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Autore: TheSlavicShadow    13/12/2016    0 recensioni
Raccolta di fanfic che partecipano alla Maritombola 7 indetta da Mari di Challenge http://maridichallenge.livejournal.com/
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Steve Rogers non sapeva cosa aspettarsi mentre era seduto a tavola con Howard e Maria Stark. Era stato invitato a cena dall’uomo che aveva conosciuto molti anni addietro, quando era giovane e celibe. Quando la guerra aveva scosso il loro mondo.

Ora lo ritrovava più vecchio. Sposato. Padre. Cose che non avrebbe mai immaginato visto quanto Howard ci provasse con qualsiasi donna incontrassero. E voleva fargli conoscere sua moglie e sua figlia.

Figlia che stava tardando.

E che stava entrando in quel momento nella enorme sala da pranzo della Stark Mansion.

Steve non sapeva esattamente cosa si aspettava. Con molta probabilità credeva che la figlia di Howard sarebbe stata una perfetta signorina dell’alta società. Poteva immaginarla con un abito di sartoria, truccata solo leggermente e con qualche gioiello giusto per marcarne la levatura sociale.

Non era pronto alla ragazza che era entrata in sala da pranzo con addosso dei jeans strappati in più punti, un giubbotto di pelle nera e una maglietta con un disegno che non capiva. Aveva i capelli legati in una treccia, e si vedevano le orecchie piene di orecchini. Per non parlare della quantità di bracciali e collane che aveva indossato.

Nonostante questo primo momento di stupore, si era alzato subito in piedi. Si usava ancora alzarsi in piedi quando una donna arrivava a tavola?

“Natasha, sei in ritardo.” Howard aveva guardato al figlia severamente. Anche questo era nuovo per Steve. Rare volte aveva visto Stark serio.

“Prova tu a guidare da Boston fino a qui il venerdì pomeriggio. Una vera delizia.”

“Potevi partire questa mattina quando ti ho telefonato.”

“Oh, certo. E non presentare il saggio sulla termodinamica al professore? La prossima volta che decidi di avvertirmi all’ultimo manda un elicottero a prendermi.”

“Tasha, abbiamo ospiti.” Maria Stark aveva guardato la figlia, sorridendo lievemente, anche se a Steve sembrava solo un sorriso di cortesia.

“Oh. Giusto.” La figlia di Howard - Natasha, Natasha aveva voltato lo sguardo verso di lui e Steve aveva osservato come per un istante il suo volto sembrava essersi addolcito prima che le sue labbra si piegassero in un ghigno. “Capitano, è un piacere conoscerla. L’ho osservata dormire mentre era ancora congelato.” La ragazza gli si era avvicinata e gli porgeva la mano, mentre Howard e Maria la richiamavano ricordandole di comportarsi bene. Ma la ragazza li ignorava e gli stringeva la mano. Era una bella stretta. Forte. Sicura. Non sembrava essere quella di una ragazza di soli sedici anni.

“Il piacere è mio, signorina Stark. Howard mi ha parlato molto di te.”

“Strano visto che il mio illustre padre non ha fatto altro che tessere le proprie lodi da quando ho memoria.”

Steve aveva notato con la coda dell’occhio Howard che scuoteva la testa. Poteva immaginare anche il perché, anche se se non l’avrebbe mai detto a voce alta, ma Howard e Natasha si assomigliavano. Non solo per la forma del viso o il colore degli occhi, ma perché quella ragazza aveva lo stesso modo di fare dell’Howard che lui aveva conosciuto troppi anni addietro, in un’epoca totalmente diversa. Era anche il modo in cui la ragazza si atteggiava. Il modo in cui lo guardava.

“E di come Capitan America è un po’ anche una sua creazione.”

“Natasha, non essere maleducata.” Howard si era alzato dalla propria sedia e guardava la figlia, ma questa non lo degnava di uno sguardo.

“Questa cosa la abbiamo in comune, Capitano. Può vantarsi che il suo genio ha creato un super soldato e i suoi geni una mente brillante come la mia.”

Avrebbe dovuto sentirsi offeso dalle sue parole. Gli stava dando del topo di laboratorio e lui le sorrideva mentre le faceva segno di sedersi e lei con un ghigno soddisfatto eseguiva il suo ordine.

 
   
 
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