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Autore: RiyelaAlelita    19/12/2016    0 recensioni
È una notte illuminata da una singola luna quella che vede Kain lasciare Baron, verso il suo esilio volontario sul Monte dell'Ordalia.
Questa storia inizia dopo la fine di Final Fantasy IV, e proseguirà nel sequel, quindi se volete evitare spoiler non leggete.
Buona parte dei dialoghi sono tratti dal gioco, di cui ho ripreso molte scene.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kain Highwind
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magia bianca


-Abbiamo trovato una caverna sicura, poco più avanti, abbastanza grande per tutti.- annunciò il vecchio ninja vestito di arancione, uno dei quattro agli ordini di Edge di cui Kain non ricordava il nome, e sui volti di tutti comparvero espressioni di sollievo: erano ore che continuavano ad avanzare senza trovare un posto in cui riposarsi, e quella notizia arrivava come una benedizione.
-Finalmente.- sospirò Ceodore, che non si era allontanato per un attimo dal fianco del padre, e Kain annuì: erano tutti stanchi, e se avessero continuato a scendere senza riuscire a dormire almeno un po' non sarebbero più riusciti a combattere.
Il ninja li guidò per quei tunnel sotterranei fino a un'apertura nella parete, dentro cui Edge e i suoi altri seguaci avevano già acceso un fuoco. In effetti, la caverna era molto grande, e sarebbero riusciti a sdraiarsi tutti per dormire; certo, non si sarebbe scaldata molto, considerata l'altezza, ma era pur sempre meglio di niente.
Nel vederli entrare, il re di Eblan sorrise: -Eccovi arrivati!-
Kain studiò il suo volto: cercava di mostrarsi allegro come sempre, era evidente che fosse stanco come tutti loro.
Mangiarono rapidamente, come se il cibo potesse sparire dalle loro mani da un momento all'altro, e anche Cecil riuscì a mangiare qualcosa, sebbene fosse troppo poco per un uomo normale. Era penoso vedere l'amico in quello stato: era pallido e aveva gli occhi spenti, sembrava non vedere davvero quello che gli succedeva intorno; fortunatamente, non si era più messo a gridare come sul Traghetto, però non sapeva dire se fosse un buon segno, perché il suo silenzio a volte gli sembrava anche peggiore.
Il dragone scosse la testa, provando a scacciare quei pensieri, ma mentre stava per coricarsi, Edward si alzò, richiamando l'attenzione di tutti: -So che siamo tutti stanchi, ma ritengo che sia meglio organizzare dei turni di guardia. Anche se questa caverna ora è libera dai mostri, non è detto che non proveranno a entrare mentre dormiamo.-
Era vero, non era sicuro dormire tutti, ma era difficile vincere la stanchezza dopo tutte quelle ore di marcia.
-Ci penso io.- si offrì Kain, alzandosi in piedi e afferrando nuovamente la lancia.
-Anch'io.- aggiunse una voce femminile.
L'uomo si voltò verso la ragazza dai capelli rosa che stava raccogliendo l'arco: -Sei sicura, Porom?-
-Sì. Quattro occhi sono meglio di due, no?- replicò lei -Però ci sarà bisogno di qualcuno che ci dia il cambio, dobbiamo dormire anche noi.-
-Faccio io!- esclamarono contemporaneamente Edge e Palom, sollevandosi in piedi.
I due si guardarono per un attimo, quindi il giovane mago tornò a sedersi: -Non importa, lascio a te.-
Il dragone represse un sospiro di sollievo: nonostante in quegli anni Edge sembrasse essere maturato un po', per certi versi lui e Palom avevano un carattere simile, e non era sicuro che sarebbero stati una buona coppia di sentinelle.
Dal gruppo si levò una voce giovane: -Allora ci penso io.-
Fu la figlia di Yang, Ursula, ad alzarsi. Nei ricordi del suo altro sé, Kain la vide per un attimo combattere: era forte per la sua giovane età, non c'era dubbio.
Non ci furono obiezioni per quei turni di guardia, nemmeno da parte di Yang, perciò il dragone e la maga bianca si diressero verso l'ingresso della caverna mentre gli altri si coricavano. Raggiunta la soglia, Kain si voltò ancora una volta verso i compagni, in cerca di una persona precisa.
“Dov'è andato, ora?” si chiese per un attimo, poi lo vide: appartato rispetto agli altri, Golbez era seduto immobile, e sembrava confondersi con le ombre proiettate dal fuoco sulle pareti di roccia.
-Ti turba così tanto la sua presenza?- domandò Porom a sorpresa.
Il dragone la guardò, e non seppe nasconderlo: -Sì. Non riesco ancora ad abituarmi al fatto che sia tornato.-
-Ci sta aiutando tantissimo, però. Sai, il patriarca è rimasto ferito nello scontro con Ramuh, l'altro giorno, e non sarebbe riuscito a richiamare il Traghetto; se non fosse stato per Golbez non saremmo qui.- fece la ragazza, rabbuiandosi mentre parlava del vecchio capo di Mysidia -Inoltre, Rydia mi ha detto che ha salvato la vita a lei e Luca quando sono state attaccate da Titano.-
-Sì, ho sentito che ne parlavano...- fece Kain con un sospiro.
-...ma non riesci ancora a fidarti, vero?- concluse lei, guardandolo con un mezzo sorriso.
