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Autore: Lady White Witch    21/12/2016    3 recensioni
Omnia mutantur, nihil interit
Tutto cambia, niente muore
(Motto dell’Agenzia)
[...]
'' … Ma questa Agenzia cos’è? L’hai nominata pure poco fa. ‘’
‘’ E’ un’organizzazione specializzata in casi ‘’strani’’ come il tuo. E’ impegnata da secoli a separare il mondo normale da quello soprannaturale. ‘’
‘’ Ve… vuoi dire che le fate esistono?’’
‘’ Kesekeseke… non solo le fate! Draghi, spiriti della natura, elfi, folletti, divinità un po’ folli ma simpatiche… l’Agenzia si impegna a mantenere in equilibrio queste due realtà, senza che una prevalga sull’altra.’’
‘’ Oh… e voi cosa siete?’’
‘’ Fate. Per un quarto. La nostra bisnonna era una fata[...]
[...]
Finita la storia il turco si portò una mano al mento riflettendo.
“ Uhm, vediamo un po', mi sta chiedendo di accettare nell'Agenzia un ragazzino senza alcun addestramento e che non sapeva assolutamente nulla del mondo magico fino a che non gliene avete parlato voi senza autorizzazione, e che potrebbe per sbaglio creare dei doppelgänger che nel migliore dei casi se ne andrebbero per gettare panico nel mondo e nel peggiore ucciderci tutti nel sonno?”
Il biondo arrossì fino alla punta dei capelli prima di annuire e balbettare un: “J-ja!”
A quel punto Sadiq fece una cosa inaspettata. Sorrise [...]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Un po' tutti, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: Lady White Witch 
Co Autore
 Classicboy
Titolo: The Agency 
Rating Giallo 
Genere fluff, demenziale, romantico, soprannaturale
Coppie  FrUk, Spamano, GerIta, RusAme , SuFin, DeNor, PrHun. 
Avvertimenti: Ooc (pesante Ooc di Belgio in questo capitolo, potete anche considerarla come la sua versione 2p) ,  Alternative universe.         

ATTENZIONE 
Pesante Ooc di alcuni personaggi di questa fan fiction   
Parodia di Martin Mystere, Hellboy e Huntik. Da maneggiare con cautela
. 
Questa long rappresenta un esperimento dell'autrice: ossia è un'antologia di storie a carattere fantasy/parodico dove fluff e divertimento sono i perni portanti. I capitoli saranno autoconclusivi. Perchè chi dice che il fantasy debba essere sempre preso sul serio? Una risata è tutto quel che serve. Come diceva Chaplin:"Un giorno senza sorriso è un giorno perso." 

Trama 
Ah, finalmente a casa. Chi l’avrebbe detto che una missione semplice semplice si sarebbe rivelata un vero incubo? Dopo tanti grattacapi, ora Romano vorrebbe solo riposarsi e stare un po’ in pace. Peccato che abbia una brutta sorpresa al ritorno: suo fratello Feliciano non solo è stato assunto come agente, ma sta per avere la sua prima missione! Cosa è saltato in testa a Sadiq?  
Ma la missione non è così semplice come prospettato da Sadiq, e presto la situazione si complica: Ludwig viene rapito da un drago, Feliciano finisce sul tendone di un ristorante italiano e Berwald incontra Tino, un essere umano imprigionato nel libro che Andy e Wy, due fratelli, stanno leggendo, inconsapevoli di aver scatenato il caos in città. 
In mezzo a tanta baraonda, una strega trama nell’ombra…


Minimo due recensioni per continuare


 

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The Agency



Arc I 
Once Upon Time in America – La folle missione di salvataggio di Feliciano e la festa disco degli orchi (parte 2) 
(GerIta & SuFin)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Omnia mutantur, nihil interit 
Tutto cambia, niente muore 
(Motto dell’Agenzia)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

‘’ E così, dopo aver sconfitto il cavaliere malvagio, il principe dei ghiacci …’’
‘’ Andò a conoscere la famiglia del suo vero amore!’’
Andy roteò gli occhi. 
‘’ Wy, tu hai decisamente visto Frozen troppe volte. ‘’ 
‘’ Non fare il guastafeste e continua, fratellone. E poi, senza un po’ d’amore, che fiaba sarebbe? ‘’
 

 

 

 

 

 

 

Berwald seguiva in silenzio lo strano ragazzo biondo che aveva salvato dall’arresto (non si preoccupi sceriffo Graham, si scongelerà tra due ore.)
Tuttavia, da quando aveva congelato lo sceriffo, gli sembrava che il ragazzino avesse iniziato a trattarlo in maniera diversa, come spaventato da lui. 
Era diffidente. 
Subito dopo aver manifestato i suoi poteri, Tino aveva borbottato qualcosa in una strana lingua, anche se lo svedese aveva riconosciuto alcuni suoni gutturali tipici delle popolazioni slave. 
Lo sapeva perché una volta lo avevano mandato in Lettonia a vedersela con alcune divinità di quei luoghi. Decisamente un'esperienza da dimenticare. 
Non sapeva dove stava andando, il suo compagno aveva soltanto accennato qualche parola in un pessimo inglese, e le uniche cose che aveva capito erano state: amuleto, perso, ritrovare e... disco? 
Aveva dei dubbi su quest'ultima, ma tant'era. Ad ogni modo se si trattava di un amuleto allora erano nei guai. 
L'esperienza gli insegnava che gli amuleti erano tra gli oggetti magici più pericolosi. Più volte era successo che semplici mortali, impossessandosene, erano riusciti a compiere gesti pericolosi. 
Aveva ancora gli incubi al ricordo di quando Maria de Filippi si era impossessata della Gemma dell'Ipnosi. Ci era mancato poco che... Non ci voleva neanche pensare! Grazie al cielo, avevano risolto tutto e avevano cancellato la memoria di metà d'Italia. Ad ogni modo Tino correva veloce per le vie, di tanto in tanto si fermava, come in ascolto, per poi riprendere a correre. 
Il loro viaggio non fu certo privo di ostacoli (tra cui vi erano da ricordare un lupo che stava facendo cross-dressing e cercava la casa di una certa Nonnina, una ragazza con una cascata di capelli biondi che formavano un sentiero dorato per terra che osservava rapita le immagini di una rivista per parrucchieri e, questa era bella, un gatto in un negozio di scarpe che aveva esclamato “ Oh, era ora! Finalmente trovo qualcosa di più comodo di quegli ingombranti stivali” mentre mostrava l'ultimo paio di scarpe col tacco di Zara). 
Ma nulla, neanche il suo addestramento, lo aveva preparato a quanto stava per succedere. Finalmente Tino si era fermato e stava osservando serio un gigantesco edificio.
 “ Noi arrivati” borbottò.
 Berwald osservò e inarcò un sopracciglio. 
Erano di fronte ad una discoteca, molto in stile anni '80, con tanto di logo al neon e vecchi poster ormai stinti dal tempo. 
Il biondo entrò con aria decisa, e Berwald non potè fare altro che seguirlo, leggermente scettico. 
Appena entrarono furono accolti da una canzone di Robbie Wiliams sparata a tutto volume

