13/12/2016
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Era una giornata tranquilla, tutto procedeva calmo e monotono, ma sfortunatamente Oliver odiava la monotonia.
Lui voleva il brivido della follia percorrerli la spina dorsale, voleva qualcosa di esaltante che occupasse quella giornata. Il pazzo desiderio di poter controllare e manipolare qualcuno fino all'esaurimento.
Aveva bisogno di una bambola di pezza da poter rompere e poi ricucire, e poi di nuovo rompere e di nuovo ricucire, fino a quando il giocattolo non sarebbe diventato obsoleto.
Vagò per la sua grande casa fino ad arrivare alla cucina, magari cucinare lo avrebbe distratto da quel tremendo e opprimente senso di noia.
Poi la fortuna gli sorrise.
Qualcuno bussò alla porta della sua dimora.
Un sorriso a trentadue denti comparve sul volto di Oliver.
Con fare baldanzoso andò ad aprire la gigantesca porta.
- Ciao Oliver - il nuovo arrivato fece un cenno di saluto, sorridendo.
L'inglese andò incontro al suo nuovo passatempo e lo abbracciò e con voce gioiosa disse solo - Allan -.
Per un momento il sorriso bonario di Oliver si tramutò in un ghigno inquietante, mentre le sue iridi, azzurre come il cielo, si riempirono di spirali colr magenta.
Si avvicinò all'orecchio dell'americano e quasi in un sussurro lo chiamò
- Allan -
- Sì Oliver? -
- Vorrei mostrarti una cosa, ma tu devi promettermi che non lo dirai a nessuno -
Gli occhi del moro si illuminarono di una curiosità che non gli apparteneva
- Lo prometto -
- Sulla tua vita? -
- Sulla mia vita -
Oliver, soddisfatto della risposta, prese la mano di Allan e lo portò davanti a una piccola porta in legno colorata di un curioso rosa pastello.
Lentamente l'inglese aprì la porta.
- Ora ti mostrerò l'ingrediente segreto dei miei cupcakes-
La porta dava su una lunga scalinata buia che portava in basso.
Allan piano piano iniziò a scendere i gradini.
Oliver chiuse la porta dietro di sé, lasciando che il buio divorasse tutto intorno a loro.
Con un sorriso sghembo e con gli occhi pieni di follia Oliver circondò il collo del ragazzo con le sue esili braccia e appoggiò il suo mento sulla spalla del compagno
- Sei pronto? -