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Autore: reila_guren    20/12/2016    7 recensioni
-Questo è uno sporco e crudele ricatto!- Esclamò Magnus tirandosi su e fissandolo con occhi sgranati. -Che ne è stato del mio dolce Alexander?-
-È stato travolto dallo spirito natalizio.- Rispose lui con un sorriso divertito.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli alti grattacieli di Brooklyn si stagliavano eleganti nel cielo notturno. Le loro luci brillavano come tanti piccoli diamanti nel cielo e la neve scendeva leggera, ricoprendo gli edifici e le strade di un soffice strato bianco. Era la prima nevicata dell'anno e la neve si stava ammucchiando lentamente. C'era qualcosa di magico nella prima nevicata, quando la neve era ancora intatta sulle strade, prima che venisse calpestata da milioni di piedi che la sporcavano rendendola una poltiglia sudicia e bagnata.
Magnus adorava quel periodo dell'anno. Adorava vedere le strade illuminate con tante luci colorate, adorava l'atmosfera festosa che si respirava a Natale, ma ancora di più adorava avere un valido motivo per rendere la sua casa e se stesso ancora più brillanti e appariscenti. Quell'anno aveva fatto le cose in grande. Era il primo Natale che trascorreva con Alec e visto che il ragazzo non mostrava il benché minimo spirito natalizio, Magnus aveva provato ad infondergliene un po' decorando casa e forse si era fatto prendere troppo la mano. Il loft del Sommo Stregone di Brooklyn ora assomigliava ad un negozio di addobbi natalizi. Magnus aveva completamente ricoperto il pavimento con un soffice tappeto bianco su cui i loro piedi sprofondavano di parecchio e in mezzo a cui Chairman Meow rischiava di scomparire per sempre se non fossero stati attenti. Aveva messo un albero di Natale in ogni stanza della casa e quello del soggiorno arrivava fino al soffitto ed era ricoperto di tutto ciò con cui si poteva ricoprire un albero di Natale: palline, fiocchi, candele, piccoli Babbo Natale. Ogni superficie della casa era stata addobbata con ghirlande, festoni, vischio, muschio, angeli di ceramica, candele, e per concludere in bellezza Magnus aveva fatto un incantesimo, così che della neve artificiale continuava a scendere dal soffitto per poi sparire nel momento in cui toccava terra. Chairman Meow aveva deciso che il nuovo scopo della sua vita era rotolarsi sul tappeto e cercare di acchiappare i fiocchi di neve. Era un gatto felice.
Un po' meno felice lo era in quel momento, però. Magnus aveva deciso che ogni cosa in casa sua necessitava di essere addobbata per Natale, e questo naturalmente includeva anche Chairman Meow. Lo stregone teneva il gatto stretto tra le ginocchia e cercava di avvolgergli attorno delle lucine sulle quali aveva lanciato un incantesimo per funzionare senza elettricità. Chairman Meow offriva una coraggiosa e convinta resistenza, ma il suo padrone era deciso ad addobbarlo.
-Chairman Meow, se non stai fermo giuro che quest'anno non ti faccio vedere gli Aristogatti.- Era una specie di rito che portavano avanti da quando Magnus aveva adottato il gatto. La sera della Vigilia se ne stavano sul divano sotto a una morbida coperta mangiando popcorn e guardando gli Aristogatti. In realtà Magnus guardava gli Aristogatti e mangiava pop corn, mentre Chairman Meow sonnecchiava placidamente su un cuscino. Il gatto soffiò indignato e cercò di graffiarlo.
-Molto bene, ti sei giocato il tuo cartone natalizio annuale- Disse Magnus senza però allentare la presa ferrea che esercitava su di lui. -Vorrà dire che lo guarderò con Alexander e tu te ne starai in camera da solo.- Magnus era emozionato all'idea di passare il Natale con Alec. In realtà il ragazzo non sembrava particolarmente entusiasta, i Nephilim non festeggiavano il Natale e quindi per lui era un giorno come un altro, ma erano anni che Magnus non trascorreva le festività natalizie in compagnia della persona che amava e non vedeva l'ora di fare tutte le cose sdolcinate che fanno le coppiette a Natale. Finì di sistemare le luminarie del Presidente e per aggiungere un festoso tocco in più alla sua opera gli fissò in testa una stellina rossa che dondolava allegramente in cima ad una molla. Chairman Meow sembrava valutare se fosse il caso di telefonare alla Protezione Animali o passare direttamente all'omicidio. Guardava il suo padrone con profondo risentimento, come se avesse mangiato i suoi ultimi bocconcini al salmone o gli avesse pestato la coda di proposito.
