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Autore: Giuls_BluRose    08/12/2016    0 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da due anni e mezzo e i loro sogni stanno diventando realtà, hanno una vita felice a New York e lavorano come protagonisti in un moderno musical di Broadway; manca solo una cosa affinchè raggiungano il massimo della felicità: un figlio.
I due cercheranno quindi una madre surrogata, che troveranno nella loro cara amica Rachel; tutto pronto quindi?
Prima di iniziare le procedure si sottopongono ai test di routine, dai quali uscirà fuori un "piccolo dettaglio" molto inquietante, che sconvolgerà la vita dei coniugi Hummel-Anderson, minacciando il loro lieto fine in modo quasi indelebile.
Sarà proprio nel momento più cupo, quello dove tutto sembrerà perduto e senza speranza, che un vecchio conoscente tornerà nella vita dei due ragazzi. Un aiuto morale o il pezzo mancante affinchè tutto il loro mondo crolli?
Tutto è possibile finchè c'è l'amore, basta solo avere coraggio.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Dave, Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20 – Ansia, troppa ansia.

“No, no, no, no! Non va bene niente, niente!”
Kurt era in piedi di fronte ad un enorme specchio in un negozio di abiti da cerimonia e stava letteralmente dando di matto: il vestito che aveva scelto una settimana prima per il matrimonio sembrava non andare più bene e la sua pazienza era inferiore a zero.
La commessa lo guardava con una punta di strana comprensione: alla fine anche lei era stata una sposa e poteva capire perfettamente come si dovesse sentire in quel momento il ragazzo.
Kurt continuava a guardarsi allo specchio e ad elencare tutti i difetti che poteva scorgere in quella immagine.
“Il colore sembra diverso. Sicuri che l'orlo sia fatto bene? Non è che mi ingrassa? Piacerà a Blaine quando mi vedrà?”
Come stava il ragazzo in realtà? Benissimo: il completo blu scuro gli stava alla perfezione, fasciandolo nei punti giusti e gli dava un'aria matura. Sotto alla giacca indossava una semplice camicia bianca e una cravatta blu come il completo. Era semplice, ma molto elegante e la commessa non poteva immaginarlo con un abito più perfetto per lui, ma si sa: il matrimonio può dare alla testa e farla annegare completamente.
Kurt si appuntò mentalmente di ringraziare Brittany che lo aveva convinto a sposarsi all'improvviso, perchè sapeva che non sarebbe riuscito a stare calmo con tutti i preparativi del matrimonio sulle sue spalle. Era un ragazzo la cui idea per certi aspetti poteva cambiare in un battito di ali di una farfalla e poterlo convincere del tutto era quasi impossibile.
Insieme a lui c'era Carole, che lo guardava come la più premurosa delle madri: per lei era semplicemente stupendo e non poteva capire da cosa venissero tutti quei dubbi.
“Kurt?”
Il ragazzo si voltò verso la donna, osservandola.
“Dimmi.”
“Smettila di complicarti le cose, sei bellissimo così.”
Il moro sospirò pesantemente, tornando a guadarsi allo specchio, facendo per la millesima volta mente locale di tutti i difetti che poteva contare.
“Non è la prima volta che ti sposi e sono certa che Blaine ti ha visto conciato molto peggio di così!”
Carole sorrideva, cercando di persuaderlo con le parole più carine che riusciva a trovare.
“Si, questo è vero, ma è comunque un giorno importante e non voglio che niente sia sbagliato.”
“Ne avete passate tante, non credo che uno stupido abito possa influire su quello che provate l'uno per l'altro.”
Kurt guardò la donna accanto a lui e ci pensò per un attimo: si, quello che diceva era giusto, ma lui ci teneva davvero moltissimo ad essere in splendida forma.
“Carole? Sai se Blaine ha già preso il vestito?”
Se Carole lo sapeva? Certamente, era stata lei una delle prima a vederlo quel giorno quando il moro era entrato in casa con aria sognante qualche giorno prima e le aveva sventolato davanti l'elegantissimo abito bordeaux scelto giusto per il matrimonio. Lei non si era potuta non far scappare un sospiro sognate quando lo aveva visto uscire dal bagno con il completo addosso, potendo solamente constatare che le sembrava di essere di fronte alla visione di un principe uscito dal mondo delle fiabe.
“Si, ma sappi che non ti dirò niente a riguardo.”
Kurt fece un'espressione buffa, ma sapeva che non sarebbe riuscito a ricavar alcuna informazione utile da quella donna.
Pensò ancora un paio di minuti, senza staccare gli occhi dalla propria immagine riflessa nello specchio, poi prese parte del proprio coraggio e si voltò verso la commessa, sorridendole.
“Okay, va bene così!”
La ragazza sorrise, felice che avesse finalmente concluso la sua scelta e lo aiuto a levarsi la giacca, per poi indicargli il suo camerino dove si sarebbe potuto cambiare gli abiti.
“Lo viene a ritirare il giorno del matrimonio o lo prende adesso?”
“Il giorno del matrimonio, mi piace mio marito non lo veda prima della cerimonia.”
La commessa guardò il ragazzo con aria stranita: marito?
Kurt sembrò leggerle nel pensiero, perchè ridacchiò piano prima di sparire nel camerino.
“E' una lunga, lunga storia.”

