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Autore: Jude_InTheSkyWithDiamonds    20/12/2016    1 recensioni
Il cuore sembrò fermarsi, saltando un battito.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il cuore sembrò fermarsi, saltando un battito.
La grande moto nera, che era stata comprata soltanto pochi mesi prima di quel tragico Halloween, giaceva abbandonata sui ciottoli del giardino. Un grande graffio, il maggiore rispetto a tutti gli altri, lacerava il parafango, mentre le gocce di pioggia s’infrangevano sul resto della motocicletta. Chiunque avesse conosciuto Sirius Black, soprattutto da quando aveva deciso d’abbandonare la famiglia, sapeva quanto fosse grande l’ossessione per quei veicoli. Aumentata da quando ne aveva acquistato uno tutto per se, tenuto con cura maniacale.
Ed il vederlo abbandonato li, a terra, rendeva chiaro quanto fosse andato nel panico.

La casa dei Potter – del migliore amico, quasi fratello, James e della moglie Lily – sembrava essere integra, tranne la stanza ove – il Black sapeva sin troppo bene – vi dormiva il primo genito dei Potter, Harry.
Le pareti erano esplose, lasciando che il cemento si riversasse sul giardino. Giocattoli, mobili distrutti, anch’essi al freddo, fuori, a bagnarsi sotto la pioggia scrosciante.
Sirius lo sapeva. Sapeva di essere arrivato troppo tardi.
Era finita. Era tutto finito.
Sentiva un enorme vuoto nel petto, lì ove doveva trovarsi il cuore. Lo stomaco, stretto in una ferrea morsa, doleva.
Aveva sentito. Lo sentiva dentro di se. James non c’era più. Era andato lontano e lui non poteva più raggiungerlo.
Una lacrima scorse lungo la guancia.
Una lacrima raggiunta poco dopo da un’assordante risata, che lo fece piegare su se stesso.
Una risata disperata, ululante, che gli lacerava la gola. La sentiva andare a pezzi. Sentiva il sapore del sangue nsulla lingua. Era stato lui. Era stato Voldemort a portargli via tutto. Prima Remus, che ormai vedeva raramente per colpa del suo essere un infiltrato. Poi i McKinnon, tutti gli altri. E ora loro. James, Lily ed il piccolo Harry. La sua famiglia.
E la follia, la disperazione, erano queste adesso a prendere il sopravvento. Sentiva il buio accecargli la mente. Sarebbe impazzito, lo sapeva. Mancava ormai poco, quando il pianto di un bambino lo distrasse.

Sollevò il viso, abbassando le braccia che teneva sollevate, con le dita strette intorno ai lunghi capelli che aveva lasciato crescere. Gli occhi grigi, arrossati, quasi folli, sembrarono vacillare mentre lo sguardo si puntava sulla grande figura del Mezzogigante Hagrid. Che teneva tra le braccia un bambino. Harry.
Non era possibile… Harry doveva essere morto. Doveva. Come poteva un bambino di poco più di un anno, sopravvivere al mago più potente dai tempi di Grindelwald? Com’era possibile che James e Lily – i giovani maghi più preparati, più bravi – fossero morti mentre lui era sopravvisuto? Forse… forse non tutto era perduto.
Si avvicinò come uno zombie ai due. Doveva vederlo con i propri occhi. Doveva capire come fosse possibile.
E poi… lo vide. Lo sguardo distrutto si specchiò in uno innocente, ingenuo, del colore del prato dopo la pioggia. C’era Lily in lui. E c’era James. Suo fratello era sopravvissuto in quel piccolo essere umano.
E per un attimo, per solo pochi momenti che non avrebbe rivissuto per ben dodici anni, Sirius si sentì felice, normale, sano.
  
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