 

Hey, ho, here she goes 
Either a little too high or a little too low
Low self-esteem and vertigo
'Cause she thinks she's made of candy 
Hey, ho, here she goes Either a little too loud or a little too close
Got a hurricane at the back of her throat She thinks she's made of candy

 

Nella sala varie creature che sembravano fatte di pietra si divertivano, ballando e dimenandosi.
Berwald era estremamente confuso.
Era la prima volta che gli capitava di vedere degli orchi della scandinavia (perché questo erano quelle piccole curiose creature) che ballavano sopra ad un pezzo pop. 
Al contrario Tino più che confuso pareva estremamente sorpreso. 
Si guardò in tempo fino a che non vide una creatura ed esclamò una parola che suonava molto come “ Mamma?”.
La musica si fermò e gli orchi si voltarono a guardarlo. 
Dopo un paio di secondi la femmina al quale il ragazzo si era rivoltò esclamò gioiosa: “È arrivato Tino!” Subito i mostri gli furono attorno e presero a fargli le feste. 
Dietro di lui Berwald osservava confuso.
E intanto tra sé pensava " Odino, Loki e chiunque mi stia ascoltando in questo momento su radio Asgard... fate che non sia un orco anche lui. E che questa non sia la sua famiglia. Non sono razzista, ma non credo di poter gestire anche… ‘’
Un orchetto gli tiro l'orlo dei pantaloni, e con l'espressione più seria di questo mondo gli chiese: " Tu sei una regina dei ghiacci ?"
Lui lo fissò confuso, e l'altro continuo :" No fammi indovinare... non hai la minima idea di che cosa sto parlando, giusto? "
Lo svedese annuì, e l'orco alzò gli occhi al cielo :" O la tua famiglia non ne sa niente o sono idioti. Delle due l'una."
‘’ No famiglia… ‘’ rispose mesto lui, abbassando lo sguardo. 
In quel momento, a salvarlo da una crisi emo di proporzioni bibliche, l’orchessa di prima si voltò a guardarlo e gli chiese: " Aspetta, ti ha portato qui Tino?"
Lui annuì confuso. Il gruppo di troll sbattè un paio di volte le palpebre prima di esultare: " Tino ha trovato un ragazzo!" 
All'istante i mostri presero a esultare, mentre qualcuno metteva in sottofondo una nuova canzone, Toxic di Britney Spears. 
Berwald osservava sperduto la scena, prima di comprendere a fondo quell'affermazione ed esclamare rosso come un peperone: " No, noi non... noi non stare... noi non stare, ecco...!"
Anche Tino sembrava avere compreso, perché prese a parlare fitto fitto con quella sua strana "famiglia". 
E non serviva parlare la loro lingua, per capire che stava dicendo "Mamma per favore, non stiamo insieme, smettetela tutti, mi state mettendo in imbarazzo".
Poi Tino lo fissò, inclinando appena la testa, e gli chiese:'' Tu no famiglia?''
 Lui annuì, controvoglia. 
'' Adottato. ''
 '' Oh così si capiscono un sacco di cose - intervenne mamma orco - Per questo non sai niente delle regine di ghiaccio, eh? Povero ragazzo, sei decisamente sfortunato. '' Beh, quello glielo dicevano tutti. 
Una volta aveva incontrato una dea giapponese della fortuna che, dopo avergli letto la mano, si era messa a piangere.
Non esattamente il tipo di oroscopo che ti tirava su il morale. 
Certo, in Mathias aveva trovato un fratello, ma molte volte gli era capitato di fare finta di non conoscerlo, specialmente quando il danese vedeva un pericolo e ci si fiondava addosso brandendo la sua ascia bipenne urlando "Per la Danimarca". E non aveva neppure uno straccio di potere che lo tutelasse. 
Ad un certo punto uno dei mostri più piccoli disse: " 'Ma, se è solo non potremmo adottarlo noi?"
 Lei fece uno sbuffo: "Oh, non ce ne sarà bisogno caro, non appena il nostro gigantesco amico avrà sposato Tino diventerà parte della nostra famiglia. Ti aspetteremo per il pranzo della domenica, per caso ti piace la torta di lumache, caro?"
Lo svedese arrossì e Tino si piegò nuovamente sull'orecchio della madre per sussurrarle qualcosa. 
L'orchessa sbuffò, e disse:'' Ok, ok... prima dobbiamo recuperare il tuo amuleto e riportare la città a come era prima, e poi dopo si potrà parlare di matrimonio. Uff, questi giovani d'oggi. Fanno le cose così difficili. Ai miei tempi bastava una mela avvelenata e un bacio di vero amore e zack, sposati. ''
Berwald sembrava incapace di formulare una frase completa, e non sapeva se fosse per l'imbarazzo o per le assurdità di quella giornata.
 Tino prese la parola: "Dove è amuleto?" 
"Oh, l’ha preso il tipo con i pantaloni brillantinati" disse noncurante l'orchessa. "Pantaloni..." 
"...brillantinati?"
 "Ma sì, quello lì in mezzo alla pista" e indicò in quel momento una figura, di spalle, con un braccio alzato, in posa, la capigliatura anni '80 come il suo vestiario.
E quel tipo era decisamente umano. Come avesse fatto a intrufolarsi in una festa per soli orchi, era un mistero. Ma ormai Berwald non si stupiva più di niente (o quasi niente)
 '' Lui chi è?'' 
L'orchessa scrollò le spalle e rispose:'' Oh non ne ho idea. Sai come sono questi imbucati. ''
Il tipo si mise a ballare in mezzo alla pista, in mosse che era già vecchie quando avevano inventato l'automobile.
 In quel momento un scintillio attirò l'attenzione di Berwald, e il ragazzo vide che un piccolo ciondolo, di un azzurro splendente, pendeva dal collo di mister Brillantina, assieme alle varie catene da tamarro. "Amuleto trovato" disse indicando con un cenno il gioiello.
'' Congelo? '' fece, come a chiedere il permesso al mamma orca. 
Lei rise e rispose:'' Perchè no, sarebbe un bell'accessorio per la nostra festa. A proposito, mi sono dimenticata... qual'è il tuo nome, giovanotto? Così saprò cosa dover scrivere sugli inviti per il matrimonio. Sai, abbiamo così tanti cugini.''
Berwald arrossì fino alle orecchie mentre Tino dava un colpetto alla "madre" sussurrando imbarazzato il suo nome. 
