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Autore: EclipseOfHeart    11/12/2016    4 recensioni
[I Medici]
Raccolta di missing-moments tra Cosimo e Contessina.
~ I: «Quel giorno, quando ci siamo incontrati per la prima volta, cosa hai pensato?» specificò lei nuovamente, con tono dolce.
~ II: «Soffri la mancanza di regali da parte mia, Contessina?» «No.»
~ III: Contessina si dimenava in una lotta interiore, consapevole che quella scelta avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
~ IV: Era quasi naturale che, alla fine della giornata che li aveva visti litigare, risolvessero la situazione nell’intimità delle loro stanze dove ogni problema assumeva dimensioni diverse e connotazioni più piccanti.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I can change the world for us {come with me}

 

 

«C’è sempre stata distanza tra noi.»

 

 

Non era raro che, una volta accresciuta l’intimità del loro rapporto, Contessina e Cosimo avessero delle animate discussioni e si ritrovassero in disaccordo su questioni che riguardavano la gestione della casa e del loro patrimonio.

Cosimo, lentamente, aveva incluso sua moglie in ogni decisione che riteneva considerevole e valutava il suo giudizio con estrema importanza: si fidava della sua mente scaltra e aveva capito che a volte Contessina sapeva prendere decisioni migliori delle sue.

Tuttavia, questo non gli impediva di essere testardo e, trovandosi in dissenso con lei, di intavolare un vivace scontro sulle loro idee contrastanti.

Era quasi naturale che, alla fine della giornata che li aveva visti litigare, risolvessero la situazione nell’intimità delle loro stanze dove ogni problema assumeva dimensioni diverse e connotazioni più piccanti.

Contessina amava anche quello del loro rapporto, come se di tanto in tanto ci fosse bisogno di ravvivare il fuoco che c’era tra di loro, accrescendo sempre più il matrimonio che stavano lentamente costruendo.

Eppure, su tutte le questioni che avevano affrontato, Contessina aveva notato che Cosimo diventava particolarmente fermo e intransigente su quelle che riguardavano i suoi rapporti con le altre famiglie, la Signoria e, in special modo, gli Albizzi.

Cosimo le aveva confessato l’origine dei loro dissensi con quella famiglia dopo quasi tre anni di matrimonio, a conferma di quanto fosse per lui un argomento quasi intrattabile.

Una sera, in particolare, l’aveva sentito rientrare sbattendo il portone e dirigendosi con il volto livido di rabbia verso il suo studio, e aveva compreso subito che la riunione alla Signoria fosse andata male.

I suoi genitori dormivano e Piero aveva da poco compiuto otto anni, immerso in un sonno profondo accanto a lei.

Contessina si era alzata, aprendo la porta della sua stanza ed entrando cautamente dentro: Cosimo era appoggiato alla poltrona, con il viso tra le mani, immerso in chissà quali pensieri.

Lei gli aveva posato una mano sulla spalla, ma lui si era scostato con aggressiva ostilità.

«Cosa è accaduto?»

«Non ho voglia di parlarne.»

«Penso che sfogarti potrebbe farti bene, invece. Sei evidentemente sconvolto.»

«Menomale che ci sei tu, Contessina, ad avere tutte le verità del mondo in mano.» aveva esclamato Cosimo, non riuscendo a trattenere un velenoso sarcasmo.

Lei si irrigidì, arretrando istintivamente. Giunse le mani al ventre e andò verso la porta.

«Non era necessario rispondermi in questo modo. Buonanotte, Cosimo.»

Uscì dalla stanza, senza poter vedere l’occhiata di richiamo che lui le aveva lanciato prima che se ne andasse e sentendo il rumore di oggetti che cadevano, probabilmente buttati da lui per la frustrazione.

Nel pieno della notte, sentì muoversi la maniglia della sua porta, ma aveva provveduto a chiuderla, non intenzionata a rivederlo per quella nottata. Udì i passi lenti di Cosimo che si ritiravano e avvertì la pesantezza di quella distanza che si era creata in quell’occasione, diversa da quella che avevano provato i primi anni perché non era causata dal fatto di non conoscersi o di non essere in sintonia.

All’alba, dopo aver passato una notte quasi insonne, si alzò e si diresse verso il suo studio, certo che l’avrebbe trovato ancora lì.

Non si sorprese affatto quando lo vide seduto sulla poltrona, vicino a un fuoco ormai spento e quasi addormentato.

Si scosse sentendo i suoi passi e scattò all’intrusione, rilassando il viso quando vide che era soltanto sua moglie, in camicia da notte e coi capelli sciolti.

«Hai chiuso la porta stanotte.»

«Tu me l’hai chiusa ieri sera.»

Il tono di entrambi non era arrabbiato, né recriminatorio e, aiutati dalle prime luci dell’alba che irradiavano la stanza, la tensione si sciolse quasi subito.

«Entreremo in guerra con Lucca.»

Contessina sapeva benissimo quanto Cosimo e la famiglia avessero lottato per prevenire quella guerra, voluta fortemente proprio dagli Albizzi, che avrebbe portato solo sangue e miseria a Firenze, rappresentava per suo marito una doppia sconfitta e una doppia amarezza.

Avanzò verso di lui, poggiandogli una mano sulla sua.

«Affronteremo anche questa.»

Lui annuì con reticenza, consapevole comunque che non potesse fare altro che affrontare quella realtà, cercando sempre il meglio per la sua famiglia e la sua città.

«Vorrei tanto che tu capissi che non sei costretto ad affrontare tutto da solo, Cosimo.»

Cosimo le prese la mano e la tirò a sé, avvolgendola in un triste abbraccio.

«Per alcune cose non puoi aiutarmi, Contessina.»

Lei sapeva che quella non fosse la verità, ma conosceva suo marito e sentiva che, un giorno, avrebbe capito che lei ci sarebbe stata sempre e comunque stata.

Doveva solo attendere e, per il momento, accontentarsi di quegli abbracci e di quella distanza che, seppur sempre meno, era ancora presente tra loro.

 

 

 

 

 

 

Fine!

Scusate il ritardo di questo aggiornamento, ma tra l’università e gli esami è un periodo molto incasinato >/<

Ho sempre riflettuto su quella frase che dice Contessina nei primi episodi, non comprendendo che distanza potesse esserci tra Cosimo e Contessina (visto che nelle altre puntate è evidente che non sia una distanza sentimentale né legate a problematiche sociali) e, ripensando all’ultima loro scena, mi sono risposta che è una distanza che Cosimo ha creato non appoggiandosi completamente a lei e che svanisce totalmente alla fine quando lui le dice che Non sa se ce la farà e Contessina, come sempre, lo rassicura dicendogli che sarà con lui. Ed è solo in quel frangente che Cosimo la accetta e si affida a lei, senza più nessuna remora.

È quindi un percorso che trova il suo epilogo nel finale di serie, ma ho provato a immaginare un loro litigio, dove Contessina avverte questo essere messa da parte e sa che deve solo aspettare.

Ho sproloquiato… come al solito.

Ho avuto il piacere di incontrare dal vivo, proprio ieri, Annabel Scholey, Alessandro Sperduti e Paolo Buonvino al Roma Fiction Fest e sono persone fantastiche

Vi rinnovo i miei saluti, spero che la fic vi piaccia e che mi lascerete un commentino.

Un bacione,

 

 

 

 

 

EclipseOfHeart

   
 
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