Note:  Dovete perdonarmi tutti per apparire in questo bellissimo fandom con questo "orrore" di Flashfic.

Non volevo che questo accadesse ma... ormai la frittata è stata fatta. Yurio è il mio personaggio preferito di YoI e sono davvero terrorizzata di scrivere su di lui per paura di uccidere il suo personaggio (non letteralmente ovviamente).
Ho scritto questa Flashfic in cinque minuti e non voglio neanche rileggerla per paura di cancellare tutto. Spero che le prossime (se ci saranno) saranno migliori.
La storia è ambientata dopo la sconfitta della sfida di Hasetsu e prima del Grand Prix.
Il titolo e le due citazioni in inglese sono prese dalla canzone di Sia, Alive.

 

 

Quando Yuri apre la porta della sua camera, prende un profondo respiro. La giornata gli è sembrata interminabile, con tutte le ore che ha passato nella sala da ballo di Lilia e i suoi rimproveri sul fatto che non sarà mai una prima ballerina se continuerà a non essere un tutt’uno con la musica.
Butta a terra il borsone dell’allenamento ed inizia a svestirsi per fare una lunga doccia calda. Lascia cadere i vestiti a terra durante il tragitto dal letto al bagno personale e ricorda all’ultimo secondo di prendere il cellulare, far partire la riproduzione casuale e lasciarlo in equilibrio sul bordo del lavandino.
Apre l’acqua, lasciando che si riscaldi e controllandola con la mano ogni tanto. Quando pensa che sia arrivata alla giusta temperatura entra nel box e si lascia cullare dalla musica e dall’acqua che scende sul suo corpo.
È passato quasi un mese da quando è tornato dal Giappone, dopo la sconfitta subita ad Hasetsu da parte di quel porcello. Non smette di pensarci. Ha perso e Victor è rimasto lì, in un paese straniero con un pattinatore che non merita un decimo delle sue attenzioni. Stringe i pugni e alza il viso, portando i capelli dietro al viso. Ha gli occhi chiusi e sente in modo ovattato le parole di una canzone che le gemelle Nishigori gli hanno messo tra le preferite – è stato quando Yuri era intento ad allenarsi e aveva lasciato il telefono su una delle panche dello spogliatoio.
“You took it all, but I’m still breathing”  la voce continua a sussurrare quelle parole e Yuri si porta la mano destra all’altezza del cuore. Lo sente. Battiti leggeri  e in aumento. Non è finito nulla, pensa.
Lui non può arrendersi così. Ha lottato così tanto nella sua giovane vita  ed ora non si lascerà trasportare via dalla corrente. Lui lotterà con tutte le sue forze per risalire e arrivare alla vetta. Sarà il migliore di tutti, e allora Victor potrà dire che quel giorno ad Hasetsu ha sbagliato la sua scelta.
Chiude l’acqua e si allunga per prendere l’asciugamano bianco e asciugarsi velocemente. Si guarda per un secondo allo specchio prima di prendere il telefono e controllare le ultime foto su Instagram.
Indossa un pantalone della tuta e una maglia blu di una taglia più grande della sua e si sdraia sul letto. Decide di farsi una foto. Sì, ha ancora i capelli bagnati e la sua faccia sembra più quella di uno zombie che quella di un essere umano, ma decide lo stesso di premere il pulsante per scattare. Ha la lingua di fuori, il dito medio alzato e come descrizione si legge “I'm still breathing. I'm alive.”
Lascia il telefono sul comodino e chiude gli occhi. Un sorriso spunta sulle labbra sottili. Il giorno seguente dovrà dare molto di più in allenamento. Dovrà dimostrare a tutti che lui non è un docile gattino.
Yuri Plisetsky diventerà una prima ballerina.