-Ecco, guarda come sei carino. Dovresti ringraziarmi.- Lo portò davanti allo specchio per mostrargli quanto l'avesse reso bello e il gatto emise un basso miagolio di rimprovero.
Magnus stava per sgridarlo per la sua scarsa riconoscenza, quando sentì una chiave girare nella toppa e subito dopo vide Alec entrare in casa. Il ragazzo aveva i capelli pieni di neve che si tolse distrattamente con le mani per essere subito sostituita dalla neve artificiale che continuava a scendere dal soffitto.
-Bentornato, Alexander.- Disse lo stregone allegramente. -Com'è andata stasera?-
Alec si lasciò cadere sul divano con aria stanca. -Abbiamo dovuto sedare una rissa tra vampiri e licantropi. E là fuori è pieno di mondani che brulicano festosi, pieni di pacchi e pacchetti. Cosa c'è che non va nella gente, Magnus?-
Lo stregone lo raggiunse sul divano e gli tolse un po' della neve che si stava accumulando sulla sua testa. -È la magia del Natale, Alexander. Non la percepisci anche tu?-
Alec ci pensò un attimo poi rispose: -Sento un po' di nausea, dici che è questa?-
-No, ma non ti preoccupare, riuscirò ad infonderti tanto di quello spirito natalizio che ti uscirà anche dalle orecchie.- Magnus era assolutamente fiducioso, aveva già comprato ad Alec un bellissimo costume da elfo di Babbo Natale e aveva tutta l'intenzione di farglielo indossare.
-A proposito di Natale- Disse Alec. Aveva un aspetto buffo con la neve che ormai aveva formato un piccolo mucchietto sulla sua testa. Magnus avrebbe voluto fargli una foto. -Izzy ci ha inviati all'Istituto per il pranzo di Natale.-
Magnus alzò un sopracciglio -Credevo che i Nephilm non festeggiassero il Natale.-
-E infatti è così, ma Clary e Simon hanno insistito per organizzare qualcosa e Izzy si è lasciata trasportare- Spiegò Alec per niente entusiasta -Ho cercato di tirarmi indietro, ma ha detto che se non avessimo partecipato ti avrebbe mostrato le foto di quando ero piccolo.- Sembrava estremamente imbarazzato e preoccupato al pensiero.
-Meno male che ci sono Clary e Solomon!- Esclamò Magnus. Un pranzo di Natale era proprio quello che serviva.
-Simon- Lo corresse Alec, ma lui lo ignorò.
-Per quanto io muoia dalla voglia di vedere le tue foto da piccolo, sono più che felice di partecipare al pranzo, a patto che Isabelle non cucini.-
Alec sospirò sconsolato. -Ci saranno tutti, Jace, Clary, Simon, i miei genitori...-
Ok, ora Magnus non era più tanto felice. Il suo rapporto con Robert e Maryse era ancora piuttosto teso. Si tolleravano a vicenda quando proprio non potevano evitare di incontrarsi, il che succedeva abbastanza di rado e per un breve lasso di tempo, ma un intero pranzo? No, avrebbe sicuramente tirato fuori il peggio di ognuno di loro.
-Sai, Alexander, mi sa che dopotutto preferisco vedere le tue foto da piccolo-
-Nessuno vedrà mai quelle foto, soprattutto tu!- Esclamò Alec in imbarazzo -Sarà solo per un paio d'ore, Magnus, non dovrai nemmeno rivolgere loro la parola.- Aveva capito subito qual era il problema.
-Mi dispiace, Alexander, ma non posso proprio venire. Avrò una terribile influenza quel giorno.- Magnus aveva già adottato il tono da malato immaginario.
-Manca ancora una settimana e tu sai già che starai male?- Domandò Alec scettico e Magnus si toccò la fronte.