" Oh, andiamo, Tino. Non ti facevo così pudico, sai ragazzo mio? Ad ogni modo caro, come ti chiami?"
 "Berwald..."
 "Oh, che bel nome! Difficile da scrivere, ma almeno resta impresso. Ora dicci, qual'è il tuo lavoro? Non pretenderai mica che metta il mio bambino nelle mani di uno spiantato vero?" 
"Mamma!" esclamò Tino rosso. 
" Che c'è? Mi sto solo preoccupando per il tuo futuro caro"
'' Agenzia. Agente .'' 
L'orchessa sgranò gli occhi, piacevolmente colpita. '' La baracca tira ancora avanti? Non lo avrei mai detto, non con quello scavezzacollo di Sadiq come capo. Io lo avevo detto ad Ariovisto che era meglio scegliere uno dei suoi figli, ma quando mai lui mi ha ascoltato? '' 
'' Quanto... tempo fa?'' 
'' Fammici pensare... devono essere passati circa ottocento anni. O forse un po' di più. E' così difficile capire come passa il tempo per voi esseri umani. ''
Berwald pensò bene che un qualunque commento sull'età dell'orchessa non gli avrebbe giovato, quindi disse: "Come … conosce Agenzia?"
 "Oh, lo sai, di tanto in tanto venivano a vedere come stavamo. L'ultima volta che ho visto uno dei tuoi colleghi è stato quando c'era ancora la Regina di ghiaccio. Poi ci hanno intrappolato in quello stupido libro, e sai com'è, si perde la cognizione e del tempo" 
Berwald rizzò le orecchie: "Quale libro? ‘’
"Il libro che da vita alle fiabe, naturalmente. Anche se mi ricordavo gli altri miei figli leggermente diversi"
'’ No capisco...'' 
Un libro che portava nel mondo reale le fiabe? Ecco, questa era una cosa che non aveva mai visto. 
 '' Allora, ti spiego meglio: due fratelli sull'orlo della bancarotta decisero di far soldi con le storie. Ma purtroppo per loro, erano scarsi. Andarono perciò da una strega (una certa Emma mi pare) per chiedere il suo aiuto. La strega sai che fece? Creò un libro in grado di imprigionare gli esseri magici e di fargli vivere per sempre lì, facendoli fare tutto ciò che il proprietario del libro voleva. Fu così che i due iniziarono a dare la caccia a noi e a tutti quelli come noi. ''
"Ah" 
" Certo, c'è la faccenda che siamo immortali, ma è che non sappiamo mai dove spuntiamo la prossimo volta che ci evocano. Questo posto è anche carino, ma una volta siamo finiti in i posto orrendo. Mi sembra che si chiamasse Lima, in Ohio. L'unico vantaggio è stato l'aver incontrato un gruppo di ragazzi simpatici che cantavano in un coro. Molto bravi" 
Berwald ora era decisamente confuso, ma almeno ora incominciava a capirci qualcosa. 
Qualcuno doveva aver trovato il libro e, per sbaglio o coscientemente, stava creando quel pandemonio. Lo svedese era propenso per la prima, andiamo: che intenti malefici potevano esserci dietro ad una ragazza che colpisce principi con cuscini o lupo a cui piace vestirsi da donna?
Però aspetta... cosa era successo ai due fratelli? Se il libro non era più loro...
 '' So a cosa stai pensando ragazzo mio - disse l'orchessa - La tua faccia è un libro aperto. Cosa è successo ai due fratelli se il libro passa da proprietario a proprietario? Beh... Volevano sempre più soldi, non gli bastavano mai. Ma Emma , che non aveva ottenuto niente in pagamento per i suoi servigi, aveva messo una piccola sorpresa nel libro: appena tutte le storie avessero preso vita, i proprietari del volume sarebbero stati risucchiati nel libro insieme a tutte le creature che avevano imprigionato, e le loro anime sarebbero appartenute per sempre alla strega. ''
Berwald sentì un brivido scendergli lungo la schiena. 
Era terribile, questo significava che chiunque stava usando il libro in quel momento rischiava di... 
Okay, quella era appena diventata una missione di classe Omega: salvare dei civili e impedire che qualcuno finisse ucciso per sbaglio da un personaggio delle fiabe. Perché in fondo in ogni favola c'è un cattivo. Tipo come il drago che aveva rapito Ludwig. 
 L'orchessa sorrise di nuovo: " Tranquillo, un modo per salvare i lettori c'è?" "Davvero?"
 "Esattamente, ed è di fronte ai tuoi occhi" ed indicò Tino, che li osservava confuso. Non era riuscito a seguire lo scambio di battute tra i due. 
Berwald aggrottò le sopracciglia: come avrebbe potuto un ragazzino di neanche sessanta chili, per quanto dolce e carino, fare una roba del genere. 
" Non sottovalutare Tino - disse l’orchessa  - Lui è più di quello che sembra, non è un personaggio delle fiabe. Lui è l'elemento che è sfuggito alla strega: si tratta di un umano intrappolato per errore nel libro. Non è una creatura magica come me e te, ergo lui non è sottoposto alle stesse regole che Emma ha imposto. Se per esempio tu provassi a distruggere il libro, quest’ultimo per difendersi ti risucchierebbe. Mentre non con Tino. Con lui fece un errore. Errore che… ‘’
Il diretto interessato le tirò una manica e sussurrò qualcosa all’orecchio.
‘’ Sì tesoro, mi sto dilungando troppo. Hai bisogno del tuo amuleto. ‘’
‘’ Amuleto ha poteri? ‘’ chiese lo svedese.
‘’ Certo che no! E’ un ricordo di sua sorella Karen. Anche questa è una lunga storia e probabilmente non c’è il tempo materiale per raccontartela. E davvero, ci sono tantissime cose che vorrei chiederti. Tipo se hai qualche moglie in più. Non so se è ancora una cosa comune la poligamia tra i reali. ‘’
‘’ Ehm… io non nobile. ‘’
‘’ Certo che lo sei! Sei una regina… pardon… re dei ghiacci! Mhm… ecco un’altra cosa da aggiungere alle cose da dirti. Mhm… o vabbe, ci penserà Tino alla fine di tutta questa baraonda. E non fare quella faccia, vedrete che riuscirete a capirvi benissimo. Ora, se non ti dispiace… vorresti recuperare l’amuleto? Ci faresti davvero un grosso favore. ‘’
E tutto quello che poté fare lo svedese fu obbedire a Mamma Orchessa. Cielo, meno male che doveva essere una missione Alpha.

