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Autore: ladyerinfraser    12/12/2016    3 recensioni
"Victor si alzò, stizzito. Nella sua mente avevano cominciato a scorrere tutti i ricordi passati insieme, le vittorie e i fallimenti. Ricordava tutte le volte che si era sentito felice accanto a quel ragazzo, tutte le volte che gli aveva dato fiducia e non lo aveva mai deluso.
– Victor, ti prego.- il pattinatore russo si rigirò quell’anello d’oro tra le dita, e annuì."
E' semplicemente quello che potrebbe essere un possibile finale del Grand Prix.
Spero vi piaccia :)
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Freddo, e caldo.
Il suo corpo provava sensazioni contrastanti in quel momento.
Non capiva cosa fosse successo.
Sentiva solo il ghiaccio sotto di lui, e qualcosa di viscoso scendergli sull'occhio destro.
Il mondo intorno era sfocato e riusciva solamente a scorgere un riflesso dorato sulla sua mano destra, distesa davanti a lui.
Dagli spalti si erano levate delle grida, e qualcuno stava urlando degli ordini, ma non era in grado di distinguere bene chi fosse. Nella sua testa invece sembrava ci fosse un martello che batteva, e batteva, e non si fermava mai.
Portò le mani vicino al petto, provando a rialzare almeno il viso e il busto, ma due braccia forti lo avevano già preso per le spalle e cercavano di farlo sdraiare sulla schiena. A quel movimento Yuuri non ebbe la forza di opporsi.
Fu accecato dalle luci sul soffitto, e quando riuscì ad abituarsi, nonostante la vista appannata, capì che quello vicino a lui era Victor. Aveva il fiatone, i profondi occhi blu preoccupati erano incatenati ai suoi.
- Yuuri! Stai bene?- non rispose, ancora traumatizzato da ciò che era successo.
- Sono qui, stai tranquillo. Ci sono io qui con te.-
Victor gli scostò i capelli dal volto e gli prese la mano, la bació e poi la appoggiò sulla sua guancia. Rimasero così, fermi in mezzo alla pista per qualche secondo, cercando di riprendere il controllo dei loro battiti.
- Riesci ad alzarti?- Yuuri annui’.
Si appoggiò con tutto il peso a Victor e si rialzò. Le gambe gli tremavano, ma l’applauso d’incoraggiamento del pubblico e la dolce voce del suo ragazzo che lo rassicurava lo aiutarono a resistere e ad arrivare a bordo pista. Una piccola folla si era radunata intorno a loro e fu Phicht ad aiutare Yuuri a sedersi sulla sedia a rotelle che lo avrebbe portato in infermeria.
- Yuuri, stai tranquillo, ok. Andrà tutto bene.- il ragazzo lo ringraziò e notò che il giovane amico aveva le lacrime agli occhi, e che si sforzava di non piangere. –Andrà tutto bene.- gli ripetè, probabilmente cercando in qualche modo di esorcizzare ciò che era accaduto e rassicurarsi.
Yurio invece, poco lontano, non ascoltava minimamente ciò che Yakov gli stava dicendo: aveva occhi solo per Yuuri. Era scosso da quanto accaduto, e si chiedeva perchè, perchè si stava preoccupando tanto per quel tizio che fino a quel momento gli aveva creato solo problemi. Il motivo era che in lui aveva trovato un amico sincero, e prima o poi avrebbe dovuto accettarlo.
Yuuri intercettó il suo sguardo e gli sorrise, cercando anche così di rassicurarlo.
- In bocca al lupo, Yurio!- e così dicendo lui e Victor sparirono dietro delle pesanti tende blu, le loro mani ancora intrecciate.
 
