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Autore: bad93    11/12/2016    0 recensioni
La storia è incentrata su Kakashi e Himari, che si rivela essere l'unico spiraglio di luce nel suo cuore colmo di oscurità. Tutto ha inizio quando Kakashi fa parte della squadra di Minato, assieme Rin Nohara e Obito Uchiha. Periodo in cui i due giovani si incontrano. La protagonista è la figlia di Tsunade e Dan, ma fu lasciata alla famiglia materna da quest'ultima appena nata; essa possiede sin dalla nascita un potere molto particolare.
E' un lavoro a quattro mani di bad93 e Samy87, i disegni sono di Samy87.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 33: Nuovo lavoro.

Un paio d'ore dopo lui si svegliò tutto indolenzito
-Ti sei svegliato.-lo salutò lei dandogli un bacio
-Ero proprio stanco.-
-Immagino. Preparo cena -fece lei alzandosi e posando il libro, lui lo prese e lo sfoglia
-Lo hai letto tutto?-chiese preoccupato  e imbarazzato dal salotto
-Certo,  non é male, molto particolare.-
-Non dovevi leggerlo, te l'ho detto che é un libro per uomini.-
- Si lo so, ma non mi dispiace. Ma se stai più tranquillo non  lo leggo.-
-Ti ringrazio -
-Di nulla. Vieni che é pronto -
Lui la raggiunse in cucina e si sedette, lei lo servì poi si sedette e i due mangiarono. Dopo cena entrambi andarono a dormire

La mattina seguente i due si alzarono presto e dopo aver fatto colazione presero le ultime cose e chiusero la casa.
-Mi dispiace per ieri, alla fine non abbiamo passato molto tempo assieme -  si scusò lui
-Tranquillo, un pochino lo abbiamo passato. E poi all'inizio non saremo più di tanto oberati-
-Non è detto, potresti essere parecchio tempo fuori da villaggio. Inoltre se io avrò una squadra farò missioni in continuazione, ma ovviamente non promuoverò mai chi non fa gioco di squadra.-
-Immaginavo, ma non devi essere troppo severo, sono solo dei genin.-
-Non m'importa bisogna educarli già da piccoli.-
-Ok. Allora sarà meglio andare, ti accompagno.- disse lei avviandosi
-Scordatelo.-
-Perchè? Non ho ancora visto il tuo appartamento.-
-Non importa, per regola è l'uomo che accompagna e poi non voglio scocciature, quindi ti accompagno e poi vado al mio appartamento. Ti farò sapere tramite Pakkun se passo da te o meno, non so come sarà la mia giornata.-
-Va bene, però cerca di passare, ogni volta che puoi che io ci sia o meno, non farti problemi.-
-Ok, come prferisci, ma se tu non ci sei per me non ha senso passare.-
-Tu fallo.-
-Va bene.-si lamentò lui -Infondo devo farmi perdonare no? Quindi mi sembra normale che debba trottare e faticare un po' .-
-Lo fai solo per quello?-
-Certo che no. Lo faccio per vedere te, ma se tu non ci sei sarebbe come essere a casa mia. ma mi inventerò qualcosa.-
-Ottimo.-esclamò dandogli un bacio sulla guancia
-Andiamo siamo in pubblico! Non fare certe scene per favore.-commentò lui imbarazzato e voltandosi dalla parte opposta per nascondere il rossore.
-Eddai mica ho fatto chissà cosa, è normale tra fidanzati.-
-Lo sarà per te, e poi non mi risulta siamo fidanzati.-
-Come scusa? -chiese confusa -Cosa saremmo secondo te?-domandò con le lacrime agli occhi.
Lui si voltò e appena la vide si sorprese, -Ehi ehi non piangere, non era inteso come la vedi tu. Insomma in genere si è fidanzati quando c'è una proposta, e a me non risulta di avertela fatta. Quindi a rigor di logica non sei ancora la mia fidanzata.-
lei si rallegrò e gli saltò al collo baciandolo sulle labbra nonostante la maschera.
-Ehi staccati! Andiamo ci guardano tutti! Smettila, non dare spettacolo.-la riprese lui vergognandosi per la scena. Lei non accennava a lasciarlo e per tutta risposta lo prese a braccetto e contenta si rimise a camminare tirandolo. -Ehi ti ho detto di staccarti, non sei più una bambina certe cose dovresti capirle.-si lamentò di nuovo lui, ma poi si arrese, sapendo che non l'avrebbe avuta vinta. Così si rimise a camminare accompagnandola all'appartamento.
-Uffa siamo già arrivati?-domandò lei delusa
-Già, ci vediamo stasera se tutto va bene comunque ti mando Pakkun lo stesso.-
-Ok, -
Lui scomparve subito.
"Che cattivo, se ne va così. Beh in effetti per la mattinata ne ha già passate non posso pretendere, però dovrà abituarsi prima o poi. Mica vorrà recitare la parte dei colleghi a vita quando giriamo per il villaggio, inoltre ormai lo sanno già tutti, quindi non capisco perchè nasconderlo. Vabbè sarà meglio andare al lavoro" pensò dirigendosi alla sede.

