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Autore: Nameless17    11/12/2016    1 recensioni
Viviamo la nostra vita come gocce in un fiume spinte dalla corrente,dove, ci confondiamo alle altre così simili e così diverse da noi fino a perdere la nostra identità. Ma,ecco, che nell'incessante scorrere del fiume di anime una goccia riesce a liberarsi dalle catene che l'imprigionano e dopo la gioia iniziale,come in un incubo, viene avvolta da angoscia e disperazione.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Sole splendido brillava in alto nel cielo non privo di nuvole, di un azzurro spento splendeva contro i raggi della maestosa stella, un colore indefinito che non portava nelle persone alcun sentimento positivo ma,anzi, le lasciava affogare nei dispiaceri della notte dove,molte, avevano macerato le loro paure e i timori per il domani inchiodandosi nel letto, gli occhi fissi contro la parete così uguale così diversa ogni giorno.
Pochi si fermavano per ammirare il cielo in tutto il suo splendore decadente,però, tutti erano lì in fermento mentre muovevano a passo spedito le loro fedeli gambe per ricominciare il solito tran tran di ogni giorno; tutti facevano le stesse cose ogni giorno e nessuno ormai se ne meravigliava più.
Uomini, donne, anziani,ragazzi e bambini conducevano la loro vita come se un giorno fosse uguale al precedente, gli occhi bassi per non incrociare lo sguardo di altri, le mani lungo il corpo e il passo veloce ma non deciso anzi era come se venissero spinti dall'inerzia, in quei movimenti così innaturali c'era una stanchezza infinita segnata dal tempo per molti o dal senso di rifiuto del mondo che il loro io più profondo non riusciva ad accettare per pochi.
Fu quasi per caso che in quella folla fatta di gente rassegnata e gente che doveva ancora rassegnarsi che il sole la vide, la baciò con un suo raggio mirato rischiarando per poco le tenebre che avvolgevano il suo corpo donandole un senso di torpore e fastidio ma più di tutto mostrando al mondo intero la sua bellezza paradisiaca: Un corpo alto e slanciato di un rosa molto chiaro faceva da giusto sostegno a uno dei visi più belli del mondo, allungato quanto bastava dai tratti mai spigolosi, naso all'insù, occhi di un castano così chiaro che per molti era un giallo molto scuro, capelli lunghi neri annodati in una lunga coda che ondeggiava a destra e a sinistra.

Si girò verso la luce e vide tutto intorno a sé avvolto nelle tenebre e lei l'unica fortunata a cui la vita le aveva donato un riparo dall'oscurità, fu quello il momento in cui vide con i suoi occhi che la sua vita la sua esistenza non erano altro che un niente in un mare di vuoto. Il panico si impossessò di lei in fretta, tutto ciò che lei stava facendo ormai da anni era una mera illusione, la felicità che si era costruita non esisteva, la persona che lei pensava di essere non è altro che un miraggio creato dallo smog e dalle luci accecanti dei negozi.
Chi era lei? Se lo chiedeva spesso e per poco tempo dimenticò proprio tutto di lei, un blackout improvviso che la fece sprofondare in un nero mare di nulla prima di ritornare alla ragione. Urlò in mezzo a quella folla, si mise a piangere mentre in ginocchio si teneva le mani sui capelli, molti si fermarono per accertarsi delle sue condizioni di salute, alcuni l'aiutarono a rialzarsi ma lei prese e andò via intraprendendo la strada opposta finendo nuovamente nell'oscurità.
   
 
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