-Già...-
Si chiedeva come facesse quella ragazza: sembrava riuscire a capire tutto, e trovava sempre le parole per fargli ammettere ciò che voleva tenere nascosto. Come quella notte nel villaggio dei maghi, anni prima, in cui aveva sperato di andarsene senza essere visto da nessuno.
-Quindi, eri tu con Ceodore a Mysidia, l'altro giorno?- riprese Porom, cambiando discorso.
-Sì.-
-Avevi qualcosa di familiare, ma non capivo cosa. Pensavo di essere io a sbagliarmi.- sospirò -Poi sono venuta a cercarti per chiederti aiuto, e non ci ho più pensato.-
-So cos'è successo. Mi dispiace per ciò che ho fatto.- disse Kain.
Lei lo guardò confusa: -Non devi scusarti. Non eri tu.-
-Invece sì, per quanto faccia ancora fatica a pensarlo. Alla fine, ho capito che lui non era altro che una parte di me, che ho cercato di negare per anni. Quello che è successo, in fondo, è stato per colpa mia.-
Porom chiuse gli occhi, appoggiandosi alla parete di roccia alle sue spalle: -Non ci avevo mai pensato, in effetti, a cosa fosse davvero il cavaliere delle tenebre che aveva sconfitto Cecil, anni fa...-
Nel silenzio che si venne a creare dopo la riflessione ad alta voce della ragazza, risuonò poco distante il richiamo di un mostro. I due balzarono in piedi, preparando le armi, e dalle ombre davanti a loro emerse un dinosauro scheletrico. Il dragone schivò il primo attacco e ne parò un secondo con lo scudo, quindi colpì più volte, fino a che il mostro non crollò su se stesso un un mucchio d'ossa.
-Attento!- gridò Porom da dietro, e Kain vide tre figure femminili pronte a lanciare magie contro di loro.
Imprecando, l'uomo iniziò a correre verso di loro, per poi saltare e colpirne una; alcune frecce ne abbatterono un'altra. La magia di fuoco dell'ultima sopravvissuta lo colpì, facendolo arretrare, ma il dragone si riprese subito e uccise anche quella.
-Tutto bene?- domandò la maga bianca quando fu tornato al lato dell'ingresso della caverna.
-Sì.- Kain si sedette e guardò il braccio sinistro: un taglio, non troppo profondo, era visibile attraverso uno squarcio nell'armatura -Energia.- mormorò, e una lieve luce bianca si generò dal palmo della sua mano, avvolgendo la ferita, che iniziò a richiudersi lentamente.
Gli faceva ancora uno strano effetto riuscire a usare la magia bianca. Se n'era accorto dopo lo scontro con quella ragazza misteriosa, nella sala del trono di Baron, e non si era ancora abituato all'idea.
-Lascia, faccio io.- disse Porom, avvicinandosi -Energia.-
La luce della sua magia lo avvolse completamente, facendogli passare anche il dolore delle bruciature della magia nera che lo aveva colpito.
-Grazie.-
Lei sorrise: -Sono una maga bianca, dopotutto, è un mio dovere.-
Tornando a guardare il braccio, Kain vide che non era rimasta traccia del taglio. Era riuscita a curarlo totalmente nella metà del tempo in cui lui aveva a malapena fatto rimarginare la ferita.
“Ne ho ancora da imparare...” si disse con un sorriso triste.
-Non dovresti paragonarti a me.- lo sorprese la ragazza -Io sono anni che mi esercito, tu hai appena iniziato a usarla. Col tempo ci riuscirai sempre meglio.-
La guardò stupito per un attimo: gli aveva letto nel pensiero? Sospirò e tornò a guardare davanti a sé: -Certo.-
Non parlarono più, fino a quando non arrivò il momento di svegliare Edge e Ursula per il secondo turno di guardia.
-Di già?- si lamentò il ninja, alzandosi -Non mi sarei dovuto proporre per fare la guardia, stavo dormendo proprio bene.-
-Allora vedi di non addormentarti lì fuori: io e Porom siamo stati attaccati.- replicò Kain, sedendosi a terra.
-Davvero? Allora dovrò ringraziare Edward per aver deciso di fare questi turni, quando si sveglierà.-
Edge si allontanò, e il dragone riuscì finalmente coricarsi. Mentre si addormentava, ripensò al dialogo avuto con la maga bianca e sorrise leggermente: quella ragazza continuava a stupirlo per l'abilità che mostrava nel capirlo.
Ed eccomi qua con un'altra parte di questa storia! Finalmente...
Mentre giocavo a ff4 the after years, ho trovato strano che non avessero messo nessun dialogo tra Kain e Porom...voglio dire: lei ha avuto per un po' a che fare con Kain oscuro, e diciamo che non lui l'ha lasciata un po' scioccata alla fine della sua storia; per questo ho voluto aggiungere anche questa parte.
Nota: non shippo Kain x Porom, se può esservi venuto il dubbio! Trovo solo molto interessante farli parlare ^-^
E sì, non ho messo Palom e Edge a fare la guardia insieme perché ritengo che loro due non si sopportino un granché, soprattutto Palom (mi riferisco alla scena nell'infermeria del castello di Troia...e poi Palom all'inizio di questo gioco mi è stato parecchio antipatico)
Bene, ho finito di parlare a vanvera, quindi vi saluto e spero di pubblicare quanto prima l'ultima parte (ebbene sì, ormai siamo alla fine)
E, per favore, lasciate una recensione qui sotto, vi va? ;)
   
 
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