-Inizio già a sentirmi male, credo di avere la febbre- Tossì un paio di volte per aggiungere drammaticità alla scena -Ma tu vai pure, io e il Presidente passeremo un tranquillo Natale guardando i cartoni.-
Chairman Meow, che stava mordendo rabbiosamente le lucine che lo avvolgevano, gli lanciò un'occhiata sprezzante. Certe volte Magnus aveva l'impressione che il gatto capisse perfettamente quello che lui diceva. Sarebbe stato interessante trovare un incantesimo che lo facesse parlare, ma forse in quel caso avrebbe davvero telefonato alla Protezione Animali.
-Stai meglio di me, Magnus- Rispose Alec per niente toccato dal tono sofferente dello stregone.
Magnus gli si strinse addosso tragicamente -No, Alexander, sto davvero male. Ricordi quella volta che quel demone mi aveva attaccato l'influenza demoniaca? Credo che sia successo ancora, ma questa volta è qualcosa di più grave. Forse è peste demoniaca, non credo che loro l'abbiano ancora debellata, i demoni non sono abbastanza intelligenti.-
Alec preferì evitare di ricordare a Magnus che lui era in parte demone e che quindi stava insultando la sua stessa intelligenza. -Se stai così male è il caso di chiedere a Catarina un po' di quella pozione che aveva preparato quella volta, ricordi? Quella disgustosa che puzzava di cavoletti di Bruxelles.-
Magnus impietrì -N-non è necessario, Alexander. Basta un po' di riposo, del tè caldo, e in una settimana starò meglio.-
-Tu verrai a pranzo con me, Magnus.- Tagliò corto Alec -Verrai, o per una settimana non ti farò...- Bisbigliò qualcosa nell'orecchio dello stregone che trasalì.
-Questo è uno sporco e crudele ricatto!- Esclamò Magnus tirandosi su e fissandolo con occhi sgranati -Che ne è stato del mio dolce Alexander?-
-È stato travolto dallo spirito natalizio.- Rispose lui con un sorriso divertito.
Chairman Meow fissò Magnus con espressione soddisfatta, come se il karma l'avesse vendicato per l'affronto subìto, e lo stregone sospirò rassegnato all'idea che l'universo avesse deciso di rovinargli il Natale.

Alec si guardava allo specchio con la stessa espressione con cui avrebbe guardato un grosso ragno peloso che camminava sulla sua gamba. Magnus aveva deciso che se lui era costretto a partecipare al pranzo con i Lightwood al completo per far felice il suo fidanzato, allora anche il suo fidanzato si sarebbe dovuto sacrificare per la sua felicità. Ecco perché ora Alec guardava orripilato il maglione che Magnus l'aveva costretto ad indossare. Purtroppo non c'era stato modo di convincerlo a mettere il costume da elfo aiutante di Babbo Natale, quindi lo stregone aveva optato per un pesante maglione verde di lana, uno di quelli che le nonne fanno ai ferri per i nipotini. Sul davanti un allegro Babbo Natale era stato incantato perché strillasse "oh oh oh Merry Christmas!" ogni volta che gli si schiacciava il grosso naso rosso.
-Stai benissimo, Alexander.- Disse Magnus lisciandogli il maglione sul petto. Alec continuò a guardarsi con espressione sconvolta. Aveva lo stesso sguardo che aveva mostrato un paio di anni prima quando, in vacanza a Madrid, Magnus aveva cercato di fargli indossare il tipico costume da torero. -Non puoi farmi uscire con questo affare addosso, Magnus, non puoi.-
La bocca di Magnus si tese in un perfido ghigno di soddisfazione -Posso e lo farò. A meno che tu non voglia restare a casa e in quel caso sei libero di indossare quello che preferisci. Ma io ti suggerirei di non indossare niente.-
Alec emise un mugolio imbarazzato e depresso -Sono ridicolo, Magnus.-
-Fiorellino, niente di quello che scelgo io è ridicolo. E poi guarda, anche il Presidente ne ha uno uguale.- Il povero gatto indossava una perfetta replica in miniatura del maglione di Alec, con tanto di Babbo Natale strillante. Anche la sua espressione era straordinariamente simile a quella di Alec.
