Autrice: Lady White
Witch
Co Autore Classicboy
Titolo: The Agency
Rating Giallo
Genere fluff, demenziale, romantico,
soprannaturale
Coppie FrUk, Spamano, GerIta, RusAme ,
SuFin, DeNor, PrHun.
Avvertimenti: Ooc (pesante Ooc di Belgio in
questo capitolo, potete anche considerarla come la sua versione 2p)
, Alternative universe.
ATTENZIONE
Pesante Ooc di alcuni personaggi di questa fan
fiction
Parodia di Martin Mystere, Hellboy e Huntik. Da maneggiare con cautela.
Questa
long rappresenta un esperimento dell'autrice: ossia è
un'antologia di storie a carattere fantasy/parodico dove fluff e
divertimento sono i perni portanti. I capitoli saranno autoconclusivi.
Perchè chi dice che il fantasy debba essere sempre preso sul
serio? Una risata è tutto quel che serve. Come diceva
Chaplin:"Un giorno senza sorriso è un giorno
perso."
Trama
Ah,
finalmente a casa. Chi l’avrebbe detto che una missione
semplice semplice si sarebbe rivelata un vero incubo? Dopo tanti
grattacapi, ora Romano vorrebbe solo riposarsi e stare un po’
in pace. Peccato che abbia una brutta sorpresa al ritorno: suo fratello
Feliciano non solo è stato assunto come agente, ma sta per
avere la sua prima missione! Cosa è saltato in testa a
Sadiq?
Ma la missione non è così semplice come
prospettato da Sadiq, e presto la situazione si complica: Ludwig viene
rapito da un drago, Feliciano finisce sul tendone di un ristorante
italiano e Berwald incontra Tino, un essere umano imprigionato nel
libro che Andy e Wy, due fratelli, stanno leggendo, inconsapevoli di
aver scatenato il caos in città.
In mezzo a tanta baraonda, una strega trama
nell’ombra…
Minimo due recensioni per continuare
Campagna di
Promozione Sociale - Messaggio No Profit
Sapevi che ogni volta che leggi una storia senza recensire, un autore
smette di scrivere?
Dona l'8‰ del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Salva uno scrittore dall'estinzione!
The
Agency
Arc
I
Once Upon Time in America – La folle missione di
salvataggio di Feliciano e la festa disco degli orchi (parte 2)
(GerIta & SuFin)
Omnia
mutantur, nihil interit
Tutto cambia, niente muore
(Motto dell’Agenzia)
‘’
E così, dopo aver sconfitto il cavaliere malvagio, il
principe dei ghiacci …’’
‘’ Andò a conoscere la famiglia del suo
vero amore!’’
Andy roteò gli occhi.
‘’ Wy, tu hai decisamente visto Frozen troppe
volte. ‘’
‘’ Non fare il guastafeste e continua, fratellone.
E poi, senza un po’ d’amore, che fiaba sarebbe?
‘’
Berwald
seguiva in silenzio lo strano ragazzo biondo che aveva salvato
dall’arresto (non si preoccupi sceriffo Graham, si
scongelerà tra due ore.)
Tuttavia, da quando aveva congelato lo sceriffo, gli sembrava che il
ragazzino avesse iniziato a trattarlo in maniera diversa, come
spaventato da lui.
Era diffidente.
Subito dopo aver manifestato i suoi poteri, Tino aveva borbottato
qualcosa in una strana lingua, anche se lo svedese aveva riconosciuto
alcuni suoni gutturali tipici delle popolazioni slave.
Lo sapeva perché una volta lo avevano mandato in Lettonia a
vedersela con alcune divinità di quei luoghi. Decisamente
un'esperienza da dimenticare.
Non sapeva dove stava andando, il suo compagno aveva soltanto accennato
qualche parola in un pessimo inglese, e le uniche cose che aveva capito
erano state: amuleto, perso,
ritrovare e... disco?
Aveva dei dubbi su quest'ultima, ma tant'era. Ad ogni modo se si
trattava di un amuleto allora erano nei guai.
L'esperienza gli insegnava che gli amuleti erano tra gli oggetti magici
più pericolosi. Più volte era successo che
semplici mortali, impossessandosene, erano riusciti a compiere gesti
pericolosi.
Aveva ancora gli incubi al ricordo di quando Maria de Filippi si era
impossessata della Gemma dell'Ipnosi. Ci era mancato poco che... Non ci
voleva neanche pensare! Grazie al cielo, avevano risolto tutto e
avevano cancellato la memoria di metà d'Italia. Ad ogni modo
Tino correva veloce per le vie, di tanto in tanto si fermava, come in
ascolto, per poi riprendere a correre.
Il loro viaggio non fu certo privo di ostacoli (tra cui vi erano da
ricordare un lupo che stava facendo cross-dressing e cercava la casa di
una certa Nonnina, una ragazza con una cascata di capelli biondi che
formavano un sentiero dorato per terra che osservava rapita le immagini
di una rivista per parrucchieri e, questa era bella, un gatto in un
negozio di scarpe che aveva esclamato “ Oh, era ora!
Finalmente trovo qualcosa di più comodo di quegli
ingombranti stivali” mentre mostrava l'ultimo paio di scarpe
col tacco di Zara).
Ma nulla, neanche il suo addestramento, lo aveva preparato a quanto
stava per succedere. Finalmente Tino si era fermato e stava osservando
serio un gigantesco edificio.
“ Noi arrivati” borbottò.
Berwald osservò e inarcò un
sopracciglio.
Erano di fronte ad una discoteca, molto in stile anni '80, con tanto di
logo al neon e vecchi poster ormai stinti dal tempo.
Il biondo entrò con aria decisa, e Berwald non
potè fare altro che seguirlo, leggermente scettico.
Appena entrarono furono accolti da una canzone di Robbie Wiliams
sparata a tutto volume
Hey,
ho, here she goes
Either a little too high or a little too low
Low self-esteem and vertigo
'Cause she thinks she's made of candy
Hey, ho, here she goes Either a little too loud or a little too close
Got a hurricane at the back of her throat She thinks she's made of candy
Nella sala
varie creature che sembravano fatte di pietra si divertivano, ballando
e dimenandosi.
Berwald era estremamente confuso.
Era la prima volta che gli capitava di vedere degli orchi della
scandinavia (perché questo erano quelle piccole curiose
creature) che ballavano sopra ad un pezzo pop.
Al contrario Tino più che confuso pareva estremamente
sorpreso.
Si guardò in tempo fino a che non vide una creatura ed
esclamò una parola che suonava molto come “
Mamma?”.
La musica si fermò e gli orchi si voltarono a guardarlo.
Dopo un paio di secondi la femmina al quale il ragazzo si era
rivoltò esclamò gioiosa: “È
arrivato Tino!” Subito i mostri gli furono attorno e presero
a fargli le feste.
Dietro di lui Berwald osservava confuso.
E intanto tra sé pensava "
Odino, Loki e chiunque mi stia ascoltando in questo momento su radio
Asgard... fate che non sia un orco anche lui. E che questa non sia la
sua famiglia. Non sono razzista, ma non credo di poter gestire
anche… ‘’
Un orchetto gli tiro l'orlo dei pantaloni, e con
l'espressione più seria di questo mondo gli chiese: " Tu sei
una regina dei ghiacci ?"
Lui lo fissò confuso, e l'altro continuo :" No fammi
indovinare... non hai la minima idea di che cosa sto parlando, giusto? "
Lo svedese annuì, e l'orco alzò gli occhi al
cielo :" O la tua famiglia non ne sa niente o sono idioti. Delle due
l'una."
