridare Mario fu l’improvvisa apparizione di Dimensio sul palco.
Avevano il dubbio se fosse il vero Dimensio o meno perchè la voce faceva venire i brividi quanto l’originale.
“Ecco che arrivo, come una torma di bambini dell’asilo all’uscita della scuola!”
Erano proprio uguali. Mentre tutti gli altri attori avevano delle sembianze umane nonostante il costume, quello che recitava Dimensio era una replica perfetta del giullare psicopatico. Dalla maschera alle scarpe non si potevano trovare difetti, persino la voce era la stessa.
“Mario, e se fosse il vero Dimensio?”
“Non dire cavolate. E’ un attore esattamente come tutti gli altri.”
“Ma Mario, guardalo almeno! I vestiti, la voce, tutto è identico al vero Dimensio! Basta guardare la faccia! Mimì e Pugnazzi si sono traformati in umani, lui invece no!”
“E’ una cavolo di maschera, Luigi; non vedi che la bocca non si muove?”
“Non m’interessa. C’è qualcosa in quel ragazzo che mi mette l’ansia addosso.”
Luigi scrutò tra la folla il backstage, “Me ne vado!”
“Luigi,” Mario lo chiamò e cominciò a inseguirlo, “E’ solo uno spettacolo, penso. Torna qui!”
Luigi si precipitò verso il buio backstage e vide una moltitudine di costumi e accessori appesi su accappatoi. Luigi si nascose dietro ad un tavolo pieno di oggetti ma Mario lo vide comunque e sussurrò con tono inbronciato.
“Luigi, dai, torna sul palco! Non siamo ammessi qui!”
“Ma guarda quanta roba fighissima c’è qua dentro, Mario! Ci può essere qualcosa che può aiutarci a ritrovare Blumière e fermare Dimensio.”
“Te lo dico per l’ultima vota, fratellino mio, è tutta una cavolo di messa in scena! Niente è da prendere sul serio qui!”
“Oh, menomale, avete finito la pausa!” Dal nulla spuntò un tizio dalla porta del backstage, “La scena della battaglia sta per cominciare e voi dovreste già essere fuori con Dimensia.”
“COSA COSA?” Mario si rivolse al tipo dello staff con la testa da Toad, “Noi non partecipiamo alla recita. Sono giusto venuto a prendere mio fratello per andarm-“
“Eddai ragazzi, la vostra scena è tra tre minuti!” L’uomo cominciava a spingere Mario e Luigi verso la porta del backstage, “Sapete bene com’è il fatto quando quella pazza di Dimensia comincia ad atteggiarsi come Dimensio e prendere a parole come Dimensio; questa volta non voglio essere io ad essere quello sgridato!”
“Aspetta un attimo-aaa!” Gridò Luigi prima che lui e Mario fossero buttati sul palco.
I Fratelli Mario furono i primi a salire sul palco. Il pubblico esplose in una risata che invase tutto lo stadio. Luigi alla vista della folla si irrigidì. Odiava stare davanti a tante persone e ancor di più odiava essere deriso. Tremando come se avesse la febbre non battè ciglio. Fu Mario a stuzzicargli il braccio per metterlo a suo agio.
“Luigi, stanno ridendo per la recita, non per te. Quando la smetterai di fare il bambino?”
“L-lo sai che ho l’a-ansia da palcoscenico! O-odio stare s-sotto i r-riflettrori!”
“Ah, ha, ha, ha…oh, povero spilungone paladino della giustizia, la tua paura rendono quei peletti sul labbro attizzati come quelli di un gattino terrorizzato dal buio!” L’attore che interpretava Dimensio era seduto su un blocco bianco e nero con le mani dietro la testa.
Luigi fissò l’attore e gli diede un’occhiataccia. “Basta a chiamare i miei baffi peletti! Questi baffi sono il marchio di Luigi!” Mario tirò giù il pugno di Luigi.
“Vuoi ripetere l’esperienza dell’altra volta, uomo in verde? Gli rise in faccia l’attore, “Guarda che non ho problemi a darti una seconda portata di Game Over.”
“Zitto! Mi prendesti in giro l’ultima volta! Questa volta non sarò più il tuo schiavo!”
“Luigi, piantala! Non è Dimensio!” Mario eseguì una presa di sottomissione su Luigi,
“E’ solo un ragazzo che si è travestito da Dimensio! Mamma mia, Luigi, non ti ho mai visto così agitato!” L’attore si fece sfuggire una seconda risata.
Con poco sforzo il ragazzo scattò su un’altra piattaforma con le tipiche scarpe da giullare e guardò dal basso i due fratelli.
“E certo, come mai deve essere sempre il fratello più debole e insignificante ad agitarsi? Non dovrebbe combattere il mago affascinante. Non sia mai! Non dovrebbe mai provare a difendere l’onore dei suoi baffi. Orribile solo al pensiero! Giustamente deve lasciare che il suo fratellone obeso faccia tutto al posto suo, ah, ah, ah, ah, ah!”
