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Autore: Kessi    13/12/2016    1 recensioni
Eppure non rimpiango nulla perché comunque siano andate le cose, lui mi ha dato, mi ha insegnato tanto.
Anche se è finita male, con lui sono stata così felice da toccare il cielo con un dito; tutti i problemi spariti. Era come drogarsi di adrenalina ogni giorno.
Comunque siano andate le cose, lui mi ha fatto del bene. Mi ha fatto provare un’infinità di cose di cui nemmeno sapevo l’esistenza.
E per questo gli sono grata.
E so che è lo stesso motivo per cui non lo dimenticherò mai.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Undisclosed Desires



 
Sono così felice di essere qui.
Ho appena finito il liceo, ho dato la tanta attesa quanto temuta maturità e dopo un meritato viaggio all’estero, ora sono qui, nel mio posto di sempre, dove ho trascorso tutte le estati della mia vita da quando sono piccola,
Ritrovo la mia amica di sempre che conosco da quando ho 7 anni e lei è sempre così fantastica!
È una di quelle persone che ti mettono allegria solo a starci insieme. Siamo così diverse ma allo stesso tempo così simili … Questo è il nostro posto, dove il destino ci ha fatto ritrovare ogni anno, quando ancora non avevamo i telefonini per metterci in contatto.
Sono in un hotel, insieme a lei, quando vedo per la prima volta Lui ed è come se tutto acquistasse una luce diversa; solo a guardarlo mi vengono i brividi e per la prima volta nella mia vita capisco il vero significato della parola “colpo di fulmine”. Non mi era mai successo ed è una sensazione che mi lascia scombussolato.
Il nostro sguardo si incrocia per la prima volta e mi fa un sorriso a metà tra l’imbarazzato e il malizioso ed in me so che quello sguardo non l’avrei mai dimenticato.
Da quel giorno in poi faccio di tutto per attirare la sua attenzione, anzi la loro attenzione, visto che anche alla mia amica piace un altro ragazzo.
La sera dei fuochi d’artificio indossiamo dei vestiti comprati quella mattina stessa solo per loro ma sembra che nulla possa attirare la loro attenzione e così, deluse, ci mettiamo il cuore in pace, pensando che fosse l’ennesimo amore non corrisposto.
 
Una sera invece cambia tutto.
Non ricordo più chi, ma uno dei loro amici, ci propone di uscire e c’è anche Lui. È assurdo che nella sera in cui mi sono vestita peggio, debba uscire con Lui ma ovviamente non rifiuto.
Ho aspettato troppo questo momento e non ci rinuncerei mai per nessun motivo al mondo.
Scendiamo verso il centro del paese e andiamo a bere qualcosa ad un bar, anche se realmente, io non bevo.
Lui si siede vicino a me ed io sento il cuore come schizzarmi via dal petto. Lui decide di sedersi vicino a me e mi sembra l’incoronazione di un sogno.
Quando finiamo le nostre consumazioni, ci incamminiamo su una strada sul mare ed io e lui parliamo tutto il tempo ma la cosa più strana è che non mi sento come alla classica prima uscita, in cui si fanno discorsi generali per tentare di rompere il ghiaccio. È stranissimo perché parliamo di tutto come se ci conoscessimo da una vita, era come un rivelarsi ed il tempo passa senza che nemmeno io me ne accorga. Vorrei che questa serata non finisse mai ma purtroppo tutte le cose belle finiscono.
Quella notte non chiudo occhio, ancora troppo emozionata; rivivo ogni singola scena nella mia mente, una cosa assurda, una classica cosa da film e che mi ero ripromessa di non fare mai.
 
La mattina dopo è lui la persona che vedo appena mi sveglio e ci sorridiamo imbarazzati, come se sapessimo che le dinamiche tra noi sono cambiate dopo la sera precedente.
Mi chiede di aspettarlo dopo colazione e io ovviamente gli dico di sì.
Andiamo verso la spiaggia e ci sediamo ad un bar. Lui è molto imbarazzato, quasi quanto me.
Ordina un succo di frutta e un croissant.
Riparliamo della sera prima per tutto il tempo senza mai smettere di guardarci negli occhi.
Amo i suoi occhi.
Son castani ma non un castano comune. Sono color nocciola con una specie di sfumatura di verde.
Quando finisce di mangiare, faccio per andarmene ma lui mi ferma e mi dà un bacio casto, a malapena mi sfiora le labbra e mi sussurra un “Ciao, ci vediamo dopo” . Ed io vado in spiaggia che mi sembra di non toccare terra, con un sorriso stupido sulle labbra.
Tutto è così luminoso ora, sembro quasi drogata.