‘’ No famiglia… ‘’
rispose mesto lui, abbassando lo sguardo.
In quel momento, a salvarlo da una crisi emo di proporzioni bibliche,
l’orchessa di prima si voltò a guardarlo e gli
chiese: " Aspetta, ti ha portato qui Tino?"
Lui annuì confuso. Il gruppo di troll sbattè un
paio di volte le palpebre prima di esultare: " Tino ha trovato un
ragazzo!"
All'istante i mostri presero a esultare, mentre qualcuno metteva in
sottofondo una nuova canzone, Toxic di
Britney Spears.
Berwald osservava sperduto la scena, prima di comprendere a fondo
quell'affermazione ed esclamare rosso come un peperone: " No, noi
non... noi non stare... noi non stare, ecco...!"
Anche Tino sembrava avere compreso, perché prese a parlare
fitto fitto con quella sua strana "famiglia".
E non serviva parlare la loro lingua, per capire che stava dicendo
"Mamma per favore, non stiamo insieme, smettetela tutti, mi state
mettendo in imbarazzo".
Poi Tino lo fissò, inclinando appena la testa, e gli
chiese:'' Tu no famiglia?''
Lui annuì, controvoglia.
'' Adottato. ''
'' Oh così si capiscono un sacco di cose -
intervenne mamma orco - Per questo non sai niente delle regine di
ghiaccio, eh? Povero ragazzo, sei decisamente sfortunato. '' Beh,
quello glielo dicevano tutti.
Una volta aveva incontrato una dea giapponese della fortuna che, dopo
avergli letto la mano, si era messa a piangere.
Non esattamente il tipo di oroscopo che ti tirava su il morale.
Certo, in Mathias aveva trovato un fratello, ma molte volte gli era
capitato di fare finta di non conoscerlo, specialmente quando il danese
vedeva un pericolo e ci si fiondava addosso brandendo la sua ascia
bipenne urlando "Per
Ad un certo punto uno dei mostri più piccoli disse: " 'Ma,
se è solo non potremmo adottarlo noi?"
Lei fece uno sbuffo: "Oh, non ce ne sarà bisogno
caro, non appena il nostro gigantesco amico avrà sposato
Tino diventerà parte della nostra famiglia. Ti aspetteremo
per il pranzo della domenica, per caso ti piace la torta di lumache,
caro?"
Lo svedese arrossì e Tino si piegò nuovamente
sull'orecchio della madre per sussurrarle qualcosa.
L'orchessa sbuffò, e disse:'' Ok, ok... prima dobbiamo
recuperare il tuo amuleto e riportare la città a come era
prima, e poi dopo si potrà parlare di matrimonio. Uff,
questi giovani d'oggi. Fanno le cose così difficili. Ai miei
tempi bastava una mela avvelenata e un bacio di vero amore e zack,
sposati. ''
Berwald sembrava incapace di formulare una frase completa, e non sapeva
se fosse per l'imbarazzo o per le assurdità di quella
giornata.
Tino prese la parola: "Dove è amuleto?"
"Oh, l’ha preso il tipo con i pantaloni brillantinati" disse
noncurante l'orchessa. "Pantaloni..."
"...brillantinati?"
"Ma sì, quello lì in mezzo alla pista"
e indicò in quel momento una figura, di spalle, con un
braccio alzato, in posa, la capigliatura anni '80 come il suo vestiario.
E quel tipo era decisamente umano. Come avesse fatto a intrufolarsi in
una festa per soli orchi, era un mistero. Ma ormai Berwald non si
stupiva più di niente (o quasi niente)
'' Lui chi è?''
L'orchessa scrollò le spalle e rispose:'' Oh non ne ho idea.
Sai come sono questi imbucati. ''
Il tipo si mise a ballare in mezzo alla pista, in mosse che era
già vecchie quando avevano inventato l'automobile.
In quel momento un scintillio attirò l'attenzione
di Berwald, e il ragazzo vide che un piccolo ciondolo, di un azzurro
splendente, pendeva dal collo di mister Brillantina, assieme alle varie
catene da tamarro. "Amuleto trovato" disse indicando con un cenno il
gioiello.
'' Congelo? '' fece, come a chiedere il permesso al mamma orca.
Lei rise e rispose:'' Perchè no, sarebbe un bell'accessorio
per la nostra festa. A proposito, mi sono dimenticata...
qual'è il tuo nome, giovanotto? Così
saprò cosa dover scrivere sugli inviti per il matrimonio.
Sai, abbiamo così tanti cugini.''
Berwald arrossì fino alle orecchie mentre Tino dava un
colpetto alla "madre" sussurrando imbarazzato il suo nome.
" Oh, andiamo, Tino. Non ti facevo così pudico, sai ragazzo
mio? Ad ogni modo caro, come ti chiami?"
"Berwald..."
"Oh, che bel nome! Difficile da scrivere, ma almeno resta
impresso. Ora dicci, qual'è il tuo lavoro? Non pretenderai
mica che metta il mio bambino nelle mani di uno spiantato vero?"
"Mamma!" esclamò Tino rosso.
" Che c'è? Mi sto solo preoccupando per il tuo futuro caro"
'' Agenzia. Agente .''
L'orchessa sgranò gli occhi, piacevolmente colpita. '' La
baracca tira ancora avanti? Non lo avrei mai detto, non con quello
scavezzacollo di Sadiq come capo. Io lo avevo detto ad Ariovisto che
era meglio scegliere uno dei suoi figli, ma quando mai lui mi ha
ascoltato? ''
'' Quanto... tempo fa?''
'' Fammici pensare... devono essere passati circa ottocento anni. O
forse un po' di più. E' così difficile capire
come passa il tempo per voi esseri umani. ''
Berwald pensò bene che un qualunque commento
sull'età dell'orchessa non gli avrebbe giovato, quindi
disse: "Come … conosce Agenzia?"
"Oh, lo sai, di tanto in tanto venivano a vedere come
stavamo. L'ultima volta che ho visto uno dei tuoi colleghi è
stato quando c'era ancora
Berwald rizzò le orecchie: "Quale libro?
‘’
"Il libro che da vita alle fiabe, naturalmente. Anche se mi ricordavo
gli altri miei figli leggermente diversi"
'’ No capisco...''
Un libro che portava nel mondo reale le fiabe? Ecco, questa era una
cosa che non aveva mai visto.
'' Allora, ti spiego meglio: due fratelli sull'orlo della
bancarotta decisero di far soldi con le storie. Ma purtroppo per loro,
erano scarsi. Andarono perciò da una strega (una certa Emma
mi pare) per chiedere il suo aiuto. La strega sai che fece?
Creò un libro in grado di imprigionare gli esseri magici e
di fargli vivere per sempre lì, facendoli fare tutto
ciò che il proprietario del libro voleva. Fu così
che i due iniziarono a dare la caccia a noi e a tutti quelli come noi.
''
"Ah"
" Certo, c'è la faccenda che siamo immortali, ma
è che non sappiamo mai dove spuntiamo la prossimo volta che
ci evocano. Questo posto è anche carino, ma una volta siamo
finiti in i posto orrendo. Mi sembra che si chiamasse Lima, in Ohio.
L'unico vantaggio è stato l'aver incontrato un gruppo di
ragazzi simpatici che cantavano in un coro. Molto bravi"
Berwald ora era decisamente confuso, ma almeno ora incominciava a
capirci qualcosa.
Qualcuno doveva aver trovato il libro e, per sbaglio o coscientemente,
stava creando quel pandemonio. Lo svedese era propenso per la prima,
andiamo: che intenti malefici potevano esserci dietro ad una ragazza
che colpisce principi con cuscini o lupo a cui piace vestirsi da donna?
