Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Florafairy7    10/12/2016    3 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

RIMETTERE A POSTO UN'AMICIZIA

Ad Alfea le ragazze erano in camera loro ed avevano già finito di studiare, Flora si stava preparando per andare da Avalon ma ad un tratto la stanza fu piena di polvere di fata dalla quale apparvero le pixies.

"Pixies! Che bella sorpresa!" Esclamò Bloom e Lockette volò subito da lei, così come le altre volarono ognuna dalla loro fata.
Flora si accorse quindi dell'assenza di Chatta e chiese:

"Ma dov'è Chatta?"

"Ecco, era proprio di questo che volevamo parlarvi: è successa una cosa che ci ha lasciate un po' perplesse..." Spiegò Caramel, nel frattempo Amore sedette sulla spalla di Stella.

"Beh, non teneteci sulle spine! Di che si tratta?" Chiese Tecna, impaziente.
Amore rispose:

"Questa mattina..." La fatina fu interrotta poiché la porta della camera fu spalancata.

"Winx, immediatamente nell'ufficio della preside!" Esclamò l'ispettrice Griselda, visibilmente agitata.

"Ma cosa succede?!" Chiese Bloom, Griselda rispose:

"Ci sono dei problemi su Melody."
Le ragazze si guardarono tra loro preoccupate, così seguirono l'ispettrice nell'ufficio di Faragonda lasciando le pixies con un "Ne parliamo dopo".

Appena arrivarono da Faragonda Musa chiese:

"Preside, cosa succede su Melody?"

"Il palazzo reale è stato attaccato, dovete andare subito lì. È opera di Yana perché è come avete raccontato, ci sono dei soldati di neve e dei ruvi che stanno mettendo a ferro e fuoco il palazzo."

"Dobbiamo andare subito lì!" Convenne Bloom, Faragonda disse:

"Avete il mio permesso di usare il teletrasporto. Andate, presto!"

Così le ragazze corsero in cortile, Stella fece apparire in fretta il suo scettro e teletrasportò se stessa e le sue amiche su Melody.

Nel frattempo, su Linphea, Brandon e Chatta erano seduti al cospetto di Vymarna che aveva preso la sua decisione.

"Sia chiaro, soltanto per un giorno." Precisò la Natura, Brandon annuì:

"Un accordo è un accordo."

Vymarna allora batté la mano sul grande masso e fece apparire delle ciotoline di legno nelle quali c'erano delle polveri colorate. Fece cenno alla natura intorno a lei ed alcune ninfe si fecero vedere, qualche driade, Jovia, Astrea ed un'altra aria, e due naiadi.

"Ne sei sicuro?" Chiese Vymarna con espressione seria, Brandon annuì:

"Sì."

"Bene." Replicò Vymarna, così fece cenno alle sue ninfe. Jovia, con un'espressione estremamente seria, disse:

"Alzati." 
Brandon si alzò e seguì la ninfa che lo fece allontanare dalla quercia, le altre ninfe posarono dei massi intorno a lui creando un cerchio.
"Devi toglierla." Disse ancora Jovia alla scudiero riferendosi alla sua camicia, lui senza replicare fece come gli era stato detto.

"La pixie deve allontanarsi." Ordinò Astrea, Chatta guardò lo scudiero, lui annuì e lei volò via andandosi a sedere sul ramo di un albero.
Le ninfe allora raccolsero le ciotoline che Vymarna aveva fatto apparire, le due naiadi immersero le dita nella prima ciotolina che conteneva una polvere blu, così di avvicinarono a Brandon.

"Le mani." Disse la naiade, Brandon gliele porse e lei, con l'altra ninfa, disegnò dei simboli sui palmi delle mani del ragazzo.
Due driadi invece immersero le dita nella polvere verde e disegnarono dei simboli sui suoi avambracci.
Brandon rimase immobile mentre le ninfe compivano il lavoro, intimorito da quella situazione. Lanciò un'occhiata alla pixie, lei gli fece un OK con la mano, Brandon prese un respiro.

Una volta che le driadi ebbero finito, Astrea e Jovia si avvicinarono e, mentre Jovia manteneva la ciotolina di legno, Astrea immerse le dita di entrambe le mani nella polvere gialla, poi si rivolse al ragazzo e gli poggiò le dita sulle tempie, chiuse gli occhi e mormorò delle parole che lui non capì. Dopodiché la ninfa si allontanò, Brandon deglutì, Vymarna si avvicinò.
Una driade mantenne per lei la ciotolina, la Natura immerse la mano nella polvere rossa, poi disegnò un simbolo sul petto del ragazzo, all'altezza del cuore.
Tenendo la mano sul suo cuore sentì quanto forte stava battendo, Vymarna si lasciò scappare un sorrisetto soddisfatto.
A quel punto le due driadi, le due naiadi e le tre ariae si schierarono accanto alla Natura, questa allora cominciò il suo incantesimo:

"Terra Mora vantis quo incandis, per vasa quo errum signos. Phasmatos selvus Terra Mora vantis quo incandis, per vasa errum quo signos."
I simboli disegnati sul corpo del ragazzo si illuminarono, le ninfe allora si unirono a Vymarna con una sola voce:

"Phasmatos selvus nos ex malom Terra Mora vantis quo incandis per vasa quo errum signos. Terra Mora vantis quo incandis."

Brandon strinse i denti cercando di sopportare il dolore, i simboli che gli avevano disegnato bruciavano come carboni ardenti, quelli sulle tempie gli facevano sentire come se gli stesse per scoppiare la testa, quello sul cuore gli fece sentire una fitta nel petto e sembrò che il suo cuore si stesse letteralmente spezzando.
Ma Vymarna non si fermò e nemmeno le sue ninfe mentre Brandon sentiva sempre più dolore. Vymarna e le sue ninfe continuarono a salmodiare e alzarono la voce mentre sui massi intorno a loro si accesero delle fiammelle blu, le fiammelle incendiarono delle strisce d'erba che conversero tutte verso il centro.
Brandon urlò dal dolore e fu costretto ad inginocchiarsi mentre Vymarna teneva la mano sul suo cuore e continuava il suo incantesimo, i segni sul corpo di Brandon, ormai incandescenti, gli entravano nella pelle.

Chatta non riuscì a guardare la scena, Brandon era in ginocchio e le sue urla facevano gelare il sangue. La fatina allora volò verso le ninfe dicendo:

"Basta! Gli fate del male!" Ma fu scaraventata via da un soffio di vento lanciatole da un'aria.

"Phasmatos selvus nos ex malom terra mora vantis quo incandis per vasa quo errum signos. Terra Mora vantis quo incandis." Continuavano la Natura e le sue ninfe, Chatta si coprì le orecchie per non sentire le grida dello scudiero.

Negli stessi istanti le Winx erano arrivate su Melody, potevano vedere il palazzo reale e videro che c'era molta confusione nel cortile.

"Ragazze, forza, trasformiamoci e andiamo lì!" Esclamò Bloom, dunque con un coro di Magic Winx! Butterflix! le ragazze si trasformarono nella loro forma Butterflix.

"Flora, ti senti stabile?" Chiese Aisha alla sua amica, lei rispose:

"Credo di sì, spero di esserlo!"