La sera stessa usciamo insieme, io lo aspetto dopo lavoro.
Usciamo in 4, io, la mia amica, Lui e il ragazzo che piace a lei.
Passeggiamo per le strade del paese di sempre eppure ogni cosa mi sembra diversa ora, tutto magnifico.
Andiamo in spiaggia e ci sediamo sul muretto a guardare le stelle.
Vediamo anche delle lanterne ed io e lui ridiamo perché all’inizio scherzavamo sul fatto che fossero UFO.
Rido con lui e parlo di tutto; mi sembra tutto così leggero.
 
Il giorno dopo, lo aspetto e lo accompagno a fare pranzo. Siamo ad un bar sulla spiaggia, dove di solito venivo sempre coi miei.
Ora so già che lo ricorderò sempre come uno dei tanti “nostri posti”.
Questa volta lui mi parla della sua vita, in modo serio.
Del suo passato, di tutto quello che ha dovuto fare e di tutti i guai in cui si è cacciato.
Mi rivela tutti i suoi demoni, mi lascia vedere l’oscurità in lui ma io non mi spavento e il fatto che si sia aperto con me, me lo fa solo amare di più.
 
Uno dei tanti pomeriggi dopo la fine del suo turno, io lo aspetto e ci addormentiamo abbracciati. È la sensazione più bella del mondo.
Una delle tante sere mentre ci avviamo per il centro del paese, una coppia di anziani dell’hotel, ci vede per mano e ridacchiano “avevamo sbagliato ragazza, allora!” gli dicono. Rido anch’io perché pensavano che a lui piacesse la mia amica.
Mi stringo a lui e penso a quanto sia fortunata.
 
 
Le giornate trascorrono, il tempo passa ma io e lui siamo ancora più uniti.
Ha conosciuto davvero e parlato coi miei genitori.
Siamo usciti con mio cugino e la sua ragazza.
Io ho conosciuto tutti i suoi parenti, tra cui sua sorella ed i suoi bambini.
Quello che ci unisce? Entrambi sappiamo dare una definizione a ciò che ci lega ma è una parola troppo forte per dirla a voce alta.
Non è solo passione, attrazione. Non è solo sesso. Non è solo una storia estiva. Abbiamo condiviso troppo perché sia solo così.
Quella sera, l’ultima sera, andiamo in giù, per fare il bagno in mare.
Realmente, è il ragazzo della mia amica che vuole buttarsi dagli scogli di notte; una follia mi dico ma subito dopo mi ritrovo a darmi della scema. È una follia solo se non si conosce bene quel mare, ma loro sono del posto.
Io e lui rimaniamo nella spiaggia accanto, da soli.
Il vento, che vicino al mare è freddo, mi sferza i capelli ed io mi stringo di più a lui che mi bacia i capelli. Rimaniamo in silenzio ad ascoltare il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli.
Passiamo il tempo a baciarci ed abbracciarci, come a volerci fondere in una persona sola, cercando di rimandare l’inevitabile. È la nostra ultima sera.

Quando ritorniamo all’hotel, proprio non ce la facciamo a staccarci.
Continuiamo a stare abbracciati.
Lui mi guarda “Sai non credevo che potessi prendermi così tanto di te. Promettimi che non troverai qualcun altro appena tornerai a casa”.
Io rido. Che cosa assurda, penso. Nessun altro potrà mai essere come te, penso. E glielo dico.
Ci baciamo per l’ultima volta e ci salutiamo. Ma non appena faccio un passo lontano da lui, mi giro indietro e lui lo fa nello stesso momento.
Ritorniamo l’uno verso l’altra e ci baciamo di nuovo.
Lo abbraccio forte e lui fa lo stesso con me. Mi scende una lacrima ed anche a lui. Però non diciamo nulla, non mostriamo ed esponiamo le debolezze dell’altro a voce alta. Abbiamo solo la consapevolezza di ciò.
 