Però aspetta... cosa era successo ai due fratelli? Se il
libro non era più loro...
'' So a cosa stai pensando ragazzo mio - disse l'orchessa -
La tua faccia è un libro aperto. Cosa è successo
ai due fratelli se il libro passa da proprietario a proprietario?
Beh... Volevano sempre più soldi, non gli bastavano mai. Ma
Emma , che non aveva ottenuto niente in pagamento per i suoi servigi,
aveva messo una piccola sorpresa nel libro: appena tutte le storie
avessero preso vita, i proprietari del volume sarebbero stati
risucchiati nel libro insieme a tutte le creature che avevano
imprigionato, e le loro anime sarebbero appartenute per sempre alla
strega. ''
Berwald sentì un brivido scendergli lungo la schiena.
Era terribile, questo significava che chiunque stava usando il libro in
quel momento rischiava di...
Okay, quella era appena diventata una missione di classe Omega: salvare
dei civili e impedire che qualcuno finisse ucciso per sbaglio da un
personaggio delle fiabe. Perché in fondo in ogni favola
c'è un cattivo. Tipo come il drago che aveva rapito Ludwig.
L'orchessa sorrise di nuovo: " Tranquillo, un modo per
salvare i lettori c'è?" "Davvero?"
"Esattamente, ed è di fronte ai tuoi occhi" ed
indicò Tino, che li osservava confuso. Non era riuscito a
seguire lo scambio di battute tra i due.
Berwald aggrottò le sopracciglia: come avrebbe potuto un
ragazzino di neanche sessanta chili, per quanto dolce e carino, fare
una roba del genere.
" Non sottovalutare Tino - disse l’orchessa - Lui
è più di quello che sembra, non è un
personaggio delle fiabe. Lui è l'elemento che è
sfuggito alla strega: si tratta di un umano intrappolato per errore nel
libro. Non è una creatura magica come me e te, ergo lui non
è sottoposto alle stesse regole che Emma ha imposto. Se per
esempio tu provassi a distruggere il libro, quest’ultimo per
difendersi ti risucchierebbe. Mentre non con Tino. Con lui fece un
errore. Errore che… ‘’
Il diretto interessato le tirò una manica e
sussurrò qualcosa all’orecchio.
‘’ Sì tesoro, mi sto dilungando troppo.
Hai bisogno del tuo amuleto. ‘’
‘’ Amuleto ha poteri? ‘’ chiese
lo svedese.
‘’ Certo che no! E’ un ricordo di sua
sorella Karen. Anche questa è una lunga storia e
probabilmente non c’è il tempo materiale per
raccontartela. E davvero, ci sono tantissime cose che vorrei chiederti.
Tipo se hai qualche moglie in più. Non so se è
ancora una cosa comune la poligamia tra i reali. ‘’
‘’ Ehm… io non nobile.
‘’
‘’ Certo che lo sei! Sei una regina… pardon…
re dei ghiacci! Mhm… ecco un’altra cosa da
aggiungere alle cose da dirti. Mhm… o vabbe, ci
penserà Tino alla fine di tutta questa baraonda. E non fare
quella faccia, vedrete che riuscirete a capirvi benissimo. Ora, se non
ti dispiace… vorresti recuperare l’amuleto? Ci
faresti davvero un grosso favore. ‘’
E tutto quello che poté fare lo svedese fu obbedire a Mamma
Orchessa. Cielo, meno male che doveva essere una missione Alpha.
*
‘’
Wy, non credi che ci siamo dimenticati qualcuno? ‘’
‘’ Chi?’’
‘’ L’eroe… quello che deve
salvare la ragazza dal drago. Quello finito sul tendone di un
ristorante italiano e che ora probabilmente si starà
sbafando tutto. ‘’
‘’ Oh… beh… lui ha appena
finito di mangiare un piatto di pasta, quando si accorge di qualcosa di
strano nel suo riflesso… è il suo gemello
malvagio! ‘’
‘’ Ora sono sicura che hai visto troppi episodi di
The Vampire Diaries ‘’
‘’ Uff ma che ne puoi sapere? Damon ed Elena sono
totalmente OTP.’’
‘’ Spesso e volentieri non capisco una parola di
quello che dici. ‘’
‘’ Questo perché sei vecchio.
Comunque… il suo gemello cattivo lo avvisa: se non
salverà lui la ragazza, lo ucciderà. O qualcosa
del genere. Insomma, facciamolo spaventare un po’ a questo
eroe. ‘’
‘’
Ve… basta! Non ce la faccio più a mangiare!
‘’
L’Apocalisse era vicina. Non poteva essere altrimenti: mai
nella sua vita Feliciano era stato stanco di dover mangiare un piatto
di pasta. Era il segno dell’arrivo della fine del mondo!
In realtà, non c’era nessuna Apocalisse imminente
(almeno nessuna in programma per quel fine settimana). Semplicemente,
persino uno come l’italiano si sarebbe arresto dopo quattro
piatti di amatriciana, due di spaghetti col pesto e due di spaghetti
alla puttanesca.
Aveva ancora dei limiti, dopotutto.
Dopo l’atterraggio di fortuna su quel tendone del ristorante,
voleva andare a cercare Mon…ehm Ludwig (cavolo, si
confondeva ancora!) mica mettersi a mangiare! Ok, un po’ di
fame gli era venuta, e quando aveva visto quel piatto di amatriciana si
era fatto tentare.
Solo, non si era aspettato che per magia ne apparissero altri! E
soprattutto non immaginava che lui poi non potesse più
smettere di mangiare. Era come in una vecchia leggenda che suo nonno
raccontava a lui e al fratellone quand’erano più
piccoli.
La leggenda di… Ettore? No… Elio?
Neppure… Ah sì… Erisittone!
Uhm… non era una storia tanto gradevole da raccontare a dei
bambini, ma tanto il nonno aveva gusti strani.
‘’ Non ci posso credere che ‘sto
deficiente sia la personalità principale. In paradiso si
devono essere fatti di trip pesanti! ‘’
Feliciano, al suo di quella voce, si guardò
intorno, la fame insaziabile finalmente cessata.
‘’ Ma chi…’’
‘’ Deficiente, alla tua sinistra.
‘’
L’italiano si girò e per poco non gli
venne un attacco di cuore. Riflesso nel vetro non c’era lui.
C’era Luciano.
‘’ Da quando sono diventato così brutto,
ve… ‘’
‘’ E’ sarcasmo questo? Davvero?
E dovrei ridere? ‘’
‘’ Ve sono serio. Sono così
brutto? ‘’
Luciano si passò una mano in faccia, mormorando un deficiente.
Poi disse:’’ Senti bello, tu non
piaci a me e io non piaccio a te. Questo è appurato.
‘’
‘’ Ma se tu sei me…
ve… che ci fai lì ? ‘’
Insomma, avevano fatto tanti casini per far tornare il suo doppio e per
riassorbirlo, ed ora era di nuovo lì a rompere?
‘’ Bella domanda. A quanto pare il tizio
che sta incasinando questa città mi ha permesso di
manifestarmi così. In maniera molto inquietante, tra
l’altro. Uff, che mancanza di originalità. Io ho
un mio stile, eh. Ma questo idiota probabilmente non sa una mazza.
Tipico. ‘’
‘’ Non capisco…
‘’
‘’ Raccontami una cosa che non so,
bello.’’
‘’ Sei reale, ve? ‘’
‘’ Al momento, è difficile
dirlo. Tutte queste diavolerie magiche non le capisco. Però,
so una cosa. ‘’
‘’ Ve… cosa?
