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Autore: Lanyze    18/12/2016    4 recensioni
Per la Vigilia di Natale, Naruto decide di preparare una piccola sorpresa per accogliere suo marito di ritorno da una lunga missione.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Under the Mistletoe

Note: Piccola shottina natalizia senza pretese inventata mentre facevo l’albero e cantavo Mistletoe.
Fluffy Christmas a tutti quanti!
 
A Konoha la neve non cadeva quasi mai. Era un villaggio nel bel mezzo dei boschi, vicino alle montagne, ma aperto al clima mitigato dei mari del sud poco lontani e Natale, spesso, era accompagnato dal sole e dal cielo azzurro. Quell'anno, invece, l'inverno era stato più freddo del solito e molti preannunciavano una Vigilia bianca e un 25 dicembre grigio e tempestoso.
Naruto aveva cercato di annullare qualsiasi tipo di missione per le feste e non solo per la neve. Lo avrebbe fatto comunque, perché sapeva quanto fosse triste passare quel periodo da soli, senza il calore di una famiglia, le risate intorno a un tavolo e una cena abbondante da consumare. Lui aveva scoperto solo da poco tempo quanto fosse bella la sensazione di essere circondati da chi amava e adesso aveva il potere di far in modo che a nessuno potesse succedere di festeggiare lontano da casa.
'Lei è l'Hokage migliore di sempre!', gli avevano urlato i ninja quando, alla fine di una impegnativa riunione, aveva dato la notizia. Per fortuna i tempi erano cambiati, erano pacifici e, per ogni eventualità, egli stesso aveva posizionato qualche clone nelle vicinanze per tenere tutto sotto controllo: gli shinobi della foglia fuori in missione sarebbero tornati entro la sera del 24 e tra loro anche Sasuke.
Non era il primo Natale che trascorrevano insieme da quando la guerra era terminata e l'Uchiha era tornato a casa dal suo viaggio, ma era il primo nella loro nuova casa. Si erano sposati da qualche mese dopo pochi anni di relazione di cui tutti, a differenza di Naruto e Sasuke medesimi, non erano per nulla stupiti.
'Era ora!', aveva detto Sakura quando le avevano raccontato tutto.
'Lo dicevo io che la vostra era solo tensione sessuale!', fu la reazione di Ino.
'Questo lo sappiamo, Naruto! - avevano affermato Sai e Kiba - Ora dovete solo dirci chi sta sotto per vincere la scommessa con Kakashi!'
'E ve ne siete accorti solo ora? Vi rendete conto delle seccature che mi avreste risparmiato se lo aveste capito prima?', aveva detto Shikamaru.
A lungo avevano pensato a come avrebbero potuto prenderla i loro colleghi e gli stessi abitanti, ma, per quanto ci fosse ancora qualcuno che guardava l'Uchiha di malocchio, tutti non volevano altro che la felicità del loro eroe.
La casa era modesta, non al centro del villaggio, ma quasi in periferia, vicino ai confini. Sasuke non aveva intenzione di continuare a vivere nella sua vecchia villa e l'appartamento di Naruto era troppo piccolo per entrambi e così avevano cercato qualcosa che potesse andar bene, soprattutto al primo, che non aveva perso il suo amore per il silenzio e la tranquillità. 
Sasuke era stato lontano per due settimane intere e il biondo aveva addobbato da solo -cloni esclusi- l'intera abitazione, con luci, albero, campanelli e gingilli tipici del Natale. Adorava l'atmosfera che quella festività trasmetteva, così magica e gioiosa e neanche Sasuke ne era dispiaciuto, anzi. Gli anni precedenti lo aveva aiutato a decorare la casa e una volta gli aveva anche raccontato come era solita festeggiare la sua famiglia, cosa preparava sua madre o cosa gli regalava suo fratello. Naruto sapeva che quando stavano insieme Sasuke non era più un Uchiha, non era uno shinobi con un passato da criminale o 'L'altro Hokage', come lo avevano soprannominato, ma era soltanto Sasuke, quello che amava Naruto, che non aveva più nulla da dimostrare e nessuna paura di scoprirsi.

