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Autore: Racconti del Inesistente    20/12/2016    0 recensioni
{Spin-Off della Serie MLB}
Tutto cio che pensiamo di una persona, quel che vediamo e come le vediamo sono solo che una facciata di un complesso ottaedro.
Quindi vediamo oggi un altra facciata dettata da un senso comune chiamato "Giustificazione del Male per del Bene".
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The My Little Brony: The Betrayal {Racconta di spin-off}'
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‹Il rumore di passi, era costante mentre il rumore delle catene si udiva in quel corridoio completamente isolato da ogni dove.

«Su dai, sbrigati!» Disse una guardia spingendo col calcio del mitragliatore il prigionero davanti a se, che aumento solo il passo senza emettere nessun rumore.
La camminata non sembrava finire mai e le ossa facevamo male, tanto male, era vecchio per combattere... Troppo.
Inciampo, quasi se la guardia non avesse trattenuto, per colpa della lunga mantella che lo ricopriva del tutto.
« Cosa c'è non riesci a mantenerti in piedi, sacco d'ossa!? Ahahaha-» La risata si fermo, mentre ogni singolo muscolo della guardia s'irrigidi mentre due penetrarti occhi bianchi lo fissarono da sotto il capuccio.
« Ehm...ehm...f-faccia con c-calma..»
La risposta del prigionero fu solo uno sbuffo annoiato e frustrato.
"Sono troppo vecchio..."

Ripresero il cammino finche non arrivarono dinanzi ad una porta blidata ricoperta da strani simboli.
Lui li conosceva, li aveva ideati lui stesso millenni fa e sapeva chi poteva farli.
« A quanto pare la riunione di famiglia è fissata per oggi...»

La guardia aprì le porte mentre si poté ammirare interno: un paio di poltrone poste una davanti altra e un Victus che aspettava impaziente.

Gli occhi divennero due fessure mentre venne liberato dalle catene e infine spinto verso la stanza.
Cadendo in ginocchio mentre il cappuccio cadde rivelando il teschio del Cupo Mietitore Morte.
« Fratello!» Il corvino si lanciò verso Morte ma lui lo guardò con odio misto a disprezzo e si rialzò rifiutando la mano del fratello minore tesa verso di lui.
« Non. Toccarmi.» Sputò lui rialzandosi e superandolo pronto a sedersi.
Victus rimase fermo con la mano tesa, un brivido lo percorreva mentre senti il corpo farsi pensate.
Ripose la mano lentamente, girandosi verso di lui.
Se lo ritrovo davanti, si era fermato, ad aspettarlo.
 «Frat-»

Uno schiaffo...uno schiaffo lo aveva colpito,un normale schiaffo... Semplice quanto fatale per il cuore demoniaco del Mors.

