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Autore: YukiWhite97    18/12/2016    2 recensioni
[ FredxGeorge] (perché insieme sono una cosa bella)
||Twincest|| - No piace - No lettura.
Dal testo:
"Freddie, tu credi nella reincarnazione?"
"Ancora? Ti ho già detto di no. Perché ne sei così ossessionato?"
"Te l'ho già detto. Mi piace l'idea di non poter morire mai realmente. Chissà chi ero nella mia vita precedente"
"... E chissà se ci conoscevamo, in una vita precedente"
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Il ritmo delle loro vite era scandito dal giorno e dalla notte.
Di giorno erano ciò che gli altri avrebbero voluto vedere: Fred&George Weasley, inseparabili fratelli combina guai.
Ma la notte, quando l'oscurità calava, Fred scivolava nel letto di George o viceversa, e allora divenivano ciò che realmente erano: amanti, compagni di vita inseparabili.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Avere un fratello gemello può essere una benedizione. 
Ma nel loro caso, essere gemelli era una vera e propria maledizione.
"Hei Freddie, credi nella reincarnazione?"
"Pff, ma cosa vai dicendo? Certo che no. Perché, tu sì?"
"Mi piace credere che non si possa morire mai per davvero. Potrei essere stato una persona molto importante o molto ricca nella mia vita precedente, senza saperlo"
"Tu sei tutto matto, George"
Fred aveva riso. Aveva riso anche lui. Probabilmente perché era un'idea troppo stupida perfino per essere presa in considerazione.
Ma se fosse stato vero, George ne era sicuro, si sarebbero ritrovati insieme in qualsiasi vita.
Insieme sempre allo stesso modo.
Si amavano. E si amavano non come due fratelli avrebbero dovuto amarsi, no. Era qualcosa che andava ben oltre il semplice amore fraterno. Qualcosa che era proibito, sbagliato, illecito, immorale, malato.
Tutte parole che servivano per accusarli.
Non sapevano neanche quando avevano cominciato ad amarsi in quel senso. 
Semplicemente un giorno erano passati direttamente dallo scherzo alla passione più sfrenata, la passione quella vera, dettata da un sentimento reale, non quella finta.
Non era stato soltanto sesso.
E probabilmente avevano preso troppo alla leggera la cosa, certi di potersi trattenere quando volevano.
Ma il fatto che stessero sempre insieme non li aiutava. Dopo un po' di tempo, si erano resi conto di non riuscire più a separarsi l'uno dall'altro, e non per lo stretto legame che da sempre li aveva uniti.
Non solo per quello almeno.
Si amavano, ma ciò era un segreto. Un segreto agli occhi della gente, dei compagni di scuola, degli amici, della famiglia.
Per gli altri, loro non erano altro che due fratelli molto uniti che si divertivano a fare scherzi e  a cacciarsi nei guai.
Ed in effetti erano anche questo, ma non solo. C'era molto di più.
Il ritmo delle loro vite era scandito dal giorno e dalla notte.
Di giorno erano ciò che gli altri avrebbero voluto vedere: Fred&George Weasley, inseparabili fratelli combinaguai.
Ma la notte, quando l'oscurità calava, Fred scivolava nel letto di George o viceversa, e allora divenivano ciò che realmente erano: amanti, compagni di vita inseparabili.
Erano momenti preziosi, quelli. Quelli in cui potevano toccarsi, sfiorarsi, baciarsi e abbracciarsi come due fratelli non avrebbero dovuto fare.
Ma per loro era la cosa più naturale che potesse esistere. Erano un'unica anime divisa in due corpi, non era poi così strano che avessero riscoperto di provare sentimenti profondi l'uno verso l'altro.
Questo però era un segreto, e se fosse stato uno scherzo, sarebbe stato il più riuscito di sempre.
Non era uno scherzo. Si trattava di una cosa estremamente seria.
"Freddie, tu credi nella reincarnazione?"
"Ancora? Ti ho già detto di no. Perché ne sei così ossessionato?"
"Te l'ho già detto. Mi piace l'idea di non poter morire mai realmente. Chissà chi ero nella mia vita precedente"
"... E chissà se ci conoscevamo, in una vita precedente"
"Io credo di sì, ne sono certo. Secondo me ci conoscevamo, e ci amavamo come adesso. Mi piace immaginare che poi, per qualche strano motivo, ci siamo suicidati. E allora, per punizione dei peccati commessi in vita, ci siamo reincarnati come gemelli, in modo che non potessimo più stare insieme. Forse è per questo che ci amiamo. Perché, malgrado i legami di parentela che ci legano, il sentimento  è rimasto sempre lo stesso"
Fred lo guardò con gli occhi leggermente spalancati. Non gli aveva mai sentito dire qualcosa di così serio e stupido al contempo.
Per questo rise di nuovo.
"Oh, no. Tu sei pazzo, mio caro fratello. Sei decisamente pazzo"
"Sì, probabilmente hai ragione. Ma se mai avessi ragione... Se mai dovessimo morire... i prometti che ci cercheremo e ci troveremo, anche nella vita che ci aspetta?"
