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Autore: Grazi_a    18/12/2016    0 recensioni
Diede un ultimo sguardo alla strada che si lasciava alle spalle e vide che la donna era ancora lì..
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fatto che quella notte piovesse a dirotto senza fermarsi nemmeno un istante, non aveva spaventato minimamente Marco. Conosceva quella strada. La faceva ogni giorno per andare a lavoro. Non c'erano mai stati lampioni, nemmeno case da cui potesse provenire un fascio di luce. La clinica dove lavorava era proprio in fondo. Si poteva vedere la finestra del piano più alto già a metà tragitto, ma quella notte no. La nebbia nascondeva ogni cosa, perfino gli alberi ai lati della strada. 
Faceva molto freddo. Mentre guidava, staccava per qualche secondo le mani dal manubrio per riscaldarle, poi le riportava immediatamente sul volante. 
Lungo il tragitto ascoltava la radio e ogni tanto veniva travolto da un'onda di luce proveniente dai fari delle macchine di fronte. 
Non c'era molto traffico, per questo la strada era quasi sempre buia. Le uniche ombre che riusciva ad intravedere sulla strada erano quelle degli alberi, dieci a destra e dieci a sinistra. Ma quella notte aveva avuto come l'impressione che a destra ci fosse un'ombra di troppo. Inizialmente aveva considerato l'ipotesi che si trattasse di un sacco abbandonato lì da qualcuno. Ma poi vide che quell'ombra perdeva sempre più l'aspetto di un sacco. Quando arrivò a due metri di distanza riuscì a capire cosa se ne stava lì immobile, in quella notte fredda e buia.
La sua mente gli diceva che poteva trattarsi di una ragazzina. Probabilmente si era persa. Ma quando i fari della macchina di Marco furono puntati su quel corpo, capì che si trattava di una donna su una trentina di anni. 
Se ne stava lì, seduta. Le braccia circondavano le gambe strette al busto e si dondolava lentamente andando prima in avanti, poi indietro. Lo sguardo poi, era fisso nel vuoto. Addosso non aveva quasi niente, solo una camicia da uomo molto lunga, abbottonata fino al quarto bottone, partendo da sotto. 
Fu di nuovo la sua mente a suggerirgli di scendere dall'auto e di avvicinarsi, ma non lo fece prima di averla spenta, ingenuamente. 
Si sfrego` le mani, controllo` dallo specchietto che nessuna macchina arrivasse e scese. 
Si avvicinò cauto alla donna e rimase senza parole nel vedere il suo aspetto. Era molto magra. I capelli neri scendevano dritti lungo le guance e il corpo era tutto un fremito.
Evitando qualsiasi movimento che potesse spaventarla, si avvicinò. La torcia del telefono non faceva molta luce, ma gli bastò per capire in che condizione si trovasse quella donna. Non appena Marco si ritrovò a mezzo metro di distanza dal suo corpo, quella si girò di scatto e rimase a fissarlo con gli occhi quasi fuori dalle orbite. 
Nella sua testa Marco cercava di ripetere calmo, devo stare calmo, ma fu quasi impossibile quando la donna iniziò ad agitarsi. 
In un attimo afferrò le braccia di Marco stringendole sempre di più e Marco si sorprese nel vedere quanta forza ci fosse in quelle piccole e fragili braccia. Sentiva quasi le dita entrare nella pelle, così la spinse e indietreggio` di tre passi. Quella rimase a fissarlo accennando un sorriso che sarebbe sfociato in una risata isterica da un momento all'altro. Marco recuperò il telefono e si precipitò verso l'auto. Rimpianse il fatto di averla spenta quando la donna si diresse verso di lui, illuminata sempre di più dai fari. Si accorse che era scalza, ma per lei non sembrava un problema. Camminava a passo svelto, incurante del freddo e delle pietre che rimanevano sotto le piante dei piedi passo dopo passo. 
Marco riuscì a deviare il corpo della donna proprio mentre lei stava per saltare sul parabrezza, poi sgommo`. 
Iniziò a tirare un sospiro di sollievo, come se per tutto il tempo lo avesse trattenuto involontariamente e si diresse verso la clinica ancora scosso, con il cuore che recuperava il battito regolare un po` alla volta. 
Diede un ultimo sguardo alla strada che si lasciava alle spalle e vide che la donna era ancora lì, in piedi al centro della strada. Ora lo stava salutando, con la testa inclinata da un lato. 
   
 
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