"Lo speriamo anche noi, e non farti venire strane idee come l'altra volta." Disse Stella, Flora non ebbe il tempo di replicare perché al palazzo avevano bisogno di loro.
Volarono verso il palazzo di Melody e, arrivate lì, videro quello che stava realmente succedendo: le guardie reali erano occupate in un combattimento contro numerosissimi soldati di neve mentre i ruvi, belve senza controllo, li attaccavano da ogni direzione.

"Musa, Stella, voi andate a controllare se la famiglia reale sta bene e portatela al sicuro! Flora e Tecna, occupatevi delle creature all'interno del palazzo! Aisha, io e te rimarremo qui!"
Le ragazze annuirono e seguirono lo schema indicato da Bloom.

Musa e Stella volarono all'interno dell'edificio dove c'era un'enorme confusione.

"Andiamo al piano di sopra!" Suggerì Stella, Musa chiese:

"Perché proprio lì?"

"Perché è lì che si trova la famiglia reale!"

"Come...?"

"Sono una principessa, è lì che mi nasconderei! Vieni, forza!" La incitò la sua amica così le due fate volarono in fretta su per le scale arrivando all'ultimo piano. E proprio lì, sulle scale, una schiera di ruvi minacciava la famiglia reale impedendo loro di scappare dalle creature alla loro destra e alla loro sinistra. L'unica cosa che riusciva a tenerli al sicuro era uno scudo magico creato dalla principessa ma sembrava non voler durare ancora per molto.

Galatea incontrò lo sguardo della sua suddita e vecchia amica e, implorante, esclamò:

"Aiutateci, ci hanno circondato!"

Musa e Stella si guardarono, la fata della musica disse:

"Distraili, io li porto in salvo."
Stella annuì e così le due amiche si diedero da fare.

Nel frattempo Tecna e Flora erano al secondo piano dove i ruvi avevano distrutto tutto, c'erano squarci nelle tele dei dipinti, tavoli rovesciati e ninnoli rotti per terra.

"Tecna, non possiamo batterli tutti!" Esclamò Flora vedendo il branco di creature, verso le due ragazze corsero dei membri della servitù, le donne erano in lacrime, gli uomini estremamente spaventati.

"State bene? Vi hanno ferito?" Chiese Tecna, una delle cameriere rispose:

"Stiamo tutti bene, non ci hanno toccati."

"Va bene. Qui ce ne occupiamo noi, andate!"

Così la servitù si allontanò e Flora e Tecna si resero conto che quelle creature non rivolsero loro il minimo sguardo. Erano entrate nelle stanze del piano, era tutto distrutto, ma non avevano ferito nessuno.

"Sembra che stiano cercando qualcosa." Disse Tecna.

"Dovremmo comunque fermarle, o no?"

Tecna annuì, così le due amiche si prepararono all'attacco ma in quell'istante uno dei ruvi, con un abbaio misto ad un ringhio, diede un segnale ai suoi compagni, così tutto il branco seguì il ruve che corse verso il piano di sotto. Tecna e Flora ne rimasero scioccate e senza perdere altro tempo seguirono in volo le creature.

Di fuori invece la battaglia imperversava, le guardie e le due fate combattevano contro i soldati di neve e i ruvi ma la situazione era molto più grande di loro.
D'un tratto però le due ragazze sentirono un rumore familiare e un sorriso nacque sui loro volti.
I ragazzi arrivarono con le loro windriders e in un attimo erano già a terra con le armi fra le mani.

"Bisogno di aiuto?" Chiese Sky a Bloom con un sorrisetto mentre si accingeva a combattere il primo soldato di neve che gli si era parato davanti, Bloom sorrise e rispose:

"Non guasterebbe!"

Così i ragazzi affiancarono Bloom, Aisha e le guardie reali contro i ruvi e i soldati di neve mentre, all'interno del palazzo, Flora e Tecna seguivano i ruvi che si dirigevano a tutta velocità verso il primo piano.
Lì non c'era nessuno, la servitù era scappata via e le guardie erano di fuori per difendere il palazzo.
Il branco si fermò di fronte ad una porta, uno dei ruvi la annusò, poi, dopo aver preso la rincorsa buttò giù la porta ed entrò seguito dagli altri.
Tecna e Flora non li attaccarono ma li lasciarono fare, cercavano qualcosa e loro volevano scoprire cosa. E lo scoprirono.

"Flora, ora dobbiamo fermarli." Disse Tecna mentre i ruvi si erano avvicinati al centro della sala, la sua amica chiese:

"È quello che penso che sia?"

"Sì, e loro non devono averlo." Rispose Tecna guardando con attenzione il manufatto magico.
Così lei e Flora passarono all'attacco:

"Soffio di primavera!"

"Raggio Prismatico!"

Insieme, con una scia rosa e verde di incredibile potenza, riuscirono ad allontanare i ruvi dal manufatto. 
Le due amiche si guardarono e capirono cosa fare: Tecna lanciò un secondo incantesimo sui ruvi mentre Flora volò dritta verso il centro della sala per prendere il manufatto magico, la fata allungò le braccia per prenderlo in una sola mossa ma fu ostacolata da un ruve che saltò dalla direzione opposta facendo cadere a terra.

"Flora!" Gridò la sua amica mentre la fata della natura era a terra e il ruve si era posato su di lei per immobilizzarla.
La fata provò a muoversi ma il ruve la tenne ferma, Flora guardò la creatura negli occhi e rabbrividì, poi si scosse in fretta e lanciò un'occhiata alla sua amica, la creatura capì troppo tardi perché quando si allontanò da Flora la fata della tecnologia aveva già con sé l'arpa d'oro.
Il ruve provò ad attaccare Tecna ma Flora con un colpo la stordì, in quel momento però la trasformazione della fata si annullò e negli stessi istanti i ruvi che avevano messo al tappeto poco prima riprendevano conoscenza. Tecna allora lanciò l'arpa d'oro a Flora e le disse:

"Va' via di qui, io li tengo impegnati!"

"Ma..." Provò a ribattere Flora ma la fata della tecnologia la interruppe dicendo:

"Non puoi combattere e l'arpa va messa al sicuro, vai!"

Dopo un attimo di esitazione Flora corse via lasciando alle sue spalle la sua amica che si preparava a combattere contro le numerose creature.
Aveva fatto bene? Non lo sapeva, ora doveva correre.
Così corse veloce per i corridoi del palazzo che, senza ali, sembrava molto più grande. Svoltò il primo corridoio, poi il secondo, e poi ancora un altro, ma non riusciva a trovare l'uscita di quell'enorme palazzo.

Nel frattempo al terzo piano Musa e Stella proteggevano la famiglia reale.
Lo scudo creato da Galatea stava iniziando a vacillare, dunque Stella gridò:

"Potere dell'Aurora!"
Dalle mani della fata nacquero due scie di luce accecante che presero in pieno i ruvi sulle scale, poi, un istante dopo gridò:

"Luce di Solaria!" E così anche quelli che circondavano la famiglia reale furono allontanati.
Musa allora senza perdere altro tempo evocò il suo incantesimo:

"Risonanza Magica!" Così una barriera avvolse i tre membri della famiglia reale, in quel momento Galatea lasciò cadere il suo scudo e perse conoscenza, suo padre la sostenne mentre Musa chiamò:

"Scala sonora!" E lo scudo che aveva creato si alzò galleggiando su onde sonore.