 
Quando tornò dalla lunga missione che suo marito gli aveva assegnato era esausto, infreddolito e affamato. Tanto meglio che era la Vigilia di Natale: almeno Naruto -che stranamente era impeccabile ai fornelli- gli avrebbe preparato una grande cena, sempre lavoro permettendo.
Non si sorprese quando vide le luci brillare sul balcone di casa e sugli alberi del giardino. Non era una villa grande, sarebbe stata inutile per sole due persone, ma avevano voluto che almeno ci fosse un bel cortile all'esterno e spazio per allenarsi.
Dal cancelletto principale, un viale conduceva all'abitazione e Naruto aveva posizionato piccole lucine anche a terra ad illuminare la strada, ma invece di proseguire il percorso verso l'ingresso, deviavano per il giardino.
'Seguile'. Aveva letto Sasuke sulla colonna del portico.
Camminò sull'erba attraversata dalle luci e giunse sotto l'albero di cedro vicino allo steccato: le piccole lampadine luccicavano sulla chioma a intermittenza, come se stessero giocando creando una danza luminosa. Poggiato al tronco c'era un clone di Naruto che sorrideva e proprio sopra di lui, attaccato chissà in che modo, pendeva un vischio contornato da un grande fiocco rosso e un campanello dorato legato nel mezzo.
Prima che potesse aprire bocca, il clone gli porse un bigliettino.
'Abbiamo cominciato a festeggiare il Natale insieme a 22 anni compiuti. Io ne avevo 18 quando ho capito quali sono i veri sentimenti che provo nei tuoi confronti, il che vuol dire che ho 4 anni di silenzi, sguardi, parole non dette e paure da recuperare. Perché ogni dannata volta avrei voluto prenderti e baciarti sotto a un vischio, ma non ho avuto il coraggio di farlo. Questo è quello che ti avrei rubato a 19 anni, quando, esattamente il 20 dicembre, tornasti a Konoha dopo due anni di assenza.'
E appena Sasuke alzò gli occhi, la copia gli prese le mani e lo tirò a sé per un bacio delicato, leggero, ma contemporaneamente così caldo che il moro percepì quanto gli fosse mancato suo marito per tutto quel tempo. E nonostante sapesse che non era realmente lui, si lasciò andare, lo strinse a sé e approfondì il contatto muovendo le labbra, inglobando quelle dell'altro, ma senza andare oltre. Sentiva l'incertezza di un primo bacio, la paura che Naruto avrebbe potuto avere se glielo avesse dato davvero, l'ansia di poter rovinare il loro rapporto già in bilico, ma anche l'emozione e la voglia di sentirlo vicino finalmente libera di mostrarsi. E poi il clone sparì prima che potesse rendersene conto dissolvendosi tra le sue braccia. Rimase un attimo fermo a fissare il vuoto, accarezzandosi le labbra con le dita e immaginando se tutto quello fosse accaduto davvero così presto: chissà come avrebbe reagito... poi si voltò continuando a seguire le luci sul prato fino alla veranda che conduceva in salone, dove, proprio in mezzo alla sala, un altro clone era ad aspettarlo con un biglietto tra le mani e sopra di lui, pendente dal lampadario, un vischio più grande e frondoso rispetto a quello precedente e con un grande fiocco dorato al centro.
Nell'angolo vide il grande albero di Natale acceso, decorato delle tonalità del rosso e dell'oro; pensò a quando Naruto gli aveva detto di volerlo fare blu e argento, ma lui aveva categoricamente rifiutato: non gli trasmettevano lo stesso calore e serenità degli altri. 
'20 anni. 31 dicembre. Ti ricordi quando presi quella grande sbronza che persino Kurama si rifiutò di smaltire mentre aspettavamo il nuovo anno a casa di Sakura? Sas'ke gli dei sanno cosa mi ha impedito di saltarti addosso e rischiare tutto così. Mi sentivo così libero, leggero e tu eri così dannatamente bello quella sera. Eppure anche da ubriaco la paura di perderti ha prevalso e mi sono accontento di addormentarmi sulla tua spalla. Ma Naruto Uzumaki non è sicuramente uno che si accontenta e lo sai, quindi...'
