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Autore: tanya_94    09/12/2016    2 recensioni
Anno per anno. Piccoli flash dell'esperienza di Astoria Greengrass a Hogwarts. Con un filo rosso dal nome Draco Malfoy.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Primo anno

“Greengrass Astoria” la professoressa McGranitt aveva fatto proprio il suo nome.
Astoria percorse i gradini con il cuore in gola e si sedette sull’alto sgabello di legno.
In pochi secondi il capello gli cadde in testa, andando quasi a coprirle gli occhi .
“Interessante… Sei una Greengrass, eh! Famiglia nobile purosangue la tua, tradizionalmente quasi tutti in Serpreverde. Tu sei ambiziosa vedo, molto… Piena di doti… Oh, sì! Testarda e determinata! Pronta al sacrificio! Amica fedele… E che grande cuore! Ma… dove ti metto? Grifondoro non direi… Corvonero? Forse. Ma il vero dubbio è tra Serpreverde e Tassorosso. Cosa scegliere? Che fare? SERPEVERDE!” urlò il cappello. Dal tavolo alla sinistra si alzò un boato, Astoria scese i gradini e corse a prendere posto di fianco a sua sorella Daphne.
“Sei dei nostri allora, sorellina?” disse la ragazza con un sorriso.
Astoria ricambiò. Era il momento più bello della sua vita.
Di fronte a lei un ragazzo con i capelli chiarissimi le sorrise appena. 

Secondo anno

Il soffitto della Sala Grande non era mai stato così bello, pieno di stelle luminose.
Tutti gli studenti avrebbero passato la notte lì. Sarebbe stato anche divertente se la causa non fosse stata l’aggressione alla Signora Grassa, guardiana del dormitorio di Grifondoro. Anche  l’aggressione sarebbe stata divertente se solo non si fosse fatto il nome di Sirius Black.
Astoria non riusciva a dormire e guardava il soffitto.
Poi la voce di Malfoy le arrivò come un sussurro: “Sono felice di passare la notte con te, Pansy!”.
Astoria non sapeva cosa stesse provando di preciso, ma ciò che più ci si avvicinava era la gelosia.
Quella notte non chiuse occhio. E non per colpa di Black.

Terzo anno

Nott l’aveva invitata al ballo e lei aveva accettato.
Scese le scale  stretta in un lungo abito color ghiaccio, prese il braccio del suo accompagnatore e raggiunse la Sala Grande.
C’era anche Malfoy, con Pansy, ovviamente.
La musica iniziò e tutti cominciarono a ballare.
Nott era un pezzo di legno e continuava a pestarle i piedi.
“Theo, che ne dici di scambiarci la dama per qualche  minuto?” la voce strascicata di Draco l’aveva colta di sorpresa.
Ballare con lui era diverso le sue braccia erano robuste e i suoi movimenti fluidi. La faceva scivolare a ritmo di musica, come se stesse volando.
I loro occhi si incrociarono e lui le sorrise. A qualche metro di distanza Pansy bruciava di invidia.

Quarto anno

Quanto odiava Malfoy! Da quando era arrivata la Umbridge a scuola e gli aveva dato quel briciolo di potere lui credeva che tutto gli fosse concesso.
“Con me non funziona essere prepotenti, Malfoy!” l’aveva avvertito Astoria.
“Non osare rivolgerti a me in quel modo, Greengrass”. Altrimenti io…”
“Io cosa?”
Draco tacque e se ne andò voltandole le spalle. La verità era che Astoria era l’unica persona in grado di tenere testa a Malfoy e lei lo sapeva benissimo.

