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Autore: DanieldervUniverse    18/12/2016    1 recensioni
Noctis, Prompto, Gladiolus e Ignis sono sempre in viaggio per le strade dell'ex-regno di Lucis, avendo perso la strada, la mappa e i punti di riferimento. Poi, girando bruscamente ad una curva, si scontrano qualcuno che non si aspettavano...
SPOILER
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'L'uomo dietro le scene'
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Noctis si lisciò l’abito, osservando la sua immagine elegante e regale. La divisa del re di Lucis era senza dubbio uno dei più semplici abiti che gli fosse mai capitato d’indossare, ma non per questo era il meno formale.
-Bene, siamo tutti pronti- lo chiamò Prompto, facendolo voltare.
Anche gli altri avevano indossato le loro divise, meno appariscenti ma comunque formali e degne di grandi servitori di Lucis.
-Allora, consiglio di metterci in viaggio- suggerì Ignis, con il proprio temperamento controllato.
-Vi accompagno io con il camioncino?- chiese Talcott.
-Non ti disturbare ragazzo, andiamo a piedi- rispose Gladio.
-Eh? Signor Gladio, state scherzando spero.
Noctis andò incontro al giovane, mettendogli una mano sulla spalla -Non ti preoccupare. Adesso ci pensiamo noi, è la nostra battaglia.
-Ma se andate senza un veicolo i Demoni vi faranno a pezzi!- osservò Talcott, cercando di protestare, ma il re passò oltre, ponendo fine alla questione.
-Di alle ragazze che ci vedremo presto!- gli gridò Prompto -Sarà finita ancora prima di cominciare.
-Continua a ripetertelo- gli fece eco Ignis.
-Allora…- chiese Gladio -Qual è la prima mossa?
-Raggiungere Insomnia no? Sappiamo già dove andare- rispose il biondo.
-Forse, ma controllare un cartello per essere sicuri non farà male- finì Noctis.
-Ohhh, giusto. Un cartello non mente mai- gli fece eco Prompto, con tono allegro. Non ci misero molto a trovarlo, alcuni metri più in là. Non c’erano neanche tanti Demoni nella zona.
-Che cosa dice?- chiese Ignis, vittima della sua perenne cecità.

Caro Re Noctis, sapevo che mi saresti venuto a cercare. Molto astuto. Ti porgo le mie condoglianze, anche se in ritardo. Luna era un gran donna, non ce ne saranno mai altre come lei. Comunque, temo che i recenti fatti mi abbiano costretto ad andare in pensione anticipata. Non ho ancora deciso dove, il che è grave, ma ti prometto che sarai il primo a saperlo. Ma adesso non crucciarti, le strade prima o poi si incrociano sempre. Intanto, trova quella serpe velenosa e schiacciagli il capo anche da parte mia.

Nolum Cassio Feri

Il silenzio calò sul gruppo. Poco lontano dal cartello, Noctis notò alcuni resti di ossa sgretolate e qualche abito in brandelli, che riposavano sul ciglio della strada. Poco dopo, il legno marcio del cartello cedette, e l’oggetto si sgretolò.
-Beh…- fece Gladio, dopo qualche secondo -Avete sentito il tipo? Andiamo a snidare quella maledetta serpe.
-Non devi ripetercelo due volte.


Il sole sorse di nuovo, illuminando il cielo per la prima volta da quasi dieci anni. Gladiolus, d’istinto, sollevò una mano per proteggersi dai raggi dell’alba, ma poi l’abbassò, rincuorato dal potere benefico dei fasci di luce.
-È finita- sussurrò, commosso.
-Il sole!- esclamò Prompto.
-E bravo Noctis, tutte quelle chiacchiere non sono state per niente- continuò Gladio, con una nota di orgoglio e soddisfazione.
-Mi manca il sole…- commentò Ignis. Il guerriero abbassò lo sguardo sull’amico, notando che era ancora seduto sui gradoni del palazzo, guardando in basso. Gli diede una pacca amichevole, prima di sedersi al suo fianco.
-Che ti devo dire. È sempre una bella vista- commentò.
