Storie originali > Avventura
Segui la storia  |      
Autore: David Michael Gray    12/12/2016    0 recensioni
Sono passati giorni ormai da quando mi sono ritrovato in questo stranissimo posto,
non so come sia potuto accadere, ero in missione in Iraq, poi… il buio più totale.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giorno 1

Diario del capitano

“Sperduto da qualche parte”
 


Sono passati giorni ormai da quando mi sono ritrovato in questo stranissimo posto, non so come sia potuto accadere, ero in missione in Iraq, poi… il buio più totale.
Sono come svenuto, poi quando ripresi conoscenza mi ritrovai sdraiato su questa spiaggia deserta con poche provviste, una borraccia e un coltello da combattimento.
Il paracadute che veniva trasportato dalle onde mi tolse ogni dubbio di come fossi arrivato qui, la domanda che adesso mi pongo, è CHI mi ha spedito su un cazzo di isolotto e per quale assurdo motivo.
Il primo giorno fu quello più brutto, ero come un bambino che aveva perso la mamma, non sapevo cosa fare nonostante fossi un soldato, rimasi per ore su quella spiaggia in attesa di vedere una nave all’orizzonte, ma niente, sprecai solo del tempo utile.
Così recuperai il paracadute dall’acqua, lo tagliai con il coltello in modo da creare una specie di sacca per trasportare tutte le mie cose, e una volta pronto mi incamminai alla ricerca di un’altura. Mi incamminai attraverso la foresta attaccata praticamente alla spiaggia, sembrava di essere in Amazzonia, però la topografia era stranissima, non che fossi un botanico ma c’erano delle piante davvero molto strane, mai viste in vita mia.
La foresta dava l’idea di essere infestata dai fantasmi, era talmente fitta da oscurare il sole e la rendeva buia e soprattutto fredda, e questo fu il problema più grande visto che indossavo una semplice maglia verde militare a maniche lunghe.
Incominciai ad avere i brividi di freddo, ma non potevo fermarmi, dovevo raggiungere l’altura che ormai era vicina e infatti fu così, la raggiunsi e sporgendomi mi accorsi che non c’era altro che il mare circondato da scogli.
Sinceramente non ero spaventato di essere solo su un’isola sperduta chissà dove, ma quando guardai in alto mi accorsi che alcuni pianeti erano molto ma molto vicini ad occhio nudo, così sbalordito mi strofinai gli occhi per vedere se stavo sognando, a quanto pare era tutto vero.
Non riuscivo a credere ai miei occhi, se prima pensavo di essere sperduto in chissà quale posto, ora non ero neanche più sicuro di trovarmi sul pianeta Terra, così scesi dalla cima del monte per tornare sulla spiaggia, in modo tale da prepararmi per la notte.
Così mentre ero nella foresta cominciai a procurarmi del legno per il fuoco, delle foglie secche per animarlo, delle assi per costruire un piccolo rifugio per la notte e dei sassi che usai per metterli intorno al focolaio.
Mentre costruivo il riparo vicino una vecchia palma rotta, intruppai casualmente in qualcosa che era immersa nella sabbia, mi misi a scavare quel poco che bastasse per vedere cosa fosse, speravo in un telefono satellitare extraterrestre o una navicella in rotta per la Terra, invece era soltanto un braccio di uno scheletro con un diario e una vecchia penna.
Si, proprio questo diario nuovo di zecca con la copertina fatta di cuoio marrone, mi misi a scavare con un vecchio ramo trasformato in una specie di pala per vedere se il nostro amico scheletro avesse qualche altra cosa, sfortunatamente solo un vecchio portafogli con delle banconote americane, utili soltanto per alimentare il nostro fuoco.
Con molta fatica riuscii ad accendere il fuoco e a finire il riparo in tempo per la notte, ormai era arrivato il tramonto, e quel poco tempo a disposizione lo utilizzai per cercare di pescare qualcosa.
Dopo un’ora di pesca riuscii a prendere soltanto una specie di granchio, tornai nella mia baracchetta lasciando cuocere la cena e intanto fissavo l’orizzonte in attesa di qualcosa, o qualcuno che mi ritrovasse.
Ho paura è tutto buio, l’unica luce che ho è questo fuoco che mi scalda per bene, non riesco ad addormentarmi, sento molti rumori intorno a me, voglio tornare a casa dalla mia famiglia.
 
Qui parla il capitano Simon J.Ryan, passo e chiudo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: David Michael Gray