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Autore: Oktavia    15/12/2016    6 recensioni
La terribile minaccia delle Mary Sue incombe sul Santuario! E l'arrivo di Saintia Sho ha notevolmente amplificato il fenomeno! Riuscirà l'impavido Gran Sacerdote (impostore!) Saga a far fronte a tutto ciò?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cancer DeathMask, Gemini Saga
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Inception

 
Saga era stanco di quella situazione.
Aveva sopportato fin troppo.
E non sapeva più come fare per porre fine a quell’assurda buffonata.
Una volta conquistato (o meglio, usurpato) il ruolo di Gran Sacerdote, aveva sempre pensato di poter risolvere – con le buone o con le cattive – qualunque problema, perché ora che l’esercito dei Saint era sotto il suo comando nulla avrebbe potuto più fermarlo; ma si era sbagliato di grosso, eccome se si era sbagliato!
Una minaccia inaspettata, non prevista dal copione scritto da quello scansafatiche di Kurumada, infatti, si era presentata alle porte del Santuario, e no, non si trattava della solita divinità annoiata e affetta da manie di conquista, tantomeno dei cinque squinternati guidati da quella stupida mocciosa viziata di nome Saori Kido, no, questa volta a mettere a dura prova la sua già poca sanità mentale erano loro, quegli orridi mostri che rispondevano al nome di Mary Sue.
Gemini rabbrividiva al solo sentirle nominare.
Ormai erano diventate una vera e propria piaga, seminavano il terrore e la distruzione ovunque mettessero piede, a tal punto da terrorizzarlo più delle allucinazioni in cui lo spirito di Aiolos giungeva a perseguitarlo.
Si moltiplicavano a dismisura, non c’era giorno in cui non si presentassero di fronte al Santuario, a volte addirittura in gruppi piuttosto consistenti, pronte ad attentare alle auree terga del malcapitato Santo d’Oro di turno, e la cosa stava diventando sempre più insostenibile. Perfino quel puttaniere di Scorpio si era lamentato di ciò, perfino lui che solitamente non faceva che saltare addosso a qualunque essere di sesso femminile che respirasse.
E sentiva di capirlo, Saga, di capirlo perfettamente, dato che, insieme al suo collega e sottoposto dell’Ottava Casa, era senza dubbio una delle vittime preferite delle suddette Mary Sue; non poteva neanche farsi un bagno in santa pace che subito si ritrovava addosso una di quelle ragazzine arrapate, macchina fotografica (o binocolo) in mano e bava alla bocca. Certo, Saga aveva sempre amato farsi guardare, lasciare che gli spettatori e i lettori ammirassero le sue meravigliose grazie, ma c’era un limite a tutto, anche per un vero Nudist Beach quale lui era.
E non era finita qui!
Da quando una serie di nome Saintia Sho, scritta da una certa Chimaki Kuori e spin off dell’ormai noto manga di quel fanfarone del suo creatore, era approdata sul mercato, le cose avevano incominciato a peggiorare, e in maniera a dir poco drastica, già, perché sembrava che una delle cinque protagoniste di quella robaccia, tale Katya della Corona Boreale, si fosse infatuata proprio di lui, e Saga tremava al solo pensiero di vedersela comparire davanti da un momento all’altro.
Lo sapeva, sapeva che quella donna sarebbe potuta essere addirittura peggiore di tutte le altre messe insieme!
Il Saint di Gemini sospirò, si lasciò andare sul trono con aria spossata.
Fortunatamente, quel giorno l’altro sé stesso, quella maledetta mela grama che negli ultimi tredici anni non aveva fatto altro che ostacolare i suoi piani di conquista del mondo, aveva deciso di starsene buono e di non infastidirlo più di tanto, ma Saga non aveva ancora fatto i conti con l’orrenda creatura che gli aveva appena messo gli occhi addosso e che ora, in quel preciso istante, si trovava proprio lì, di fronte a lui.
Avvertì un brivido corrergli lungo la colonna vertebrale nell’istante in cui una voce femminile, una voce zuccherosa quanto letale, giunse alle sue orecchie.
- M-Mio signore…
In preda al terrore più totale, Saga sbarrò gli occhi, si alzò di scatto.
Lei, l’ennesima Mary Sue, era lì, in piedi, a pochi metri dalla breve scalinata che conduceva al trono.
Ovviamente era bellissima, capelli dorati e occhi di diamante.
Ovviamente aveva tutte le curve giuste al posto giusto.
Ovviamente se lo stava mangiando con gli occhi, nonostante gli scomodi paramenti sacerdotali che lui indossava non valorizzassero affatto il suo fisico.
Per un attimo, Saga pensò di essere in preda all’ennesima allucinazione, ma si rese ben presto conto che no, quella non era un’allucinazione, era l’amara e cruda realtà, perché le sue allucinazioni riguardavano solo l’equino. La Mary Sue, la strega, era proprio di fronte a lui, in carne e ossa.
Dannazione!
Come diavolo aveva fatto a giungere fino alla Tredicesima Casa senza nemmeno passare per le altre dodici?
Come aveva fatto a materializzarsi direttamente lì?
Malgrado ciò, il Gran Sacerdote (impostore) comprese subito che non era il caso di porsi ulteriori domande. Era inutile porsele in presenza delle Mary Sue.
Loro possono.
Loro possono tutto!
Continuò a fissarla inorridito, senza riuscire a spiccicare parola.
Il mostro si stava avvicinando sempre di più. In mano teneva una lettera la cui busta era chiusa da un cuoricino in ceralacca rossa. Inoltre, stava già incominciando a sbavare copiosamente, sporcando il pregiato tappeto rosso porpora che copriva il pavimento di marmo.
- Oooh, sommo Saga! – esclamò lei estasiata – Era da tempo che io, Katya della Corona Boreale, aspettavo questo momento! – continuò poi, lo sguardo sempre più famelico, assatanato – Ti prego, prendimi al tuo fianco! Fai di me ciò che vuoi, possiedimi con violenza, aprimi come una cassettiera dell’Ikea!
Saga era sempre più terrorizzato.
Colei che più temeva, la malefica donna proveniente dal terribile e oscuro mondo di Saintia Sho, la creatura più pericolosa di tutte, era riuscita ad arrivare fino a lui, e ora il Santo dei Gemelli temeva seriamente per la propria incolumità.
Doveva fare qualcosa!
Se non avesse reagito immediatamente quella pazza l’avrebbe violentato direttamente sul trono!
L’ultima frase che lei pronunciò fu la goccia che fece traboccare il vaso.
- Vi prego, grande Gemini! – continuò, ormai sull’orlo di un orgasmo – Non abbiate paura di me! Accettate la mia lettera d’amore! Trapanatemi con il vostro possente membro!
Basta!
Era troppo!
Ne aveva abbastanza!
Sul volto del Gold Saint si dipinse uno sguardo assassino, era giunto il momento di usare le maniere forti e di far sparire definitivamente quell’obbrobrio. Senza alcuna esitazione, alzò una mano verso di lei, pronto a farle compiere un bel viaggetto di sola andata per l’iperspazio.
Nessuna pietà per le Mary Sue!
- Another Dimension! – tuonò.
Fu una questione di pochi secondi.
Il mostro venne risucchiato all’interno di una distorsione spaziotemporale, un luogo dal quale Saga sperò con tutte le sue forze di non vederla mai più ritornare, altrimenti per lui sarebbe stata senza dubbio la fine.
- Ooooh! Vengoooooo! – furono le uniche parole che lei riuscì a dire prima che il varco si chiudesse.
Seguirono alcuni minuti di silenzio, al termine dei quali Saga si accasciò nuovamente sul trono, il fiato corto e la pelle imperlata di sudore.
Maledizione!
Questa volta se l’era davvero vista brutta!
La situazione era più grave del previsto!
Al diavolo Saori Kido e i suoi cinque leccaculo, doveva pensare prima alla creatrice di quello scempio!
E sistemarla una volta per tutte.