-Ah, dieci anni al buio e non puoi neanche goderti il ritorno del sole- esalò Prompto, sedendosi a sua volta.
-Grazie- lo seccò l’amico, sovraccarico di sarcasmo. Gladio non si mise a ridere, non gli andava; probabilmente non andava a nessuno di loro. E così rimasero a fissare l’alba, mentre il disco lucente si alzava nel cielo, senza piangere o ridere.
-Su, forza. Non abbiamo ancora finito- riprese Gladio, alzandosi.
-Come sarebbe a dire che non abbiamo ancora finito?- protestò Prompto, facendolo sospirare.
-Non dirmi che te ne sei dimenticato.
-Mi addolora ammettere che nemmeno io ho la minima idea di cosa tu stia parlando- lo sorprese Ignis.
-Uff. Andiamo perdigiorno. Vi spiego tutto quando saremo tornati ad Hammerhead. Magari a quel punto le vostre zucche si saranno rimesse a posto.


-Sorprendente come questo posto sembri lo stesso dell’ultima volta- disse Cindy.
-Ad Hammerhead sembrava un inferno- commentò Ignis.
-Era un inferno ovunque- aggiunse Aranea, cullando il neonato Deul nel suo marsupio, mentre Gladio la guardava con sguardo affezionato.
-Papà- lo chiamò il piccolo Nelio, tirandogli l’orlo dei pantaloni. Era tornato ai suoi vecchi abiti: quella divisa di Lucis non aveva più significato.
-Dimmi tesoro- disse Gladio, accarezzando la testa del piccolo.
-È davvero finita?
-Quasi figliolo. Papà, mamma e i tuoi zii e zie devono finire una cosa.
-Posso aiutare?
-Certo Roccia. Vieni qui- disse, prendendolo in braccio -Fai quello che ti dico e sarai d’aiuto.
-Davvero?
-Ma sicuro!
-Una martellata per uno, va bene?- chiese Prompto, già con il martello in mano. Gladio annuì. Il ragazzo tastò il terreno per trovare un punto in cui la terra era abbastanza molle, posizionò il palo, e colpì.
-Uh, piano lì bellezza. Lasciane un po’ per noi- lo rimproverò scherzosamente Cindy, scostando l’uomo da parte e prendendo il martello in mano, dando il suo colpo.
-Coraggio piccolo- disse Gladio, incoraggiando il figlio, mentre si faceva passare l’attrezzo -Aiuta il tuo vecchio.
La manina del bimbo si allungò verso il manico, afferrandolo proprio sotto la mano del padre, e assieme calarono il colpo.
-Ora la mamma- riprese l’uomo, offrendo alla dragona il martello.
-Poi zia Iris… E infine zio Ignis… Sempre che non si colpisca le dita.
-La tua ironia fa gola alle canzoni di Prompto- replicò quello, causandogli un accesso di risa. Infine, il cartello era piantato. Era rimasto dimenticato per quei dieci anni, una memoria stabile ma sempre più flebile di un tempo felice, ma alla fine aveva assolto il suo compito.
-Cos’è papà?- chiese Nelio.
-Quello è un cartello, tesoro. Serve ad indicare la strada alle persone, qualunque essa sia.
-Tutto qui?
Gladio gli sorrise, rimettendolo a terra -Imparerai a comprendere quello che ti dico quando sarai più grande.
-Lo dici sempre, uffa!- protestò il piccolo.
-Ascolta la zia Cindy, piccola peste. Certe cose non si possono dire e altre non si possono sapere, ma non devi mai temere: ce ne saranno tante altre da scoprire- intervenne la bionda, chinandosi a dargli un buffetto.
-Quindi… qui finisce tutto- disse Ignis -O quasi almeno.
-Sarebbe a dire?- chiese Iris.
Gladio alzò lo sguardo verso i due, sentendo che qualcosa bolliva in pentola.
-C’è un’ultima cosa che devo fare- ammise Ignis, infilandosi una mano in tasca e tirando fuori qualcosa -Una promessa che ora mi spetta di mantenere.