-Me la pagherai, Magnus. Giuro che me la pagherai.- Disse il ragazzo fissando con sguardo vacuo il proprio riflesso allo specchio.
-Che ne è stato del tuo spirito natalizio, Alexander?- Chiese Magnus divertito e schiacciò il naso di Babbo Natale che prese ad augurare Buon Natale.

Quando arrivarono all'Istituto, Magnus constatò con piacere che i Nephilim si erano lasciati prendere la mano quasi quanto lui. Sospettò che fosse stata Isabelle ad occuparsi degli addobbi e, guardando l'enorme albero di Natale in un angolo della sala, il lungo tavolo riccamente apparecchiato e disseminato di innumerevoli centrotavola e le ghirlande che pendevano dal soffitto, pensò che la ragazza avesse risucchiato tutto lo spirito natalizio che era stato destinato ai Lightwood alla loro nascita.
Magnus mise per terra Chairman Meow, che iniziò a rotolare cercando di strapparsi di dosso il maglioncino, e si guardò attorno compiaciuto -Isabelle ha fatto proprio un bel lavoro.-
Alec emise un verso neutrale con la gola. Si stringeva nel cappotto rifiutandosi di toglierlo. Magnus scosse la testa e schioccò le dita facendolo sparire.
-Ehi l'abbiamo aiutata anche noi!-
Alle loro spalle erano arrivati Clary e Simon. Lei indossava un cappello da Babbo Natale e lui un cerchietto con corna da renna.
-Bel maglione.- Disse Simon allegramente e Alec imbarazzato incrociò le braccia sul petto per coprirsi, ma così facendo schiacciò il naso di Babbo Natale che strombazzò i suoi auguri a tutti.
-Vedo con piacere che hai iniziato a sviluppare del buon gusto, Samuel.- Disse Magnus.
-Simon, mi chiamo Simon- Rispose lui -Dico, ormai è un bel po' di tempo che siamo amici e ancora non hai imparato il mio nome. Mi sento un tantino offeso.-
-Amici mi sembra un po' un'esagerazione, Stewart. Sei un conoscente che tollero, perché stai con la sorella del mio ragazzo e quindi non ho altra scelta.-
-Il nome di Alec l'hai imparato subito eh.-
-Perché Alexander mi interessava, Stephen. E poi ha un bel sedere e io ricordo sempre il nome di chi ha un bel sedere.-
Alec diventò dello stesso colore del naso del Babbo Natale sul suo maglione. Per fortuna l'arrivo di Isabelle mise termine ai commenti sul suo sedere. Era accompagnata da Robert e Maryse, e Magnus sperò che non l'avessero sentito tessere le lodi del lato B del loro primogenito.
-Alec, sei arrivato finalmente.- Disse Maryse salutando il figlio con un bacio sulla guancia. Le cose tra di loro erano migliorate molto e Magnus ne era davvero felice, ma Robert al contrario aveva ancora qualche difficoltà ad accettare l'omosessualità del figlio e salutò Alec con una tesa e impacciata stretta di mano.
-Magnus, mi fa piacere vederti.- Disse Maryse squadrandolo dalla testa ai piedi e Magnus sperò che stesse mostrando la propria ammirazione per la sua luccicante giacca di lustrini.
-Anche a me, Maryse. Grazie per l'invito.- Mentirsi reciprocamente faceva parte del loro tacito accordo. Entrambi avrebbero finto di trovarsi benissimo in compagnia dell'altro, ma si sarebbero impegnati ad evitare che ciò succedesse. Tuttavia a volte la cosa era inevitabile, allora facevano buon viso a cattivo gioco per il bene di Alec.
-Signori Lightwood, avete visto che bello l'albero?- Intervenne Simon notando la tensione che stava crescendo e pilotò Maryse e Robert verso il maestoso albero di Natale. Magnus sentì Robert rispondere: -È difficile non notarlo, Simon. Tocca il soffitto.- Abbandonò i Lightwood e Simon al loro destino e si rivolse a Clary -Ma Jocelyn e Luke non ci sono?-
-No,- replicò lei -hanno voluto fare un viaggio da soli per festeggiare il loro primo Natale da sposati.-
Magnus si ripromise di seguire il loro esempio l'anno dopo.