- Death Mask di Cancer ai vostri ordini!
Il Santo del Cancro, l’aria baldanzosa come sempre, si presentò al cospetto del Gran Sacerdote. Non si inchinò nemmeno, non lo aveva mai fatto nel corso di tutta la sua carriera di Saint, ma ciò non aveva alcuna importanza, sapeva già che a Saga la sua cieca fedeltà bastava e avanzava.
Sorrideva maligno, Death Mask. In genere le missioni in cui era necessario sporcarsi le mani toccavano a lui, ma questo non rappresentava alcun problema per lui, anzi, il divertimento stava proprio lì!
Attese con ansia l’ordine del suo superiore. Era fin troppo curioso di sapere chi questa volta sarebbe finito nella sua splendida collezione di teste umane.
Prima che costui cominciasse a parlare, Cancer ebbe modo di osservare per qualche istante l’uomo che gli stava davanti. Sebbene l’elmo oscurasse gran parte del suo volto, il Gran Sacerdote sembrava piuttosto provato, come se fosse reduce da uno sforzo disumano o da un periodo di forte tensione, ma lui capì subito il motivo di ciò. Sicuramente, c’era di mezzo l’invasione delle Mary Sue, e Death Mask non poteva certo dar torto a Saga. Quelle spaventose creature facevano venire la pelle d’oca perfino a lui, che in battaglia non temeva neanche la morte!
- Death Mask… – incominciò Saga con voce stanca.
- Chi devo uccidere stavolta? – domandò il Saint del Cancro con una certa impazienza.
Fu in quell’istante che Saga venne scosso da un sussulto, incominciò a tremare in preda alla rabbia, e Death Mask capì che la situazione era più grave del previsto, che quella missione sarebbe stata di vitale importanza.
- Portami la sua testa! – urlò il Gran Sacerdote, ormai sull’orlo del delirio – Portami la testa di Chimaki Kuori, immediatamente!

 
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Angolo dell’autrice
Okay, non so davvero da dove sia uscito fuori questo delirio abissale ma dovevo, dovevo scriverlo. Soprattutto ora che mi è giunta notizia di una futura trasposizione animata di quella ciofeca di Saintia Sho.
Mi scusino davvero i fan del suddetto manga, ma io proprio non riesco a digerire questa brutta copia al femminile della serie classica. Sarebbe potuto uscire fuori un lavoretto magari non eccelso, però carino, e invece niente, è un continuo riciclo degli stereotipi della serie classica, tra l’altro con delle protagoniste che definire oscene è dire poco, Katya specialmente, che si riduce a zerbino di Saga. Il fatto che quest’ultimo diventi Ares poi è stata davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Detto questo, io spero che la stronzata qui presente abbia suscitato la vostra ilarità. Se vi va, fatemi pure sapere se vi è piaciuta o anche se vi ha fatto cagare, LOL. Ora io mi eclisso e spero di tornare con lavori più seri (tipo gli aggiornamenti delle long…).
Au revoir!
PS: chi conosce Kill la Kill avrà sicuramente notato la piccola citazione all’interno della shot, LOL. 
   
 
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