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Autore: Tender Falling Rain    14/12/2016    2 recensioni
Non penso che ci sia un modo migliore di riassumere questa storia se non con la parola “Finalmente”. Con tre sequel, per puro divertimento!
Storia tradotta. Link all'originale: https://www.fanfiction.net/s/1100423/1/Finally
Traduzione di InuAra.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NdA: Bene, finora ho scritto due capitoli dal punto di vista di Akane e cioè dall’ottica di una ragazza. Ho pensato che forse era arrivato il momento di provare dal POV di un ragazzo. Perciò, senza perdere altro tempo, buon divertimento!
 

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La decisione
 
 
 

Ebbene sì, era arrivato. Il giorno di tutti i giorni. Il giorno che lui aveva evitato e rimandato il più possibile, semplicemente perchè... non era pronto. Ma adesso lo era? Era sicuro? Poteva farcela davvero ad arrivare alla fine di quel giorno? Di lì a poco avrebbe varcato il punto di non ritorno. Perché quello era “il giorno”.
Il “D-day”. Il “Decision day”, il “giorno della decisione”. Il giorno del suo... matrimonio. Nel giro di pochi minuti, volente o nolente, si sarebbe sposato. Non più indecisioni, non più tentennamenti tra una ragazza e l'altra. Tutto stava definitivamente per risolversi, e una volta insieme non avrebbe permesso a nessuno di mettersi tra di loro. Una volta insieme, sarebbe stato tutto finito. La sua libertà, la sua esistenza spensierata, la sua... vita come la conosceva.
 
Deglutì, nel tentativo di mandare giù il nodo che gli si era formato in gola, allentò quel ridicolo papillon che minacciava di strozzarlo e buttò fuori l’aria.  Sbirciò di sottecchi la sua futura sposa e in un attimo sentì affievolirsi ogni dubbio o preoccupazione e non potè fare a meno di sorridere leggermente.
"Di cosa dovrei essere così preoccupato? Voglio dire... certo, la nostra non è una relazione perfetta, ma con un po’ di tempo e un po’ di sforzo sono certo che... non sarà così male. A dirla tutta sarà bello vedere il suo viso appena sveglio e avere una posto da chiamare casa. Una casa vera, definitiva, non solo una casa nella quale vivere per un po’. Lei mi ha sempre fatto sentire a casa qui, ma non mi sono mai sentito in diritto di considerarla ‘mia’. Ma adesso, dopo oggi, sarà tutto diverso”
Il suo sorriso si fece più intenso e si voltò di nuovo a guardare il prete, ma era impossibile restare attento mentre parlava con quella voce monotona e ancora una volta si ritrovò a vagare tra i suoi pensieri.
 
“E allora perché sono così nervoso?”, si chiese francamente. “Sono davvero tanto codardo?”
Sapeva che era stupido avere paura in quel modo. Era un grande esperto di arti marziali. Aveva combattuto contro mostri e demoni e si era allenato in pericolose missioni. Aveva visto in faccia la morte… Era forte, era coraggioso…
 
“E allora perché diavolo sono così terrorizzato da una cosa così facile? Il matrimonio…”
 
Non che lui non la amasse. Certo che sì. Lui la amava.
Arrossì al solo formulare quel pensiero. Non era passato troppo tempo da quando aveva finalmente avuto il coraggio di ammetterlo. E lo stesso giorno aveva deciso di smettere di opporsi al fidanzamento combinato tra di loro e le aveva chiesto di sposarlo. Glielo aveva chiesto non perché ci fosse uno stupido accordo tra famiglie, ma perché lei lo amava. Lei aveva detto “sì”. E lui si era sentiro felice e sollevato, in pace…
 
Almeno per un po’… Ma trovava ancora piuttosto difficile aprirsi con lei, e sotto sotto temeva di non piacerle come lei piaceva a lui. Dopotutto su di lui gravava una maledizione. Non era un uomo completo. Lei gli aveva detto che non le importava affatto. Gli aveva detto che lo amava lo stesso, ma lui aveva ancora dei dubbi a riguardo. Come poteva accettarlo così com’era, quando lui per primo non ci riusciva?
 