"Li porto via di qui, raggiungimi." Disse Musa alla sua amica, Stella annuì.
Così Musa guidò il suo scudo lontano dalla portata dei nemici fino a lasciare il palazzo per portare i sovrani al sicuro.
Stella rimase sola con i ruvi. Era impossibile batterli tutti ma doveva costringerli a lasciare il palazzo.

"Molto bene, schifosi cagnoni neri, è tempo di andare a farvi una passeggiata fuori di qui!" Esclamò la fata mentre i ruvi si preparavano ad attaccarla.

Musa fece fermare la bolla sonica poco distante dal palazzo, ma al sicuro. Quando la sciolse andò da Galatea che era sorretta da suo padre.

"Galatea! Galatea, stai bene?" Chiese il re, la principessa si ricompose, anche se a fatica, e rispose:

"Io... s-sì, sto bene, sono solo stanca, quell'incantesimo ha richiesto molta energia... ma ora dobbiamo tornare subito a palazzo!"

"No, voi dovete rimanere qui." Replicò Musa, "Al palazzo ci pensiamo noi, voi non sareste al sicuro lì."

"Musa, ti ringrazio per averci salvati, ma, credimi, dobbiamo tornare lì, c'è qualcosa che potrebbe essere più in pericolo."

"Cosa?!" Chiese Musa preoccupata, la principessa si appoggiò di nuovo a suo padre, stancamente, e fu sua madre che rispose:

"A palazzo custodiamo un antico manufatto magico: l'arpa d'oro. Non possiamo permettere che quelle creature lo distruggano."

Musa si accigliò, aveva già sentito quel nome.

"L'arpa d'oro... correggetemi se sbaglio, maestà, ma non è quel manufatto creato dal primo re di Melody, quello che ha la proprietà di amplificare ogni onda magica?"

La regina annuì e rispose:

"È proprio quello, e dobbiamo proteggerlo."

"Non posso permettermi che vi accada qualcosa, rimanete qui al sicuro, ma vi prometto che proteggerò l'arpa d'oro e non permetterò che cada in mani sbagliate."

"Ma..." Provò a dire il re ma sua figlia lo fermò:

"Papà, mi fido di Musa."

Musa guardò il re aspettando conferma, il sovrano annuì così la fata rivolse loro un sorriso.

"È al primo piano, terzo corridoio a sinistra." Indicò Galatea, Musa la ringraziò con un cenno e volò via alla volta del palazzo.

Lì, nel cortile, Aisha, Bloom e gli specialisti si occupavano dei soldati di neve insieme alle guardie reali anche se quelle creature sembravano non finire mai.

"Saetta di Domino!" Attaccava Bloom.

"Onda Morphix!" Seguiva Aisha, ma i nemici sembravano non diminuire.

A terra i ragazzi cercavano di fare del loro meglio, Sky menava fendenti e mandritti con la sua spada, Timmy sparava con la pistola aiutato da Helia e Nex con la sua alabarda colpiva a destra e a manca.

Al terzo piano Stella si occupava dei ruvi:

"Potere dell'Aurora!" Urlò colpendo le creature, due di loro si scansarono e con un salto le si fiondarono addosso ma la fata si difese:

"Scudo Splendente!" Così le creature furono rimandate indietro.
La fata creò una sfera di energia fra le mani pronta per colpirle ancora ma d'un tratto le creature si fermarono, annusarono arricciando il naso e, sotto gli occhi della fata, corsero via scendendo le scale.
Stella ne fu sorpresa, alzò un sopracciglio, sconcertata, poi guardò le creature scendere le scale di fretta e disse loro:

"Sì... bene, scappate! Fate bene ad aver paura, piccoli cagnetti rabbiosi!" Poi si ricordò della sua amica e trasalì, "Musa!" Così volò via in cerca della sua amica.

Frattanto Flora era al primo piano e finalmente era riuscita ad orientarsi nel grande palazzo, la fata teneva stretta fra le mani l'arpa d'oro e correva il più velocemente possibile per uscire di lì.
D'un tratto però le fu tagliata la strada, presso le scale, da un branco di ruvi che saltò giù in un attimo.
La fata strinse la presa sull'arpa d'oro, fece un passo avanti bilanciando il peso e guardò le creature cercando di anticipare la loro prossima mossa. 
I ruvi cominciarono a ringhiare e fecero dei passi avanti. Non poteva tornare indietro, non avrebbe avuto senso perché l'avrebbero seguita e l'uscita era dall'altra parte, ma la strada era bloccata dalle creature.
In quell'istante Flora ebbe una sorta di déja-vu e fu tentata di fare la scelta ritenuta giusta, ma ancora una volta fece quella ritenuta sbagliata.
I ruvi saltarono verso di lei ma la fata si abbassò e li scansò, tenendo salda la presa sull'antico manufatto. Le creature la circondarono ringhiando, Flora rimase ferma cercando di tenere lo sguardo su ognuna di loro.
Ad un tratto una di loro con un salto le arrivò addosso ma Flora con un calcio la respinse gettandola a terra, a quel punto tutti i ruvi le si fiondarono addosso. Flora si difese tirando calci e gomitate, abbassandosi e schivando mentre teneva stretta l'arpa d'oro tra le mani, tanto stretta che le nocche le diventarono bianche.

Musa e Stella si incontrarono in volo, Stella chiese:

"Galatea e i suoi genitori stanno bene?"

"Sì, li ho portati poco lontano da qui per farli stare al sicuro. Te la sei cavata con i ruvi?"

"Sono scappati con la coda fra le gambe!" Rispose Stella con un sorrisetto soddisfatto, Musa però disse:

"Dobbiamo tornare subito a palazzo, credo che quelle creature vogliano prendere l'arpa d'oro, dobbiamo fermarle!"

"L'arpa d'oro? E che cos'è?" Chiese Stella con una smorfia, Musa l'afferrò per il braccio e la tirò:

"Ti spiego strada facendo, muoviti!"
Così le due fate volarono velocemente verso il palazzo, si accertarono che le loro amiche in cortile stessero bene, notarono la presenza degli specialisti così tornarono dentro.

"Galatea ha detto primo piano, terzo corridoio." Ripeté Musa, così si fece strada nel palazzo e Stella la seguì.

Nel frattempo Flora combatteva contro i ruvi ma loro erano un intero branco e lei era sola. Le mani avevano cominciato a sudare e tenere la presa sull'arpa era difficile, le creature l'attaccavano, graffiavano e lei si difendeva come poteva ma d'un tratto una di loro le graffiò il braccio e un'altra le morse la mano facendo cadere il manufatto magico.
Flora si chinò per prenderlo ma in quell'istante il branco le si fiondò addosso facendola cadere a terra.
Flora cercò di divincolarsi e colpire le creature per allontanarle, riuscì a vedere però che una di loro afferrò l'arpa tra i denti, i ruvi abbaiarono così corsero via a grandi balzi mentre per Flora fu impossibile stare al loro passo. La fata si alzò a fatica e corse nella loro direzione ma, appena svoltò il corridoio, lo stesso che avevano svoltato i ruvi, non trovò traccia delle creature, era come se si fossero volatilizzate.
La ragazza rimase in piedi, immobile e disperata. Si coprì la bocca con una mano cercando di trattenere le lacrime. Ancora una volta aveva fallito.

Musa e Stella raggiunsero la sala dove doveva essere custodita l'arpa d'oro e lì trovarono la porta aperta e Tecna in volo che fronteggiava le creature.