La mattina dopo, l’ultima vera mattina, per me è una tragedia.
Sento come un macigno all’altezza della bocca dello stomaco ed è insopportabile.
Scendo in spiaggia per prendere le ultime cose e quando mi giro, lo vedo.
Mi ha comprato delle rose. Io non amo le rose, in generale, ma regalate da lui sono la cosa più preziosa del mondo.
Quando ritorniamo all’hotel, è arrivato davvero il momento dell’ultimo saluto.
Inutile dire che non appena lo abbraccio, scoppio a piangere.
Io non piango mai, davvero. Non piango davvero mai. Non ho pianto nemmeno al funerale dei miei nonni.
E mi stupisco vedermi piangere a dirotto per un ragazzo.
Eppure lo sapevo. L’ho saputo fin dal primo momento che sarebbe stata la mia più grande gioia ed il mio più grande dolore.
 
Quando torno a casa mia, tutta la città mi sembra così diversa.
Vedo tutto sotto occhi diversi. E finalmente capisco cosa intende la gente quando dice che quando si è innamorati, tutto sembra differente, perché lo è davvero.
Vado in una profumeria, con una mia amica, e trovo il suo profumo.
Chiudo gli occhi per sentirlo meglio ed è come averlo affianco a me.
Quella sera lo chiamo e risentire la sua voce è un tuffo al cuore.
 
Ci sentiamo tutto il giorno.
È fantastico perché lui mi scrive appena sveglio, mi chiama durante le pause e la sera ci vediamo grazie alla webcam.
Il mese di agosto passa così, tra telefonate brevi, messaggi rubati e videochiamate lunghe tutta la notte.
Lui mi parla delle sue giornate e sentirle da lui, le fanno sembrare le giornate più interessanti della terra. Mi racconta dei nostri amici, del ragazzo della mia amica.
Mi parla di suo fratello, che vive in Germania, e dei suoi bambini. Mi promette che a Natale andremo a Berlino da lui insieme.
 
Finalmente è arrivato settembre ed io posso tornare da lui.
C’è anche la mia amica con me, anche lei è tornata per il suo lui.
Quando lo rivedo sono emozionata come la prima volta. Mi sorride con quel suo sguardo adorabile, lo sguardo che mi ha sempre trasmesso tutto.
Passiamo tutto il weekend insieme, felici di esserci ritrovati dopo tutto questo tempo.
Per mano a lui, di nuovo al mare, penso che niente potrebbe essere più perfetto.
Prendiamo un gelato dietro al Municipio ed io rido. Mi chiede perché e gli dico che questo era il posto dove i miei mi portavano per farmi dormire al pomeriggio.
Lui mi abbraccia e mi bacia sulla fronte. Non dice nulla; mi guarda e basta ed in quel momento penso che potrebbe andare a fuoco un’intera foresta ed io non me ne accorgerei nemmeno.
Torniamo in spiaggia dalla mia amica e dai miei genitori.
Lui si mette sotto l’ombrellone e si addormenta. Sorrido perché mi ricorda tanto un bambino in questo momento.
Dopo, troviamo una palla bianca abbandonata in riva al mare. Lui la prende e ci scrive sopra i nostri nomi con la data: 8 settembre 2013. La lancia in mare con un calcio, dopo aver atteso che una signora finisse di raccogliere le conchiglie, cosa che ha suscitato le nostre risate. La mia amica filma il momento del lancio della palla in mare e ridiamo ed io penso che non ci possa essere nulla di più perfetto di questo momento: io, il mio ragazzo e la mia mia migliore amica al mare.
Quella sera andiamo io, lui ed i miei genitori ad un ristorante.
È la prima volta che ci troviamo tutti a cena, ad un tavolo. Ed è la prima volta che porto a cena il mio ragazzo con i miei genitori.
Vedi, tu sei stato le mie prime volte, penso.
La cena è per me imbarazzantissima, non sono abituata a queste cose.
Quando finiamo di mangiare, è arrivato per me il momento di ripartire.
Ci salutiamo di nuovo, un altro “addio”.
Ci abbracciamo a lungo e ci baciamo “Ci vediamo tra 3 settimane”.
 
Sono nuovamente nella mia città e quella mattina dopo ho il test di medicina.
Inutile dire che non ho studiato molto.
L’amore gioca brutti scherzi.
Eppure nemmeno il pensiero di fallire il test mi preoccupa. Quello che fino a tre mesi prima sembrava la mia priorità, ora sembra solo una cosa di sottofondo.
L’amore ti rincoglionisce, davvero.
 