“NON SONO OBESO!” Mario spostò Luigi e si precipitò verso l’attore, “DIMENSIO O NO, NESSUNO MI CHIAMA OBESO!”
Mario saltò ed eseguì un pugno meteora sull’attore ma lo schivò saltando all’indietro su un’altra piattaforma. Luigi si unì a Mario in un attacco combinato perfetto. Putroppo non riuscirono a fare alcun danno. L’attore era velocissimo e sapeva quando saltare al momento giusto.
“Sei ancora sicuro che non è Dimensio?” Luigi diede un’occhiataccia a Mario.
“Ora comincio ad avere seri dubbi.”
Mario vedeva le piattaforme muoversi proprio come accadde a Castel Cenere,
“Luigi, ho un idea per acciuffarlo. Usiamo le piattaforme e poi salto a parete!”
“Vai, fra, conduci tu la battaglia.”
Luigi corse verso sinistra mentre Mario verso destra. In perfetta simmetria, i fratelli Mario fecero un salto a parete per raggiungere le piattaforme in alto e attaccare il sosia di Dimensio. Mentre stavano per raggiungerlo, l’attore prese uno scettro da un’altra piattaforma per colpire i due fratelli, ma quando fu raggiunto fu bloccato immediatamente.
“Furbetti, stupidi eroi, ma non è abbastanza,” Il sosia di Dimesnio usò uno scettro per scagliarsi sul pavimento,
“E’ proprio come quando giocammo a nascondino!”
Mario e Luigi riatterrarono sul palco e presero a calci e pugni l’attore. Nel frattempo la folla esultava e gridava frasi di ogni genere. A loro stava piacendo molto lo show anche se di fatto l’attore era picchiato davvero dai due fratelli.
Preso dalla rabbia, Luigi acquistò velocità rendendo ancora più difficile il contrattacco da parte dell’attore. E fu così che mentre Mario gli diede un pugno, Luigi tirò un calcio così forte che di più non sarebbe stato possibile. La sua forza fu tale da rompere lo scettro in due e buttare l’uomo su un’altra piattaforma.
“Whoa, che gran colpo, Weegi!” Mario battè le mani per Luigi.
“Grazie, fra,” Luigi gli diede il cinque, “Penso di essere stato abbastanza incazzato da darne uno forte.”
Un suono metallico fu avvertito nello stadio e la folla si zittì. La maschera dell’attore scivolò dal volto. A testa bassa l’attore si mise a piangere per il dolore. Con la mano sinistra strofinava la sua parrucca con capelli bianchi e neri.
“Owe…quel calcio fa più male di essere colpiti da un treno in corsa. L’avete dato forte.”
Quando l’attore alzò la testa, a Mario quasi caddero le braccia. Il sosia di Dimensio era in realtà una donna con faccia metà bianca e metà nera. Ebbe un po’ di difficoltà ad alzarsi. Si appoggiò a peso morto su una delle due scatole.
“Te l’avevo detto che non era Dimensio!” Mario diede uno schiaffo a Luigi sulla nuca.
“Come può una ragazza comportarsi esattamente come Dimensio?” Luigi non sembrava essersi accorto del colpo di Mario.
“Semplice, basta esserne completamente ossessionati, ecco come!” Si afferrò la manica, “Vi avevo detto prima di non colpire a piena forza una volta che saremmo saliti sul palco! Potevate ammazzarmi con quel calcio!”
“Pensavamo fossi il vero Dimensio. Non sapevamo che tu…fossi…” Luigi guardò meglio la faccia della ragazza, “TU!”
Luigi tirò fuori il libro dalla maglietta e aprì la pagina con la foto. La mise vicino alla donna e quasi prese un colpo.
“Santa mamma, tu sei Ren-Ren! Sei tu quella della foto, vero?”
“Sì, e per la cronaca quello è il mio libro! Lo stavo cercando ovunque!”
“Whoa, momento, cosa intendi con ‘questo è il tuo libro’? La interruppe Mario.
“Se proprio lo volete sapere, quello è il mio PERSONALISSIMO libro da disegno! Ci ho disegnato un enorme storia a fumetti e prima che avessi potuto terminarla non me lo sono ritrovato più. A quanto pare l’avete fregato voi due!”
Guardò negli occhi i fratelli, “Datemi subito il mio libro!”
“Non possiamo restituirtelo. E’un libro maledetto!”
“E chi può dirlo, Signor tutto io?”
“Io, ovviamente!” Una voce spaventosa da malato di mente risuonò nell’aria.


Angolo dell’autrice 

Intanto chiedo scusa per la tarda pubblicazione di questo capitolo, questa povera liceale, senz’anima ormai, ha poco tempo per tradurre :___(.
Passando alle cose serie: dite ciao alla new entry del capitolo;

*rullo di tamburi

La fangirl di Dimensio psicopatica: Reneè o Ren-Ren o Dimensia o whatever.
Se già in questo capitolo vi sembrerà un’acidona malata di Dims, aspettate di vedere il prossimo capitolo: “cadrete dalle nubi” cit.
Al prossimo capitolo,
CIAO <3
Starlow632
  
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