"Tecna!" Esclamò Stella volando verso di lei, la fata della tecnologia tirò un sospiro di sollievo vedendo le sue amiche e disse:

"Ragazze, ho bisogno di voi."

Così le tre amiche combatterono insieme il branco di ruvi che Tecna aveva tenuto impegnato.

"Raggio Prismatico!"

"Potere dell'Aurora!"

"Percussione Sonica!"

Le tre fate compirono una convergenza magica mettendo al tappeto quasi tutto il branco e soltanto due o tre creature riuscirono a scappare.

Le tre amiche tornarono a terra e ripresero fiato.

"Ma eri sola? E Flora?" Chiese Stella notando la stanchezza della sua amica.

"E dov'è l'arpa d'oro?" Chiese Musa preoccupata notando la vetrinetta vuota al centro della sala.

"La trasformazione di Flora si è annullata." Spiegò Tecna, "Così ha preso lei l'arpa per metterla in salvo mentre io mi occupavo dei ruvi, credo che a quest'ora sia fuori del palazzo con l'arpa."

"Bene, andiamo a cercarla." Disse Musa, così le tre amiche lasciarono la stanza e volarono di fuori per una finestra.

In cortile le altre due fate combattevano senza sosta insieme agli specialisti, poi però, d'un tratto, proprio come era successo nell'altro palazzo, i soldati di neve si sciolsero improvvisamente mentre i ruvi, dopo che alcuni di loro avevano abbaiato, scapparono via.
Le guardie reali ripresero fiato, Bloom e Aisha tornarono a terra e raggiunsero i ragazzi.

"Cosa volevano quei cosi da qui?" Chiese Sky a Bloom, stancamente. La sua ragazza si strinse nelle spalle e rispose:

"Non lo sappiamo."
In quel momento videro Tecna, Stella e Musa in volo e fecero segno di stare bene, le tre fate scesero a terra e Tecna chiese:

"Si sono sciolti? Di nuovo?!"

"A quanto pare... ma cosa volevano da qui?" Chiese Aisha mentre Nex le teneva un braccio intorno alle spalle.

"L'arpa d'oro." Rispose Tecna, "Ma non l'hanno avuta, l'ho data a Flora che l'ha portata in salvo."

"Ed ora Flora dov'è?" Chiese Helia, Tecna rispose:

"Fuori di qui con l'arpa."
Helia tirò un sospiro di sollievo.
Le guardie reali riformarono un ordine e la servitù cominciò a ripopolare il palazzo uscendo dai nascondigli, poi arrivò la famiglia reale.

"Musa!" Esclamò Galatea avvicinandosi, i ragazzi e le ragazze fecero un piccolo inchino per salutare i reali. "Musa, dov'è l'arpa?!" Chiese la principessa, la fata sorrise:
"L'arpa è in salvo, la mia amica Flora l'ha portata al sicuro."

"Non posso credere che il mio palazzo sia distrutto..." Borbottò la regina dispiaciuta.

"Ci dispiace, vostra maestà." Disse Bloom a nome di tutti, il re disse:

"Vi ringraziamo per averci difesi e per averci protetti. Ora dove sono quelle creature?"

"I soldati si sono sciolti, erano fatti di neve e controllati da magia nera. I ruvi sono scappati via." Rispose Musa.

"E spero che non facciano più ritorno." Aggiunse la regina con il viso scuro.

In quel momento dal portone principale arrivò Flora a piccoli passi e con lo sguardo basso.
Helia le andò subito incontro vedendola malmessa.

"Flora! Ma cosa ti hanno fatto?!" Chiese, prendendole il viso fra le mani, poi le sue mani scesero sulle sue braccia piene di graffi.

"Mi dispiace..." Mormorò Flora senza guardarlo.

Tutti gli altri la raggiunsero, famiglia reale compresa. Musa, con un sorriso, chiese:

"Flora, allora, dov'è l'arpa? Il re e la regina ti aspettavano."

Flora alzò lo sguardo e incontrò quello dei suoi amici, Musa aveva dipinto sul volto un sorriso soddisfatto, pronta a far bella impressione sui sovrani del suo pianeta, e allora le salì un nodo alla gola. Non riuscì a dire nulla ma scosse la testa, e tutti capirono.

Frattanto su Linphea Brandon aprì gli occhi e cercò di far mente locale, aveva un forte mal di testa.
Era steso su un prato, si alzò seduto e si guardò intorno, era ancora nell'antro di Vymarna. Attorno a lui driadi, naiadi ed ariae si davano da fare per svolgere le loro faccende quotidiane, d'un tratto lo scudiero si ritrovò davanti la pixie delle chiacchiere.

"Ehi, bell'imbusto, ti sei svegliato! Ho temuto che fossi morto! Muoviti, Vymarna ti vuole parlare."
Brandon si scosse, si guardò gli avambracci e se li toccò ricordando la sensazione che aveva provato, quella di carboni ardenti sulla pelle, ma lì non c'era alcun segno. L'unico segno rimasto era quello inciso da Vymarna sul cuore.
Brandon si alzò e quando le ninfe lo videro corsero intorno alla quercia di Vymarna dove l'anziana ninfa compiva un incantesimo con piccoli ciottoli e una foglia di arbusto. Il ragazzo si avvicinò alla quercia mentre la pixie si sedette sulla sua spalla.

"Ti sei svegliato." Disse Vymarna con un leggero sorriso, Brandon la guardò con espressione un po' dura.

"Posso riavere i miei vestiti?" Si limitò a chiedere, Vymarna fece un cenno alle sue ninfe ed una naiade corse al corso d'acqua e tornò in un baleno con la camicia del ragazzo.

"Grazie." Disse lui infilandosela.

"Non sembri di buon umore." Disse Vymarna con calma, forse con una punta di scherno, Brandon replicò:

"Infatti non lo sono, sei piuttosto diversa dalla Madre Natura che dipingono nelle storie... abbiamo un accordo?"

"Non sarò dolce come credono che sia nei miei modi di fare ma sono corretta, un accordo è un accordo. La keimerina avrà accesso a Linphea il prossimo plenilunio per legarsi al suo cuore della natura, dopo il rito andrà via."

"Ed io? Cosa mi succederà ora che siamo legati?"

Vymarna sorrise:

"Mi hai donato parte della tua essenza vitale, la tua vita dipenderà dalla mia, in ogni aspetto. Mi appartieni, Brandon."

Brandon per un attimo rimase stupefatto, non aveva mai detto il suo nome.

"E adesso vai, e spera che Linphea non sia distrutta dalla keimerina, potrebbe essere la tua rovina... hai fatto tanto per lei, sarebbe un peccato."

Brandon non disse nulla ma si limitò a lanciare un'ultima occhiata alla Natura, così, con Chatta sulla sua spalla, lasciò l'antro naturale di Vymarna.

Brandon percorse silenziosamente il sentiero fino ad arrivare al bivio, poi, sempre in silenzio, si avviò per arrivare a casa di Flora. Il silenzio però non era il forte della pixie delle chiacchiere che, non potendone più, disse:

"Flora non distruggerebbe mai Linphea."

"Certo che no." Replicò Brandon senza guardarla.

"Voglio dire... la tua vita ora è legata al pianeta, se il pianeta muore tu muori, e se l'inverno di Flora..."