 

 

 

*

 

 

 

 

‘’ Wy, non credi che ci siamo dimenticati qualcuno? ‘’
‘’ Chi?’’
‘’ L’eroe… quello che deve salvare la ragazza dal drago. Quello finito sul tendone di un ristorante italiano e che ora probabilmente si starà sbafando tutto. ‘’
‘’ Oh… beh… lui ha appena finito di mangiare un piatto di pasta, quando si accorge di qualcosa di strano nel suo riflesso… è il suo gemello malvagio! ‘’
‘’ Ora sono sicura che hai visto troppi episodi di The Vampire Diaries ‘’
‘’ Uff ma che ne puoi sapere? Damon ed Elena sono totalmente OTP.’’
‘’ Spesso e volentieri non capisco una parola di quello che dici. ‘’
‘’ Questo perché sei vecchio. Comunque… il suo gemello cattivo lo avvisa: se non salverà lui la ragazza, lo ucciderà. O qualcosa del genere. Insomma, facciamolo spaventare un po’ a questo eroe. ‘’

 

 

 

 

 

‘’ Ve… basta! Non ce la faccio più a mangiare! ‘’ 
L’Apocalisse era vicina. Non poteva essere altrimenti: mai nella sua vita Feliciano era stato stanco di dover mangiare un piatto di pasta. Era il segno dell’arrivo della fine del mondo! 
In realtà, non c’era nessuna Apocalisse imminente (almeno nessuna in programma per quel fine settimana). Semplicemente, persino uno come l’italiano si sarebbe arresto dopo quattro piatti di amatriciana, due di spaghetti col pesto e due di spaghetti alla puttanesca. 
Aveva ancora dei limiti, dopotutto. 
Dopo l’atterraggio di fortuna su quel tendone del ristorante, voleva andare a cercare Mon…ehm Ludwig (cavolo, si confondeva ancora!) mica mettersi a mangiare! Ok, un po’ di fame gli era venuta, e quando aveva visto quel piatto di amatriciana si era fatto tentare. 
Solo, non si era aspettato che per magia ne apparissero altri! E soprattutto non immaginava che lui poi non potesse più smettere di mangiare. Era come in una vecchia leggenda che suo nonno raccontava a lui e al fratellone quand’erano più piccoli. 
La leggenda di… Ettore? No… Elio? Neppure… Ah sì… Erisittone! 
Uhm… non era una storia tanto gradevole da raccontare a dei bambini, ma tanto il nonno aveva gusti strani. 
‘’ Non ci posso credere che ‘sto deficiente sia la personalità principale. In paradiso si devono essere fatti di trip pesanti! ‘’
Feliciano, al suo di quella voce, si guardò intorno, la fame insaziabile finalmente cessata. 
‘’ Ma chi…’’
‘’ Deficiente, alla tua sinistra. ‘’
L’italiano si girò e per poco non gli venne un attacco di cuore. Riflesso nel vetro non c’era lui. C’era Luciano.
‘’ Da quando sono diventato così brutto, ve… ‘’
‘’ E’ sarcasmo questo? Davvero? E dovrei ridere? ‘’
‘’ Ve sono serio. Sono così brutto? ‘’
Luciano si passò una mano in faccia, mormorando un deficiente. 
Poi disse:’’ Senti bello, tu non piaci a me e io non piaccio a te. Questo è appurato. ‘’
‘’ Ma se tu sei me… ve… che ci fai lì ? ‘’
Insomma, avevano fatto tanti casini per far tornare il suo doppio e per riassorbirlo, ed ora era di nuovo lì a rompere? 
‘’ Bella domanda. A quanto pare il tizio che sta incasinando questa città mi ha permesso di manifestarmi così. In maniera molto inquietante, tra l’altro. Uff, che mancanza di originalità. Io ho un mio stile, eh. Ma questo idiota probabilmente non sa una mazza. Tipico. ‘’ 
‘’ Non capisco… ‘’
‘’ Raccontami una cosa che non so, bello.’’
‘’ Sei reale, ve? ‘’
‘’ Al momento, è difficile dirlo. Tutte queste diavolerie magiche non le capisco. Però, so una cosa. ‘’
‘’ Ve… cosa? ‘’
Luciano ghignò e ribattè:’’ Se non recuperi la principessa, diventerò la personalità dominante. Che figata. ‘’
Feliciano rimase in silenzio per un po’. Poi chiese:’’ Ve quale principessa? ‘’