La giornata passò in fretta per entrambi, Himari aveva guardato le schede dei ninja con cui avrebbe lavorato per poter lavorar meglio con loro e non partire impreparata, Kakashi dal canto suo non si fece scrupoli e bocciò la prima squadra che gli venne affidata, secondo lui non facevano lavoro di squadra. Nel frattempo il terzo Hokage lo teneva d'occhio ed era sempre più preoccupato per l'oscurità che portava nel cuore.
"A quanto pare ci vorrà ancora molto tempo, ha uno sguardo di ghiaccio, credo che la squadra ANBU sia stato un errore, anche se è un ninja adattissimo al ruolo per capacità, non lo è altrettanto per carattere. Forse non avrei dovuto tenerlo ancora dentro, spero solo che un gruppo di nuove leve possa aiutarlo, laddove persino una donna fallito. Ma ci vorrà molto tempo è ancora troppo presto."pensò l'anziano allontanandosi dal campo di addestramento dopo aver osservato la prova.

Verso il tramonto Kakashi inviò Pakkun da HImari che la informò del rientro del ragazzo per cena, lei si preparò e dopo aver salutato andò a casa. Il carlino intanto era tornato dal padrone e dopo averlo informato scomparve, Kakashi decise di prendersela con calma e come suo solito passò a far visita alle tombe di Rin e Minato, poichè quella di Obito l'aveva visitata quella mattina. Himari stava preparando e come finì aspettò il ragazzo che non si fece attendere a lungo.

-Ciao, come è andata la prima giornata?-chiese lei accogliendolo
-Non ne parliamo che è meglio. Non hai idea di ciò che ho visto.-rispose lui spogliandosi.
-Se non me lo racconti non lo posso sapere, vieni la cena è pronta.-
-Ottimo, ho una certa fame. Che hai preparato?-chiese cambiando discorso e entrando in cucina
-Cose veloci, sono rientrata mezz'ora fa.-
-Non importa, non ti preoccupare a me va bene tutto basta che sia commetsibile. E che non siano dolci ovviamente.-disse sedendosi
-Tranquillo, non te li facccio mangiare salvo occasioni speciali.- fece servendo
-Hai fatto riso fritto?-si lamentò -Ma è una botta .-
-Lo so ma era avanzato dalla colazione e non sapevo che fare visto il poco tempo.- spiegò sedendosi e i due iniziarono a mangiare.
-Non è un problema, ho fame quindi mi va bene, inoltre anche se in maniera blanda ho sostenuto tre combattimenti in contemporanea per tutto il giorno.-
-Capisco, quindi sarai sfinito. Ti fermi?-
-Non lo so non credo, a parte che siccome li ho bocciati non so che cosa ha in mente per me il terzo.-
-Quindi ti puoi fermare.-
-Solo per un po'.-
-Ok-fece lei delusa
-Lo sai che non mi va che si sappia della mia vita privata.-
-Ma se lo sa l'intero villaggio.-
-Come sarebbe?-
-Tutto il villaggio sa che stiamo insieme, non ci vuole una scienza, e poi ci vedono spesso in giro assieme per cui è normale che certe voci girino.-
-Mannaggia, che seccatura. Beh almeno abbiamo un lato positivo, almeno dal mio punto di vista.-
-Cioé?-
-Ragiona,  vedrai che ci arrivi.-
-Spiegati, non ho voglia di perdere tempo.-
-Se sanno che sei impegnata ti lacseranno stare, inoltre sapendo chi sono io, nessuno ti farà il filo. Piuttosto comodo, ti pare?-
-Non lo è affatto, se davvero tu metti così paura, può darsi che nel team per cercare di non attirarsi la tua ira tutti mi tratteranno in modo diverso e io non voglio.-
-Se lo faranno li sistemo io.-
-Lo vedi? Così peggioreresti solo le cose! Cosa credi di ottenere?-
-Il fatto che capiscano che nel lavoro le relazioni interpersonali con contano nulla. Il lavoro è lavoro e la vita privata è vita privata.-
Hai ragione ma non tutti la vedono come te.-
-Possibile, ma un ninja deve saper nascondere le proprie emozioni e non farsi fuorviare da esse. -
-Questo lo so, però non mi va che una cosa del genere possa succedere.-
-Tranquilla non farò nulla senza il tuo consenso, non voglio mica metterti nei casini.-disse finendo di mangiare
-Grazie.- rispose finendo anche lei per poi sparecchiare
Lui si alzò -Ti frego un attimo la doccia.-
-Fai pure.- acconsentì iniziando a lavare i piatti
Kakashi andò in bagno e venti minuti dopo uscì sedendosi sul divano a leggere uno dei suoi soliti libri in attesa della ragazza che dopo un'ora lo raggiunse. Lui l'abbracciò senza distogliere lo sguardo dal libro e continuando a leggere, lei invece si accoccolò contro il suo petto e chiuse gli occhi lasciandosi cullare dal battito del suo cuore.


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