"... Flora appartiene a questo pianeta, lei non lo distruggerà perché Flora non sarebbe mai capace di distruggere la natura, è una keimerina, è una fata della natura e dell'inverno. Staremo tutti bene."

Chatta non disse altro e nemmeno Brandon, finalmente arrivarono a casa di Flora e bussarono alla porta.
Fu Miele ad aprire e fu molto sorpresa di vedere lo specialista.

"Brandon... ciao!" Sorrise la ragazzina, Brandon le sorrise e disse:

"Ciao Miele, perdonami, tua madre è in casa?"

"Sì, è nella serra, vieni." Miele fece strada e Brandon la seguì, la ragazzina chiese:

"Ma cosa ci fai qui? È successo qualcosa?"

"No, no. Va tutto bene, devo solo dire una cosa a tua madre, ma va tutto bene." Assicurò il ragazzo.
Arrivarono nella serra, Alyssa stava innaffiando delle orchidee.

"Mamma, c'è una visita per te." Annunciò Miele entrando nella serra, Alyssa alzò gli occhi e appena vide il ragazzo posò a terra l'annaffiatoio andandogli incontro.

"Brandon! Caro, è quasi il tramonto! Ero così in pensiero!" Esclamò abbracciando il ragazzo, lui non provò imbarazzo ma semplice nostalgia.

"Miele, tesoro, potresti lasciarci un secondo, sono cose da adulti." Disse sua madre, la ragazzina alzò gli occhi al cielo e replicò:

"Come sempre!" E sapendo che non c'era storia andò via.
Appena Miele lasciò la serra Alyssa chiese:

"È andato tutto bene? Tu stai bene? Cosa ti ha detto Vymarna? Vieni, siediti."

Brandon sedette sullo sgabello di legno e Alyssa anche, così lo scudiero rispose:

"È andato tutto bene, Vymarna ha accettato l'accordo!"
Alyssa si coprì la bocca trattenendo la gioia, poi disse:

"Non posso crederci! La mia bambina potrà tornare su Linphea!"

"Sì, ma solo per un giorno, per legarsi al ciondolo." Precisò Brandon.

"Sì, ma che importa? Un giorno, un'ora, un minuto! Lei tornerà! Oh, Brandon, non so davvero come ringraziarti per ciò che hai fatto per lei! Non ho parole, non so..."

"Alyssa, gliel'ho già detto, non deve ringraziarmi." Sorrise Brandon, Alyssa increspò le labbra e chiese:

"Hai sentito molto dolore?"

"Beh... non è stato affatto piacevole, lo ammetto, ma ne è valsa la pena."

"Brandon, ricorda che ora sei legato a Lei."

"Sì, lo so... ma non mi sento diverso." Disse lui facendo spallucce, Alyssa sospirò e disse:

"No, hai ragione, non ti senti diverso, ma ora una parte di te appartiene a Lei. Ricordo com'è essere suoi... appartenere a Vymarna significa dipenderne, significa che se su Linphea c'è secca tu non hai forza, significa che se su Linphea non splende il sole tu non hai voglia di sorridere... ed è per questo che io e Rodols ti dobbiamo tutto."

Brandon strinse le labbra in un sorriso, poi chiese:

"Crede che Flora possa fare del male a questo pianeta?"

"No, non credo, credo che invece Vymarna sia una vecchia quercia cocciuta!" Rispose Alyssa, "Non ti giudico se ora hai un po' di timore, ma l'inverno appartiene a Linphea, Nikolai apparteneva a Linphea, e questo non cambierà, neanche se Vymarna crede il contrario. Ho conosciuto Nikolai e conosco la mia Flora, nessuno dei due farebbe mai del male a questo pianeta. La natura e l'inverno si appartengono."

"C'era... c'era una cosa che mi preoccupava in realtà..." Disse Brandon un po' titubante, Alyssa gli fece cenno di proseguire, con aria apprensiva.
"Vede, Flora è stata esiliata da Linphea, ed io appartengo al pianeta, mi chiedevo se fra noi due... insomma, se ci saranno delle difficoltà..."

"Capisco dove vuoi arrivare. No, la tua essenza non respingerà Flora, la sua magia non ti causerà dolore, questo avverrà solo se sarà Vymarna ad essere attaccata direttamente. Sei tu a dipendere da lei, sei tu ad essere legato a lei e non lei a te. Flora non può entrare al cospetto di Vymarna ma tra voi due non cambierà nulla. Se mai fosse Vymarna a subire un attacco o se Flora entrasse su Linphea, allora si ripercuoterà su di te, ma quello che accade a te non si ripercuote su Vymarna."

"Oh, bene..." Brandon tirò un sospiro di sollievo, poi Alyssa chiese:

"Io invece mi chiedevo come Flora ha saputo del rito, è una cosa molto antica e Vymarna si prese l'incarico di distruggere ogni traccia delle keimerine."

"Grazie ad Avalon, lui aveva dei libri che appartenevano a... a Nikolai, ecco." Rispose Brandon e guardò Alyssa sperando di non causarle dispiacere parlando di Nikolai. Al contrario, Alyssa sorrise dolcemente.

"Davvero? È incredibile, riesce sempre a venirne fuori... ho pensato spesso a lui negli ultimi anni, mentre Flora cresceva. Molte volte ho trovato delle somiglianze, degli atteggiamenti che mi ricordavano lui."

Brandon notò la sua espressione e chiese:

"Lo ha amato molto, vero?"

"Oh, sì, tantissimo." Sorrise Alyssa, "Ricordo ancora il giorno che lo conobbi..." Alyssa non riuscì a smettere di sorridere e si perse nei ricordi:

"Io e le mie amiche, Jovia e Astrea, due ariae, stavamo passeggiando per il bosco delle fragole, quello qui vicino. Prima Vymarna ci lasciava libere di girovagare su Linphea, in realtà è colpa mia se ora non è più permesso... quel giorno lo incontrammo mentre raccoglievamo dei fiori e lui era lì, steso sull'erba. Ci fermammo a guardarlo, sapevamo chi fosse e un po' lo temevamo, era quello che ci aveva insegnato a fare Vymarna. Ma poi Nikolai si accorse di noi. Posso aiutarvi? Ci chiese, e lo fece con una galanteria che..." Alyssa ridacchiò. "Jovia e Astrea non dissero nulla. Raccogliamo fiori, dissi invece io, e lui mi sorrise. Non ho mai capito se fosse perché una parte di lui era uno spirito primordiale della natura, ma Nikolai aveva un qualcosa, un qualcosa che notai fin dal primo istante, una scintilla negli occhi che solo a guardarla ti aveva già aperto un mondo."

Brandon sorrise, Alyssa se ne accorse e disse:

"Credo che l'abbia presa da lui."
Brandon guardò la donna e si rese conto che lei aveva capito ciò che stava pensando, o meglio, a chi.
Alyssa gli sorrise complice, poi in quel momento qualcuno entrò nella serra.

"Rodols! Tesoro, sei tornato! Ho una buona notizia!" Esclamò Alyssa andando incontro a suo marito, gli diede un bacio e lui, con un sorriso, chiese:

"È quella che mi aspetto?"

Brandon andò verso di lui con Chatta sulla sua spalla, si fermò al fianco di Alyssa dove si sentiva più sicuro, la donna allora rispose a suo marito con un gran sorriso:

"Brandon ce l'ha fatta! Vymarna ha accettato l'accordo, Flora potrà tornare!"