-Quelle sono…- fece Prompto.
Gladio annuì.
-Le fedi nuziali di Noctis e Luna, e prima dei genitori di Nolum. Ravus mi diede quello della sorella, Noctis mi affidò la sua prima di entrare nel palazzo e concludere questo ciclo. Dato che ormai le ho io, tanto vale che mi prenda il compito di mantenere la promessa con Nolum.
-Vecchio idiota- fece Gladio, scuotendo il capo, prima di tornare a fissare l’amico -Ci hai messo dieci anni ma infine ce l’hai fatta.
-Iris- proferì Ignis, inginocchiandosi di fronte alla donna -Vuoi sposarmi?
-Ooohhh, ma che carini. Vecchio stile, ve’?- commentò Cindy.
-Sì…- mormorò Iris, offrendo la mano all’uomo.
-E allora io, Ignis Scientia- rispose lui, alzandosi -Alla presenza dei nostri amici e del cartello che indica la via di questa strada, sono tuo marito- finì, infilandole la fede al dito.
-E io, Iris Amicitia, sono tua moglie- disse lei, facendo altrettanto.
Quindi, il bacio. Di nuovo.
-Ehi, ci sono bambini qui- fece Gladio scherzando, ma sapeva bene di avere ben altra opinione: sentì gli occhi inumidirsi, e si passò un dito su di essi per asciugare le lacrime.
-Oh, che tenerone che sei- disse Cindy, mettendogli una mano sulla spalla, e lui non lo negò.
Iris e Ignis ruppero il contatto, e lei si rivolse di nuovo verso di lui, sorridendo come non l’aveva vista da più di un decennio.
-Sono fiero di te sorellina- le disse, abbracciandola e facendosi abbracciare a sua volta.
-Grazie.
La lasciò andare, facendosi un poco indietro per dare spazio agli altri.
-Oh, vieni qui tesoro. Congratulazioni per il matrimonio- disse Cindy, stritolando l’amica.
-Si, congratulazioni davvero- aggiunse Prompto, dandole un bacio sulla guancia.
-E anche a te- aggiunse Aranea, dando un bacio sulla guancia ad Ignis -Bella scelta di location.
Gladio si fece avanti, cingendo le spalle della donna, mentre il piccolo Nelio gli sgusciava tra le gambe per correre dalla zia.
-E bravo Ignis. Hai fatto la tua parte- gli disse, limitandosi a mettergli una mano sulla spalla.
-Davvero? Nessuna minaccia incombente?- chiese l’amico.
-Solo la promessa di quello che ti farò se lascerai soffrire Iris.
-Allora andiamo d’accordo su qualcosa.
-Ehi sposi! In posa, è il momento della foto- fece Prompto.
Gladio e Aranea si fecero indietro, e lui riprese in braccio il bambino, per evitare che guastasse tutto, mentre i neo-sposi si mettevano in posa. Prompto fece appena in tempo a scattare la foto che il cartello cominciò a brillare.
Gladio si avvicinò assieme agli altri, curioso come non mai.
-Prova a leggerlo piccolo mio, facci sentire quanto sei bravo- disse, rivolgendosi a Nelio.
-Ma non sono troppo piccolo?
-Non per questo, Roccia.
Il bambino annuì convinto, e dopo aver guardato un po’ tutti gli adulti cominciò, con orgoglio.
-C-cari amici, sono content… contento che voi v-vi site…
-Siate- lo corresse Ignis, e Gladio gli rivolse un’occhiataccia.
-Siate riuniti qui tutti assieme. M-mi dispiace d-di non… non ess… esse…
Gladio si voltò immediatamente verso Iris, che colse al volo e diede una gomitata alle costole di Ignis, facendolo desistere dal correggere il bimbo.
-Essere lì con v-voi, ma sono si… sicuro che apprezz… appezzerete lo stesso il pensiero che… c-che vi sto man-mandando. M-mi m-manca… manca… te già. S-sono i-in-impaziente d-di incon-trarvi t-tutti d-di nu-nuovo. Vorrei, p-prima di t-tutto, a-augurare a N-Noctis e Luna o-o-o… ogni fe… felicita.