“Avrei dovuto trovare prima una cura”, si disse. “Sarebbe stata la cosa più giusta da fare, piuttosto che chiederle di sposare un uomo a metà. Ma chissà quanto ci sarebbe voluto! Non posso mica farla aspettare per sempre”
Sapeva il cielo se non le aveva già fatto passare abbastanza con la sua incapacità di confessare il suo amore. L’aveva fatta aspettare, tenendola in sospeso davvero troppo a lungo, persino dopo che lei aveva ammesso i propri sentimenti per lui. E lui sapeva bene che le aveva dato una miriade di ragioni per dubitare della sua fedeltà. Ma alla fine aveva dovuto fare la sua scelta e, pur con qualche esitazione, aveva scelto quella ragazza fantastica, la ragazza che lo amava più di tutte, e solo lui sapeva quanto. In fondo anche lui provava lo stesso. Ma… aveva fatto la scelta giusta?
 
Lanciò un’occhiata nervosa ad Akane nel suo ampio abito lungo, la cui stoffa lucente brillava sotto il sole. I suoi capelli erano ornati di minuscoli fiorellini. Nulla di elaborato, solo un tocco elegante, puro e semplice che accentuava alla perfezione la sua bellezza acqua e sapone.
 
Lei si voltò per guardarlo e sorrise luminosa. Sentì il cuore fargli una capriola in petto. Eccola lì la sua risposta. Bastava guardare il sorriso genuino di Akane per sapere che stava facendo la cosa giusta. Perché lei era felice. Sinceramente felice. E lui sapeva che se i suoi sentimenti per lui fossero stati diversi non gli avrebbe sorriso a quel modo. Lui le sorrise di rimando. “Grazie, Akane”, pensò tra sé. “Grazie per avermi reso questa decisione così facile. Se non avessi conosciuto i tuoi veri sentimenti, non sarei mai stato in grado di…”
 
Un debole colpo di tosse richiamò la sua attenzione e i suoi occhi si spostarono sulla damigella d’onore. Sembrava parecchio avvilita nel suo leggero abito da cerimonia dai colori pastello, avvolta goffamente da tutta quella stoffa. Lui sapeva esattamente che lei si sentiva a disagio quando indossava un vestito. “Perché tra tutti ha scelto proprio lei come sua damigella d’onore?” In tutta onestà era piuttosto crudele chiederle una cosa simile, considerate le circostanze. Era come versare sale su una ferita aperta, aggiungendo al danno la beffa. Era rimasto sorpreso quando lei aveva acconsentito, pur con riluttanza. All’inizio aveva rifiutato, naturalmente. Ma poi Akane l’aveva implorata e supplicata, facendole notare quanto fosse importante per entrambi. A dire il vero, se non fosse stato per lei loro non sarebbero mai finiti insieme. Per quel motivo lei era la damigella d’onore perfetta. Tuttavia faticava a non trovare la situazione piuttosto imbarazzante e anche un po’ sleale, e non potè fare a meno di ripetersi che forse, se glielo avesse chiesto per primo, sarebbe stata accanto a lui in quel momento. In fondo, nonostante tutto ciò che avevano passato, lei era il suo migliore amico.
 
Sorrise tra sé. Le cose avevano cominciato a girare bene per lui. Aveva degli amici. Stava per avere una moglie. Una moglie bella, dolce, premurosa, e una volta per tutte una casa e una professione ereditata dal matrimonio. Una vita insomma, una vita onesta. Le cose stavano andando al loro posto. E lui era beatamente felice. 
La sua mente si riempì di questi pensieri, pensieri assai poco familiari ma allo stesso tempo confortanti, e si ritrovò a sorridere come un perfetto idiota e a seguire per inerzia il resto della cerimonia, pronunciando meccanicamente le sue promesse con uno sguardo perso nel vuoto che non si riebbe se non quando il prete biascicò le fatidiche cinque parole: "Adesso puoi baciare la sposa"
 
Deglutì rumorosamente e si voltò a guardarla. Era bella e raggiante. Si perse immediatamente nei suoi profondi occhi castani, quegli occhi che lo tenevano incollato ogni volta. Arrossì violentemente, doveva darsi una mossa ma si sentiva nervoso ed era bloccato dalla paura, anche se c’erano appena state tra loro parole d'amore e si erano scambiati i voti.  "A-A-Aka...” Andò avanti a balbettare per un po’, prima che lei scattasse verso di lui, gli cingesse il collo con le braccia e baciasse con impazienza il nuovo marito. Lui si irrigidì senza volerlo e spalancò gli occhi,  piuttosto scioccato dalla sua audacia. Ma poi piano piano comiciò a rilassarsi,  e iniziò a godersi il meraviglioso sentimento di pace che si impadronì di lui nel momento stesso in cui strinse a sé il corpo di lei, così morbido. Quant’era bella… Non più dubbi, non più indecisione, niente più pensieri su nessuna ragazza che non fosse sua moglie. Lei era la sola. L’unica. Da quel momento in poi avrebbe amato e adorato lei e lei soltanto fino al giorno in cui sarebbe morto. E come tirò verso di sé la moglie e cominciò a ricambiare il suo bacio così dolce, tutti gli altri pensieri svanirono. L’ultimo a dissolversi fu un solenne addio: Addio mio primo amore. Addio adesso e per sempre... Akane..."