Rodols sgranò gli occhi, guardò prima Alyssa, poi Brandon, e persino la pixie in cerca di conferma. Il suo volto si illuminò, non poteva contenere la gioia.

"Tornerà su Linphea! Tornerà su Linphea!" Esclamò ridendo allegramente, abbracciò sua moglie con gioia tanto che la alzò da terra. Poi si rivolse a Brandon:

"Non so come ringraziarti! Vymarna non avrebbe potuto accettarmi o altrimenti..."

"Signore, non si preoccupi, non mi deve alcuna spiegazione. So che farebbe qualsiasi cosa per Flora." Lo interruppe Brandon guardando l'uomo negli occhi e tra i due ci fu un'intesa. Rodols gli porse la mano e Brandon gliela strinse.

"Grazie." Ripeté l'uomo, Brandon annuì.
"Quando Alyssa mi ha raccontato che le eri apparso nella sfera di cristallo e mi ha detto ciò che avevi intenzione di fare non credevo che potessi avere il coraggio di arrivare fino in fondo, ma l'hai fatto e ti sono debitore."

"No, non lo è, mi creda. È stato lei stesso a chiedermi di occuparmi di Flora, sto solo mantenendo la promessa che le ho fatto."

Alyssa e Rodols si guardarono e si sorrisero.
Nel frattempo il resto del gruppo era tornato ad Alfea, le ragazze grazie al teletrasporto di Stella e i ragazzi le avevano raggiunte.

"Dobbiamo andare subito da Faragonda e raccontarle tutto." Disse Bloom, Helia scosse la testa:

"Flora va prima in infermeria."

"Ma no, sto bene..." Mormorò Flora ma Helia non volle sentire ragioni:

"La tua trasformazione si è annullata e quelle creature ti hanno attaccata, guarda cosa ti hanno fatto, dobbiamo andare subito in infermeria."

"Okay, sentite," Disse Flora a tutti," io vado da Ophelia, voi andate da Faragonda."

"Vengo con te!" Si propose Helia ma Flora replicò:

"Ma no, ci vorranno pochi minuti per rimettermi a posto, andate."

"Oh... va bene." Helia fu un po' sorpreso ma raggiunse gli altri, prima che andassero però Flora fermò la sua amica:

"Musa!"

La fata della musica fece cenno agli altri di proseguire e si avvicinò a Flora, si fermò davanti a lei con le braccia incrociate, Flora disse:

"Musa, ascolta, mi dispiace. So che la famiglia reale contava su di te e io..."

"Avevo promesso che avrei protetto l'arpa d'oro!" Replicò Musa, accigliata. "Quando Tecna mi ha detto che ce l'avevi tu ero tranquilla, sapevo, o credevo, che l'avresti portata al sicuro e contavo su di te!"

"Lo so, Musa, mi dispiace moltissimo ma quelle creature mi hanno tagliato la strada e..."

"Sì e sei fuggita e ti sei persa nel palazzo, poi ti hanno raggiunta e non hai potuto far nulla, lo hai già detto, Flora, ma se non avevi la magia e sapevi che non potevi difenderti non dovevi accettare l'incarico. La regina e Galatea non si fideranno più di me."

"Mi... dispiace." Mormorò Flora un'ultima volta, Musa non disse nulla ma andò via avviandosi per l'ufficio di Faragonda.
Flora sospirò con tristezza e raggiunse l'infermeria.
Aveva deluso le sue amiche, aveva messo Musa in cattiva luce con la sua principessa. E aveva anche mentito. E aveva mentito per non deludere proprio tutti, per non deludere almeno Helia.

Arrivò da Ophelia e bussò alla porta, quando l'infermiera aprì e la vide esclamò:

"Oh, tesoro, ma cosa ti è successo?! Su, vieni!"

Così Flora entrò e Ophelia la fece sedere sul lettino mentre prese disinfettante e cotone.

"Signorina, dovresti stare un po' più attenta, stai venendo qui un po' troppo spesso!"

"Lo so, Ophelia, cercherò di fare attenzione. Può fare qualcosa per la mia mano? Delle creature mi hanno morso." Chiese Flora porgendo la mano all'infermiera.
Ophelia le prese la mano e gliela guardò, poi rispose:

"Ma certo che posso, starai bene in un attimo!"

Ophelia con un incantesimo risanò i graffi di Flora, poi le applicò una pomata sul morso dopo averglielo disinfettato e le fasciò la mano.

"La ringrazio, Ophelia, è stata gentilissima!" Esclamò Flora con un sorriso, l'infermiera, compiaciuta, replicò:

"Di nulla, tesoro, ma spero di non vederti qui troppo presto!"

"Lo spero anch'io, arrivederci!" Salutò la fata, così andò via.

Uscita dall'infermeria Flora raggiunse i suoi amici nell'ufficio di Faragonda, bussò ed entrò.

"Buon pomeriggio, preside Faragonda." Salutò Flora entrando e avvicinandosi alla scrivania dove già c'erano i suoi amici.

"Flora." Salutò la preside. "Come dicevo ai tuoi amici, la situazione è peggio di quello che credevamo. Yana e i suoi si stanno preparando ad un grosso attacco se hanno bisogno dell'arpa d'oro. Quel manufatto amplifica le onde magiche, raggiungerebbero ogni pianeta della Dimensione Magica."

"Lei... lei mi disse che la Dimensione Magiche era in pericolo!" Disse Flora ripensando alle parole della preside di qualche tempo prima, Faragonda annuì:

"Dobbiamo fermarle, e tu devi legarti al tuo cuore della natura per stabilizzare la tua magia in modo che eventi come quelli di oggi non si riverifichino."

"Ma sì... certo." Mormorò Flora con un cenno, dispiaciuta ed imbarazzata.

"Bene, per ora è tutto, andate. Oh, e, a proposito, non so come abbiate convinto la regina Agata  ma l'importante è aver recuperato il ciondolo." Disse la preside, i ragazzi si guardarono tra loro con nervosismo, dissimularono e salutarono la preside andando via.

Una volta fuori iniziarono le discussioni:

"Dobbiamo scovare Yana!" Esclamò Bloom.

"Ma non sappiamo cosa abbia in mente ed ora sarà ancora più potente." Rifletté Aisha.

"Sì, ma in tutto questo io ancora non ho capito dov'è finito Brandon!" Disse Stella interrompendo la discussione, Sky allora rispose:

"Aveva da fare su Eraklyon."

"Non me ne ha parlato." Replicò Stella col broncio, Sky si affrettò a dire:

"Gli ho chiesto io di andare stamattina! E molto di fretta!"

"Oh..." Stella arricciò le labbra.

"Ad ogni modo, dobbiamo trovare Yana e trovare l'arpa d'oro." Disse Musa ritornando alla prima discussione.

"Dobbiamo tornare su Sakoma allora." Propose Nex.

Nessuno disse nulla, nessuno aveva molta voglia di tornare su quel pianeta.
Sky capì la situazione e disse:

"Credo che sia meglio se ne parliamo domani, che ne dite?"

Gli altri annuirono, così i ragazzi salutarono le ragazze e tornarono a Fonterossa, tutti tranne Helia che fermò Flora e le disse:

"Ho bisogno di parlarti, facciamo un giro in cortile?"