Si massaggio la guancia, con ancora impronta che lentamente svaniva grazie alla rigenerazione mentre morte si scricchiocava la mano osssuta.
« Me lo sono meritato...» Abbassò lentamente lo sguardo.
« Ampiamente.» Lo scherni lui continuando a fissarlo.
«Senti... Io..»
« No, sentimi tu!» Si avvicino ancora e lo prese con una mano.
« Dimmi una sola... E buona ragione per non strapparti anima è spedirla direttamente nel Abisso nel quale ti ho trovato!» Le parole erano dure, ma sussurate, mentre le iridi venivano lentamente illuminate.
« Perché... Perché... Ho isolato la stanza, niente poteri per te né per me.»
« ... ... ...» Lo lascio e si sedette, mise una gamba sopra altra mentre tamburella le dita ossute sull'osso, chiamato radio.
« Ti ascolto... Per ora.»
Passano i secondi che diventano minuti senza che il corvino disse una parola, il silenzio era interrotto solo dal suono del ventilatore in fondo alla stanza vicino allo specchio.
« Senti.» Inizio allora il mietitore. « Se continuamo così fammi tornare dagli altri, stavo giocando a poker e stavo per prendere i rimasugli di torta, unico cibo decente che è rimasto oltre allo schifo di...sbobba? Minchia neanche quando ero al lavoro in guerra santa per seguire quel Dante che voleva Lucifero, mangiavo così male!»
« Diro di migliorare la cucina...»
« Meglio... Dz stava mordicchiando la mia gamba ieri sera.»
Il corvino lo guardo, sorrise oer un attimo.
« Grazie. »
« Il grazie dovrei dirtelo io, grazie per la camera suite di lusso con vista muro, è fantastica... Spero si noti il sarcasmo delle mie parole.»
« Lo so che stao facendo...stai allegerendo la tensione, ti comporti così facendo scena togliendo tutta la tua aurea pesante così che la gente si senta a proprio agio... Una cosa che fai benissimo, non sai quante volte guardavo come riuscivi a far conciliare le anime dei morti verso la loro nuova dimora.» Scuote la testa ripensando a tutti i momenti passati col fratello,  nel bene o nel male, lui era unica persona che aveva prima della squadra. «Vorrei tanto essere come te...ma purtroppo il fato a scelto diverso destino per me.»
Un ringhio sali dalla bocca senza labbra del teschio.
« Non diciamo cazzate! Lo sai meglio di me che il destino non è un percorso a un'unica via, c'è sempre un'altra scelta.»
« Perché allora Hanna è... ... Beh...sai.»
Un doloroso ricordo percosse il giovane, un ricordo che nella sua mente era indelebile.
« Lei è viva... Non dovresti perdere di speranza, è mia nipote sta bene! Starà bene ovunque lei sia...»
« Ma la domanda non è dove..ma quando, lo sai bene anche tu. Ma sai...»
Con uno scattò si alzò e lo guardo fissando il soffitto, seguito dal fratello che sgrano gli occhi, ossia i fuochi bianchi che aveva, mirando uno splendido Murales.
« Shadow Blade... Lui mi portera da lei, lui ha il potere che a me manca per riuscire a salvarla dal quel errore. DAL MIO ERRORE.»

Un altro schiaffo...uno schiaffo caldo lo colpi ancora facendolo rinsavire da quel piccolo momento di entusiasmo.

Poi si guardo mentre la figura scheletrica dinanzi a se ero solo il vago ricordo, mentre un uomo assai vecchio ma ancora in forma, dalla carnagione pallida come la cenere e capello bianchi come la seta lo guardava con gli occhi vacui.
Un espressione di rabbia era ben messa in evidenza.
«Non è stata colpa tua, te lo vuoi ficcare in testa! » Il corvino ancora frastornato di vedere un viso così simile a lui anche se invecchiato, lo fissava come se avesse capito tutto del mondo.
« Fratello...sei um-» non riuscì a finire che venme accolto tra le forti braccia del uomo stringendolo a se.
« Perché... Perché ogni volta che sei vicino ti allontani.»
Il corvino non disse nulla appogiando la testa sulla petto guardando di lato.
« Non capisco... Perché Nex? Perché ritorni in quelle forme umane, te che le odi così tanto?»
« Perché ho un fratellino che non capisce che la felicità non si trova nel passato...» Gli accarezzò i capelli prima di lasciarlo e tornare un normale scheletro come sempre voltandosi e cammimando verso l'uscita.
« Ti ho mostrato ciò che sarai... Diventerai anche tu un relitto che cammina se continui a proseguire sulla tua via, io non ti oscolerò più come fratello, ma come Morte.» Busso sulla porta pronto ad andare.
Victus rimase a guardarlo mentre sentiva diverse emozioni dentro di te, ma una in particolare prese parola.

« Non mi importa con quali mezzi, o chi dovrò usare ma riuscirò a ritrovarla e con lei ricostruirò il mio paradiso personale, mia sentito Nex!!»

Lo scheletro uscì dalla stanza ascoltando il fratello.
"Quando capirai che quello che cervavi avevi già ottenuto spero per te che non sia troppo tardi."

E mentre la famiglia veniva spezzata ancora una volta, una figura da dietro lo specchio di quella stanza fissava con un sorriso innarcato mentre tra le mani giocava con un cubo di rubic.
«Interessante... » Furono le parole di quella creatura d'ombra che era Shadow Blade.
Li da dietro lo specchio si ergevano schiere e schiere di ombre muoversi nel caos totale che era la casa dell'oscuro e futuro imperatore del Multi-verso.
   
 
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