Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: ParkMiRa    19/12/2016    0 recensioni
Una idea così... è solo un prologo per ora.
BTS e Nabi, storia ispirata a The Best Moment in Life.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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- R e s t l e s s H e a r t -
- 불안한 마음 -


 

 

La giovinezza:
si dice che sia il più bel momento nella vita di un essere umano.
Più bella dell'infanzia,
nella quale si crede che il mondo sia fatto solo di giochi e spensieratezza,
guardandolo con occhi grandi e sempre pieni di stupore.
Più bella della vecchiaia,
dalla quale si guarda indietro al proprio passato con la saggezza del tempo
e l'ombra della morte che incombe sulle proprie spalle,
curve a causa del decadimento degli anni.
E, probabilmente, per alcuni deve essere vero se la voce che circola è questa.

 





Una ragazza dai lunghi capelli neri e ondulati stava cercando tra le montagne di fiori del negozio della zietta Junhee: voleva dei gigli bianchi.
Purtroppo non poteva chiederlo all'anziana donna poiché stava servendo un altro cliente.
“huh... dove saranno?”
Si guardò intorno e fece per tirarsi su, ma diede una botta improvvisa con la testa.
- Ahio! - lei e un altro ragazzo caddero a terra esclamando la stessa parola all'unisono e tenendosi lei la testa e lui il mento.
- Certo che hai la testa dura! - il ragazzo dai capelli castani le tese la mano per aiutarla ad alzarsi, sorridendole - ti fa male la testa? Tutto ok? -
- Oh si! Non ti preoccupare. L'hai detto anche tu che ho la testa dura! - Sorrise e si grattò la nuca, imbarazzata.
- io mi chiamo Nabi. Ecco...Scusami per la botta. È stata colpa mia che mi sono tirata su di scatto. - fece dapprima un inchino e poi porse la mano al ragazzo.
- Uh... io mi chiamo Taehyung. Certo che perfino il tuo nome è strano. È la prima volta che sento una persona che mi dice di chiamarsi farfalla. I tuoi devono avere avuto una bella fantasia. -
Taehyung la guardò negli occhi: mai cosa fu più avventata. Si era perso in quelle pozze verdi e non riusciva a distogliere lo sguardo.
La ragazza abbassò lo sguardo. - I miei occhi mettono paura vero? -
- No! Assolutamente no! Sono...belli. -
Lui mosse le mani davanti al viso di lei, ad indicare il suo dissenso nei confronti dell'affermazione della ragazza, la quale rialzò gli occhi su di lui.
Sorrideva.

- Nabi cara! Come stai? Sei venuta a farmi visita anche oggi? -
I due giovani sobbalzarono a causa della voce squillante della vecchia Junhee, che si era avvicinata ai due senza che se ne accorgessero.
- Oh si, ahjumma! Come stai? -
- Io bene. Come vedi lavoro sempre. Vedo che hai conosciuto Taehyung. - la vecchietta diede una pacca sulla guancia al ragazzo. - Sei venuto a fare visita a tua madre? -
Il ragazzo annuì.
- E tu sei venuta a trovare Hoseok e Yoongi? - Taehyung allargò gli occhi per lo stupore: si chiamavano come i suoi amici.
- Farò visita ad entrambi come sempre. L'altra volta non avevo soldi per portare fiori ad entrambi per questo non sono passata per il negozio. -
- Capisco. Ditemi, che fiori volete? - Junhee si avvicinò al bancone per prendere le sue forbici.
- Gigli bianchi. - anche stavolta i due avevano parlato contemporaneamente.
Usciti dal negozio si incamminarono entrambi verso il cimitero.

Si stavano avviando entrambi lungo il viale di cipressi.
Qualche gazza ladra dal manto blu elettrico volava sopra le loro teste per poi posarsi su qualche lapide più voluminosa delle altre, come a seguire i due con lo sguardo.

Inconsciamente svoltarono entrambi nella direzione nella quale si trovavano i loro cari, e si resero conto solo dopo qualche passo che si trattava dello stesso posto per entrambi.

- I nostri cari sono vicini. Qui è davvero un bel posto per riposare. All'ombra dei cipressi. -

- Già. - Taehyung si avvicinò alla tomba predestinata e vi poggiò il mazzo di gigli sopra. Pochi secondi dopo fu seguito da Nabi che compì lo stesso gesto.