L’altro scrollò le spalle e rispose: ‘’ Non ne ho idea bello. A dirla tutta non sono sicuro neppure io di sapere da dove diavolo l’ho presa ‘sta frase. Mi sa che chi comanda la baracca qui si sta divertendo un mondo a far dire cavolate a tutti i suoi burattini. Ma sai, a me non importa. Tanto sono sicuro che fallirai a prescindere. Così, rimango qui a godermi lo spettacolo. Ci sono dei pop corn qui? ‘’ 
L’italiano smise di ascoltarlo. In effetti, quello era un bel problema. Non gli andava di dover avere di nuovo Luciano a piede libero e nel suo corpo! 
Ma lui doveva salvare Ludwig, non aveva tempo per salvare una… Oh… 
La principessa era Ludwig. Cioè, Monika. Ecco perché si era trasformato all’improvviso, e non riusciva più a ritornare al suo vero aspetto. 
Luciano intanto si accigliò. 
‘’ Vuoi vedere che ti ho dato per sbaglio un po’ di cervello, mentecatto? Hai l’aria un po’ troppo intelligente, attenzione che sfiori l’Ooc. ‘’ 
‘’ Ve… il ché? ‘’
‘’ Lascia perdere, idiota. ‘’
Un problema era risolto. Intanto, rimaneva la questione principale: come recuperare il suo amico? 
Non sapeva neppure dove quel drago spaventoso lo avesse portato! 
In quel momento, forse per gentile concessione di chi aveva scatenato il caos in città , vide un bambino trascinare con una mano un paio di stivali extra large. 
Il problema era che quel bambino era alto tre mele o poco più, e stava facendo veramente una gran fatica a portare appresso quei cosi. 
‘’ Ma possibile che in questa maledetta città non ci sia neppure un calzolaio? Andiamo, sono ore che sto girando e niente! Devono darmi degli stivali delle sette leghe della mia misura, questi sono troppo grandi per me! ‘’
Stivali delle sette leghe? Non erano in grado di far compiere al possessore sette leghe con un solo passo?
E quel bambino… vuoi vedere che era… 
‘’ POLLICINO! ‘’ esclamò entusiasta Feliciano, alzandosi dal tavolo e lasciando da solo Luciano. Una cameriera passò di lì a ritirare i piatti, e guardò verso il doppelgänger.
‘’ Ehi bellezza, io non posso pagare per quello lì.  Non esisto neppure in questo momento.’’ 
Intanto, Feliciano si spupazzava Pollicino come un cucciolo di cane. 
‘’ Sei reale! ‘’
‘’ E tu sei uno scemo! Lasciami subito! ‘’ protestò l’esserino, venendo però prontamente ignorato dall’italiano. 
‘’ Ma sei così carino! ‘’
‘’ Non sono carino! ‘’
‘’ Oh, mi ricordi il mio fratellone… ‘’
‘’ Non mi frega niente se ti ricordo tuo fratello o tuo zio, io devo andare a cambiare questi stivali! ‘’
‘’ Ve… devi proprio? ‘’
‘’ Sì! A meno che non trovi un tonto che se li piglia. ‘’
Stivali delle sette leghe = maggior possibilità di trovare Ludwig. E se trovava Lud, Luciano non tornava. Gli venne un’idea. 
‘’ Li vorrei prendere io! In prestito però! Non ho soldi con me, ve…’’ 
‘’ Mi prendi in giro, amico? Molla la grana e… ‘’
‘’ Ucci ucci – tuonò una voce lontana, di qualcuno veramente incavolato a bestia – Sento odor di ladrucci. Pollicino ridammi i miei stivali !’’
Pollicino impallidì di botto, e a Feliciano disse:’’ Sai una cosa, bello? Tieniteli tu. Non voglio neppure sapere perché ti servono. Io intanto me la squaglio! ‘’
Mollati gli stivali tra le braccia del ragazzo, scappò con la coda tra le gambe, alla velocità della luce. 
Ora l’orco era un problema di quel fesso! 
Feliciano, ignaro delle ragioni che avevano spinto Pollicino a dargli gli stivali, si tolse le scarpe tutto contento e si mise gli stivali. 
Si alzò, un po’ traballante. 
‘’ Ve… è una cosa fantastica! Solo… ora dove vado? ‘’ 



Intanto, dall’altra parte della città…

 

