Cari "genitori"

Carissima mamma, questa lettera è per i miei genitori e tu sei entrambi per me, ma poichè ho anche un padre, se così si può chiamare, la lettera è anche per lui.
In questo periodo sono stanca, a volte serve farmi stravolgere dalle emozioni e dimenticare per sopportare un peso, peso che proprio ora sta leggendo questa lettera così privata ed intima accanto a te.
Sono felice di come mi hai cresciuta, con tutti i tuoi valori e sono anche orgogliosa perchè non solo hai fatto uno splendido lavoro con me, ma lo hai fatto anche da sola e, ripeto, dannatamente bene.
Ti amo e anche se non te l'ho mai detto sono fiera del fatto cha hai lasciato tuo marito migliorando la tua vita e, di coseguenza, anche la mia.
Ora, poichè mi tocca, ti devo scrivere Fabio. Si, uso il tuo nome di battesimo perchè ormai non hai più il diritto che io ti chiami "papà".
Sò perfettamente che non sei stato cresciuto con le maniere adeguate, ma come i tuoi genitori fanno schifo, fai schifo anche tu.
Nonostante tutto io ti voglio bene ma non riesco a perdonarti. Mi hai abbandonato tra mille problemi e pretendi che per me non sia nulla?
Hai la  sfacciataggine di chiadermi se mai tornerò a casa tua quando non ti sei presentato nemmeno al mio compleanno? Complimenti, che bel "padre" che ho. Sono mesi che non ti vedo perchè Tu sei arrabbiato con me a causa del mio comportamento. Schifo, che vero schifo . Sai che ti dico? Non ti voglio perdonare, anche se volessi, perchè oltre ad essere una stupida io ho chiuso con te, chiaro?
Non cercarmi, non chiamarmi, resta con la tua fidanzata e tienitela stretta per una volta, che magari sarà l'unica ad esserci al tuo funerale. Non ci sarò mai piu, non vedrai i tuoi nipotini e non mi porterai all'altare e, credimi, fa più male a me che a te.
Voglio augurarti una buona vita senza di me. 
Per concludere: grazie mamma, ti voglio bene, e vaffanculo mio carissimo "papà".