"George, ma..."
"Avanti, promettilo"
"E va bene, va bene. Prometto che se dovessimo morire io ti cercherò. Ma è una promessa troppo strana, oltre che lugubre. E poi è decisamente impossibile che io ti trovi. Dimenticherei tutto, te e tutto ciò che siamo stati"
"E la cosa non ti fa paura?"
Il tono di George adesso era diventato troppo serio, talmente tanto che anche Fred fu costretto a rispondere con la stessa serietà.
"No che non avrei paura. Non posso avere paura di dimenticare se non so di aver dimenticato. Questo mi sembra ovvio"
"Giusto, non ci avevo pensato. Comunque dimentica quello che ho detto. Dopotutto cose del genere non esistono. Quando si muore, si muore e basta"
Le sue labbra si erano curvate in un sorriso falso che non aveva convinto affatto Fred.
"E cosa succederebbe se uno dei due morisse prima dell'altro?" - domandò ad un tratto, sorprendendolo.
George non ci aveva mai pensato. Per lui non era neanche possibile che una cosa del genere accadesse. Aveva dato per scontato che se Fred fosse morto, automaticamente sarebbe morto anche lui.
Ovviamente però non funzionava così. Non aveva idea di cosa sarebbe successo, e aveva paura anche solo al pensarci.
"Non può succedere - affermò infatti con tranquillità - perché siamo sempre stati insieme. E credo proprio che lo saremo anche nella morte. Anche perché se provi a morire, se provi a lasciarmi solo... ce l'avrò con te per sempre"
"Via, non fare quella faccia, stavo solo scherzando. Certo che non morirò, non prima di te almeno. Però così non vale. Se devo morire dopo di te, poi rimarrò solo e dovrò vivere con questo peso addosso per il resto dei miei giorni. Tu invece saresti tranquillo, dopotutto da morto non vedi e non senti nulla. Non ti sembra di essere un po' egoista?"
"Ho detto che nessuno dei due morirà prima dell'altro - affermò di nuovo George, smorzando immediatamente il suo tono allegro - o insieme, o niente. Questo me lo devi giurare, per davvero. E deve essere un giuramento serio"
"E quando mai siamo stati seri? Va bene, d'accordo, non guardarmi in quel modo. Giuro che moriremo insieme. Ci puoi contare"
Le sue parole lo avevano incredibilmente tranquillizzato.
Spostò una mano, che aveva precedentemente tenuto sui suoi capelli, sulla guancia del gemello. Se lo guardava, aveva l'impressione di vedere la sua immagine riflessa in uno specchio.
E poi si avvicinò alle sue labbra, su cui premette le proprie. Fred ricambiò immediatamente, e da quel momento in poi nessuno dei due riuscì più ad utilizzare il fiato per proferire parola.
Una promessa. Era tutto ciò che volevano, far sì che quella promessa fosse mantenuta, non desideravano altro.
L'essere separati era l'unica e vera paura che li opprimeva.
Adesso si erano uniti, facendo sì che le metà delle loro anime si unissero a loro volta.
Era così da ogni notte, da qualche parte a questa parte. Quando erano stati più piccoli, non erano mai andati oltre i semplici baci.
Ma poi era nato tutto da sé, com'era naturale che fosse.
Probabilmente un'entità superiore aveva voluto punirli per i peccati commessi in una vita precedente. E poi una maledizione era stata su di loro scagliata. Quella di non poter vivere l'uno senza l'altro.
"Io ti amo - sussurrò George sulle labbra del fratello, mentre stava sopra di lui - e questa volta il noi sarà per sempre"
Fred aveva ricambiato con un leggerissimo sorriso.
"Ci puoi contare"
Poi lo aveva baciato a sua volta, e di nuovo si erano zittiti, troppo occupati a consumare quella notte che appariva sempre breve.
Ci puoi contare. Te lo prometto. Per sempre.

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Solo un mare di bugie.
Gli aveva mentito, perché?
Perchè si era preso gioco di lui?
Fred non c'era più. Era stato ucciso. E adesso, quando George si guardava allo specchio, era solo lui.
La metà del suo cuore e della sua anima era stata strappata via.
Era forse possibile vivere con solo metà del cuore e dell'anima?
Probabilmente no. George non riusciva neanche più a piangere, tutte le sue lacrime erano andate perse per sempre, proprio come lui.
Lui che non c'era, lui che non lo avrebbe più guardato, più sorriso, più toccato, più parlato.
Fin ora c'era sempre stato soltanto il "noi".
Adesso c'era l' "io" e nulla più.
Per quale motivo, erano stati insieme sin dalla nascita, se adesso erano stati separati così bruscamente?
George però non si era dato per vinto. Sapeva che sarebbe morto in qualche modo, sapeva che sarebbe stato ucciso, o che si sarebbe ammalato, o che sarebbe morto di crepacuore.
Ma il tempo passava, ma lui continuava a vivere, ad esistere, senza la metà del suo cuore.