Amuleto recuperato e restituito al legittimo proprietario. 
Dopo molte moine e inviti a restare, erano anche riusciti ad andare via dalla festa degli orchi e la madre di Tino gli aveva stampato un bacio sulla fronte augurandomi buona fortuna, felicità e figli maschi. 
Mhm...ok l'ultima parte non era attinente alla loro missione,ma era servito a far arrossire i due biondi fino alla punta dei capelli. 
Ora, pensando a cosa serie, dovevano rintracciare il libro che aveva provocato tutta quella baraonda e i suoi nuovi proprietari, ed impedire che quei poveri disgraziati entrassero a far parte della collezione di anime di Emma. Però, ora che lo svedese ci pensava su, gli sembrava di aver già sentito quel nome. Forse era una delle streghe sorvegliare speciali dell'Agenzia.
O uno degli Agenti ad honorem richiesti sul campo quando le cose erano particolarmente difficili e Sadiq pur di fare il suo dovere e proteggere il confine tra i due mondi avrebbe anche usato il Diavolo in persona. Cosa che era successa quando Morgan in Italia aveva avuto la malaugurata idea di entrare nel mondo della musica e incidere il suo primo disco. Brutto periodo, bruttissimo. 
Ma ancora, non gli sembrava la risposta giusta. Conosceva, almeno di nome, quella strega. All'Agenzia ne aveva sentito parlare spesso ma no...
Oh... Romano Vargas.... ecco chi aveva avuto a che fare con lei. Non solo la sua ex lo aveva maledetto facendolo diventare un lupo mannaro, ma ecco che veniva fuori che era anche una psicopatica mangia anime.
 Ora Berwlad non si lamenterà più della sua vita amorosa inesistente.
"Tutto bene Ber?" domandò in quel momento Tino. Il giovane lo guardò sovrappensiero, prima di sospirare: "Stavo solo... pensando" 
"Alla faccenda delle anime? Non ti preoccupare arriveremo in tempo per salvarli. Ce la faremo, vedrai"
 "Speriamo… " 
Berwald si bloccò all'istante non appena si rese conto di che cosa stava succedendo: stava avendo una conversazione sensata con Tino, e la stava avendo in inglese!
 " Ehi, cos’hai? Tutto bene? " gli domandò il ragazzo preoccupato, in un’inglese impeccabile. 
" Tu come...? Tu- tu come...? " 
Tino aggrottò le sopracciglia, prima di capire e sorridergli: " Come faccio a farmi capire da te? Merito dell'amuleto: mi permette di parlare qualunque lingua e farmi capire da chiunque. "
‘’ Ma tua madre…’’ 
" Oh sì, lei ha detto che non ha poteri. Nell'ottica degli orchi, è così. Loro sono abituati a un tipo diverso di magia. Più come la tua, ecco. Questo è solo un efficiente traduttore, non fa altro. Mia sorella me lo diede quando seppe che sarei andato per un anno in Russia. "
‘’ Quanto tempo fa?’’ 
‘’ Che anno è questo?’’
‘’ 2016. ‘’
‘’ Mhm… io sono stato risucchiato dal libro nel 1433. ‘’ 
Berwald lo osservò incredulo. Quel ragazzo di certo non gli sembrava un vecchietto. " E perché...?" 
"Sono andato in Russia? Lavoro, ero in cerca di lavoro. Ed ero sulla buona strada, però.... ‘’ 
S’interruppe, la mente lontana, proiettata in un’altra epoca. 
" Tino...?" 
" Scusa, mi capita ogni tanto di perdermi nei ricordi.  Ad ogni modo, dobbiamo sbrigarci a trovare il libro e a salvare i lettori! Hai qualche idea? ‘’ 
'' No... '' ammise controvoglia lo svedese, abbassando lo sguardo. 
In quel momento, passò davanti a loro una vecchietta con uno specchio in mano e una mela rossa nell'altra, che borbottava frasi incoerenti e che per poco non veniva investita da una... zucca? 
Da una vera e propria zucca gigante trainata da due topolini. In quel momento, Tino ebbe un'idea.
 '' Mi scusi bella signora, ci potrebbe prestare il suo specchio? E' una cosa di pochi minuti. '' 
Lo sguardo della vecchietta si illuminò, e senza troppe proteste gli diede il suo specchio.
 '' Giovanotto, mi avevi già conquistato a bella signora. Vorresti anche la mela? '' 
'' Ehm... no grazie, sarà per un'altra volta.''
Tino prese lo specchio sotto lo sguardo confuso dell'altro: " Ehm, cosa...?"
" Essere intrappolato in un libro per sei secolo ti da il tempo di imparare qualcosa sui suoi abitanti, ora guarda e impara - si schiarì la gola e disse con voce carica di enfasi - Specchio specchio delle mie brame dove si trova, ehm, il libro più... pericoloso del reame?" 
Si materializzò un viso nello specchio che lo guardò per un attimo, prima di storcere le labbra: "Davvero? È questa la rima migliore che riesci a tirare fuori? Il libro più pericoloso del reame?" 
" Oh, taci e rispondo tu. ‘’ 
'' Lo faccio solo perchè mi stai simpatico, ragazzo. ''
Il viso nello specchio scomparve, e al suo posto compare un ospedale.
 '' E' un lazzaretto? Ce ne sono ancora nella vostra epoca? ''
 '' No... ospedale. Curano. ''
 '' Oh... sembra una bella cosa. Ai miei tempi il massimo che potevi ottenere era una benedizione dal prete e una preghiera. Comunque... puoi essere un po' più preciso, specchio delle mie brame? Chi ha il libro? '' 
'' Uff, ma non ti accontenti mai tu? ‘'
" Sappi che non mi ci vuole molto a procurarmi una bella pietra aguzza e pesante" "Va bene, va bene, bastava dire. Caspita, che tipo violento..." 
L'immagine di dissolse per poi mostrare il numero di un piano e di un corridoio, la visione scorse per poi fermarsi di fronte ad una porta. 
L'immagine entrò e mostrò due giovani che litigavano. Tino riuscì anche a sentire lo stralcio di una parte della conversazione tra i due. 
"Oh, andiamo! Ho appena fornito ai due una guida, che altro dovrei fare?" si stava lamentando il castano. 
" Uffa, non capisci proprio nulla, sei un vero testone. Se non altro manca poco. Ti ricordi vero che hai promesso di lasciar raccontare a me l'ultima storia?" 
"Certo,  e me lo ricorderei anche senza che tu continuassi a ripetermelo ogni cinque minuti. Ma non hai nemmeno un minimo i fiducia in me?" 
"Devo essere sincera: no. O  almeno non ne ho più da quando hai provato a cavalcare quell'emù e per poco non ti hanno arrestato" 
" Ero ubriaco..."
 E queste furono le ultime parole che Tino sentì prima che l'immagine cominciasse a dissolversi per poi scomparire.
'' Ok... mia sorella non mi ha mai comandato così a bacchetta - commentò Tino - le donne in questo secolo sono piuttosto... brusche. ''
