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Autore: belle_delamb    16/12/2016    2 recensioni
E se i personaggi di Sailor Moon finissero all’interno di una fiaba? Ho voluto riscrivere alcune fiabe in questo modo. Così Bunny è Biancaneve e Queen Beryl la strega cattiva. Ho cercato di mantenere i caratteri il più possibile simili agli originali, anche se ho dovuto fare qualche modifica per adeguargli alla fiaba scelta.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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C’era una volta, tanto tempo fa, una fanciulla pigra e svogliata figlia di un mugnaio morto in giovane età. Quando anche la madre, la bella Serenity, fu sul letto di morte chiamò le tre figlie al capezzale e divise il patrimonio.
-A te Rea, mia primogenita, lascio il mulino e il nostro cavallo- disse.
-Grazie, madre- rispose la ragazza, baciando la mano della moribonda –non ti deluderò-
-A te invece, Amy, lascio il nostro mulo, essendo tu l’unica con la tua saggezza che riesce a domarlo, e la nostra casa affinché tu possa fare un buon matrimonio-
-Grazie, madre- disse questa figlia e imitò il comportamento della prima.
-Infine a te, Bunny – disse all’ultima –lascio la nostra gatta Luna, affinché tu te ne prenda cura-
Parole umane non possono esprimere la delusione di Bunny a quella frase. Solo la gatta? E alle sue sorelle lasciava tutto il resto?
-Madre … - esordì, ma Rea intervenne subito in difesa della malata e condusse fuori la sorella ribelle.
-Non meriti altro, non sei stata in grado di fare nulla in questi anni, ora dovrai arrangiarti da sola-
A nulla valsero le proteste di Bunny, si trovò per strada con i soli abiti che aveva indosso e con la gatta al suo fianco.
-Adesso che farò?- si chiese disperata –Non ho un posto dove andare, nessuno che mi voglia aiutare-
-Hai me- disse la gatta, avvicinandosi –non preoccuparti, penserò a tutto io-
Bunny sobbalzò sorpresa. –Tu?- chiese.
-Certo, tu devi solo dirmi dove posso procurarmi una crusca e un sacco-
Bunny, seppur scettica, pregò la sorella Amy che alla fine cedette e le diede quanto richiesto. Luna lo prese e, messa la crusca dentro il sacco, lasciò questo sul bordo del fiume, quindi si appostò lì vicino in attesa. Aspettò circa un’ora, poi vide due conigli entrare nel sacco per mangiare la crusca. Rapida la gatta si gettò in avanti e intrappolò i poveri animali nel sacco.
-Abbiamo la cena!- esclamò Bunny gioiosa –Avevo giusto un certo languorino!-
-Non è per te!- disse Luna –Io guardo ben oltre la cena di questa sera-
-Il mio stomaco non è così lungimirante- borbottò Bunny osservando la sua gatta andare via con il pasto.

La prossima mossa di Luna fu quella di procurarsi un paio di stivali, quindi si recò dal re dicendo al servitore di annunciarlo come un messaggero della ricca marchesa di Carabas.
-Non ho mai sentito questo nome- disse il re al figlio, il principe Marzio.
-Sarà una vedova che riusa il suo nome da nubile-
-Può darsi-
La gatta fu ricevuta e subito consegnò i conigli al re e al figlio. –Questi sono da parte della mia padrona, la marchesa di Carabas, con i suoi omaggi-
Il re incuriosito chiese a Luna dove fossero i possedimenti di questa marchesa, cercando di non dare a vedere che non ne sapeva minimamente l’esistenza.
-Ma ha terre ovunque- disse la gatta e si mise a elogiare la fantomatica marchesa di Carabas.
Padre e figlio si guardarono in faccia e fecero buon viso a cattivo gioco, come se tutto ciò che sentivano fosse in realtà una storia già conosciuta.
Luna infine si congedò e uscì da palazzo.

Nei giorni seguenti la gatta si ripresentò con diverse selvaggine al re dicendo sempre che erano da parte della marchesa di Carabas. Vedendo però che la situazione procedeva lentamente e che nel frattempo lei e Bunny erano costrette a vivere della bontà di Amy, Luna decise di passare ad altri mezzi e minacciò dei contadini affinché dicessero che coltivavano le terre della marchesa di Carabas, ben sapendo che il re sarebbe passato di lì durante una delle sue passeggiate. E il piano riuscì alla perfezione tanto che la volta successiva che la gatta si presentò a corte il re le disse che gli avrebbe fatto molto piacere conoscere la marchesa.
-E la mia padrona sarà ben lieta di questo invito- disse Luna con un profondo inchino.