E più esisteva, più si dannava. Molto probabilmente era quella la vera punizione: non l'essersi reincarnati, non il dover vivere il proprio amore nascosto, ma l'essere separati.
Far morire uno e far sopravvivere l'altro, per dar vita ad un dolore insopportabile.
"Ti odio, Fred. Me lo avevi promesso, anzi, giurato. E tu poi cosa fai? Ti fai uccidere. Era questo il peso di cui parlavi, non è vero? Chi è l'egoista tra i due, adesso? Volevo che almeno una volta fossi serio, nella tua vita"
Diceva di odiarlo, ma a parlare era la rabbia. Stava soffrendo perché lo amava e perché adesso era rimasto solo.
E odiava anche sé stesso. Forse perché avrebbe voluto morire al suo posto, o insieme a lui.
Non gli bastava parlare con una lapide poggiata sul terreno.
Aveva bisogno di parlargli, di stare con lui, di guardarlo negli occhi.
Sperava di morire, ma questo non succedeva mai. Ed ogni giorno passato in vita non faceva altro che aumentare il suo fardello.
Doveva farla finita. E sapeva che la sua famiglia avrebbe sofferto, ma non poteva farci nulla. Aveva bisogno che il pezzo di cuore che aveva in petto si ricongiungesse a quello dell'altro.
Altrimenti avrebbe continuato a sopravvivere, in quella misera esistenza.
Una piccola bugia comunque l'aveva detta anche lui. Non era vero che non credeva nella reincarnazione. Gli piaceva pensare che Fred non fosse realmente morto, che la sua anima fosse sopravvissuta e che adesso stesse rinascendo.
Senza ricordi.
E neanche George voleva ricordare. Fino a quel momento aveva avuto paura di dimenticare, ma adesso non gli importava.
Ricordare gli faceva troppo, troppo male.
Si sarebbe ucciso, e se ciò che credeva era giusto, allora lo avrebbe incontrato, di nuovo, in qualche modo.
Magari avrebbero avuto nomi diversi, aspetti diversi, caratteri diversi. Magari avrebbero vissuto in due paesi diversi e sarebbero dovuti passare anni prima di incontrarsi.
Sicuramente, quando si sarebbero incontrati, non avrebbero saputo chi fossero stati un tempo. Tutto sarebbe andato perduto.
Ma non importava. Avrebbero costruito nuovi ricordi, e quando si sarebbero ritrovati, avrebbero capito, in qualche modo.
Queste rimanevano solo supposizioni, ma George aveva bisogno di credere che non fosse tutto finito.
Che ci fosse ancora una possibilità di stare insieme, anche in un altro modo.
Purché stessero insieme, una volta per tutte, per sempre.
Aveva lasciato casa sua. Fuori c'era il gelo, ma poco importava. Non avrebbe sentito più nulla di lì a poco.
Camminò a lungo, probabilmente per delle ore. Fu costretto ad arrestarsi soltanto quando arrivò in quello che sembrava una sorta ci precipizio. Si scorse leggermente, osservando il vuoto sotto di lui.
Se si fosse gettato, non sarebbe sopravvissuto, non da quella altezza.
Sperò soltanto di non soffrire troppo.
"Bene - sussurrò, con un amaro sorriso sulle labbra - a quanto pare mi toccherò raggiungerti e poi trovarti. Sì, perché sono sicuro che tu hai già dimenticato la promessa. Ma non fa niente"
Il vento gelido gli sfiorava il viso. Il cuore prese a battere a mille e l'adrenalina prese a scorrergli nelle vene.
Aveva paura, ma non aveva importanza.
Quella paura non era nulla in confronto a ciò che stava passando.
Doveva soltanto pensare positivo, com'era abituato a fare.
Non sarebbe morto veramente. E lui e Fred si sarebbero rincontrati in un'altra vita.
Lo avrebbe trovato, avesse dovuto girare il mondo, o aspettare chissà quanti anni.
Una promessa andava sempre mantenuta.
Chiuse gli occhi, e si lasciò cadere nel vuoto. L'aria gelida era fastidiosa, tanto da farlo rabbrividire.
Fino all'ultimo, non avrebbe saputo se ad accoglierlo ci sarebbe stata la morte o una nuova vita.
Tutto quello che poteva fare, era sperare.
"Aspettami, Fred. Sto venendo ad abbracciarti"



 
N.D.A
Era da due giorni che avevo per la testa questa fanfiction, quindi ho detto : "la scrivo, la pubblico e non ci penso più" XD
Il tema della reincarnazione è un tema che... sì, mi affascina parecchio.
E siccome sono una persona senza cuore, ho voluto regalarvi un po' di angst gratuito.
Mi sento una persona orribile D:
E poi niente, io adoro i gemelli Weasley come coppia (sono una brava persona giuro, solo che mi piacciono i racconti incestuosi, sono particolari XP)
Spero vivamente che vi sia piaciuta, perché ho cercato di gettarci tutta la tristezza possibile (anche se il mio cuore si è spezzato innumerevoli volte, ma vabeh)


   
 
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