-Magnus, vedo che sei riuscito nell'impresa di fare indossare dei colori ad Alec!- Esclamò Isabelle guardando soddisfatta suo fratello. Alec era tutto preso a fissare sconsolato Chairman Meow che insieme a Church aveva artigliato le tende e cercava di sradicarle dall'enorme finestra.
-Con il ricatto si ottiene tutto, Isabelle- Rispose Magnus -Pensa che una volta, sarà stato il 1897, ero in Perù con Ragnor Fell e sono riuscito a...-
-Sono sicura che sia una storia assolutamente affascinante, ma ora non abbiamo tempo- Lo interruppe Isabelle -Il pranzo è quasi pronto e io e Clary dobbiamo tornare in cucina.-
-Ma perché nessuno mi lascia mai finire i racconti delle mie avventure?- Borbottò Magnus.
Isabelle lo ignorò. -Alec, là c'è Jace. È entusiasta quasi quanto te, perché non lo raggiungi?-
Jace era seduto in un angolo, circondato da un'opprimente aura scura. Aveva lo sguardo perso dentro al bicchiere colmo di liquido ambrato e sembrava riversarci dentro tutti i suoi dispiaceri.
-Andiamo.- Sospirò Alec trascinando Magnus per la manica mentre Isabelle e Clary andavano in cucina. Lo stregone sperò che il contributo di Isabelle alla realizzazione del loro pranzo natalizio si limitasse a passare gli utensili.
-Trace, ti vedo allegro.- Disse Magnus una volta raggiunto il ragazzo. Alec si sedette vicino a lui e assunse la sua stessa aria sconsolata. Una perfetta coppia di parabatai.
-Tutti i tuoi lustrini mi accecano, Magnus.- Rispose Jace senza alzare gli occhi dal bicchiere.
-Intendi dire che la mia bellezza ti acceca, vero? Succede anche a chi fissa il sole troppo a lungo e infatti io sono splendente come il sole.-
Jace sospirò, gettò un'occhiata distratta ad Alec e trasalì. -Che ti sei messo?- Domandò guardando incredulo il maglione dell'amico. Magnus aveva il sospetto che anche da piccolo Alec si vestisse di nero. Forse anche le sue tutine da neonato erano state nere.
Alec incrociò le braccia al petto, questa volta stando attento a non sfiorare nemmeno il naso di Babbo Natale. -Mi ha costretto lui.- Sbottò imbarazzato. -Stai benissimo, Alexander, e ti intoni perfettamente agli addobbi.- Disse Magnus rivolgendo uno sguardo compiaciuto al suo ragazzo.
Nel frattempo Church stava cercando di distruggere la ghirlanda sopra al camino come se gli avesse fatto un grave torto personale, e Chairman Meow lottava ancora con il suo maglioncino che per il momento manteneva un certo vantaggio.
-Clary ha cercato di farmi indossare le corna da renna- Disse Jace solidale. -Tutta questa faccenda del Natale ha rincretinito tutti. Ma tu non vivi più qui, perché sei venuto? Avresti potuto salvarti.-
Alec si appallottolò su se stesso e il suo viso assunse il colore delle bacche di agrifoglio. -Isabelle mi ha costretto. Ha detto che se non fossi venuto avrebbe mostrato a Magnus le mie foto da piccolo.-
-Ah quelle foto...-
-Proprio quelle...-
Magnus moriva dalla voglia di sapere di quali foto parlassero, ma il ritorno di Isabelle e Clary glielo impedì. Con loro c'era Maryse ed erano tutte e tre cariche di vassoi pieni di cibo. Maryse e Clary avevano un'espressione estremamente preoccupata, mentre Isabelle sembrava molto fiera di sé. Posò il suo vassoio al centro del tavolo e tutti si avvicinarono per vedere la sua opera culinaria, un grande tacchino completamente nero. Ora, o era bruciato o si trattava di un tacchino di colore. Magnus non aveva mai visto tacchini di colore, e aveva visto davvero tante cose nella sua vita, quindi doveva per forza essere bruciato. Sentì tutto il suo appetito abbandonarlo.
