Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: queenjane    19/12/2016    2 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La sua nascita ebbe luogo il 16 maggio 1868, evento annunciato da 300 colpi di cannoni dalla Fortezza dei Santi Pietro e Paolo.
Era il figlio dello zarevic Alessandro e di sua moglie Maria. Era una principessa di origini danesi, che in principio doveva sposare Nicola, fratello di Alessandro, tranne che il ragazzo era morto giovane e Alessandro si era trovato erede al trono, con una fidanzata già assegnata.
Nella capitale, si stapparono vodka e champagne.
 
I Romanov avevano un nuovo discendente, ottima cosa ma i più superstiziosi rilevarono che la data fosse di cattivo auspicio,infatti,  il 16 era il giorno di San Giobbe, il più sventurato tra i santi ortodossi.
Il bambino venne chiamato Nicholas, come il bisnonno e il fratello premorto di Alessandro, e il suo nomignolo per gli intimi era  Nicky.
 
Lei si chiamava Elisabetta Aleksandrovna, detta  Ella, a sua volta  figlia di una dama di compagnia della giovane granduchessa Maria.
Suo fratello maggiore Aleksander, detto Sasha o Alex, era coetaneo di Nicholas e adorava la sorellina.
Erano molto legati, divisi solo da tre anni di età e si volevano molto bene, un conforto l’uno per l’altra, che i loro genitori erano estremamente freddi e distanti.
Severi e rigorosi, trovavano irritante la vivacità di Ella, poco femminile la sua curiosità e ben strano il suo interesse per i libri e le lingue straniere, la passione per ascoltare la musica, lei che era stonata come una campana e non aveva senso del ritmo.
Lo zar Alessandro II era stato il suo padrino di battesimo e reputava la ragazzina deliziosa, opinione cui si associava sua nuora Maria e molti altri, ma non i genitori, i principi Raulov ritenevano la figlia troppo scura, magra e curiosa, uno sghimbescio ibrido. spuntato da chissà dove.
Così era, inutile rammaricarsene, diceva Alex, tra loro i fratelli parlavano russo, inglese e francese in modo sciolto, erano poliedrici e curiosi.
Alti, snelli, avevano gli occhi color onice e stupendi capelli scuri, parevano un quadro, tanto erano avvenenti e compiti, arguti e precisi come un narciso in primavera.
 
Lo zar Alessandro II era detto il sovrano liberatore,che aveva abolito la servitù della gleba, aveva fede nel progresso, peccato fosse morto giovane, in un attentato, nel 1881.
La sua agonia fu lenta e penosa, raccontò attento e preciso, Nicky a Ella, le urla, il sangue che impiastrava le mani, gli arti staccati dal colpo della bomba, lui era presente e stupito di spartire la infausta tradizione dei Romanov di morire nel sangue piuttosto che tranquilli nel proprio letto( un presagio? Lui non avrebbe fatto eccezione).
.
Noi prenderemo seriamente i destini del nostro impero, che da ora in avanti saranno discussi solo tra noi e Dio”, dichiarò Alessandro III salendo al potere, nel 1881, sua legge erano il ferro ed il sangue., non conosceva alcuna misericordia.

Sua moglie, Maria, dimostrò talento nel predisporre grandi feste, circondata da un cercle mondano e spiritosissimo, chic e curata, era sempre all’ultima moda. Invece il marito era assai più parco, agli intrattenimenti scintillanti organizzati dalla consorte preferiva la vita in famiglia. Lavorava come un amanuense certosino alla scrivania, studiando tutti i documenti che affluivano da ogni angolo dell’impero.
Massiccio e altissimo, poteva piegare a forma di ferro di cavallo una forchetta per divertire i figli.

Lo  zarevic e i suoi fratelli crebbero in modo duro e spartano, a titolo di esempio era frugale il sonno in un duro lettino da campo come il cibo, una volta si mangiò l’interno di cera di un crocifisso d’oro donatogli per il battesimo, al cui interno vi era un asserito frammento della vera croce, per la fame, trangugiò tutto. Si vergognava, ma era buono, ammise poi.