"Ma certo." Rispose Flora, così si avviò con lui mentre Stella chiese alle altre:

"E se per rilassarci ce ne andassimo un po' in centro?"

"Scordatelo!" Flora sentì dire a Musa.

"Ho da fare!" Disse invece Tecna, Aisha e Bloom invece furono incastrate dalla fata del sole splendente.

Brandon nel frattempo salutava i genitori di Flora, pronto per tornare a Magix.

"È stato un piacere averti qui, caro. Ancora grazie!" Disse Alyssa, Brandon sorrise:

"Non si preoccupi."

"Ci vediamo, allora, il prossimo plenilunio, vero?" Chiese Rodols, Brandon annuì, Alyssa disse:

"Quando torni a Magix e darai la notizia a Flora, dille che ci chiami, vogliamo sentirla."

"Va bene, lo farò. Ci vediamo presto." Salutò Brandon. 
"Ciao ciao!" Salutò invece Chatta, seduta sulla sua spalla, Alyssa e Rodols le sorrisero, così la pixie e lo scudiero andarono via.

Raggiunsero la moto di Brandon, prima che lui potesse mettere il casco Chatta gli volò davanti alla faccia e disse:

"Non puoi dirlo a Flora!"

Brandon, confuso, chiese:

"Cosa? E perché mai non dovrei?"

"Intendo che non puoi dirglielo tu!" Rettificò la fatina, "Avverti Helia, digli che non le dica di Krystal, digli che le dica che è andato tutto bene."

Brandon inarcò le labbra, poi disse:

"Avevo detto ad Helia che la sua non era una buona idea. Mi ha ascoltato? No che non mi ha ascoltato, ha voluto fare affidamento su Krystal nonostante glielo avevo sconsigliato... e ora dovrei far credere a Flora che Helia ha risolto tutto?"

"Sì." Annuì convinta Chatta, "Perché rischi di metterti tra loro due. Fa' prendere il merito ad Helia, o vuoi farti bello agli occhi della mia fata?"

Brandon scosse la testa e sospirò:

"Mi sembra ovvio che non dirò a Flora cosa ho offerto a Vymarna ma..."

"... Ma niente, rovineresti tutto. Brandon, andiamo, fa' la cosa giusta."

Brandon non rispose, rifletté, poi concluse:

"Beh, dovremmo comunque arrivare a Magix, su Linphea i cellulari non funzionano." S'infilò il casco e partì, seguito dalla fatina.

Ad Alfea Flora ed Helia si avviavano verso il cortile insieme, Helia allora esordì:

"Non devi sentirti in colpa per ciò che è successo."

"Musa aveva rassicurato la famiglia reale e ovviamente faceva affidamento su di me, e l'ho delusa." Replicò Flora con lo sguardo basso, Helia schioccò la lingua dispiaciuto e le disse:

"Flora, hai fatto del tuo meglio, quelle creature sono pericolose, non devi incolparti. Anzi, sono felice che tu... insomma, che tu..."

"... che abbia fatto la scelta che ho fatto?" Chiese Flora guardandolo, Helia annuì con un lieve sorriso:

"Sì."

"Perché ti amo, Helia."

"Ti amo anch'io, e Musa capirà, dalle solo un po' di tempo."

"Sì, lo so," Annuì Flora mentre erano arrivati in cortile. "Musa ha un carattere molto forte ed esuberante, le passerà presto, le ho chiesto scusa e non sono preoccupata, so che ci chiariremo. Più che altro sono delusa da me stessa, sai... per non avercela fatta."

Helia la guardò e la fermò girandola verso di lui, sospirò prendendo coraggio e disse:

"Flora, non hai deluso nessuno, e non devi essere troppo dura con te stessa. Chi ti ha deluso sono io." Helia abbassò lo sguardo, Flora, confusa, chiese:

"Tu? Helia, no, tu non mi hai deluso, di cosa parli?"

"Sì, io... io ti ho deluso. Ti avevo detto che Krystal avrebbe risolto le cose, che saresti tornata su Linphea ma... Vymarna non ha voluto sentire ragioni." Rispose Helia guardandola negli occhi dopo aver preso coraggio. Flora si aspettava che Krystal non si sarebbe impegnata troppo ma quella notizia fu dura comunque. Arrivò come uno schiaffo, come se fosse andata a sbattere contro una porta di vetro.
Guardò Helia senza dire nulla, senza sapere esattamente cosa dire. Fu Helia che parlò:

"Flora, mi dispiace così tanto..."

"No... Helia, s-sapevamo che potevamo fallire..."

"Mi dispiace, io... io credevo che essendo la principessa Krystal potesse..."

"Helia," Lo fermò Flora posandogli una mano sul braccio, "non devi scusarti, va tutto bene. Troveremo un altro modo, assicurami solo questo: che rimarrai con me e troveremo un modo."

Helia le sorrise. "Ma certo, ti prometto che non ti lascerò mai." Le prese il viso fra le mani e la baciò. 
"Ora sarà meglio se torni a Fonterossa, mio nonno ci tiene che gli racconti tutto delle nostre missioni."

"Lo so, tranquillo." Sorrise Flora, Helia la baciò ancora una volta e così andò via mentre Flora si avviò per tornare in camera sua.
Lì, come si aspettava, c'erano solo Tecna e Musa, era troppo presto per le altre per tornare...
Flora e Musa si incontrarono in salotto, Musa non disse nulla e Flora se ne andò in camera.
Sedette sul suo letto e la prima cosa che fece fu liberarsi da tutti quei pesi.

Caro diario,
A quanto pare cantavo vittoria troppo presto: Krystal non è riuscita a convincere Vymarna e per ora non potrò tornare su Linphea. 
Non ce l'ho con Helia, ma ci avevo sperato così tanto. So che lui si fida di Krystal, sono cresciuti praticamente insieme, non lo giudico se si è affidato a lei... ma non è bastato. 
Mi chiedo cosa potremmo fare ora.
E mi chiedo come reagirebbe se sapesse.
Oggi ho combattuto contro dei ruvi, su Melody, lui non lo sa, crede che sia scappata via... ne era così sollevato. Ho dovuto mentirgli ma non potevo deluderlo, ho deluso i miei amici oggi facendomi sfuggire l'arpa d'oro, non potevo deludere Helia.
Di questo passo non otterrò mai il mio Charmix e mi chiedo come potrà mai risolversi questa situazion...

"Musa! Ehi..." Flora s'interruppe vedendo la sua amica sulla porta. Musa avanzò di qualche passo, poi disse:

"Flora... io... volevo chiederti scusa per come ti ho trattata, ero solo arrabbiata, ci tenevo così tanto a fare bella impressione sulla famiglia reale..."

"Lo so, Musa, e non ce l'ho con te. So di avervi deluso e tu avevi le tue ragioni, ma sono felice che ti sia già passata." Sorrise Flora, Musa sorrise a sua volta dicendo:

"Sì, beh, mi conosci, un attimo prima sono una furia e poi pian piano mi calmo... grazie, Flora."

"Di nulla, ti voglio bene." Replicò Flora facendole l'occhiolino, Musa le rivolse un sorriso e fece per lasciare la stanza ma si fermò sulla porta e disse:

"Flora, tu non ci hai delusi."

Flora strinse le labbra in un sorriso e Musa andò via prima che Flora potesse ricordarle di chiudere la porta.