Lo svedese a quell'affermazione roteò gli occhi. Per fortuna il suo nuovo amico non conosceva Elizabeta, altrimenti sarebbe rimasto traumatizzato a vita.
 '' La bambina...''
 '' Già, se sarà lei a raccontare l'ultima storia, il libro si nutrirà della sua anima. E' più giovane e fresca di quella del fratello. Anche se probabilmente... ''
 '' Cosa? ''
 '' Potrebbe risucchiare tutte le persone presenti nella stanza. Bambina, fratello... noi, se non arriviamo in tempo. '' 
'' E le anime? ''
 '' Probabilmente entreranno a far parte della collezione di Emma. '' 
'' Ancora? ''
 '' Non lo sai? Quella strega è potente proprio perchè ruba l'energia vitale dagli altri. '' '’ E li maledice '' commentò lo svedese, ricordando Romano Vargas. 
'' Non spesso. Diciamo che per lei le maledizioni sono come... omaggi. Se vede del potenziale in una persona, lei lo fa... esplodere. Letteralmente, a volte. Le regine delle nevi sono nate proprio perchè ad Emma stava simpatica una contadinotta che le aveva riparato la scopa e insegnato a fare i waffle. ''
"Ah " questa era da segnare a Matthias per il suo manuale sua sopravvivenza ai fenomeni paranormali: nel caso in cui incontri una strega insegnale a cucinare qualcosa e otterrai un regalino come premio. Non sempre piacevole. 
"A proposito..." borbottò lo svedese. 
" Sì?"
 "Chi sono … regine di ghiaccio? ‘’
‘’ Non lo sai davvero? ‘’
Alla sua risposta affermativa, Tino sospirò.
‘’ E’ una cosa molto… complicata. Le regine delle nevi sono creature magiche specializzate nel controllo di ghiacci e affini. Tu sei una di loro. Ok, mi correggo. Sei un re dei ghiacci. Sei… raro. Il primo che abbia mai visto. E sarò anche stato prigioniero di quel libro per un bel po’, ma sono sicuro che non ci sono mai stati re dei ghiacci. Almeno, prima di te. ‘’
‘’ E’… ereditario? ‘’ 
‘’ Beh, mettiamola così… la contadina che aiutò Emma aveva tre sorelle. Emma donò a tutte e quattro la facoltà di controllare neve, ghiaccio e affini. Poi, queste sorelle si sposarono ed ebbero delle famiglie. Probabilmente tu discendi da una di loro. Se però sei un discendente di Elsa sai che imbarazzo?  ‘’
Lo svedese inarcò un sopracciglio. 
‘’ Elsa chi? ‘’
‘’ Uhm… - Tino ora sembrava imbarazzato – Non ti ho raccontato tutta la storia di come sono finito nel libro. Ecco… sai perché tornai dalla Russia? Perché avevo saputo che mia sorella era stata scelta come apprendista della regina Elsa. Ora, non è che non credessi che fosse abile o meno. Ma giravano voci piuttosto insistenti… sai… nei piccoli villaggi si parla molto.  ‘’
‘’ Era lesbica? ’’ 
‘’ Pure, ma non era quello che mi preoccupava. Mi preoccupava che di apprendiste ne aveva altre venti! E nessuno le aveva più viste! E a me non andava affatto che mia sorella fosse una delle tante! Ok, potete stare insieme! Ma poi sposatevi! ‘’ 
‘’ E dopo? ‘’ 
‘’ Tornai a casa, e riuscii a incontrare Ada. Stava andando al mercato per compare degli ingredienti per una pozione che serviva alla regina. Non le ho mai chiesto per cosa servisse. ‘’
Il finlandese si grattò la testa, e sospirò.
‘’ Ora che ci penso, tutti i nostri litigi… sono
 stati delle sciocchezze. Eravamo entrambi troppo testardi, troppo… non lo so, sai? Forse, l’orgoglio ci ha portato via solo tanto tempo. Forse, avrei dovuto essere felice per lei. Ma ero preoccupato, era l’unica persona che mi era rimasta. Era la mia sorellina, e io… semplicemente troppo protettivo. ‘’ 
‘’ E nel libro? ‘’
‘’ I due fratelli di cui ti ha parlato mia madre… volevano Ada. Stando a loro, era perfetta per una storia. Piccola fiammiferaia magica volevano chiamarla. Bah, storia assurda. Non poteva piacere a nessuno! Fatto sta, ci sorpresero mentre litigavamo. Ci fu una colluttazione, e uno dei due, il più scemo, mi scambiò per Ada e mi imprigionò nel libro. ‘’
‘’ Mi dispiace… ‘’
‘’ Oh non preoccuparti! Mica è colpa tua se sono fuori dal tempo. Sono felice che Ada si sia salvata. Solo… avrei tanto voluto sapere  se l’interesse di Elsa per mia sorella era sincero o meno. Credo che sia il mio unico rimpianto. Purtroppo, non potrò chiederglielo. Le regine delle nevi sono mortali. ‘’
Questo, era un po’ un sollievo per lo svedese. L’immortalità lui non la voleva. Doveva essere tremenda. Vedere tutti quelli che amavi morire… 
Tino era solo… come lui… 
Gli mise una mano sulla spalla, con fare protettivo. E voleva dirgli che non doveva sopportare tanta solitudine da solo. 
Peccato che ci pensò lo specchio magico a rovinare il bel momento. 
‘’ Argh… voi due trovatevi una camera e figliate. Anche perché non sopporto le storie strappalacrime. Io vi servo ancora oppure mi lasciate tornare da quella rincoglionita della mia padrona? ‘’
‘’ Ci servi – intervenne Berwald, con un lieve rossore sulle guance – Portaci dai ragazzi. ‘’
‘’ Specifica amico, potrei pure portarvi dagli One Direction. ‘’
‘’ Portaci… dai lettori… del libro. ‘’
‘’ Quale libro? Perché in questo momento una ragazza sta leggendo Harry Potter, e sta sclerando sulla Drarry. Un’altra sta leggendo  Cinquanta sfumature di grigio… santa polenta, che gusti barbari hanno le nuove generazioni! E poi… ‘’
‘’ Portaci da chi sta causando questo putiferio leggendo il libro delle fiabe! ‘’ l’interruppe Tino. 
‘’ Ok, ok. Seguite per bene le mie indicazioni, e ce la farete in trenta minuti. Anche meno, se non vi fermerete a mangiare al chiostro lì vicino. Ma tanto, lo so già che lo farete. Il ragazzino qui sono secoli che non mangia qualcosa di decente. ‘’
Tino stava per protestare, ma il suo stomaco scelse proprio quel momento per farsi sentire. 
Il finlandese arrossì imbarazzato. 
‘’ In effetti… forse un po’ di fame ce l’ho. ‘’
‘’ Aspetta… offro io. Ho… soldi. ‘’
Lo sguardo del ragazzo si illuminò, e Berwald sentì il cuore fermarsi per un momento, per poi prendere velocemente la rincorsa. Dio, era cotto.  
‘’ Ehi, non abbiamo tutta la giornata! Godetevi il vostro primo appuntamento e poi filate a salvare la città!’’
Lo svedese roteò gli occhi. Ma non c’era nessun modo per spegnere quel benedetto specchio?