Ella fu tra le damigelle di onore di Elisabetta d’Assia, sposa nel 1884 del fratello dello zar, Sergei Aleksandrovic Romanov, insieme alla sorellina di lei, Alix, poi diventata Alessandra Feodorovna.
Nicky e Alix si conobbero in tale occasione, lei aveva dodici anni, lui quattro in più.
Fu in quell’evento che Alessandro III ebbe a dire a Ella (lo ZAR  aveva notato gli sguardi tra i due giovanetti) che un giorno sarebbe stata splendida.
Una delle donne più belle del suo tempo.
E avrebbe amato, ma omise di specificare chi o cosa, sarebbe stata timida, appassionata e audace.
Ella ..
Alix era una nipote della potente regina Vittoria di Inghilterra, sua madre era morta quando aveva sei anni, nel 1878, fin da piccola era circondata dalla tragedia, uno dei suoi fratelli era morto per le complicanze del cosiddetto morbo inglese, ovvero l’emofilia.
Nicky annotò nel suo diario che aveva cenato vicino ad Alix e che gli piaceva moltissimo.
Elisabetta sposò il granduca Sergio nella cappella del Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo, la sua sorellina era vestita di bianca mussola, una acconciatura di rose sulla testa. Come Ella, lo zarevic le guardò entrambe, divorandole con gli occhi, sopraffatto dalla loro avvenenza.
Alix disegnava abiti da sposa nel suo diario, lei era la nubenda, Nicky annotava  che, in ogni occasione, si sedeva vicino a lui, giocando e correndo nel giardino, scambiando fiori e parole, scrivendo addirittura i loro nomi sulla mensola di una finestra. Si amavano, scrisse Nicola
Un due anni dopo, i principi Rostov-Raulov la spedirono in Francia, in collegio a Parigi, per terminare la sua educazione e ritornò impeccabile, con gusti precisi e raffinate conoscenze in materia di lingue, musica e scienze.
Per inciso, era di una bellezza splendida e suntuosa, come aveva pronosticato lo zar, una ragazza che non leggeva romanzi d’amore, ottima strategia si era complimentato suo fratello, i principi non si sposano mai per amore, citando Mercurino da Gattinara, Sasha aveva una solida cultura, ibrida e poliedrica, a tempo perso aveva imparato greco e latino.
Per maggior tutela, di nascosto le fece leggere Anna Karenina o Madame Bovary per ammonirla sui guai che recano le passioni.
Come se  non lo sapesse e quasi Ella si vietava di pensare gli scherzi, i picnic nel parco imperiale con lo zarevic e i suoi, le risate imparando a ballare e strani silenzi che cadevano tra loro.
Nicky pure era cresciuto, giovane e snello, con appena un accenno di barba, ora prestava servizio negli ussari, con Aleksander e Pietr, cene e balli e feste, un flirt con la ballerina Ksensiskya e via dicendo.. Le sbornie erano solenni e rinomate, giocavano ai lupi, ovvero i giovani ufficiali pascolavano a carponi nelle sere estive, lappando le botti di vino e chiaretto che i premurosi valletti rovesciavano loro addosso. Il risultato erano inaudite sbornie e emicranie il giorno successivo. 
Pietr Paulovic Raulov le era vicino per rango ed età, era di una ramo collaterale del grande albero dei principi Rostov-Raulov, la casata si era scissa ai primi del 1800, discendenti tutti di un ragazzo spagnolo, Felipe de Moguer, che si era costruito una fortuna combattendo contro i turchi durante le guerre di Caterina II, ottenendo titoli e terre e facendo un matrimonio favoloso.
Una principessa come Ella poteva aspirare al massimo a un granduca di una ramo minore, non all’erede al trono, Ella lo sapeva e sorrideva a prescindere, un dovere di ogni principessa,appunto, anche se ha il cuore spezzato.
Ancora, nel 1889 lo zarevic aveva ritrovato Alix d’Assia, alta, sottile e avvenente, dai bei capelli color oro fulvo, che soggiornava di nuovo in Russia, dalla sorella, ma quel crescente e rinnovato affetto incontrava l’ostilità dell’imperatrice madre, che disapprovava, un conto gli sfoghi ed i flirt giovanili, altro le nozze dell’erede al trono, che ben  poteva trovare di meglio rispetto alla figlia timida e sgraziata di un oscuro granduca... In termini di rango e prestigio..
Nicky pensava alla ballerina, a Alix e … alla principessa Ella, scoprendosi “infiammabile”, e rifletteva sulla stranezza del cuore umano, che oscillava come un periscopio.
Era giovane e lo zar suo padre lo preparava poco ai futuri compiti, il Grand Tour, compiuto nel 1890 fu una occasione di svago in Oriente, vi furono molte bisbocce ma poco studio, un gioco goliardico, non la seria osservazione sui luoghi e i costumi di Sashe Raulov, che era uno studioso, pur se gaudente.
In Giappone, lo zarevic fu vittima di un tentativo di agguato, da cui ricavò una cicatrice sulla fronte e una eterna antipatia per i musi gialli, una definizione spregiativa per i giapponesi.
Nel 1890, lo zarevic e i suoi compagni erano tornati dai loro viaggi e la principessa Ella venne convocata da suo padre, un uomo freddo e arrogante che concepiva solo l’obbedienza nei suoi riguardi, fosse solo un capriccio che gli scaturiva in mente. Ammetteva che Ella era davvero avvenente, assicurava un buon matrimonio, in termini di rango e prestigio, alleanze, la somma recata dalla sua dote era solo un mero inciampo, una contabilità.
Apprese ( in seguito ammise di aver scordato ogni particolare) che avrebbe sposato il principe Pietr, acconsentì, le mancava di essere una vera ribelle ed era fatto noto il legame dello zarevic con la ballerina Matilde K., oltre che fosse innamorato di Alix d’Assia.
E una principessa come Ella, nonostante l’alto rango donato dalla sorte, non poteva aspirare alla mano del principe ereditario, lo sapeva da sempre e da sempre evitava di pensarci. e mai si erano esplicitati a voce, mai, solo sguardi.
Il suo promesso era molto intelligente, non si applicava in nulla, ritenendo tutto dovuto per essere un principe, amava la vodka e il gioco d’azzardo, Ella i libri e la musica.
Era il 1891.
Il principesco sposo tollerava che lei si dedicasse al noblesse oblige, ordinare testi e vestiti purchè non lo distogliesse dalle sue contemplazioni, saltuariamente i coniugi dividevano la tavola e il letto.
Intanto, Nicholas era assorto dalla grande questione, dalla sua innamorata tedesca, pensava che tutto si sarebbe risolto, avrebbe avuto la sua favola con relativo lieto fine e Alix d’Assia.
Gli zar non avrebbero sempre negato il loro consenso e lei non si era ancora fidanzata con nessuno, molte principesse tedesche avevano sposato un Romanov, cambiando religione, che era legge che la zarina fosse di credo ortodosso.
 
Ella era fuori dai giochi, ormai sposa, anche in caso di annullamento non poteva garantire un adeguato e legittimo erede Romanov.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: queenjane