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Autore: The Mentalist    20/12/2016    0 recensioni
C’era una volta, in una splendido bosco verde, un giovane merlo...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta, in una splendido bosco verde, un giovane merlo.
Il giovane uccello aveva le piume color nero e il becco più giallo del sole.
Un giorno, andando a caccia di qualche lombrico da mangiare, il merlo incontrò una bellissima merla: aveva il becco più scuro del suo e delle incantevoli piume color marrone.
La merla, come lui, era a caccia di qualcosa per riempire la pancia.
I due cercavano e cercavano tra le foglie degli alberi, ma quel giorno inspiegabilmente di lombrichi non c’era traccia.
Ma d’un tratto dal terreno, fece capolino un piccolo lombrico, troppo minuto per sfamare entrambi.
I merli si guardarono a vicenda.
Lui era molto abile nel volare e fu il più veloce: si precipitò in mezzo all’erba e afferrò il verme con il becco.
La merla delusa dalla sconfitta, stava per spiccare il volo per cercare altrove, ma l’altro la raggiunse in tutta fretta.
Lui era forte e veloce, avrebbe senz’altro trovato altro da mangiare.
Aprì quindi il becco e lasciò cadere la sua cattura ai piedi di lei.
La merla lo fissò negli occhi e fu subito amore.
Insieme cercarono presto un albero dove costruire il proprio nido.
Scelsero la cima di una maestosa quercia e lì realizzarono una tana calda e accogliente.
I due pennuti andavano a caccia insieme tutte le mattine: erano proprio inseparabili!
Un bel giorno, la merla diede alla luce tre bellissime uova azzurre, prodotti del loro amore.
Il merlo e la merla passarono giornate intere a scaldare le uova con le proprie piume, facendo a turno per cercare da mangiare.
Finalmente le uova si schiusero e ne uscirono tre pulcini dal flebile cinguettio.
Così come avevano fatto per covare le uova, i nuovi genitori si alternarono per portare un pasto ai piccoli pulcini: non li avrebbero lasciati soli per niente al mondo!
I due merli si amavano molto e amavano i loro piccoli ancor di più.
Con il passare del tempo, ai pulcini spuntarono le prime piume…
…e ogni mattino che giungeva, queste aumentavano a dismisura.
La coppia di uccelli sapeva perfettamente che i piccoli stavano crescendo in fretta e che presto avrebbero dovuto separarsi da loro.
Poi quel momento arrivò improvvisamente.
Il primo uccellino guardò i genitori, sbatté le ali e prese immediatamente il volo.
Il merlo guardò la sua amata con soddisfazione.
Il secondo uccellino guardò i genitori, si sporse dal nido e provò a sbattere le ali ma…
…cadde dalla quercia e finì su un mucchio di morbide foglie: fortunatamente non si era fatto niente!
Ma da un cespuglio spuntò una volpe affamata che all'istante lo raggiunse.
La merla, d’accordo col marito, si fiondò sull’animale e lo graffiò con gli artigli per allontanarlo.
Il merlo intanto, incoraggiava l’ultimo figlio a volare.
Il terzo uccellino prese subito il volo, ma un colpo di vento lo fece atterrare sul ciglio di una strada.
La merla, stanca di lottare con la volpe, stava per lasciarsi andare.
L’uccellino caduto nel prato si spaventò a tal punto che sbatté le ali con tutta la forza che aveva, spiccando miracolosamente il volo.
La merla si accasciò a terra sotto gli occhi straziati del marito.
Un’auto in lontananza, giungeva in direzione dell’ultimo uccellino rimasto.
Il merlo era ancora in tempo a salvare la sua amata, ma lei lo rimproverò con lo sguardo.
L’ultimo piccolo andava salvato, con lei non si discuteva.
La merla guardò il merlo con amore, come il primo momento in cui si erano incontrati, poi la volpe fece di lei un sol boccone.
Il merlo, stretto da una morsa al cuore per la perdita, spiccò subito il volo in direzione dell’ultimo ostacolo.
Aumentò la velocità e andò contro l’auto con tutta la forza che aveva.
L’auto si fermò un secondo per il colpo subito.
Il merlo diede un altro sguardo al suo terzo figlio.
Con il tempo guadagnato, questi volò alto nel cielo.
Il merlo si diede pace, i piccoli suoi e della sua amata erano salvi.
 
In quell’ultimo, estremo atto d’amore, i due genitori avevano per la seconda volta donato la vita ai propri cuccioli.
 
 
Morale della favola:
Ho sentito molte persone -giovani e vecchi- sostenere di odiare i propri genitori.
Se sei una di quelle persone, ti invito a riflettere su quanto segue:
I tuoi genitori ti hanno dato la vita e sono sicuro che rinucerebbero alla propria per te.
Se sei un ragazzo, non essere sempre scontroso con loro. Abbraccia tua madre, bevi una birra con tuo padre;
Se sei sposato, non parli con loro da tempo, magari per pigrizia o perché sostieni di non avere tempo: alza quel telefono, è impossibile che fra i tuoi impegni tu non abbia cinque minuti.
 
Mamma, Papà, vi voglio bene.
 
-L.
  
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