Nel frattempo Brandon era arrivato a Magix ed era a Selvafosca con Chatta.
La fatina, prima di lasciarlo andare, gli disse:

"Ricorda quello che ti ho detto."

"Sì, certo." Brandon alzò gli occhi al cielo, poi la guardò di bieco dicendole: "E tu ricordati che mi stai antipatica."

"È reciproco." Sorrise la fatina, Brandon scosse la testa mentre Chatta tornò al villaggio.

Lo scudiero, riflettendoci, decise di dare ascolto alla fatina, anche se il suo orgoglio gli diceva, o meglio, gli gridava il contrario.
Così chiamò il suo amico.

"Helia?"

"Brandon! Ehi! Sei ancora su Eraklyon? Non immagini qui cosa è successo!" Esclamò il suo amico dall'altra parte, Brandon fu tentato di chiedere particolari ma cercò di non perdere il filo e disse:

"Poi mi raccontate... ascolta, hai già parlato con Flora? Non le avrai già detto che Krystal ha fallito, vero?"

"E tu come lo sai? Comunque sì, ho dovuto per forza."

Probabilmente una parte si sé esultò con forza, l'altra ne fu dispiaciuta.

"Oh... capisco, beh, ci vediamo a Fonterossa, a dopo!" Così lo scudiero riattaccò senza lasciare il tempo al suo amico di dire altro.
Senza perdere altro tempo allora si recò ad Alfea.
Arrivò lì in un baleno e si diresse alla camera delle ragazze. Camminando per i corridoi di Alfea si costrinse a non essere troppo soddisfatto, ma ciò che era fatto era fatto, Helia le aveva già detto tutto e se anche una parte di lui aveva detto a Brandon di aiutare il suo amico con la sua ragazza, ora non poteva fare a meno di ascoltare il suo orgoglio che, trionfante, dirigeva ogni suo passo verso quella camera.

Arrivato lì prese un respiro e bussò, fu Musa ad aprire.

"Brandon! Ehi, non ti si è visto, sapessi cosa è successo oggi! Comunque Stella è uscita e credo che tornerà per l'ora di cena." Disse la fata della musica, lo scudiero replicò:

"Sì, ne ho sentito parlare... ehm... in realtà cercavo Flora, c'è?"

"Sì, è in camera sua." Rispose la fata spostandosi dalla porta e facendolo entrare, gli fece cenno verso la camera di Flora e tornò in camera sua.

Brandon si avvicinò alla porta di Flora e notò che era quasi completamente aperta. Bussò comunque.
Flora, che risistemava i suoi libri su uno scaffale, si girò verso la porta e lo vide.
Ne fu sorpresa ed esclamò:

"Brandon! Sei qui! Oh, non immagini..."

"... cosa è successo oggi... sì, mi hanno accennato che ne sono successe di tutti i colori." Brandon finì per lei la frase, Flora strinse le labbra:

"Beh, sì, in effetti. Ho saputo che sei stato su Erklyon, è andato tutto bene?"

In quel momento Flora si sentì chiamare da Tecna e disse ad alta voce:

"Arrivo subito!" Poi si rivolse a Brandon:
"Scusami, è che è stata una giornata movimentata."

Brandon, appoggiato sullo stipite della porta, rispose cercando di trattenere un sorriso soddisfatto:

"Ma sì, certo, ti rubo un minuto soltanto, devo solo dirti una cosa che forse ti sarà utile sapere."

Flora inclinò la testa non capendo di cosa parlasse e chiese:

"Beh, cosa?"

"Sai, su Linphea è entrato l'autunno e ti consiglio di portare qualcosa da mettere sulle spalle, farà freschetto, soprattutto di sera."

Flora divenne seria di colpo, guardò Brandon negli occhi, lui sorrise.

"Non ci credo..." Disse la fata in un sussurro, scosse la testa ma Brandon annuì:

"Sì, vedi, perché quando ci andrai..." Brandon non poté finire la frase perché Flora gli si era praticamente gettata addosso e gli aveva stretto le braccia intorno al collo abbracciandolo.
Brandon la strinse e sorrise.

"Non ci credo! Ma come...? Quando...? Tornerò su Linphea?! Davvero tornerò su Linphea?!" Chiese Flora entusiasta, scioccata, felice.

"Sì, tornerai su Linphea!" Confermò Brandon, Flora si allontanò e lui fu costretto a lasciarla.

"Brandon, ma come hai fatto?!" Chiese ancora la fata con un sorriso che non voleva e non poteva spegnere.

"Beh, come ho fatto... non è importante come, tornerai su Linphea!" Esclamò lui deviandola dall'argomento, Flora, felicissima, lo abbracciò ancora.

"Oh, grazie! Grazie! Grazie!" Disse Flora tenendolo ancora stretto, gli diede un bacio sulla guancia e poi poggiò la testa sulla sua spalla mentre lo abbracciava ancora.

"Ma... Flora," Disse poi Brandon frenandola un po', lei si allontanò per lasciarlo parlare. "... potrai rimanere lì soltanto il tempo necessario per legarti al tuo cuore della natura, poi dovrai andare via. Mi dispiace, ma non ho potuto fare altro."

"Sì, certo, certo! Ma anche per un giorno potrò tornare sul mio pianeta, e potrò legarmi al ciondolo e non perderò i miei poteri!"

"Allora sei felice?"

"E me lo chiedi anche?!" Sorrise Flora guardandolo negli occhi, anche Brandon le sorrise, poi Flora disse:

"Vuoi sapere cosa è successo oggi? Perché devo raccontarti una cosa importante!"

"E Tecna?"

"Non è venuta fin qui a chiamarmi, avrà già risolto o mi avrebbe inviato un drone." Rispose lei liquidando la faccenda, Brandon fece spallucce e accettò l'invito di Flora a sedersi con lei sul suo letto per ascoltare il racconto, fra i due non ci fu ombra dell'imbarazzo creato da quel bacio che, per entrambi, era stato rovina e desiderio, passione e turbamento.

Ah. Ah. Ah. Che capitolo, eh?
Buonsalve, miei dolcissimi germogli di lullabea e buon sabato! Allora, meglio non perdersi in chiacchiere che abbiamo molto da dirci...
Melody è stata attaccata dai servi di Yana ed hanno preso l'arpa d'oro, la regina di Melody ci ha spiegato cos'è e quindi, ragazzi, mi sa che dobbiamo preoccuparci, pare che la nostra cattiva abbia in mente qualcosa di grosso...
Ma come hanno preso  l'arpa? Flora non è riuscita a proteggerla... qualcuno in una recensione mi aveva detto che gli piaceva che le cose non andassero sempre lisce... ne sei ancora sicura? XD io sì, sapete che AMO complicare le cose...
A proposito di complicanze: Flora ha mentito ad Helia per non deluderlo, al momento si potrebbe esultare nella curva del Team Helia perché questo sta a significare quanto Flora ami Helia, ma le bugie sono dannose, sempre. 
Nel frattempo Brandon si è legato a Vymarna ottenendo il permesso per Flora di tornare, Alyssa ci ha spiegato questo cosa comporterà e...
Beh, per ora direi che è tutto, il resto aspetto di saperlo da voi, adoro le vostre recensioni e vi ringrazio per il tempo che vi prendete per scriverle... e per leggermi!
Grazie ancora,
vi strAmo,
Florafairy7

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Florafairy7