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Autore: Infected Heart    20/12/2016    1 recensioni
They took the midnight train, goin' anywhere...
Ho immaginato il primo incontro tra Cory e Lea, e sognato tutto ciò che ne è seguito.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LEA POV

E’ mezzanotte. Sono sul treno per Los Angeles, passeggera di un vagone stranamente vuoto. L’adrenalina non mi fa chiudere gli occhi, e continuo a fissare le luci delle città attraversate, mentre mi faccio cullare dal sottofondo delle ruote che corrono veloci sui binari. Ho un libro appoggiato sul tavolo di fronte a me, ma ho desistito già da un’oretta, dopo che la mia concentrazione si è rifiutata di andare oltre ad una frase, che rileggevo, rileggevo e rileggevo… senza capirci nulla. Mi metto le cuffie nelle orecchie, e ascolto distrattamente alcune canzoni che devo conoscere per il provino di domani. Sì, sono una cantante. E anche un’attrice, in realtà. Domani avrò un’audizione importante, e sono decisamente nervosa. Si tratta di una commedia musicale, una serie a puntate per il piccolo schermo. Il mio migliore amico, Jonathan, mi ha parlato di questa opportunità, dicendomi che il suo datore di lavoro aveva pensato una parte apposta per me. D’istinto ho guardato Jon in modo molto eloquente: “Are you fuckin’ kiddin’ me?”. E invece no. Ryan Murphy, suddetto sceneggiatore, mi ha contattato qualche giorno dopo, dicendomi che aveva assistito ad una messa in scena di Spring Awakening, musical in cui ho interpretato uno dei protagonisti, ed era stato colpito dalla mia performance. Così colpito ed ispirato, che aveva scritto un personaggio a mia immagine a somiglianza. In questi casi, sapere che gli altri si aspettano qualcosa da te, è fonte di ulteriore ansia. A rendere il tutto ancora più eccitante e spaventoso, c’è il fatto che fin’ora ho fatto esperienza a Broadway, nel magico mondo del teatro, e prima di oggi non avevo mai pensato che un bivio della mia carriera potesse portare a Hollywood. Un ambiente e un modo di lavorare totalmente diverso, un meccanismo che ancora conosco poco, che mi mette un po’ di timore, ma che mi affascina tantissimo. “Dopo tutto anche Barbra Streisand ha avuto un’avventura simile e non le è andata poi tanto male.” mi dico, per farmi coraggio. Giocare con le paure nella mia mente e rivoltarle è il mio personale stratagemma per affrontare il panico da palcoscenico, un espediente che mi è stato insegnato fin dalla prima lezione di recitazione. Sillabo le parole di On My Own, dal musical Les Miserables, e faccio ciondolare la testa a ritmo di musica.

D’un tratto sento una risata. Sobbalzo, per sentirla riecheggiare ancora più forte. Mi giro, e vedo un ragazzo alto, altissimo, che si tiene la pancia e ride con le lacrime agli occhi. Un giubbotto di jeans calza a pennello le sue spalle larghe e mette in risalto la corporatura robusta.

-Scusa- alza le mani in sua discolpa, e accenna un sorriso sghembo, quasi imbarazzato. Scoppia di nuovo a ridere. Alzo un sopracciglio, chiudo gli occhi per ignorarlo, e continuo ad ascoltare la successiva canzone della playlist. Devo rimanere concentrata. Mi pareva strano che in quattro ore di treno non mi fosse ancora capitato lo psicopatico di turno. Una mano mi toglie una cuffia dall’orecchio.

-Ehi, ma ti pare il caso?- Sbotto, infastidita.

-Scusa per prima, davvero. Non so cosa stessi ascoltando, ma dal finestrino si vedevano delle espressioni facciali a dir poco… teatrali.– Dice il ragazzo, poi soffoca una risata.

Bene. Se On My Own fa questo effetto anche su Ryan, siamo a posto.

-Ok, se hai finito di insultarmi, posso tornare a lavorare. Grazie.–

Riprendo possesso della mia cuffia, che è ancora tra le sue dita. Innervosita, non mi ero nemmeno accorta che il suo volto è a pochi centimetri dal mio. I suoi occhi hanno qualcosa di… dolce.

E' proteso in avanti, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Riempie tutto lo spazio tra il mio sedile e il suo.

-Scusa, davvero. Quindi quello è il tuo lavoro?- Ripete, questa volta con voce decisa e sommessa.

-Può darsi.-
  
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