‘’
Luciano ghignò e ribattè:’’
Se non recuperi la principessa, diventerò la
personalità dominante. Che figata. ‘’
Feliciano rimase in silenzio per un po’. Poi
chiese:’’ Ve quale principessa?
‘’
L’altro scrollò le spalle e rispose:
‘’ Non
ne ho idea bello. A
dirla tutta non sono sicuro neppure io di sapere da dove diavolo
l’ho presa ‘sta frase. Mi sa che chi comanda la
baracca qui si sta divertendo un mondo a far dire cavolate a tutti i
suoi burattini. Ma sai, a me non importa. Tanto sono sicuro che
fallirai a prescindere. Così, rimango qui a godermi lo
spettacolo. Ci sono dei pop corn qui? ‘’
L’italiano smise di ascoltarlo. In effetti, quello
era un bel problema. Non gli andava di dover avere di nuovo Luciano a
piede libero e nel suo corpo!
Ma lui doveva salvare Ludwig, non aveva tempo per salvare
una… Oh…
La principessa era Ludwig.
Cioè, Monika. Ecco perché si era trasformato
all’improvviso, e non riusciva più a ritornare al
suo vero aspetto.
Luciano intanto si accigliò.
‘’ Vuoi vedere che ti ho dato per sbaglio
un po’ di cervello, mentecatto? Hai l’aria un
po’ troppo intelligente, attenzione che sfiori
l’Ooc. ‘’
‘’ Ve… il ché?
‘’
‘’ Lascia perdere, idiota.
‘’
Un problema era risolto. Intanto, rimaneva la questione
principale: come recuperare il suo amico?
Non sapeva neppure dove quel drago spaventoso lo avesse portato!
In quel momento, forse per gentile concessione di chi aveva scatenato
il caos in città , vide un bambino trascinare con una mano
un paio di stivali extra large.
Il problema era che quel bambino era alto tre mele o poco
più, e stava facendo veramente una gran fatica a portare
appresso quei cosi.
‘’ Ma possibile che in questa maledetta
città non ci sia neppure un calzolaio? Andiamo, sono ore che
sto girando e niente! Devono darmi degli stivali delle sette leghe
della mia misura, questi sono troppo grandi per me!
‘’
Stivali delle sette leghe? Non erano in grado di far compiere al
possessore sette leghe con un solo passo?
E quel bambino… vuoi vedere che era…
‘’ POLLICINO! ‘’
esclamò entusiasta Feliciano, alzandosi dal tavolo e
lasciando da solo Luciano. Una cameriera passò di
lì a ritirare i piatti, e guardò verso il
doppelgänger.
‘’ Ehi bellezza, io non posso pagare per
quello lì. Non esisto neppure in questo
momento.’’
Intanto, Feliciano si spupazzava Pollicino come un cucciolo
di cane.
‘’ Sei reale! ‘’
‘’ E tu sei uno scemo! Lasciami subito!
‘’ protestò l’esserino,
venendo però prontamente ignorato dall’italiano.
‘’ Ma sei così carino!
‘’
‘’ Non sono carino! ‘’
‘’ Oh, mi ricordi il mio fratellone…
‘’
‘’ Non mi frega niente se ti ricordo tuo fratello o
tuo zio, io devo andare a cambiare questi stivali!
‘’
‘’ Ve… devi proprio?
‘’
‘’ Sì! A meno che non trovi un tonto che
se li piglia. ‘’
Stivali delle sette leghe = maggior possibilità di trovare
Ludwig. E se trovava Lud, Luciano non tornava. Gli venne
un’idea.
‘’ Li vorrei prendere io! In prestito
però! Non ho soldi con me,
ve…’’
‘’ Mi prendi in giro, amico? Molla la grana
e… ‘’
‘’ Ucci ucci – tuonò una voce
lontana, di qualcuno veramente incavolato a bestia – Sento
odor di ladrucci. Pollicino ridammi i miei stivali
!’’
Pollicino impallidì di botto, e a Feliciano
disse:’’ Sai una cosa, bello? Tieniteli tu. Non
voglio neppure sapere perché ti servono. Io intanto me la
squaglio! ‘’
Mollati gli stivali tra le braccia del ragazzo, scappò con
la coda tra le gambe, alla velocità della luce.
Ora l’orco era un problema di quel fesso!
Feliciano, ignaro delle ragioni che avevano spinto Pollicino a dargli
gli stivali, si tolse le scarpe tutto contento e si mise gli stivali.
Si alzò, un po’ traballante.
‘’ Ve… è una cosa fantastica!
Solo… ora dove vado? ‘’
Intanto, dall’altra parte della
città…
Amuleto
recuperato e restituito al legittimo proprietario.
Dopo molte moine e inviti a restare, erano anche riusciti ad andare via
dalla festa degli orchi e la madre di Tino gli aveva stampato un bacio
sulla fronte augurandomi buona fortuna, felicità e figli
maschi.
Mhm...ok l'ultima parte non era attinente alla loro missione,ma era
servito a far arrossire i due biondi fino alla punta dei capelli.
Ora, pensando a cosa serie, dovevano rintracciare il libro che aveva
provocato tutta quella baraonda e i suoi nuovi proprietari, ed impedire
che quei poveri disgraziati entrassero a far parte della collezione di
anime di Emma. Però, ora che lo svedese ci pensava su, gli
sembrava di aver già sentito quel nome. Forse era una delle
streghe sorvegliare speciali dell'Agenzia.
O uno degli Agenti ad honorem richiesti sul campo quando le cose erano
particolarmente difficili e Sadiq pur di fare il suo dovere e
proteggere il confine tra i due mondi avrebbe anche usato il Diavolo in
persona. Cosa che era successa quando Morgan in Italia aveva avuto la
malaugurata idea di entrare nel mondo della musica e incidere il suo
primo disco. Brutto periodo, bruttissimo.
Ma ancora, non gli sembrava la risposta giusta. Conosceva, almeno di
nome, quella strega. All'Agenzia ne aveva sentito parlare spesso ma
no...
Oh... Romano Vargas.... ecco
chi aveva avuto a che fare con lei. Non solo la sua ex lo aveva
maledetto facendolo diventare un lupo mannaro, ma ecco che veniva fuori
che era anche una psicopatica mangia anime.
Ora Berwlad non si lamenterà più della
sua vita amorosa inesistente.
"Tutto bene Ber?" domandò in quel momento Tino. Il giovane
lo guardò sovrappensiero, prima di sospirare: "Stavo solo...
pensando"
"Alla faccenda delle anime? Non ti preoccupare arriveremo in tempo per
salvarli. Ce la faremo, vedrai"
"Speriamo… "
Berwald si bloccò all'istante non appena si rese conto di
che cosa stava succedendo: stava avendo una conversazione sensata con
Tino, e la stava avendo in inglese!
" Ehi, cos’hai? Tutto bene? " gli
domandò il ragazzo preoccupato, in un’inglese
impeccabile.
" Tu come...? Tu- tu come...? "
Tino aggrottò le sopracciglia, prima di capire e
sorridergli: " Come faccio a farmi capire da te? Merito dell'amuleto:
mi permette di parlare qualunque lingua e farmi capire da chiunque. "
‘’ Ma tua madre…’’
" Oh sì, lei ha detto che non ha poteri. Nell'ottica degli
orchi, è così. Loro sono abituati a un tipo
diverso di magia. Più come la tua, ecco. Questo è
solo un efficiente traduttore, non fa altro. Mia sorella me lo diede
quando seppe che sarei andato per un anno in Russia. "
‘’ Quanto tempo fa?’’
