Capitolo 62
Charlotte's Pov
Una volta arrivata in città, mi diressi direttamente verso il cimitero. Padre John mi aspettava all’entrata.“Buon giorno Charlotte”
“Padre John. Direi che un piacere vederla, ma date le circostanze..”
“Ogni volta che ci vediamo, ripeti le stesse e identiche parole” fece lui. “Potresti venire anche gli altri giorni, sai”
“Lo so, ma il solo vedere questo posto riporta in me ricordi dolorosi” dissi mentre alzavo lo sguardo e fissavo il cielo.
Sospirò. “Lo so, cara”
“Sa, non l’ho mai ringraziata per quello che ha fatto per me, perciò voglio dirglielo ora: Grazie” feci, sincera.
“Non ce n’è bisogno” disse lui.
Scossi la testa. “Si, invece. E spero di non averle causato dei guai”
“L’unica persona, oltre a noi due, che sa della faccenda è il Signore, Charlotte”
“Bene”
“Ti senti ancora incolpa per quello che è successo. La tua mente si interroga ancora per ciò che è accaduto, se avresti potuto fare qualcosa per cambiare quello che è successo.”
Non era una domanda, perciò non serviva neanche che io rispondessi.
“Ma non puoi, cara.” Continuò lui. “Quello che fatto è fatto e tu non hai colpa di niente. Quanti anni sono passati, Charlotte? Cinque?”
“Quattro” lo corressi io.
“Già, quattro anni. E in tutto questo tempo come ti sei sentita?”
“Il mio cuore è morto con lei, Padre. Come potevo sentirmi? Provavo rabbia, dolore, confusione, colpa..”
Annuii, comprensivo. “Voglio ridarti una cosa” disse lui, prendendo dalla tasca un medaglione che riconobbi subito.
Era grande quanto una moneta da 2 sterline, d’argento e ovale. Al centro vi era una pietra di zaffiro, il tutto rifinito con disegni eleganti fatti con fili d’argento. Il medaglione aveva una apertura nel lato destro, impossibile da vedere. All’interno, sul lato sinistro, c’era la foto della mia ultima gravidanza e sul lato destro una scritta: Sarai sempre nel mio cuore, angelo mio. Ti amo, la tua mamma”
L’avevo fatta fare il giorno in cui seppi che aspettavo lei. Gliel’avrei data quando fosse diventata abbastanza grande da poter capire e ci avrei messo una foto di noi due. Ma, purtroppo, le cose non erano andate come speravo.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Tesi la mano e Padre John mi mise il medaglione al centro.
“Perché?” dissi, stringendolo al petto.
“Appartiene a te, Charlotte. Ora è il momento giusto. Lo vedo dai tuoi occhi, bambina mia. C’è speranza”
Abbassai lo sguardo. “Grazie, Padre”
Ricordo quel giorno. Il giorno in cui diedi il medaglione a Padre John e gli feci promettere di darmelo solo quando sarei stata pronta per andare avanti. Mi fidavo di lui, sapevo che quando sarebbe arrivato il momento l’avrebbe capito. E così fu.
“Vuoi confessarti, Charlotte? Prima di andare da lei”
“Si”