-Il re mi riceve?- chiese sorpresa Bunny quando Luna le comunicò la notizia –Ma è fantastico!- fece una piroetta su se stessa, sbattendo contro una statuetta che cadde a terra andando in mille pezzi.
- Bunny!- urlò Amy dal piano di sotto.
-Non è successo nulla- esclamò la ragazza, cercando di nascondere i cocci.
Luna scosse la testa. –Non potrai certamente presentarti così al re-
-E come?-
E la gatta le spiegò rapidamente il suo piano.
-Non se ne parla neanche- le rispose Bunny incrociando le braccia –non voglio-
-Allora dimenticati il mio aiuto-
Alla fine la ragazza cedette.

Il giorno seguente il re passava per la strada diretto all’incontro con la marchesa di Carabas quando sentì delle urla. Vide una donna che si dibatteva nel fiume che passava lì accanto. Subito riuscirono a tirarla fuori dall’acqua.
-Grazie- disse la giovane –vi ringrazio profondamente, dei manigoldi mi hanno derubata, lasciandomi in sottoveste-
-Venite al castello, mia signora, provvederò personalmente a vestirvi come una nobildonna-
-Siete molto gentile, Vostra Maestà, io, marchesa di Carabas, vi ringrazio con tutto il cuore- disse Bunny, come l’aveva istruita a fare la gatta.
-Siete voi quindi la famosa marchesa di Carabas?-
Bunny si ritrovò ad annuire pregando che l’indagine non andasse troppo a fondo.
-Per me sarà un onore ospitarvi da me- disse il re.
A quel punto si fece avanti il principe, rimasto affascinato dalla bellezza di Bunny. Inutile dire che fu amore a prima vista da entrambe le parti e che la giovane s’impegnò ancora meglio a recitare il ruolo della marchesa di Carabas, sperando così di riuscire a convincere il giovane a sposarla. E tutto sembrava andare alla perfezione, almeno fino a quando il re non le propose di riaccompagnarla al castello.
Luna, fortunatamente sempre al fianco della padrona, le disse di prendere tempo e di non temere, avrebbe pensato lei a tutto. Detto ciò la gatta partì alla volta del castello del regno vicino, che si diceva abitato da un certo Kunzite, un perfido orco che uccideva chiunque si avvicinasse alla sua dimora. Chiese alla guardia di annunciarla e di dire all’orco che voleva assolutamente parlargli. Luna fu quindi ricevuta dal mostro, un essere enorme dal colorito verdastro.
-Chi osa disturbare il mio riposo?- chiese lui con voce spaventosa.
-Mio signore- esordì la gatta con un profondo inchino –non sapete quanto mi duole disturbare il vostro riposo, ma vengo per riferirvi ciò che la gente dice in giro-
L’orco s’irrigidì. –Che cosa?-
-Che voi non siete potente come vorreste far credere-
L’ira dell’orco fu senza pari. –Credono che io non sia abbastanza potente? Se solo volessi potrei schiacciarli tutti-
-Io sostenevo proprio questo oggi al villaggio, però… -
-Però cosa?- urlò l’orco.
-Ammetto che qualche dubbio me l’hanno anche fatto venire-
Per tutta risposta l’orco si trasformò in un enorme leone che ruggì contro la povera gatta facendola tremare dalla paura. Il mostro tornò quindi normale e scoppiò a ridere.
-Dubiti ancora?-
-Oh, ma è semplice trasformarsi in qualcosa di grosso, lo è di meno diventare qualcosa di piccolo-
-Dovrei diventare un cane?-
-Io pensavo a qualcosa di ancora più piccolo-
-Per esempio?-
-Non saprei- si finse pensierosa –magari un topo-
Detto fatto, l’orco si tramutò in un topo. Luna fu rapida, si gettò in avanti e se lo mangiò in un sol boccone, quindi ritornò alla corte del re, annunciando per strada che quel castello ora apparteneva alla marchesa di Carabas.

Inutile dire che quando il re giunse al castello della marchesa ne risultò pienamente soddisfatto, tanto che diede immediatamente la benedizione al figlio quando questo gli chiese il permesso di chiedere la mano a Bunny.
-Marchesa di Carabas, volete concedermi la vostra deliziosa mano?- chiese Marzio alla sua amata.
-Certo- urlò lei.
Dopo un attimo di esitazione, dettato dall’imbarazzo, i due si gettarono l’uno nelle braccia dell’altra e suggellarono la promessa con un appassionato bacio sulle labbra, sotto lo sguardo divertito della gatta.

Il matrimonio si celebrò la settimana seguente e Bunny decise d’invitare anche le sorelle, nonostante i pessimi rapporti che un tempo aveva avuto con loro. La prima cosa che fece come principessa fu dare a Luna il titolo di marchesa. Da quel momento in avanti la gatta non si dovette preoccupare di far altro che cacciare i topi per passare il tempo.
   
 
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