‘’ Che anno è
questo?’’
‘’ 2016. ‘’
‘’ Mhm… io sono stato risucchiato dal
libro nel 1433. ‘’
Berwald lo osservò incredulo. Quel ragazzo di certo non gli
sembrava un vecchietto. " E perché...?"
"Sono andato in Russia? Lavoro, ero in cerca di lavoro. Ed ero sulla
buona strada, però.... ‘’
S’interruppe, la mente lontana, proiettata in
un’altra epoca.
" Tino...?"
" Scusa, mi capita ogni tanto di perdermi nei ricordi. Ad
ogni modo, dobbiamo sbrigarci a trovare il libro e a salvare i lettori!
Hai qualche idea? ‘’
'' No... '' ammise controvoglia lo svedese, abbassando lo sguardo.
In quel momento, passò davanti a loro una vecchietta con uno
specchio in mano e una mela rossa nell'altra, che borbottava frasi
incoerenti e che per poco non veniva investita da una... zucca?
Da una vera e propria zucca gigante trainata da due topolini. In quel
momento, Tino ebbe un'idea.
'' Mi scusi bella signora, ci potrebbe prestare il suo
specchio? E' una cosa di pochi minuti. ''
Lo sguardo della vecchietta si illuminò, e senza troppe
proteste gli diede il suo specchio.
'' Giovanotto, mi avevi già conquistato a bella
signora. Vorresti anche la mela? ''
'' Ehm... no grazie, sarà per un'altra volta.''
Tino prese lo specchio sotto lo sguardo confuso dell'altro: " Ehm,
cosa...?"
" Essere intrappolato in un libro per sei secolo ti da il tempo di
imparare qualcosa sui suoi abitanti, ora guarda e impara - si
schiarì la gola e disse con voce carica di enfasi - Specchio
specchio delle mie brame dove si trova, ehm, il libro più...
pericoloso del reame?"
Si materializzò un viso nello specchio che lo
guardò per un attimo, prima di storcere le labbra: "Davvero?
È questa la rima migliore che riesci a tirare fuori? Il
libro più pericoloso del reame?"
" Oh, taci e rispondo tu. ‘’
'' Lo faccio solo perchè mi stai simpatico, ragazzo. ''
Il viso nello specchio scomparve, e al suo posto compare un ospedale.
'' E' un lazzaretto? Ce ne sono ancora nella vostra epoca? ''
'' No... ospedale. Curano. ''
'' Oh... sembra una bella cosa. Ai miei tempi il massimo che
potevi ottenere era una benedizione dal prete e una preghiera.
Comunque... puoi essere un po' più preciso, specchio delle
mie brame? Chi ha il libro? ''
'' Uff, ma non ti accontenti mai tu? ‘'
" Sappi che non mi ci vuole molto a procurarmi una bella pietra aguzza
e pesante" "Va bene, va bene, bastava dire. Caspita, che tipo
violento..."
L'immagine di dissolse per poi mostrare il numero di un piano e di un
corridoio, la visione scorse per poi fermarsi di fronte ad una porta.
L'immagine entrò e mostrò due giovani che
litigavano. Tino riuscì anche a sentire lo stralcio di una
parte della conversazione tra i due.
"Oh, andiamo! Ho appena fornito ai due una guida, che altro
dovrei fare?" si stava
lamentando il castano.
" Uffa, non capisci proprio nulla, sei un vero testone. Se non
altro manca poco. Ti ricordi vero che hai promesso di lasciar
raccontare a me l'ultima storia?"
"Certo, e me lo ricorderei anche senza che tu
continuassi a ripetermelo ogni cinque minuti. Ma non hai nemmeno un
minimo i fiducia in me?"
"Devo essere sincera: no. O almeno non ne ho
più da quando hai provato a cavalcare quell'emù e
per poco non ti hanno arrestato"
" Ero ubriaco..."
E queste furono le ultime parole che Tino
sentì prima che l'immagine cominciasse a dissolversi per poi
scomparire.
'' Ok... mia sorella non mi ha mai comandato così a
bacchetta - commentò Tino - le donne in questo secolo sono
piuttosto... brusche. ''
Lo svedese a quell'affermazione roteò gli occhi. Per fortuna
il suo nuovo amico non conosceva Elizabeta, altrimenti sarebbe rimasto
traumatizzato a vita.
'' La bambina...''
'' Già, se sarà lei a raccontare
l'ultima storia, il libro si nutrirà della sua anima. E'
più giovane e fresca di quella del fratello. Anche se
probabilmente... ''
'' Cosa? ''
'' Potrebbe risucchiare tutte le persone presenti nella
stanza. Bambina, fratello... noi, se non arriviamo in tempo. ''
'' E le anime? ''
'' Probabilmente entreranno a far parte della collezione di
Emma. ''
'' Ancora? ''
'' Non lo sai? Quella strega è potente proprio
perchè ruba l'energia vitale dagli altri. '' '’ E
li maledice '' commentò lo svedese, ricordando Romano Vargas.
'' Non spesso. Diciamo che per lei le maledizioni sono come... omaggi.
Se vede del potenziale in una persona, lei lo fa... esplodere.
Letteralmente, a volte. Le regine delle nevi sono nate proprio
perchè ad Emma stava simpatica una contadinotta che le aveva
riparato la scopa e insegnato a fare i waffle. ''
"Ah " questa era da segnare a Matthias per il suo manuale sua
sopravvivenza ai fenomeni paranormali: nel caso in cui incontri una
strega insegnale a cucinare qualcosa e otterrai un regalino come
premio. Non sempre piacevole.
"A proposito..." borbottò lo svedese.
" Sì?"
"Chi sono … regine di ghiaccio?
‘’
‘’ Non lo sai davvero? ‘’
Alla sua risposta affermativa, Tino sospirò.
‘’ E’ una cosa molto…
complicata. Le regine delle nevi sono creature magiche specializzate
nel controllo di ghiacci e affini. Tu sei una di loro. Ok, mi correggo.
Sei un re dei ghiacci. Sei… raro. Il primo che abbia mai
visto. E sarò anche stato prigioniero di quel libro per un
bel po’, ma sono sicuro che non ci sono mai stati re dei
ghiacci. Almeno, prima di te. ‘’
‘’ E’… ereditario?
‘’
‘’ Beh, mettiamola così… la
contadina che aiutò Emma aveva tre sorelle. Emma donò a
tutte e quattro la facoltà di controllare neve, ghiaccio e
affini. Poi, queste sorelle si sposarono ed ebbero delle famiglie.
Probabilmente tu discendi da una di loro. Se però sei un
discendente di Elsa sai che imbarazzo? ‘’
Lo svedese inarcò un sopracciglio.
‘’ Elsa chi? ‘’
‘’ Uhm… - Tino ora sembrava imbarazzato
– Non ti ho raccontato tutta la storia di come sono finito
nel libro. Ecco… sai perché tornai dalla Russia?
Perché avevo saputo che mia sorella era stata scelta come
apprendista della regina Elsa. Ora, non è che non credessi
che fosse abile o meno. Ma giravano voci piuttosto
insistenti… sai… nei piccoli villaggi si parla
molto. ‘’
‘’ Era lesbica? ’’
‘’ Pure, ma non era quello che mi preoccupava. Mi
preoccupava che di apprendiste ne aveva altre venti! E nessuno le aveva
più viste! E a me non andava affatto che mia sorella fosse
una delle tante! Ok, potete stare insieme! Ma poi sposatevi!