-Occhio agli accenti tesoro- sussurrò Aranea, e quando Gladio si volse per rimproverarla, dovette deglutire in silenzio di fronte allo sguardo dominante della moglie.
-Felicità. E v-voglio anche augu…- Nelio prese fiato -Augurare ogni bene a voi: Ignis e Iris, v-vi auguro d-di t-trovare un po’ di pace; G-Gladiolus e Ara-Ara… mamma e papà, vi auguro t-tanti bei bam-bambini; Pr-Prompto e Cindy, vi auguro una vita felice p-perché gra…zie a voi ho a-avuto questa g-grande gioia.
Sotto la scritta, che scorreva lentamente verso l’alto, cominciarono ad apparire i bordi di un’immagine. Alla fine, comparve la foto che Nolum si era fatto assieme a tutti loro la sera del matrimonio tra Luna e Noctis.
-Cos’è quella papà?- chiese Nelio.
-Quella è una foto vecchia che credevo non avrei mai rivisto- commentò Gladio -Sì, proprio una bella sorpresa.
-Meno male, temevo fosse scomparsa con lui- disse Prompto.
-C’è un’ultima nota- disse Iris, chinandosi a leggere, ma prima che Nelio potesse ripartire Prompto si mise a coprirlo, essendo il più svelto a leggere.
-Okay, questa è solo per noi- si giustificò.
-E allora che dice di così temibile?- chiese Gladio, scuotendo il capo.
-Hai presente quel cartello che ci ha fatto incontrare?- rispose l’amico.
-Quello che diceva di andare sempre sulla retta via?- intervenne Iris.
-No, quello che abbiamo incontrato noi- corresse Prompto.
-Sì, a che proposito?- insisté Gladio.
-Dice che è ancora in piedi, e che quindi…
-Okay, non dire altro- lo fermò Gladio, capendo dove andava a parare -Ho capito.
-Capito cosa papà?
L’uomo non replicò, colto da un dubbio esistenziale. Parlare di quelle cose con suo figlio quando era ancora innocente…
-Questo te lo posso provare a raccontare io, tesoro- intervenne Aranea, sfilando Nelio dalla sua presa e prendendolo per mano, allontanandosi.
-Lei si che è sicura di quello che vuole- commentò Cindy, quando la donna si fu allontanata abbastanza.
-Comincia a preoccuparmi- aggiunse Gladio, grattandosi il capo, incapace di contraddire la compagna ma allo stesso tempo chiedendosi con che faccia avrebbe parlato al figlio dopo quella chiacchierata.
-Andiamo, non fare così- intervenne Prompto, dandogli una gomitata amichevole -Sarà un po’ difficile portare i pantaloni in famiglia ma va bene lo stesso, no?
-Non sei molto incoraggiante- replicò lui, dandogli una sana manata sulla spalla.
-Beh, credo che il messaggio sia chiaro- intervenne Cindy, cingendo il collo ad entrambi -Adesso noi ce ne andiamo e lasciamo gli sposini un po’ in pace, che ne dite?
-Sicuri che…?- iniziò a dire Iris, ma Cindy fu più rapida.
-Il cartello parlava chiaro! Divertitevi.
-Va bene va bene, ho capito- si arrese Gladio, sfilandosi il braccio della bionda di dosso e rivolgendosi un’ultima volta alla sorella.
-Adesso pensa a cavartela da sola. Ma se ti serve una mano fammi un fischio e ti troverò.
-Ti voglio bene fratellone!
-Ti voglio bene anch’io.
E con quel saluto riprese a scendere dietro ai due biondi, scuotendo ancora il capo, incredulo. Avrebbe potuto diventare zio, adesso. Dieci anni di incertezze, e adesso poteva quasi assaggiare il dolce piacere di avere una famiglia serena e libera dalla paura.
