Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch
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Autore: fedetojen    09/12/2016    0 recensioni
20 anni. 20 anni di differenza.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Beautiful Mistake

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Mi prese in braccio e senza pensarci allacciai le mie gambe al suo bacino, mentre iniziò a baciarmi il collo e camminare in direzione della camera da letto.

Mi buttò impetuosamente sul letto, mentre lo vidi spogliarsi velocemente: non ero più vergine da qualche anno, ma fare l’amore con lui in confronto agli altri, non aveva prezzo.

Ogni suo tocco, ogni suo respiro contro la mia pelle mi faceva rabbrividire e impazzire allo stesso tempo.

Ci leggevamo quasi nella mente, con un solo sguardo, con un solo tocco o sussurro in quella stanza così nostra, intima.

Mi risvegliai in seguito, con la spalla appoggiata al suo petto, coperta solo dal lenzuolo del letto fino al mio petto, mentre le sue braccia muscolose mi stringevano a sé.

Alzai la mia mano e accarezzai lentamente le sue mani che erano intrecciate sul mio addome, sopra il lenzuolo.

Lo sentii mugugnare e muoversi impercettibilmente dietro di me. Sentivo il suo respiro contro i miei capelli, per poi avvicinarsi al mio orecchio.

-Buongiorno- disse con voce roca e bassa, facendomi rabbrividire ancora una volta.

Sorrisi appena sentii la sua mano spostarsi e accarezzarmi i capelli con amore.
Mi lasciò un bacio veloce sulla guancia per poi posare la sua testa sul cuscino.

Mi alzai quel che bastava per voltarmi e guardarlo: le sue labbra erano più rosee del solito, sempre ben delineate, i suoi occhi erano un misto di blu, oro e verde, i suoi capelli erano ribelli e stupendi.

Sorrisi senza accorgermene e lui fece lo stesso, accarezzandomi dolcemente il mento.

Il mio sguardo ricadde, inevitabilmente, sulla sua fede dorata che fasciava il suo anulare, appena prese ad accarezzarmi il mento.
Di colpo realizzai: sono andata a letto con un uomo sposato e più grande di me.

Si accorse del mio cambio di umore e aggrottando la fronte mi osservò indagatore.
Velocemente uscii dal letto, senza scoprire l’uomo che continuava a guardarmi mentre mi studiava, rivestendomi in fretta.

Venni fermata dalla mano dell’uomo sul mio polso, che indossava il suo boxer, parandosi davanti a me, contrastando la mia figura con la sua altezza.

-Che stai facendo?- chiese con tono duro e irritato. Rimasi con il volto basso, colpevole di ciò che avevamo fatto.

-Secondo te?- chiesi poi alzando lo sguardo verso di lui, perdendomi nei suoi occhi.

-Vuoi sapere cosa vedo io?- mi chiese mentre continuavo a guardarlo con sguardo colpevole.

-Vedo la donna con cui ho passato la notte più bella della mia vita, rivestirsi, andare via con sguardo basso e colpevole, dal mio letto, dalla mia casa, senza darmi una spiegazione razionale e facendomi solo incazzare di più!- disse con tono serio e quasi terrorizzante.

Mi risedetti sul bordo del letto e sospirai, vedendolo lasciarmi il polso e appoggiarsi alla cassettiera dietro di sé, a braccia conserte.

-Stai tradendo tua moglie e io sto facendo la figura di una ragazza dai costumi facili- dissi guardandolo intensamente, rispecchiandomi nei suoi occhi.
Corrugò ancora di più la fronte, guardandomi con gli occhi in due fessure.

-Pensi che mia moglie non faccia lo stesso?-

-Non è una scusa plausibile- dissi scuotendo la testa, alzando poi lo sguardo su di lui, mentre venivo rapita dal suo corpo possente e muscoloso davanti a me. Era pronto a parlare ma lo precedetti alzando la mano e zittendolo.

-Zitto, non dire altro. E’ una cosa che non deve ripetersi- dissi alzandomi, cercando di farmi vedere più sicura di lui.
Si avvicinò a me, abbassando il suo capo e arrivando all’altezza del mio.

-E credi che io rimarrò fermo? Ormai siamo legati, un filo invisibile mi lega a te dal momento in cui ti ho presa in pieno e ti ho guardato negli occhi sprofondandoci dentro- il mio cuore iniziò a battere più forte, iniziando ad andare in iperventilazione.

Chiusi gli occhi cercando di non farmi trasportare dalle sue parole.
Appena sentii il dorso della sua mano accarezzare con esperienza il mio collo, rabbrividii ancora, sentendo le sue labbra posarsi sul mio collo, baciandolo e sfiorandolo con le sue labbra.

-E’ inevitabile, Lena: sei mia- sussurrò contro la mia pelle.
   
 
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