- Ti ho disinfettato le ferite e ti ho messo cerotti e bende: se decidessi di non gareggiare, allora andremo in ospedale e ti metteremo i punti.- disse il dottore, mentre riponeva l'antidolorifico che aveva appena somministrato a Yuuri nella sua valigetta– Signor Nikiforov, lasciamolo per qualche minuto da solo.-
- D’accordo…-
Malvolentieri si alzò, e lo salutò con un intenso bacio sulle labbra, quasi avesse paura a lasciarlo. E così Yuuri chiuse gli occhi e provò a riposarsi per qualche istante, ma senza successo. Sentiva Victor e il dottore bisbigliare tra di loro, probabilmente parlavano di cosa riferire ai giornalisti. Il suo intuito non sbaglió, infatti quando la porta dell’infermeria si aprì, il rumore dei flash delle macchine fotografiche inondò la stanza.
La porta fu richiusa subito dopo, lasciandolo in un silenzio quasi tombale, ma nella sua testa quel rumore incessante e persistente continuava, anche se in modo più attenuato di prima, probabilmente grazie alle cure del medico.
Inaspettatamente sentì dei passi avanzare verso di lui e vedere Victor in controluce davanti al suo letto non potè non fargli pensare che in realtà si trovava in una sorta di paradiso. Le labbra si incurvarono naturalmente in un sorriso.
- C-ciao…- le parole gli uscirono flebili, ma bastarono quelle a far scoppiare in lacrime il russo, che ad un osservatore esterno poteva sempre sembrare imperturbabile ed etereo. Solo Yuuri conosceva la sua vera natura, il suo vero essere. Solo lui conosceva quelle piccole fossette che gli comparivano ai lati della bocca quando sorrideva, o le occhiaie che aveva quando la notte dormiva troppo poco, o quando piangeva più del dovuto.
Non si era neanche seduto, era rimasto lì in piedi, con una mano davanti il viso e l'altra stretta in un pugno lungo il corpo.
- Dovresti essere il mio coach. Dovresti essere forte per me!- Lo prese in giro per provare a tranquillizzarlo.
Allungò una mano verso di lui, e Victor la prese e la portò vicino al suo cuore. Una volta seduto sullo sgabello vicino al letto, con l’altra mano gli carezzò la guancia. Yuuri appoggiò poi il viso sul suo palmo, lasciandogli un lieve bacio.
Si guardarono negli occhi, e tirarono, nello stesso istante, un respiro di sollievo.
- Mi hai quasi ucciso.- gli disse, con un espressione di rimprovero.
- Tu?- ribattè Yuuri, non smettendo di sorridere –ma se ero io quello che stava per morire lì in mezzo.-
- Maledetto JJ!- Victor si era girato di lato, perciò Yuuri non potè guardarlo negli occhi, ma non serviva molto per immaginare lo sguardo pieno d'odio e rancore che provava–mettersi in mezzo alla tua prova, così! Ma cosa gli è passato per la testa?-
- Amore, calmati.- gli prese il volto con entrambi le mani e lo attirò a sè, stringendolo forte. Il respiro di Victor contro il suo collo gli riscaldava il cuore. Lui era l'unico in grado di calmare Yuuri, e quella volta non fu diverso.
- Cosa succede ora?- chiese speranzoso, nonostante poteva immaginare già la risposta.
- Niente. NON gareggerai.- Nonostante sembrasse la voce di un bambino che, arrabbiato, rispondeva ai genitori da sotto le coperte del suo lettino, era particolarmente decisa.
- Ma io voglio gareggiare…- Victor si scostó da lui e lo guardò con gli occhi sgranati, le braccia incrociate.
- Hai battuto la testa troppo forte, Yuuri.- disse arrabbiato anche con sè stesso: non era suo solito trattarlo in quel modo, ma non vedeva alternative- Non ti faccio scendere sul ghiaccio ridotto così.-
- Non ho bisogno del tuo permesso, Victor- ribattè Yuuri, calmo e deciso – Mi basta quello del medico.-
Ci fu una lunga pausa, in cui nessuno dei due abbassò lo sguardo. Fu Victor a cedere.
- Perché?- chiese con una voce flebile
- Siamo arrivati fin qui, abbiamo lottato contro tutto e tutti. Non posso mollare ora, non sarebbe giusto nè verso di me nè soprattutto verso di te.-
Victor si alzò, stizzito. Nella sua mente avevano cominciato a scorrere tutti i ricordi passati insieme, le vittorie e i fallimenti. Ricordava tutte le volte che si era sentito felice accanto a quel ragazzo, tutte le volte che gli aveva dato fiducia, e non lo aveva mai deluso.
– Victor, ti prego.- il pattinatore russo si rigirò l’anello d’oro tra le dita, lo stesso che aveva Yuuri, lo stesso con cui, tre giorni prima si erano scambiati le loro promesse. E annuì.
 