Il prete dovette schiarirsi la gola e lo stretto abbraccio si sciolse velocemente, mostrando un paio di adolescenti rossi e impacciati fin nel midollo.
 
“Solo se avete finito…”, aggiunse il prete. Annuirono, e i loro volti già rossi oltre ogni dire divennero se possibile anche più accesi. “Molto bene allora, ecco a voi per la prima volta il Signore e la Signora Ryoga e Akari Hibiki!”
 
Gli invitati riuniti alla fattoria Unryu applaudirono di cuore, e dopo qualche falsa partenza, Akari riuscì infine a guidare il marito lungo la navata. Il resto degli ospiti si accodò a loro, due alla volta, procedendo verso l’area adibita al ‘dopo matrimonio’. La prima coppia che seguì Ryoga e Akari attirò parecchia attenzione: la sfortunata damigella d’onore camminava a braccetto di un’altra damigella ed era rossa di vergogna e di fastidio per gli sguardi e le risatine soffocate che riceveva.
 
La ragazza che la accompagnava non era di nessun aiuto. “Quel vestito ti sta davvero bene”, concluse Akane in preda a un attacco di ridarella lei stessa.
 
“Ah, sta’ zitta”, brontolò Ranma, lanciandole un’occhiata truce. “Questa è tutta colpa tua comunque!”
 
“Mia?”, chiese Akane, in una perfetta maschera d’innocenza. “Che cosa vorresti dire?”
 
“Lo sai! Tanto per cominciare perché dovevi intrometterti? Avevo già detto ad Akari che non volevo farlo, ma poi sei dovuta venire a chiedermelo anche tu. Sai benissimo che non riesco a dire di no a te…” Ranma arrossì nell’ammetterlo e Akane sorrise.
 
“Pensavo che fosse dolce che lei te l’avesse chiesto. Ha detto che se non fosse stato per te non si sarebbero mai messi insieme. E’ perfettamente comprensibile che lei volesse che tu fossi la sua damigella d’onore”
 
“Ma io sono un ragazzo!”
 
Akane in tutta risposta si lasciò scappare un’altra risatina. Non poteva farci niente. Aveva scoperto che i matrimoni le piacevano un sacco. Le davano il pretesto di indossare un bel vestito, di truccarsi e comportarsi almeno una volta in modo più femminile e appropriato; e aveva scoperto che Ranma, nell’istante stesso in cui era in abbigliamento formale - che fosse in smoking o in abito da damigella - era meno propenso ad attaccare briga con lei o con chiunque altro. Si dava una calmata. Lo facevano entrambi. Per un breve lasso di tempo tentavano di comportarsi al meglio, e le conseguenze di quei momenti facevano un gran bene a entrambi. I matrimoni li avevano avvicinati, il che era ironico, considerato che era proprio la paura di un particolare matrimonio a tenerli lontani e in disaccordo da tempo.
 
Ma come raggiunsero la zona del ricevimento, si sentì di colpo e stranamente inquieta, come per un riflesso condizionato, e un vago presentimento si impadronì di lei. Sentiva che le stava sfuggendo qualcosa. Dopotutto era il terzo matrimonio a cui erano stati - il loro matrimonio mancato escluso - e fino a quel momento ogni volta era successo... Avrebbe potuto dire con una certa sicurezza che il suo fidanzato stava provando lo stesso.
 
Percepì Ranma tendersi accanto a lei, e capì che se ne era subito ricordato anche lui.
 
"Oh no!", gridò Ranma. "Akane qualunque cosa, ma non prendere quello stupido..."
 
Troppo tardi. L’oggetto in questione sfrecciò verso di lei. Si trattava di prenderlo al volo o lasciare che la colpisse in faccia, e considerando le sue punte taglienti, non ne sarebbe uscita senza dei brutti graffi. “Aaaah!”, urlò lei, coprendosi istintivamente il volto con le mani.
 
"Akane! Attentaaa!”, gridò Ranma con quanto fiato aveva in gola. A quel punto intervennero i suoi riflessi ben allenati e con rapidità spinse via Akane all’ultimo secondo come se la stesse salvando da un colpo mortale. Lui afferrò il bouquet al volo stringendolo in una morsa come se fosse un serpente velenoso, prima di voltarsi e guardare Akane con serietà.
 