- Oppa... mi dispiace di non essere venuta questi giorni ma... sai com'è... Mi manchi. - detto ciò poggiò una mano sulla foto del ragazzo che giaceva qualche metro sotto i loro piedi.

- Hoseok hyung... lo conoscevi bene? -

Nabi si voltò verso il ragazzo che stava alla sua destra: lui si era già alzato in piedi dopo aver recitato una preghiera ed aver lasciato i fiori nel vaso di fronte alla tomba di sua madre.
- Anche tu lo conoscevi? - la ragazza guardò verso l'alto attendendo una risposta.
- Eravamo amici. -
Taehyung prese dalla tasca un pacchetto di sigarette e un accendino.
“Yoongi...”



Yoongi...”
La ragazza sentì una fitta al petto, sapeva che Yoongi era in una situazione instabile da quando Hoseok se ne era andato.
Erano come fratelli nati da madri diverse.
Avevano un rapporto quasi di simbiosi, nel quale si sostenevano a vicenda, condividendo le gioie e i dolori di una vita da giovani uomini nel fiore degli anni.
Avere perduto Hoseok per una mossa stupida, quando sapeva che poteva salvarlo se solo fosse arrivato qualche minuto prima, lo faceva sentire come se tutto il peso del mondo fosse sulle sue spalle.
Aveva perso la
speranza, la luce negli occhi che brillava quando stavano della stessa stanza era diventata opaca, insignificante, grigia.
Tutto ciò lo faceva sentire quasi...

Un assassino.

 

E dove vanno gli assassini?
Bruciano nelle
fiamme dell'inferno.

Yoongi meditava da tempo su come far cessare quel senso di colpa e quel dolore lancinante al petto. Si sentiva gelare il sangue nelle vene a stare nello stesso appartamento che prima condivideva con lui.
Sentiva un impellente e compulsivo bisogno di
calore.
Prese una tanica di benzina che aveva in garage e iniziò a spargerla per la casa e intorno al letto sul quale alla fine si sedette.
Prese in mano l'accendino e iniziò a giocarci, rimuginando su tutto ciò che avrebbe lasciato una volta che sarebbe morto.
Certo, aveva degli amici con i quali condivideva i suoi momenti migliori, ma nei momenti nei quali loro non c'erano?
Chi sarebbe stato lì a fermarlo in quel momento?

Nabi stava correndo, o meglio volando, verso casa.
Era una farfalla per davvero.
Stava sbattendo le sue ali ad una velocità impressionante ed era anche sospinta dal vento, quasi come se il mondo stesse cercando di aiutarla ad arrivare in tempo.
In un istante si fece umana e salì le scale che portavano alla balconata esterna dell'appartamento.
- Yoongi! Yoongi aprimi! TI PREGO YOONGI NON VOGLIO PERDERE ANCHE TE! - Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo ma usciva solo del fumo dalle finestre insieme ad un odore acre e persistente che pungeva il naso.
Sollevò gli occhi al cielo, e vide un'altra farfalla nera proprio come lei.
“Yoongi...”
Si accasciò con la schiena contro la porta e pianse.



La ragazza dagli occhi verdi balzò in avanti e prese le mani di Taehyung, per fermare il suo gesto di far scattare l'accendino. - Per favore... non usare un a-accendino... davan...ti a Yoongi. - la voce interrotta dalle lacrime e la fronte poggiata sulle sue mani.
- Ok..ok. Ma non piangere. Dai, ti accompagno a casa ok? - le carezzò la frangia sorridendo, mentre lei alzava lo sguardo verso di lui.
- io in realtà... non ho una vera e propria casa. -
- che vuol dire? - Taehyung la guardò confuso
- io sono un'aiutante in un orfanotrofio e mi danno un posto per dormire e del cibo. -
- oh... wow. Ehm...allora andiamo lì? - a questa domanda ricevette solo un segno di assenso.






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è un prologo di un'idea che mi è venuta tempo fa vedendo i MV dei BTS.
e niente.... spero di continuarla un giorno, quando avrò più tempo T_T.




 

  
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