- Signore e signori, dal Giappone, Yuuri Katsuki gareggerà nonostante l'incidente che ha avuto con Leroy durante il warm up! Quel ragazzo ci ha sorpreso per tutta la stagione, e non finisce di sorprenderci neanche stasera.
- Victor Nikiforov è sempre in prima fila per sostenere il suo ragazzo d’oro e infondergli coraggio.
- Dispiace veramente tantissimo per quello che è successo a Yuuri. Aveva anche delle cose nuove che avrebbe voluto farci vedere, come aveva detto ieri nella conferenza stampa. Vediamo come andrà, noi siamo dalla sua parte.
 
Era di nuovo sul ghiaccio, e stavolta avrebbe dato il meglio di sé. La testa ancora gli pulsava, ma riusciva almeno a stare in piedi sulle gambe e si sentiva sicuro nei movimenti. Victor era completamente concentrato su di lui, non poteva deluderlo.
Si posizionò al centro della pista e baciò il suo anello, guardando Victor, che stava baciando il suo in risposta. Chiuse gli occhi, l’applauso del pubblico si spense e partì la musica.
I passi iniziali non gli vennero come aveva previsto: c’era poca energia nonostante lui stesse dando il 100%. Si preparò per il primo salto, ma quando effettivamente si staccò da terra e iniziò a ruotare su sé stesso, perse completamente l’equilibrio, sbattendo con un ginocchio sul ghiaccio.
“Maledizione.”
Era frustrato e arrabbiato. Aveva riposto tante speranze in quella finale, in quella sua ultima stagione e tutto sembrava sfumare ora davanti i suoi occhi. Ma doveva resistere: l’aveva promesso a Victor, alla sua famiglia, al pubblico. Non sapeva come ne sarebbe uscito, ma non avrebbe mollato ora che era lì.
Non era più quel ragazzino che nascondeva la testa sotto la sabbia.
Lui era Yuuri Katsuki, il miglior pattinatore del Giappone, e avrebbe portato a termine quella gara.
Anche il suo secondo salto fu un fallimento completo nonostante ci fossero abbastanza rotazioni. La trottola che seguì non brillò per velocità, ma la testa gli fece meno male del previsto, focalizzata sull’anello che aveva al dito.
Sapere che Victor era lì e che lo stava osservando gli diede nuova forza, e nonostante la sequenza di passi si fosse rivelata una vera sfida, riuscì ad atterrare il suo terzo salto, una combinazione: triplo Lutz e doppio Axel.
Superata la prima parte del programma, smise di pensare, e si lasciò completamente trasportare dalla musica. Non atterrò tutti i salti, e dovette fermare prima del previsto la trottola rovesciata, ma, nonostante questo, sul suo viso si andava sempre più dipingendo un'espressione soddisfatta.
Un anno fa non avrebbe mai accettato una sconfitta così certa come la stava accettando in quel momento. Riuscì a terminare la sequenza con un quadruplo flip, la sorpresa che aveva promesso a tutto il mondo, per il quale si era esercitato mesi e mesi, che però non riuscì ad atterrare.
Un boato esplose dal pubblico. Con la coda dell’occhio vide i suoi colleghi applaudirlo vicini a Victor, che giocava con l’anello, mentre cercava di mascherare la sua ansia, fallendo miseramente.
Intanto dagli spalti piovevano centinaia e centinaia di oggetti, soprattutto peluche a forma di onigiri. Si inchinò verso i suoi fan con un sorriso enorme, che di nuovo esplosero in grida di gioia. Sono stati comunque felici di vederlo, e quello gli bastava.
Arrivó a bordo pista barcollando: la testa aveva ripreso a fargli male, i muscoli dolevano più del previsto e aveva il fiato corto. Si appoggiò completamente a Victor, che non gli aveva mai tolto gli occhi di dosso, preoccupato che sarebbe svenuto da un momento all'altro.
- Pensa, Victor…- disse Yuuri mentre riprendeva fiato e con un ghigno di scherno rivolto al suo ragazzo sul volto–Non si può dire che non li abbia stupiti.-
E in quel momento, nonostante fosse fuori luogo, Victor scoppiò a ridere e lo abbracció.
- Avrei preferito che non avessi gareggiato- gli disse, mentre gli metteva una mano dietro la nuca per poi lasciargli un dolce bacio sulla fronte, rincuorato - ma sono contento che tu non mi abbia dato ascolto.-
- Ho ripreso dal migliore.- ribattè Yuuri, facendogli l'occhiolino.
- Sono così fiero di te, Yuuri.- gli disse prima di baciarlo, prendendolo dalla vita e stringendolo ancora di più a sè.