“Che cosa sei tu? Una calamita per le maledizioni?”
 
Com’era prevedibile Akane scattò. La teoria che andassero maggiormente d’accordo ai matrimoni fu immediatamente accantonata. Come non detto.
“Non è una maledizione! E’ anzi una cosa che porta fortuna! E parli proprio tu! Stavolta sei tu quello che ha preso questo stupido coso!”
 
Il volto di Ranma sbiancò di colpo e gettò il bouquet ad Akane con un urletto alquanto femminile. “AH! Tienilo lontano da me!"
 
“Non lo voglio neanch’io!”, strillò Akane rilanciandolo a Ranma.
 
“Sì, ma è più al sicuro con te!”, disse Ranma, tirandolo ad Akane ancora una volta, senza accorgersi degli sguardi furiosi che stavano collezionando da parte delle altre donne, che sarebbero state più che felici di strappare il tanto temuto bouquet dalle mani della coppia. Senza minimamente rendersene conto, Ranma continuò la sua tirata: “Appunto! Dovesti ringraziarmi per avertelo dato! In fondo, chissà, potrebbe aiutarti a trovare un marito, e in questo campo hai bisogno di tutto l’aiuto che puoi avere!”
 
“Cos’hai detto?!”, ringhiò Akane.
 
“Signore, signore”, si intromise Nabiki, nel tentativo di separare quei due che non perdevano occasione per battibeccare. “Vi rendete conto che non ha alcuna importanza chi di voi due prende il bouquet, vero?”
 
Akane arrossì e sbuffando distolse lo sguardo da Ranma. “Suppongo che tu abbia ragione, Nabiki. Non sarà uno sciocco bouquet a decidere del mio futuro”, concesse, tentando di dire la cosa giusta e sembrare un po’ più matura. Ma poi cambiò espressione, facendosi leggermente preoccupata. “Anche se sono tre bouquet di fila…”, mormorò. Dopotutto, era sempre stata un po’ superstiziosa.
 
“Fiuuu… Già, non c’è bisogno di fare tanto chiasso. Nessuno stupido mazzolino di fiori mi obbligherà a sposare qualcuno”, aggiunse Ranma.
 
“Sono così felice di vedervi d’accordo su qualcosa”, sorrise Nabiki. “In ogni caso quello che volevo dire è che, visto che voi due siete già fidanzati, non dovrebbe avere importanza chi di voi lo prende. Comunque sia siete entrambi i prossimi che si sposeranno. L’uno con l’altra, ovviamente. Penso che il fatto che abbiate preso tutti e due il bouquet questa volta lo renda solo più sicuro!”
 
Entrambi si congelarono sul posto e assunsero una viva sfumatura cremisi con un lieve tocco di verde. “Ad ogni modo”, continuò Nabiki in maniera costruita, “Se volete, la sottoscritta sarebbe più che felice di prendere quel bouquet dalle vostre mani…” L’espressione di Akane si illuminò e si voltò immediatamente verso la sorella, porgendole il bouquet, giusto in tempo per vedere il sorriso di Nabiki allargarsi: “Ma tutto ha il suo prezzo, ovviamente…”
 


~ EPILOGO ~
 


Due mesi dopo Nabiki si ritrovò ancora una volta a sposare Kuno Tatewaki in una deliziosa piccola cerimonia estiva su un’isola poco lontano dalla costa di Tokyo. Nonostante i problemi avuti nella loro relazione, avevano deciso di punto in bianco di risolvere le divergenze e dare al matrimonio una seconda possibilità…
 
“Ti avevo detto che la maledizione del bouquet era vera!”, dichiarò Ranma ad Akane, fuori dai denti.
 
“Sì, già…”, brontolò Akane mentre prendeva il borsone che la sorella le stava mettendo in mano. “Sta’ un po’ zitto e sbrigati, va bene?”
 
“Non vorrete perdere la barca speciale che abbiamo noleggiato per voi”, aggiunse Nabiki, incrociando le braccia al petto.
 
Akane si sentiva un po’ offesa per tutta quella situazione. Non solo lei e Ranma non erano stati invitati al ricevimento dei Kuno, ma Nabiki aveva persino sborsato denaro extra per farli venire a prendere da una barca che lasciava l’isola appena pochi minuti dopo la fine della loro cerimonia. E come se non bastasse, la stessa Nabiki aveva insistito nell’aiutarli a fare i bagagli per velocizzare tutto il processo.
 