-Beh che ve ne pare?- Chiese Isabelle allegramente.
-È... ben cotto.- Rispose Simon cauto. Magnus aveva l'impressione che se avesse osato criticare la cucina di Isabelle, Simon si sarebbe ritrovato la frusta della ragazza in parti della sua anatomia dentro le quali non avrebbe voluto averla.
-Certo che è ben cotto, Simon, l'ho messo in forno stamattina alle sette e l'ho appena tirato fuori.-
Tutti fissarono il tacchino bruciato come se potesse avvelenarli e Magnus non era sicuro che non fosse possibile.
-Io ho fatto le patate.- Disse Clary cercando di rallegrare l'atmosfera e per fortuna quelle sembravano commestibili, così come gli antipasti a base di pesce di Maryse.
-Facciamo ancora in tempo ad andarcene, Alexander- Bisbigliò Magnus tenendo d'occhio il tacchino -Posso fingere di sentirmi male.-
Alec non sembrava poi così contrario all'idea, ma alla fine si sedette a tavola con un sospiro. -Beh mangiamo.-
-Questo è lo spirito giusto, Alec!- Esclamò soddisfatta Isabelle e servì a suo fratello una generosa porzione di tacchino. Chairman Meow saltò sulle sue ginocchia, annusò il piatto e corse a nascondersi dietro all'albero di Natale.
-Attento, Alexander, credo che sia radioattivo.- Sussurrò lo stregone prendendo posto al suo fianco e chiedendosi se fosse il caso di iniziare una dieta vegetariana proprio in quel momento. Dopotutto forse non c'era bisogno che fingesse di stare male, probabilmente sarebbe stato male davvero.
Una volta che tutti ebbero preso posto e furono serviti, si guardarono a vicenda in cerca di sostegno morale. Il tacchino carbonizzato sembrava guardarli dai piatti beffardo, come a volerli sfidare a mangiarlo. Magnus era quasi sicuro che quella cosa fosse cancerogena ed ebbe l'impressione di essere diventato un novello Gesù Cristo alla sua ultima cena. Alec, che l'aveva trascinato lì, era naturalmente Giuda.
-Beh buon appetito!- Esclamò Isabelle rivolgendo sguardi di incoraggiante entusiasmo a tutti i commensali.
Magnus prese coltello e forchetta e tagliò cautamente una porzione minuscola di tacchino, se la portò al naso e annusò con circospezione. I fumi tossici che emanava lo fecero lacrimare e provò l'impulso di seguire l'esempio di Chairman Meow e andare a nascondersi dietro all'albero.
Di fianco a lui, Alec si era fatto coraggio e aveva messo in bocca un pezzo che doveva essersi rivelato gommosso come un chewing gum, perché il ragazzo stava lottando per staccarlo dai denti. Davanti a lui Simon sembrava rimpiangere il periodo in cui era stato costretto a nutrirsi di sangue.
-Izzy, non ti aspetterai davvero che mangiamo questa cosa, vero?- Domandò Jace. Lui il suo tacchino non l'aveva nemmeno sfiorato, anzi, evitava accuratamente anche solo di guardarlo.
-Non è così male, Jace. Assaggialo.- Rispose Isabelle, ma anche lei sembrava provata. Masticava con fatica e aveva gli occhi lucidi.
-Assaggiarlo? Probabilmente è pericoloso anche solo averlo così vicino.- Ribatté Jace.
-In effetti, Isabelle, è un pochino bruciato.- Disse con cautela Robert Lightwood, timoroso di urtare la sensibilità della figlia.
-Possiamo grattare via la parte bruciata.- Suggerì allora lei.
-Questo sarebbe possibile se sotto ci fosse qualcosa di non bruciato, ma questo è puro carbone, Izzy.- Rispose Jace.
-Oh fate come vi pare!- Sbottò Isabelle e Magnus decise che era ora di prendere in mano la situazione.