Quinto anno

Da dietro la porta sentiva i suoi singhiozzi. Ormai ogni giorno lo vedeva chiudersi in bagno e piangere.
Quando provava ad avvicinarsi lui la cacciava via, dicendole che non doveva immischiarsi, che lei era ancora una bambina. Ma Astoria proprio non ci riusciva. Sentiva il petto scaldarsi a ogni singhiozzo e stava sempre più male nel vederlo soffrire.
Era curiosa di vederlo, solo per qualche istante, solo per cercare di capire quale fosse la causa del suo pianto.
Si sporse appena e lo vie appoggiato al lavabo di pietra scura, la manica sinistra della camicia sollevata e un segno scuro a rovinargli la pelle chiara dell’avambraccio. Il marchio nero di Lord Voldemort sembrava ancora più minaccioso, in contrasto con il pallore del braccio di Draco.
Non seppe perchè, ma Astoria sentì la necessità di avvicinarsi a Malfoy, lentamente, cercando di non farsi notare. Mentre camminava verso di lui non tolse mai lo sguardo da quei capelli chiari.
Quando si trovò a pochi centimetri da Draco il suo piede urtò qualcosa che scivolò sul pavimento producendo un rumore metallico. Draco si voltò nella sua direzione, gli occhi pieni di terrore. Appena la riconobbe, sembrò che tutta la paura di Draco svanì. L’unica cosa che il ragazzo riuscì a fare fu abbracciarla, piangendo e rovesciandole addosso anche un po’ del suo dolore.

Sesto anno

Non era più tempo per tirarsi indietro.
Astoria non era coraggiosa, non lo era mai stata, e di paura, in quel momento, ne aveva tanta.
Entrò nel nascondiglio dei fedelissimi di Silente accompagnata di Ginny Weasley. Tutti in quella stanza la squadrarono, chiedendosi cosa ci facesse lei, così vicina a Malfoy, lì.
“Sono qui per combattere”, disse con voce ferma. Questo bastò a Potter per darle il benvenuto.
Astoria ringraziò che nessuno le chiese per cosa combatteva, perché sarebbe stato complicato spiegarlo. Spiegare loro che a lei interessava poco della causa, che lei era lì per salvare Draco. Perché lei sapeva che solo con la vittoria di Potter Draco avrebbe avuto l’occasione di essere salvo. L’occasione di essere felice. Con lei. 

Settimo anno 

Quell’anno decisero entrambi di passare il Natale ad Hogwarts.
Per Astoria fu una scelta quasi obbligata, perché i suoi genitori, dopo la guerra, erano diventati con lei molto distaccati.
Draco, invece, avrebbe voluto passare con i suoi il giorno di Natale, ma loro si rifiutarono di ospitare Astoria a casa loro per le vacanze, così anche lui decise di rimanere a scuola.
Tornare ad Hogwarts dopo la guerra era stato per entrambi molto difficile, ma ora che qualche mese era passato la situazione stava lentamente migliorando.
Il pranzo era finito da poco quando Astoria e Draco si ritrovarono soli, in uno dei corridoi deserti.
“Volevo darti il mio regalo, Astoria.” disse Draco estraendo dalla tasca dei pantaloni una scatolina di velluto blu.
Astoria lo ringraziò, prese la scatolina tra le mani e l’aprì.
Dentro c’era un anello d’argento, con dei piccoli diamanti e uno smeraldo verde incastonato.
“È bellissimo!” disse lei, stampando un bacio sulle labbra del ragazzo.
“Significa che vuoi?” chiese Draco inarcando un sopracciglio.
“Cosa?”
“Diventare mia moglie, Astoria.”
Nella mente di Astoria mille pensieri entrarono in circolo nello stesso momento.
Ma poi tutto divenne chiaro.
“Certo che lo voglio, Draco.”

Ciao a tutti! Ancora una volta scrivo una Drastoria, essendo questa una delle mie coppie preferite.
Scritta e pubblicata nel giro di un'ora.
Piccola precisazione: so bene che Astoria in realtà è più piccola di Draco di due anni, ma per esigenze narrative ho preferirlo renderla solo di un anno più piccola (ha quindi la stessa età di Ginny).
Ringraziandovi per la lettura, viinvito a lasciare una recensione. 
A presto!!

 

   
 
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