‘’
‘’ E dopo? ‘’
‘’ Tornai a casa, e riuscii a incontrare Ada. Stava
andando al mercato per compare degli ingredienti per una pozione che
serviva alla regina. Non le ho mai chiesto per cosa servisse.
‘’
Il finlandese si grattò la testa, e sospirò.
‘’ Ora che ci penso, tutti i nostri
litigi… sono stati
delle sciocchezze. Eravamo entrambi troppo testardi, troppo…
non lo so, sai? Forse, l’orgoglio ci ha portato via solo
tanto tempo. Forse, avrei dovuto essere felice per lei. Ma ero
preoccupato, era l’unica persona che mi era rimasta. Era la
mia sorellina, e io… semplicemente troppo protettivo.
‘’
‘’ E nel libro? ‘’
‘’ I due fratelli di cui ti ha parlato mia
madre… volevano Ada. Stando a loro, era perfetta per una
storia. Piccola fiammiferaia
magica volevano chiamarla.
Bah, storia assurda. Non poteva piacere a nessuno! Fatto sta, ci
sorpresero mentre litigavamo. Ci fu una colluttazione, e uno dei due,
il più scemo, mi scambiò per Ada e mi
imprigionò nel libro. ‘’
‘’ Mi dispiace… ‘’
‘’ Oh non preoccuparti! Mica è colpa tua
se sono fuori dal tempo. Sono felice che Ada si sia salvata.
Solo… avrei tanto voluto sapere se
l’interesse di Elsa per mia sorella era sincero o meno. Credo
che sia il mio unico rimpianto. Purtroppo, non potrò
chiederglielo. Le regine delle nevi sono mortali. ‘’
Questo, era un po’ un sollievo per lo svedese.
L’immortalità lui non la voleva. Doveva essere
tremenda. Vedere tutti quelli che amavi morire…
Tino era solo… come lui…
Gli mise una mano sulla spalla, con fare protettivo. E voleva
dirgli che non doveva sopportare tanta solitudine da solo.
Peccato che ci pensò lo specchio magico a rovinare il bel
momento.
‘’ Argh… voi due trovatevi una camera e
figliate. Anche perché non sopporto le storie
strappalacrime. Io vi servo ancora oppure mi lasciate tornare da quella
rincoglionita della mia padrona? ‘’
‘’ Ci servi – intervenne Berwald, con un
lieve rossore sulle guance – Portaci dai ragazzi.
‘’
‘’ Specifica amico, potrei pure portarvi dagli One
Direction. ‘’
‘’ Portaci… dai lettori… del
libro. ‘’
‘’ Quale libro? Perché in questo momento
una ragazza sta leggendo Harry
Potter, e sta sclerando sulla Drarry. Un’altra sta
leggendo Cinquanta sfumature di grigio… santa
polenta, che gusti barbari hanno le nuove generazioni! E
poi… ‘’
‘’ Portaci da chi sta causando questo putiferio
leggendo il libro delle fiabe! ‘’
l’interruppe Tino.
‘’ Ok, ok. Seguite per bene le mie indicazioni, e
ce la farete in trenta minuti. Anche meno, se non vi fermerete a
mangiare al chiostro lì vicino. Ma tanto, lo so
già che lo farete. Il ragazzino qui sono secoli che non
mangia qualcosa di decente. ‘’
Tino stava per protestare, ma il suo stomaco scelse proprio quel
momento per farsi sentire.
Il finlandese arrossì imbarazzato.
‘’ In effetti… forse un po’ di
fame ce l’ho. ‘’
‘’ Aspetta… offro io. Ho…
soldi. ‘’
Lo sguardo del ragazzo si illuminò, e Berwald
sentì il cuore fermarsi per un momento, per poi prendere
velocemente la rincorsa. Dio,
era cotto.
‘’ Ehi, non abbiamo tutta la giornata! Godetevi il
vostro primo appuntamento e poi filate a salvare la
città!’’
Lo svedese roteò gli occhi. Ma non c’era nessun
modo per spegnere quel benedetto specchio?
Intanto,
tetto Ospedale San Peter…
Ludwig ,
quando tutta quella storia sarebbe finita e sarebbe tornato
all'Agenzia, nel suo rapporto per Sadiq trascurerà di
inserire certi dettagli.
Tipo essere trattato come una principessa da un drago (
pardon, dragonessa , la signora era suscettibile) rapito e trattenuto
sul tetto di un ospedale.
Non certo il momento più brillante della sua carriera di
agente.
La cosa più irritante era il non riuscire a
ritornare uomo. Andiamo, aveva passato anni ad addentrarsi coi suoi
poteri ( con molte perse in giro da parte del fratello ) e ora si
ritrovavano incapace di controllarli.
‘’ Tu non sei Aurora, eh?’’
‘’ No! ’’
‘’ Ti hanno mai detto che le somigli?
‘’
" Oggi ho perso il conto "
" Oh non fare quella faccia ragazzina. Almeno mai nessuno ti ha detto
che somigli a Marilyn Manson ! "
" Ma dato che io non sono Aurora, non potrebbe lasciarmi andare ?"
" Vorrei... ma purtroppo non posso . "
"Come? Perché?"
"Andiamo cara, cerca di capire, tu... le assomigli troppo per
lasciarti andare. È una questione d'orgoglio personale. E
poi lo dice il contratto"
"Contratto? Quale contratto?"
La dragonessa sospirò: "Contratto dei personaggi delle
favole, paragrafo 4, comma 7: una principessa non può essere
salvata se non dal suo principe. Se non lo rispetto c'è il
rischio che abbia dei guai con l'Ente Associato Personaggi delle Fiabe"
"Vuoi dirmi che vi fate chiamare EAPF?"
"Lascia stare, l'ha inventato Tremotino, e immagino tu sappia
come è quello lì coi nomi"
'' Tremotino... vi siete fidati di Tremotino per la vostra
associazione? ''
'' Sì lo so... pessima idea. Se anche tu che non sei
dell'ambiente lo sai, vuol dire che la fama di Tremotino ha superato i
confini della nostra prigione. ''
'' Io dire anche... un momento... prigione?''
La dragonessa la fissò con quei suoi occhi rossi sanguigni
così diversi dagli occhi di suo fratello Gilbert.
'' Ah giusto, tu non lo sai... ''
'' Sapere cosa?! '' sbottò Ludwig, che giurò a
sè stesso di strozzare Sadiq al loro prossimo incontro. Come
gli era saltato in mente di farli andare in missione senza neppure una
minima preparazione a ciò che li attendeva?
" Ti do la versione corta della storia: due fratelli volevano diventare
ricchi e hanno chiesto aiuto ad una strega che ha donato loro un libro
in grado di imprigionare le creature fantastiche in esso e renderle i
personaggi delle favole, sotto il controllo del lettore. E
così: io me ne stavo semplicemente per i fatti miei e poi,
puff, mi ritrovo a dover passare il resto dell'eternità con
quella piaga di Aurora. Non te lo raccomando, ragazza mia"
"Ragazzo"
"Come?"
"Sono un... lasciamo stare. Ad ogni modo, come si fa a farvi tornare
nel libro?"
"Oh, dovrai solo aspettare che finiscano le storie e ce ne andremo.
Esattamente come i lettori"
"Cosa?!"
La strega si esibì nel suo miglior sorriso
diabolico: "Non appena finirà l'ultima storia le anime dei
lettori verranno imprigionate nel libro e la strega se ne
impossesserà. Ho sempre trovato Emma un'esagerata, ma devo
dire che questa sua idea è stata un vero e proprio tocco di
classe.’’