Ci mise un po’ a percorrere lo sterrato al contrario, tornando alla strada principale, dove trovò Cindy che si faceva scattare una foto con Nelio in braccio, mentre Aranea allattava Deul, un po’ in disparte. Si diresse deciso verso la donna, e le diede un rapido bacio sulla fronte, prima che lei alzasse il capo per dargliene uno diretto.
-Questo per cos’era?- le chiese, battendo gli occhi.
-Ho bisogno di giustificarmi?
Lui scosse il capo.
-Quindi, adesso è finita- constatò Prompto -Che si fa ora?
-Adesso si torna a casa, e si pensa a ricostruire Hammerhead, e poi il resto di Lucis- rispose subito Cindy.
-Voi due- li contraddisse Gladio, staccandosi da Aranea e prendendo il figlio in braccio -Tornate a casa, ad Hammerhead.
I due rimasero a fissarlo, increduli e visibilmente preoccupati.
-E voi altri allora?- chiese infine Prompto.
-Nolum ha augurato a Iris e Ignis un po’ di pace, ed è quello che gli daremo- riprese Gladio, parlando con calma, misurando il tono. Non c’era bisogno di essere precipitoso.
-A me e Aranea ha augurato tanti bambini, e ne abbiamo già due…- si fermò per fare un sorriso incoraggiante al figlio, che annuì allegramente.
-E a voi ha augurato ogni felicità perché siete quelli che gli hanno dato la memoria migliore. Quindi prendete quella felicità, tornate ad Hammerhead e costruitevi la vostra vita.
-E dovremmo lasciarvi da soli in mezzo alla strada?- protestò Cindy.
-Non sarà più difficile di quando abbiamo iniziato- rispose Aranea.
-E anzi, non devo spingere una macchina per arrivare dove voglio- le fece eco Gladio, soddisfatto.
-E dove andreste?- chiese Prompto, già con un tono rassegnato.
-Ancora non lo sappiamo, ma di sicuro, se qualcuno lo sa, è la strada. La strada, e i cartelli. Quelli…
-… non mentono mai- finì Cindy, incrociando le braccia e guardandolo con occhi rassegnati.
-Perché ce ne andiamo papà?- chiese Nelio.
-Lo vedrai. È una sorpresa- rispose lui, sicuro di sé.
-Significa che non vedremo più Zio Propto o Zia Cindy?
-Zio Prompto- ribadì l’interessato, scuotendo il capo -Certo che no piccolo. Le strade si incrociano sempre, e noi vi verremo a trovare quando potremo.
-Lo incoraggi pure?- chiese Cindy, incredula.
Prompto alzò le spalle, e Gladio restituì alla donna un sorriso vincente
-E va bene- si arrese la bionda -Le nostre strade si separano qui. Solo, ricordatevi di mandare una cartolina quando vi sistemate.
-Sicuramente- rispose Gladio -Buona fortuna, e seguite sempre i cartelli.
-Non c’è bisogno, sappiamo già dove andare- lo sorprese Prompto, abbracciandolo.
Si era commosso di nuovo, e cercava di non farsi vedere mentre piangeva. Lui scosse, il capo, ricambiando.
-Goditi la tua felicità.
-A-anche tu- rispose, un po’ esitante.
Poi diede un buffetto a Nelio ed andò ad abbracciare Aranea, mentre Cindy si faceva sotto.
-Fate i bravi, tutti e due. Soprattutto tu Gladio, o dovrò chiedere a Nelio di tenerti d’occhio.
-Lo farò senz’altro!- esclamò il bimbo, strappando una risata al padre.
-Allora in moto!- esclamò Cindy battendo le mani e dirigendosi alla guida del camioncino, seguita da Prompto, che si fermò a dare all’amico un ultimo saluto con la mano, prima di partire.
-E così- disse Aranea, mentre il motore della camioncino si accendeva -Siamo soli.
-Per ora- la incoraggiò lui -Forza, i piedi non si muovono da soli.
-Significa che devo camminare anche io?- chiese Nelio, con un tono preoccupato.
-Tranquillo tesoro, ti dirò io quando dovrai camminare.
-E quando sarà?
-Quando il tuo vecchio sarà troppo stanco per tirare avanti...

 

THE END

  
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