E anche stavolta il clone lo aveva avvicinato a sé circondandogli la vita e lo aveva attaccato con un bacio molto più vorace di quello precedente. A Sasuke sembrava quasi di sentire l'eccitazione di Naruto di quella sera di tanti anni prima, il desiderio di volerlo toccare in questo modo, di poter fare quello che il suo istinto gli suggeriva di fare. E ogni carezza, ogni tocco, ogni movimenti di quei lembi di carne gli uni sugli altri bruciava. Se solo Naruto avesse osato, se solo lui avesse ascoltato il cuore, non ci sarebbe proprio nulla da recuperare. E poi si staccarono e ansimarono sulla bocca dell'altro prima che il clone sparisse come il precedente.
Le luci si erano fermate all'ingresso della veranda, ma ce n'era un'altra serie che percorreva tutta la ringhiera delle scale verso il piano di sopra e infatti, era sulla rampa che c'era un'altra copia e, attaccato al muro, un altro vischio.
Sospirò e proseguì.
'21 anni. Cosa guardavi quella sera nell'ufficio dell'Hokage Sas'ke? Eri solo, al buio, rivolto verso la finestra quando sono entrato e ho visto che stavi tornando da qualche parte prima di accorgerti di me. Era il 24 dicembre, come oggi e io ti dissi che andava tutto bene, ti ho preso per mano e ti ho portato con me a fare una passeggiata. Eravamo circondati dal vischio, lo vedevo in ogni dove al villaggio e chissà... forse un bacio, avrebbe potuto fare meglio della mia semplice compagnia.'
Stavolta fu Sasuke a tirare il clone per il polso e baciarlo con foga, quasi con disperazione, sperando di trovare davvero Naruto alla fine tutto quello e che quel gioco strano non fosse solo una distrazione per poi venire a sapere che avrebbe dovuto lavorare anche quella sera, nonostante cercasse sempre di evitarlo. Ma ancora si limitò al contatto delle labbra, all'assaggio delle sottili e morbide labbra che Sasuke amava e di cui non si sarebbe mai stancato.
La copia si dissolse e il moro corse in camera da letto dove trovò Naruto, quello vero, ad aspettarlo vicino alla finestra. Si fiondò su di lui e lo strinse forte, respirando il suo profumo, incastrandosi nell'incavo della sua spalla.
'Hey – disse dolcemente il biondo mentre gli cingeva la schiena- mi sei mancato tanto anche tu Sas'ke!.'
Cosa aveva fatto Sasuke per meritare una persona così? Dopo tutto il dolore, il buio, le lotte, Naruto continuava ad amarlo, continuava a non andarsene, ad essere suo marito e a sorprenderlo nonostante avessero vissuto quasi tutta la vita insieme.
'Devo ancora darti il bacio di quest'anno e poi avrei intenzione di prendermi anche quelli che non ho potuto avere mentre eri via!'
E così gli prese il viso tra le mani e lo baciò piano, saggiando lentamente per riprendere personalmente confidenza con quello che era suo di diritto e poi approfondì con più passione, infilando la lingua e incrociandola con quella dell'altro per legarla, succhiarla e sentirla, calda come la ricordava. E Sasuke cercò di trasmettere a Naruto tutta la trepidazione e il nervosismo che avrebbe avuto e che ha avuto nel primo bacio, l'eccitazione e il desiderio del secondo, la dolcezza e la gratitudine del terzo e tutto l'amore e la devozione di quelli precedenti e di tutti quelli a venire, perché erano insieme, nella carne, nell'anima, per se stessi e per il mondo e, Sasuke lo avrebbe giurato, per sempre. Si spostarono fino a cadere sul letto, Naruto sopra Sasuke e le mani sotto i vestiti a sfiorare la pelle, ad accarezzare e stringersi per rafforzare la convinzione che erano lì, che erano insieme mentre i loro respiri si facevano più profondi, i mugugni più frequenti, i loro corpi più accesi e vivi.
'Ti amo.'
'Anche io.'
E mentre l'Hokage e la sua Ombra si amavano, fuori la neve, candida, lentamente, cominciò a scendere, come cullata dalla melodia dei loro sospiri, a imbiancare il villaggio della Foglia.
 
   
 
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