“Non ce la faccio, sono troppo in ansia.”
Rachel continuava camminare senza sosta avanti e indietro per tutta la sala d'attesa della clinica, cambiando verso di marcia ogni volta che arrivava alla fine della lunga fila di sedie attaccate alla parete.
Blaine e Jessie la guardavano con la coda dell'occhio, sapendo di poter fare ben poco per poterla calmare: era finalmente arrivato il pomeriggio dell'inseminazione e la ragazza era in preda all'ansia. Sperava con tutto il suo cuore che filasse liscio e che non ci fossero controversie e complicazioni.
Blaine cercava di smorzare la tensione ascoltando un po' di musica, ma aveva in corpo la stessa identica tensione di Jessie e Rachel: voleva davvero riuscire a mettere su famiglia, ma non voleva che la ragazza sentisse tutta la tensione sulle sue spalle, non voleva che se qualcosa fosse andata male lei si prendesse tutta la colpa.
“Rachel?”
Niente, la ragazza continuava camminare imperterrita avanti e indietro, senza sentire nemmeno la voce del suo ragazzo che la chiamava.
“Rachel?”
Ancora nulla, sembrava quasi essere sorda. Jessie sospirò e si alzò, prendendola per un braccio delicatamente.
“Rachel ferma, ehi.”
La ragazza finalmente si fermò e guardò Jessie negli occhi, per poi passare lo sguardo alla figura di Blaine.
“Scusate, ma l'ansia mi sta logorando.”
Blaine le sorrise delicatamente e si alzò per cingerla tra le braccia, sussurrandole all'orecchio come ad una bambina.
“Andrà tutto bene, non ti preoccupare.”
Lei sorrise appena, stringendosi nel caldo abbraccio dell'amico e tenendo la mano del fidanzato.
“Berry?”
La voce del medico li scosse da quel momento e la castana alzò lo sguardo, incontrando quello del dottore, che le sorrideva calorosamente.
“Se è pronta è arrivato il suo momento.”
Jessie le strinse più forte la mano per infonderle coraggio e la guardò con decisione.
“Possono entrare tutti e due, vero?”
Il medico annuì e i tre scomparvero nella stanza per iniziare la procedura, con un piccolo peso nel cuore che sperava di scomparire il prima possibile.
Non sarebbe stata una cosa particolarmente lunga, il tutto si sarebbe svolto nel giro di una mezz'oretta e Rachel non avrebbe sentito altro che un lieve fastidio.
Ma la vera prova sarebbero stati i successivi tre giorni, durante i quali non avrebbero saputo se erano riusciti a portare a termine correttamente l'inseminazione e non potevano essere più stressanti.
I tre avevano concordato con il medico che contattasse Rachel tre giorni dopo per i risultati e nel mentre con Kurt cercavano di comportarsi come sempre, cercando di non dare nell'occhio e non creare sospetti.
Per Blaine fu particolarmente difficile, ma si auto impose di non dare di matto e di mantenere il più possibile lo stesso comportamento di sempre. Kurt sapeva essere molto furbo e accorgersi del minimo cambiamento nel comportamento del marito, ma fortunatamente sembrava essere troppo preso dai piccoli preparativi del matrimonio per renderci conto dell'aria inquieta del più piccolo e anche se l'avesse notata l'avrebbe sicuramente scambiata per ansia prematrimoniale, anche se era la seconda volta.
Passarono molto lentamente quei giorni e nell'aria si poteva cogliere chiaramente molta tensione, ma cercavano di non pensarci, oppure di pensare sempre per il meglio, non potevano permettersi di pensare in maniera negativa.
La risposta arrivò a casa Hummel-Anderson esattamente tra giorni dopo, come previsto, mentre Kurt stava finendo di preparare il pranzo e Blaine si stava assicurando che il piccolo locale scelto per il ricevimento avesse preso il numero di persone corretto.
Il cellulare di Blaine si illuminò, era un messaggio di Rachel.
-Appena puoi chiamami, ho i risultati dell'inseminazione.-


Note dell'autrice:
Ciao a tutti ragazzi, buonasera!
Bene bene, iniziamo con una bellissima notiza per voi: il prossimo sarà il capitolo conclusivo di questa storiella, così almeno la smetto di rompere con questa cosa.
Ma potete benissimo temere, perchè ho pronta un'altra Long, quindi mi dispiace per voi.
Comunque (?)
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e sapete che mi farebbe piacere se mi faceste sapere che cosa ne pensate.
Per il resto nulla, direi che ci sentiamo al prossimo capitolo con le conclusioni.
Buonanotte, baci.

Giulia Pierucci
 

   
 
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