Emma? Perchè quel nome non gli era nuovo? Scosse con
violenza la testa. Non era il momento di perdere tempo. Doveva sfuggire
alle grinfie del drago, trovare i lettori e distruggere il libro.
Facile a dirsi, ma a farsi... Proprio in quel momento, le parve di
sentire una voce urlare:'' Ve... FATE LARGO! DOVE SONO I FRENI?!!!!!''
Si guardò confuso attorno, avendo riconosciuto la voce di
Feliciano e volendo capire da
dove provenisse.
Ad un certo punto vide una figurina che balzava sui tetti.
Aguzzò la vista e notò dei capelli castani e un
riccio molto familiare.
" Felic...?"
BUM
Ludwig non aveva neanche finito la frase che l'italiano era finito
addosso alla dragonessa, in pieno muso, e l'aveva messa KO.
In quel momento il suo "eroico" salvatore era steso sul corpo squamoso
della strega mentre mormorava: "Ohi ohi, quante stelline"
'' Feliciano? ''
'' Ve... Lud! Stai bene? ''
'' Io sì, ma tu? ''
L'italiano non aveva fatto il migliore degli atterraggi, dopotutto.
Atterrare su un drago non era un'esperienza piacevole. Lui ne sapeva
qualcosa, dato che non aveva una bella esperienza coi draghi cinesi.
Rabbrividì. Meglio non incontrarli più,
probabilmente vorranno ancora la sua testa.
'' Ve... niente di rotto. Luciano mi ha detto che dovevo
salvare la principessa ed io...''
'' Un momento... principessa? E poi... Luciano? Lo hai
evocato? ''
'' Ve... no! Mi ha parlato attraverso uno specchio. Mi ha detto che
tutti gli abitanti della città sono manovrati da chi ha
provocato questo putiferio. ''
'' Già, a proposito di questo... ''
" COME HAI OSATO TU, MISERO RAGAZZINO MORTALE CHE ODORA DI PASTA E
PASSATA DI POMODORO, SPATASCIARTI SULLA TESTA DI MALEFICA,
Apparentemente Feliciano aveva solo stordito il drago, in quanto ora
questo si ergeva alle loro spalle, più furioso e
intenzionato che mai a ridurli in cenere. Feliciano e Monika
osservavano pallidi la strega.
" Ve, posso suggerire una ritirata strategica, capitano? "
pigolò terrorizzato Feliciano.
Il tedesco annuì.
Era coraggioso e aveva il senso del dovere, ma di certo non era
stupida, e affrontare disarmati un drago era quanto di più
stupido si poteva fare.
E Gilbert lo aveva fatto, rischiando di finire ucciso.
I due scapparono e fecero appena in tempo a chiudersi la porta del
tetto alle spalle, mentre la fiamma del drago inceneriva qualunque cosa
sul suo cammino. I ragazzi presero a fare di corsa le rampe di scale,
mentre sentivano da fuori il rumore del drago che distruggeva ogni cosa.
'' Pericolo scampato? '' chiese Feliciano, col fiatone.
'' Vista la sua stazza, la vedo difficile che riesca a venire fin qui.
Però, non voglio tentare troppo la sorte. Scendiamo! ''
Stavano per farlo, quando all'improvviso sotto i loro piedi
si aprì una voragine che li risucchiò. '' EH NO,
ANCHE ALICE IN WONDERLAND NO!'' protestò Ludwig, ma le loro
urla si fecero impercettibili e la voragine si richiuse.
All'esterno, Malefica non si era arresta, ed era pronta, con le sue
fattezze umane, a seguire i due fuggiaschi.
'' Mia cara, non perdere tempo. Mi sono già occupata io di
loro. ''
La strega si fermò.
'' Cos... Emma? Cosa ci fai tu qui?! ''
Dietro di lei, seduta su di una scopa con gambe accavallate, se ne
stava una giovane di meno di vent'anni. I corti capelli
castano chiari erano tirati indietro da una fascetta, gli occhi verdi
scintillavano di una malizia e un divertimento incredibile.
Se non fosse stato per il fatto che era sospesa a mezz'aria la si
sarebbe potuta scambiare per una qualunque adolescente che ciondolava
con gli amici in un qualunque centro commerciale, solo i canini
leggermente lunghi e l'espressione simile a quella di un gatto che
gioca con la preda prima di darle il colpo di grazia facevano capire
quanto fosse pericolosa.
La giovane si mise comoda e finse di riflettere sulla domanda prima di
sorriderle: "Sai com'è, quando il libro viene tirato fuori
io ne vengo attratta automaticamente. Mi piace vedere lo scompiglio che
create voi, prigionieri delle favole, e ancora di più mi
piace il sapore delle anime fresche. Inoltre non potevo perdere
l'occasione di prendere un po' in giro una strega di serie B come te"
Malefica non potè resistere, e le lanciò una
sfera di fuoco verde che, tuttavia, venne prontamente annullata senza
neppure sfiorare Emma.
La belga sbadigliò annoiata, e disse:'' Sempre i vecchi
trucchi, eh? Non impari mai niente di nuovo? Pensavo che tanti secoli
con Aurora ti avessero dato la possibilità di... ampliare le
tue conoscenze. ''
'' Vaffanculo, stronza. Dov'è finita la
solidarietà tra colleghe? Non potevi far finire che so...
Crudelia nel libro, invece di me?''
'' Dolcezza, mica sono stata io a rinchiuderti. E poi, ti
facevo più furba. Quei due erano idioti senza poteri.
Possibile che ti sia fatta fregare da loro? ''
" Mi hanno teso una trappola, e non fare qull'espressione compiaciuta!
- ruggì vedendo l'altra esibirsi in un sorrisetto irritante
- So bene che tu li hai aiutati, dando tra l'altro anche il mio nome
come strega da intrappolare!"
Emma si portò una mano al petto, esibendosi in un'aria
profondamente ferita: "Come puoi pensare che io abbia fatto una cosa
del genere? Mi ritieni davvero così senza cuore da far
imprigionare la mia maestra in un libro così da poter
prendere il suo posto e scalare man mano i vertici fino a diventare la
numero uno?"
"Quindi neghi di averlo fatto!?"
"No - la ragazza saltò per terra con grazia
felina, sempre sorridendo - E sai che ti dico: lo rifarei. In fondo,
è stato il mio modo per ringraziarti di tutti quegli anni di
apprendistato d'inferno"
Malefica ruggì, mentre un muro di fiamme si apriva alle sue
spalle per andare contro Emma.
La ragazza sorrise e all'istante una tigre di fuoco viola, grande
quanto una casa, si materializzò per intercettare l'attacco
e salvare la sua padrona.
" Sei noiosa, Malefica. Un vero catorcio. E per questo devi
essere rottamata per far spazio alle nuove generazioni"
"Nuova generazione? Tu? Ah! Ma se si vede lontano un miglio
che sei vecchia e decrepita, e che ti fai le iniezioni di botox e anime
per toglierti le rughe! "
'' Come sei rumorosa. Sto pensando quasi quasi di toglierti la voce.
Così Aurora ti delizierà con la sua. ''
'' Tu non oserai... ''
'' Oh, oserò eccome. Oppure, potrei trasformarti in un
coniglio. Saresti decisamente più minacciosa che da drago. ''
'' Attenta, sono ancora la tua maestra. ''
'' Sai come dicono i magonò? Che l'allieva ha
superato la maestra. E sai, sono decisamente più stronza e
gnocca di te. ''
'' Sul gnocca avrei da ridire. ''
'' Parli tu che hai la pelle verde. ''
'' Non è il mio colore naturale! E' solo la maschera di
bellezza che si è seccata! ''
'' Certo, certo... comunque, parlare con te è
stato bello. Ma io ho dei progetti e non ho tempo da perdere.''