Era arrivato al secondo posto.
Nonostante le cadute, nonostante il sangue che aveva ricominciato ad uscire dal mento durante l’esibizione.
Secondo alla finale del Grand Prix e non era per niente triste per quel risultato.
Erano ancora seduti nella postazione dei risultati, e lui e Victor si erano guardati, gli occhi spalancati dall’incredulità. Yuuri si coprì il viso con le mani e scoppiò a piangere, liberandosi finalmente di quel macigno che aveva sul petto dallo scontro con JJ, un macigno pieno di ansia e paura e della pressione che si era portato dietro per tutti quei mesi.
Non era riuscito a trattenersi, e piú il pubblico urlava il suo nome piú le lacrime uscivano copiosamente. Victor gli abbassò le mani e gli asciugó le lacrime, sempre con quel sorriso pieno d'amore sul volto. Si mise cosí in ginocchio davanti a Yuuri, con una scatolina di velluto blu, che un valletto gli aveva appena portato, in mano.
- Cos…-
- Era una promessa.- rispose senza dargli il tempo di finire la domanda per poi aprire la scatolina. Al suo interno due piccole fedi nuziali color argento.
- Ma...ma non ho vinto l’oro.-
- Per me lo hai vinto, e anche per la giuria se non ci fosse stato giusto un piccolo problemino.-
Si guardarono ridendo.- Mi hai dato molto più di quanto potessi mai immaginare in solo pochi mesi. Siamo cresciuti e siamo cambiati entrambi, mi hai fatto scoprire un Victor completamente diverso, un Victor che ora ti sta facendo questa proposta in mondovisione.-e mentre pronunciava quelle parole il rosso sulle sue guance aumentó vistosamente- Sono piú sicuro di me e so che cosa e chi amo, e sono sicuro al 100% che amo te. -
Yuuri lo fissava con il fiato sospeso, il cuore che gli batteva all'impazzata. Victor rimase in silenzio per qualche istante, gli occhi emozionati e fissi in quelli del moro.
- Per favore, prenditi cura di me e io mi prenderó cura di te.- e abbassò la testa, aspettando la risposta di Yuuri.
E’ vero, erano passati solo nove mesi da quando si era presentato alla locanda dei genitori come suo nuovo allenatore, da quando per la prima volta avevano ballato insieme sul ghiaccio, dalle notti insonni passate a raccontarsi i loro segreti.
Erano trascorsi solo sei mesi da quei piccoli gesti che Yuuri pensava avesse mal interpretato per diverse settimane, da quel cercarsi con gli occhi tutte le volte che potevano. Solo tre mesi da quel loro primo bacio e da quella voglia di scoprirsi che era arrivata poco dopo, da quel desiderio di stare insieme per sempre.
Una cosa non era mai cambiata ed era la promessa che aveva fatto Yuuri con sè stesso: di rendere il suo compagno, il suo allenatore, il suo fidanzato fiero e felice dentro e fuori dalla pista.
Sollevò il mento di Victor con una mano, delicatamente, e gli posò un dolce bacio sulle labbra. Il pubblico era in visibilio e Victor aveva un'espressione così serena sul volto che il cuore di Yuuri perse un battito.
- Ti amo, Victor...-
 
 
 
 
 
 



 

E' passato tanto tempo da quando ho scritto l'ultima volta, anni da quando ho avuto l'ispirazione per una fan fiction o una one-shot.
A quanto pare mancavano dei Victor e Yuuri nella mia vita! Spero questa one-shot vi sia piaciuta nonostante tutto, e, per chi non conosce la storia, mi sono ispirata al grande Yuzuru Hanyu al Grand Prix del 2014. Quel ragazzo è veramente un fenomeno! Vi lascio il link del video nel caso non l'abbiate visto: 
https://www.youtube.com/watch?v=LJMD6YpP0uI&t=1s e se vi va lasciatemi un commento :)
Vi ringrazio ancora di cuore. PS Per quanto riguardo le fedi nuziali, so che quelle dorate lo sono, ma in realtà le ho sempre viste come anelli di fidanzamento :)

-Narwayn

   
 
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