-Perché non lasciate che mi occupi io del pranzo?- Chiese e tutti accolsero le sue parole come una manna dal cielo. Schioccò le dita e all'improvviso il tavolo si riempì di ogni tipo di pietanza: un tacchino cotto alla perfezione, salmone in crosta, tartine, ciotole conteneti svariati tipi di salsa, grandi piatti di contorni vari e al centro della tavola un enorme Mont Blanc. Anche Chairman Meow e Church avevano le ciotole piene di deliziosi bocconcini di pesce. Tutti, compresi Robert e Maryse, lo guardarono grati, come se li avesse salvati da morte certa.
-Sembra appetitoso.- Disse Isabelle un po' contrariata, ma si riempì il piatto con un po' di tutto.
-Grazie per aver rubato questo cibo per noi, Magnus!- Esclamò allegro Simon e si riempì la bocca di tacchino.
-Non mi piace il termine "rubato", Sheldon- disse lui iniziando a mangiare -Preferisco dire che ho preso qualcosa senza chiedere il permesso.-
Il pranzo trascorse in modo allegro e sereno. Chairman Meow aveva rinunciato a cercare di strapparsi di dosso il maglioncino e ora sonnecchiava davanti al camino insieme a Church. Perfino Robert e Maryse si rivolgevano a Magnus in modo cortese, e questa era una chiara prova che i miracoli di Natale esistevano.
Si alzarono da tavola che era ormai sera e Alec condusse Magnus nella sua vecchia camera. Era un paio d'anni che viveva nel loft dello stregone, quindi, a parte quelle poche settimane in cui si erano lasciati, non ci entrava da parecchio. Era tutto come l'aveva lasciato: il letto perfettamente rifatto, il piccolo armadio ormai vuoto, così come le mensole sul muro.
-Ho sempre pensato che vivessi in modo troppo spartano.- Disse Magnus guardandosi attorno. Non era stato molte volte nella camera di Alec, si erano quasi sempre incontrati nel suo loft, ma un paio di volte si era intrufolato lì di notte.
-Continuerei a farlo se non fosse per te- Rispose lui guardando fuori dalla finestra. La neve mossa dal vento creava dei piccoli vortici bianchi e la luna faceva capolino dietro le nuvole che si muovevano nel cielo scuro. -Ma sto meglio a casa tua. A dire il vero non ho molti ricordi felici qui.-
Magnus lo raggiunse davanti alla finestra e gli avvolse le braccia attorno alla vita, appoggiando il mento sulla sua spalla.
-In realtà ho pochi ricordi felici in generale di prima che arrivassi tu- Continuò Alec e Magnus lo strinse un po' più forte. Per lui era difficile parlare dei propri sentimenti, perfino con Magnus, e non lo faceva di frequente. -Vedevo il modo in cui le ragazze guardavano Jace e i ragazzi Izzy... con attrazione, a volte addirittura amore, e credevo che nessuno avrebbe mai guardato me in quel modo, poi sei arrivato tu. Tu mi guardi ancora in quel modo.-
Magnus sentì le labbra di Alec tendersi in un sorriso imbarazzato contro la sua guancia.
-Io credevo che tu non avresti mai guardato me in quel modo.- Disse lo stregone e Alec ridacchiò.
-Ci ho messo un po' a lasciarmi andare.-
-Ti sei fatto desiderare.-
Alec si girò nella sua stretta e gli avvolse le braccia attorno al collo. -Grazie per guardarmi in quel modo.-
Magnus gli accarezzò le labbra con il pollice e poi con la bocca in un bacio leggero. Lo strinse con forza e approfondì il bacio, il petto di uno premuto contro quello dell'altro e un allegro "oh oh oh Merry Christmas" che riecheggiava nella piccola stanza.


Note dell'autrice:
Ok, sono consapevole che questa cosa faccia schifo, ma volevo assolutamente scrivere qualcosa di natalizio e siccome non avevo nessuna delle mie solite idee geniali (quali idee geniali?), me ne sono uscita con questa cosa in cui non succede assolutamente niente se escludiamo le terribili sevizie a cui è stato sottoposto il povero Presidente Miao. Consideratelo il mio regalo di Natale un po' in anticipo per voi, uno di quei regali brutti che fanno di solito le vecchie zie zitelle.
Passate un buon Natale pieno di Malec e di cibo non cucinato da Izzy!
La vostra autrice disagiata ♡
  
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