Abbiamo litigato.
Lui si è arrabbiato per un motivo assurdo e io gli ho vomitato addosso tutto ciò che mi tenevo dentro da un po’. Gli ho detto che era da un po’ di tempo non si faceva piu sentire, che rispondeva e se ne andava quando voleva.
Lui ha ammesso che era per colpa della distanza ma che tra una settimana che si sarebbe trasferito, tutto sarebbe cambiato.
Ci congediamo, per quella sera, lui dicendomi se ci saremmo sentiti quella sera. Io gli rispondo che non so se ce l’avrei fatta in quanto sarei tornata tardi. Lui la prende come un affronto e mi dice che sto sbagliando modo.
Lo odio in questo momento.
Quella è l’ultima sera che lo sento…
Inutile dire che vane sono stati i ripetuti messaggi che gli ho inviato.
Non l’ho mai chiamato però, troppo orgogliosa e troppo arrabbiata e nemmeno lui l’ha fatto.
Probabilmente abbiamo sbagliato entrambi.
Abbiamo sbagliato tutto.
 
 
Sono passati 3 anni.
Ora ho quasi finito l’università ed è la mia ultima estate da universitaria.
Ed è qui che lo rincontro, al mare ovviamente, allo stabilimento dove vado sempre.
Ironico.
Sembra quasi che debba vederlo sempre nei momenti di svolta della mia vita.
Per tutta la prima settimana, mi rifiuto di andare al bar per evitare di vederlo. Non lo voglio vedere mai più.
Alla fine della prima settimana, c’è anche la mia amica con me. Anche lei si era lasciata con il suo lui di allora. Ora è fidanzata da 2 anni.
Insieme decidiamo di andare al bar. Da sola non ce l’avrei mai fatta.
Così prendo un respiro profondo e entro.
Lo vedo subito ma lui non mi vede subito, in quanto sono nascosta dai cornetti.
Mi sposto e questa volta lui mi vede. Il nostro sguardo si incrocia per un tempo che non so definire ed è tutto come 3 anni fa. Lui mi guarda esattamente nello stesso modo di 3 anni fa e tutto ciò che avevo nascosto in un cassetto della mia mente, riaffiora prepotentemente.
Continuiamo a guardarci e il mondo attorno a noi si ferma.
Mi sorride, arrossendo e mi chiede come sto.
Io sono troppo sconvolta per dire altro.
Gli rispondo un “bene” buttato lì e da fuori può sembrare una risposta di sufficienza ma non era così. Ero solo troppo stordita per dire altro.
Ovviamente lui se la prende.
Per tutti i giorni successivi non mi rivolge di uno sguardo né mi parla più se non che tutte le volte che ci incrociamo lui arrossisce e scappa.
Ci scambiamo due parole un pomeriggio, parole di circostanza, sotto lo sugardo dei colleghi curiosi. È ridicolo come siamo imbarazzati dopo tutto quello che c’è stato tra noi. Era come essere ripartiti da zero.
 
Ritorno a casa per poi ripartire qualche giorno dopo.
Quando torno al mare, la prima cosa che faccio è andare al bar solo per rivederlo, perché sì, rivederlo mi ha fatto riaffiorare tutto.
Lui quando mi rivede, arrossisce e mi sorride come un ragazzino. Amo e ho sempre amato quando fa così.
 
Non ci parliamo troppo nei giorni seguenti.
Il giorno precedente a ferragosto, lui sembra riavvicinarsi a me con una scusa.
A Ferragosto non facciamo altro che scambiarci sguardi e sorrisi imbarazzati.
Si incanta davanti al nostro tavolo e io gli scoppio a ridere in faccia, ma non con scherno, ma divertita. Rido come 3 anni fa e lo guardo come 3 anni fa e lui arrossisce “Che faccia che mi fai” gli dico e tutti attorno a noi ridacchiano tra loro. È sempre stato così tra noi. Siamo sempre stati la coppia da copertina, quelli che gli altri si fermavano a guardare.
Sono decisa a chiedergli di uscire quella sera, devo riparlargli.
Quel pomeriggio però lui dice ad un collega di essere uscito con una qualche ragazza e lo dice proprio davanti a me.
Furiosa come non mai, me ne vado.
 