'' Le anime dei lettori possono aspettare! Hai un debito con me! ''
Emma inclinò appena la testa, e chiese:'' Chi ha detto che
''mangiare'' sia l'unica cosa che voglia fare? Sei davvero
così ingenua? ''
Malefica rimase senza parole, mentre un sorriso di trionfo andava a
formarsi sul volto di Emma.
" Di che stai parlando?"
"Immagino che tu sia stata troppo occupata dai tuoi
dragheschi problemi per capire davvero cosa sta succedendo in questa
città vero? Quei ragazzi che inseguivi sul tetto sono molto
più preziosi di quanto tu possa immaginare, sono tasselli
che serviranno a completare il mio piano e diventare finalmente
"Regina? Tu? Ma non farmi ridere! ‘’
'' Oh, tu non sai quanto sono seria. Quel ragazzino mi sarà
utile per... testare suo fratello Romano. Sai che non concedo
doni al primo che passa. Ma in lui, ho visto molto potenziale...
oscuro. Potrebbe essere un degno principe consorte!''
'' Vola basso, ragazzina. Tu Regina delle Streghe non lo
sarai mai. Non hai la facoltà di creare il caos necessario
per esserlo! ''
'' E chi te lo dice? Questa città è il
mio banco di prova! E hai visto che meraviglioso caos ho creato?''
'' Odio rompere le uova nel paniere, ma non sei stata tu. Chi ha il
libro ha provocato tutto questo. ''
" Ma l'incantesimo è il mio" disse stizzita la giovane.
" Già, però ti sei resa conto del caos che hai
creato? A me non sembra caos oscuro, mi sembra più un caos
idiota e demenziale"
Emma si fece rossa in viso, mentre rispondeva con voce stridula:
"Embé?! Sempre di caos si tratta no?! Ecco perché
eri una maestra così tremenda, non ti accontentavi mai di
niente. Come quando ho evocato quel gattino..."
"Ma io ti avevo chiesto un corvo"
"Sempre di animali vertebrati si tratta, no?! - la giovane si
riavviò i capelli, mentre riprendeva il controllo di
sè - Ad ogni modo non so neanche perché sto qui
ancora a discutere con te. Ho delle prede che mi aspettano"
"Eh no!" un muro si formò ostacolando la ragazza.
Questa si fermò, mise una mano sulla parete e
sospirò prima di voltarsi: "Malefica? Sul serio? Ancora coi
questi trucchetti? Già usato, già visto."
" Tu non te ne andrai di qui ragazzina finché non
mi dirai quali sono i tuoi veri progetti con quei due ragazzini, oltre
al tuo assurdo piano di diventare
Emma le strizzò l'occhio con fare intrigante, e disse:'' E'
un segreto. E deve essere una sorpresa. Se te lo dicessi, che gusto ci
sarebbe? Probabilmente, mi copieresti il piano. ''
'' Piano destinato a fallire. ''
'' Un po' di fiducia farebbe bene, ogni tanto. Sai, giusto
per motivare i giovani. ''
'' Tu hai ...''
'' Ssh... non si dicono certe cose, vecchia mia.
L'età di una signora è uno dei suoi segreti
meglio custoditi. ''
'' Ma che segreto e segreto! Basta guardarti in faccia per
capire che hai una certa età! ''
'' Sei fastidiosa! Mhm... ho deciso! Trasformarti in coniglio
e mandarti a Wonderland è un'ottima idea! Mi mancava giusto
un bianconiglio! ''
" Oh, tu non oserai..."
"Scommettiamo?" Emma si fece avanti mentre un ghigno sempre
più largo sfigurava il bel volto donandole un aspetto
animalesco.
Le pupille le divennero per un attimo verticali, come quelle di un
gatto, mentre radunava le energie per fare l'incantesimo.
Malefica richiamò all'istante un'onda di fuoco verde che si
infranse su di una bolla invisibile che proteggeva la belga.
Emma rise: " Tranquilla, conosci le metamorfosi, è un
processo rapido e indolore" "Nooooo, tu... non puoi... passare...!"
urlava nel frattempo Malefica mentre dava fondo a tutti i suoi poteri.
"Addio, Malefica, e salutami il gatto del Cheshire" Emma
schioccò le dita e ci fu un intenso lampo di luce.
Quando la luce scomparve, al posto di malefica c'era un coniglio nero
di un metro e mezzo con panciotto e orologio da tasca.
'' Uff.... hai sbagliato colore, scellerata! ''
'' Vabbe, ti chiameranno il nerconiglio. O Black Rabbit. Son
piccolezze. ''
'' Piccolezze un corno! La tua mancanza di cura per i
dettagli ti farà finire in guai grossi, grossissimi! ''
'' Iettatrice!''
'' Realista! Io ti conosco da una vita, Emma. E se ti dico che tu non
puoi essere Regina delle Streghe, vuol dire che ho ragione! Ci sono
esseri magici con più talento di te! Tipo Merlino... ''
'' Morto, sepolto... ucciso da me, ovviamente. ''
'' Ora so che stai mentendo! Il merito è di
Viviana! ''
'' E no, Viviana lo imprigionò in una torre di
cristallo. A finire quello che aveva iniziato fui io! Ho ucciso un
grandissimo mago ergo sono degna di essere la nuova regina delle
streghe! E cià ! ''
" E non osare farmi "cià" signorina! Già non te
lo permettevo quando eri una ragazzina con un'insana ossessione per i
gatti, figurati se te lo permetto ora che sei una vecchia gattara"
"Uffa, sei noiosa - sbuffò Emma -
Perché non te ne vai col tuo orologio da taschino strillando
a destra e a manca "è tardi! è tardi!". Ti ci
vedo, sai?" la giovane ghignò. Malefica fu tentata di
lanciarle il cipollone addosso: "Non riuscirai nel tuo intento, senza
alleati"
"Che barba, ce la farò fidati"
" Aspetta che lo venga a sapere tuo fratello e..."
"Mio fratello non verrà a sapere nulla di tutto
ciò! - esclamò la bionda, per la prima volta
leggermente impaurita - Sto agendo in segreto a sua insaputa, e guai se
lo venisse a sapere"
"Oh, abbiamo ancora paura di lui?" domandò Malefica con un
ghignò.
Emma arrossì: "Non ho paura, men che meno di uno sciocco
magonò mercante di articoli magici"
"Hai dimenticato informatore dell'Agenzia "
'' Dettagli. Finchè non saprà niente, l'Agenzia
non verrà informata del mio piccolo ... progetto. ''
'' Eh no, ti dimentichi di me. Se credi che ti lascerò
fare...''
'' Perchè, tu credi di poter tornare da Wonderland senza che
io ti dia il mio permesso? ''
'' Io sono ancora... ''
Si aprì una voragine ai suoi piedi che la
risucchiò, ma Malefica si aggrappò ai bordi, non
volendo sapere di agevolare in alcun modo Emma.
" Oh, andiamo! - sbottò la giovane marciando fino ai bordi
del voragine e inginocchiandosi - Non potresti per una volta rendermi
le cose facili?"
"Mai! E puoi stare certa che quella corona non
sarà tua! Non ne hai alcun diritto! La vera regina non sei
tu, sono io! ’’
"Mhm… se la pensi così… sai come
dicono nel Re leone? - chiese Emma con un ghigno prima di chinarsi e
afferrare le zampe pelose - Lunga
vita alla regina" e le staccò con forza, facendo
cadere nel vortice oscuro.