“Fate buon viaggio!”, cinguettò allegra Nabiki Kuno mentre li accompagnava fuori dal retro, sbattendo la porta alle loro spalle prima che avessero la possibilità di rispondere.
 
"Bah!", fece Akane in tutta risposta. "Per favore! Non riesco a credere che pretendano che io non partecipi al ricevimento di nozze di mia sorella!...”
 
“Beh, considerando com’è andata l’ultima volta…”
 
“Per colpa tua, non mia”, tirò su col naso Akane.
 
“Oh beh, non ha alcun senso tentare la sorte”, fece notare Ranma.
 
“Suppongo di sì”
 
“Beh, almeno questa volta non c’è pericolo di acchiappare quello stupido bouquet”
 
Akane alzò gli occhi al cielo, sentendosi costretta a protestare: “Cos’è poi questa tua ossessione per una ridicola tradizione che non fa male a nessuno?”
 
“E’ una cosa a dir poco assurda! Voglio dire… tre matrimoni uno di fila all’altro?!”
 
“Ti prego, non ricominciare!”, disse Akane spazientita. “Uomini…”, mormorò poi seccata. E tuttavia, a dispetto di quello che diceva, non poteva fare a meno di pensare la stessa cosa. Tre bouquet erano tre di troppo.
 
Sfortunatamente ciò che entrambi non potevano sapere era che Nabiki, l’opportunista di sempre, la notte prima aveva intascato una mazzetta da una certa coppia di padri invadenti e si era accordata per far scivolare dopo il matrimonio il suo bouquet da sposa nella borsa di Akane. Proprio la stessa borsa che aveva passato ad Akane mentre li accompagnava fuori dalla porta sul retro…
 


Fine
 

 
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NdA: Ebbene sì, volevo ancora divertirmi un po’! Ma a questo punto sono sicura che capitolo dopo capitolo io stia perdendo sempre più fiducia, e la probabilità che io vi inganni davvero, ragazzi, penso che stia diminuendo a dismisura. Inoltre sta diventando sempre più dura riuscirci e un po’ credo sia anche superfluo. E tuttavia mi sta piacendo davvero tanto far sposare le coppie dell’universo di Ranma ½ che non siano Ranma e Akane. Non sono certo gli unici che meritano un lieto fine! E per quanto io tenda a preferire Ukyo per Ryoga, questa coppia non è esattamente IC, e in fondo trovo che Akari sia una buona soluzione per il ragazzo-maiale. Mi piace anche tanto la coppia Nabiki e Kuno e mentre scrivevo l’ultimo capitolo pensavo che dovevo trovare assolutamente un modo per farli rimettere insieme. Perciò, ecco qua!
 
Infine mi scuso se ancora una volta ho deluso qualcuno. So che molti di voi davano per scontato che, dal momento che avevo fatto sposare le maggiori delle sorelle Tendo, Akane sarebbe inevitabilmente stata quella successiva. Ma in fondo c’è parecchio potenziale per scrivere su più di un matrimonio…
 
Voi che dite? Vado avanti col prossimo capitolo? Metto fine alla tortura e la finisco qui? Fatemi sapere!
 
Dopotutto, non si sa mai. Potrei davvero far sposare Ranma e Akane in qualche punto del capitolo. Per quanto non necessariamente l’uno con l’altra…
 
 
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NdT:  Ciao a tutti!
Purtroppo l’autrice non fa altro che ingannarci e devo dire che ho amato/odiato questo suo lato così in sintonia col manga! XD E tuttavia trovo che ogni suo capitolo sia divertentissimo e anche leggermente romantico, proprio come nell’originale. Credo si riesca a cogliere l’avvicinamento tra Ranma e Akane, di cerimonia in cerimonia. La complicità crescente tra di loro, pur nel battibecco, secondo me vale mille matrimoni! Poi ho adorato quando in questo capitolo Ranma difende Akane dal bouquet: comico e drammatico allo stesso tempo! XD La sorpresina finale poi è stato il secondo matrimonio tra Nabiki e Kuno. Penso siano perfetti l’uno per l’altra, eheh! Ma durerà secondo voi? E chi saranno i prossimi a sposarsi nell’ultimo capitolo? Si accettano scommesse… Io, arrivata a questo punto la prima volta che ho letto questa storia, mi aspettavo davero di tutto!...
Un abbraccio a tutti coloro che passano di qui, leggono, preferiscono e soprattutto… mi scrivono cosa ne pensano!
A presto!
InuAra
 
 
   
 
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