Quella sera alla fine decido di parargli. Ho dovuto contattare l’ex ragazzo della mia amica, il suo amico, per parlargli.
Buffo perché sono alla spiaggia, aspettando che lui finisca il turno, esattamente come aspettavo 3 anni fa.
Facciamo un pezzo di strada insieme e dato che lui non parla, tocca a me fare la prima mossa.
Gli dico tutto quello che mi passa per la mente, senza filtri.
Chiariamo quella sera di tre anni fa e lui ammette di aver sbagliato e di essere stato egoista. È scappato per paura. Gli faccio sarcasticamente i miei complimenti.
Mi chiede cosa voglio ora da lui. Cosa voglio da lui? Non lo so nemmeno io.
Mi confessa che non aveva voglia di rivedermi ma che dopo avermi rivisto è riaffiorato tutto. Buffo perché è così anche per me, cosa che gli dico.
Gli chiedo se per lui fosse stata una cosa a caso, la nostra storia, ma lui mi giura di no.
“Sei stata davvero importante” e me lo dice guardandomi negli occhi.
Alla fine mi dice che non potremmo più stare insieme perché lui ora non se la sente di impegnarsi ed io faccio la parte di quella che sorride e capisce ed accetta la situazione ma in realtà mi sento morire dentro.
 
Il giorno dopo prima che io riparta, mi ferma davanti al bar, davanti a tutti e mi abbraccia forte. Mi abbraccia con la stessa intensità di tre anni fa solo che stavolta capisco che è diverso.
L’altra volta era un arrivederci, questo è un addio.
Mi stringo forte a lui perché vorrei che questo momento non finisse mai.
Quando ci stacchiamo, vedo che lui ha lo sguardo lucido come il mio.
Prima di crollare, scappo verso la stazione, con la morte dentro.
Non lo rivedrò mai più.
 
Sono passati tre mesi e dopo aver passato l’estate a pensarlo e a rivivere quei piccoli momenti che abbiamo avuto quest’anno.
Poi un pomeriggio, mi scrive.
Mi chiede come sto, come se fosse normale. Come se ci fossimo sempre sentiti e come se fossimo amici. Gli rispondo freddamente e gli chiedo perché avesse rifiutato la mia richiesta mesi fa.
Mi risponde in malo modo ed io rimango delusa e gli scrivo un messaggio lunghissimo in cui gli dico tutto quello che mi passa per la testa.
Finalmente lui capisce e si scusa, dicendomi che però dovremmo rimanere amici.
Ovviamente rifiuto, è un’idea assurda.
Gli spiego che ora non posso, non me la sento.
Come potrei rimanere amica di una persona che non appena vedo, penso di baciare?
Mi riscrive qualche settimana dopo, dicendomi che sarebbe venuto nella mia città.
Sono sbalordita perché significa che non ha capito nulla di quello che gli ho detto o meglio, non gli interessa nulla.
Gli rispondo che non vorrei comunque vederlo.
Lui non capisce le mie ragioni, come sempre, e se la prende.
È l’ultima volta che l’ho sentito.
 
A distanza di qualche mese ancora ci ripenso e rimugino su.
Ho fatto bene a dirgli così? Sicuramente sì, per me, ma anche se non mi è totalmente passata non posso negare che il pensiero di tornare indietro e dirgli di rimanere comunque amici mi sfiora.
D’altronde meglio averlo in qualche modo che non averlo affatto, no?
Non so.
Vorrei che mi passasse, vorrei che finisse qui ma sembra impossibile dimenticare.
Non so se lui fosse la mia anima gemella, credo di no.
Eppure so che io gli manco e gli mancherò. Perché io sono stata l’unica ragazza per la quale ha saputo aspettare. Quella con cui non è stato solo sesso ma amore.
Io dalla mia di sicuro penso che lui sarà sempre l’unico.
Lo è stato e sempre lo sarà.
Sarà sempre l’eccezione ad ogni regola.
Il primo ragazzo di cui mi sono innamorata e che ho amato davvero.
E una parte di me, sentirà sempre la sua mancanza.
Eppure non rimpiango nulla perché comunque siano andate le cose, lui mi ha dato, mi ha insegnato tanto.
Anche se è finita male, con lui sono stata così felice da toccare il cielo con un dito; tutti i problemi spariti. Era come drogarsi di adrenalina ogni giorno.
Comunque siano andate le cose, lui mi ha fatto del bene. Mi ha fatto provare un’infinità di cose di cui nemmeno sapevo l’esistenza.
E per questo gli sono grata.
E so che è lo stesso motivo per cui non lo dimenticherò mai.
 
Ciao.
Grazie.
 
 Note: Non c'è nulla da aggiungere su questa one shot.
E' semplicemente la mia storia, buttata su un file word, nero su bianco.
L'ho scritta di getto, senza soffemrarmi troppo sul contenuto e per questo so che non è scritta bene.
E' solo uno sfogo personale.
L'ho intitolata undisclosed desires perchè lo associo alla canzone (dei Muse) che consiglio di ascoltare.

Grazie a chi leggerà e commenterà

 
  
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