 

 

Intanto, tetto Ospedale San Peter…

 

Ludwig , quando tutta quella storia sarebbe finita e sarebbe tornato all'Agenzia, nel suo rapporto per Sadiq trascurerà di inserire certi dettagli.
 Tipo essere trattato come una principessa da un drago ( pardon, dragonessa , la signora era suscettibile) rapito e trattenuto sul tetto di un ospedale. 
Non certo il momento più brillante della sua carriera di agente.
 La cosa più irritante era il non riuscire a ritornare uomo. Andiamo, aveva passato anni ad addentrarsi coi suoi poteri ( con molte perse in giro da parte del fratello ) e ora si ritrovavano incapace di controllarli. 
‘’ Tu non sei Aurora, eh?’’ 
‘’ No! ’’ 
‘’ Ti hanno mai detto che le somigli? ‘’ 
" Oggi ho perso il conto "
" Oh non fare quella faccia ragazzina. Almeno mai nessuno ti ha detto che somigli a Marilyn Manson ! "
" Ma dato che io non sono Aurora, non potrebbe lasciarmi andare ?"
" Vorrei... ma purtroppo non posso . "
"Come? Perché?"
 "Andiamo cara, cerca di capire, tu... le assomigli troppo per lasciarti andare. È una questione d'orgoglio personale. E poi lo dice il contratto" 
"Contratto? Quale contratto?" 
La dragonessa sospirò: "Contratto dei personaggi delle favole, paragrafo 4, comma 7: una principessa non può essere salvata se non dal suo principe. Se non lo rispetto c'è il rischio che abbia dei guai con l'Ente Associato Personaggi delle Fiabe" 
"Vuoi dirmi che vi fate chiamare EAPF?"
 "Lascia stare, l'ha inventato Tremotino, e immagino tu sappia come è quello lì coi nomi"
'' Tremotino... vi siete fidati di Tremotino per la vostra associazione? '' 
'' Sì lo so... pessima idea. Se anche tu che non sei dell'ambiente lo sai, vuol dire che la fama di Tremotino ha superato i confini della nostra prigione. '' 
'' Io dire anche... un momento... prigione?'' 
La dragonessa la fissò con quei suoi occhi rossi sanguigni così diversi dagli occhi di suo fratello Gilbert.
 '' Ah giusto, tu non lo sai... '' 
'' Sapere cosa?! '' sbottò Ludwig, che giurò a sè stesso di strozzare Sadiq al loro prossimo incontro. Come gli era saltato in mente di farli andare in missione senza neppure una minima preparazione a ciò che li attendeva?
" Ti do la versione corta della storia: due fratelli volevano diventare ricchi e hanno chiesto aiuto ad una strega che ha donato loro un libro in grado di imprigionare le creature fantastiche in esso e renderle i personaggi delle favole, sotto il controllo del lettore. E così: io me ne stavo semplicemente per i fatti miei e poi, puff, mi ritrovo a dover passare il resto dell'eternità con quella piaga di Aurora. Non te lo raccomando, ragazza mia" 
"Ragazzo" 
"Come?" 
"Sono un... lasciamo stare. Ad ogni modo, come si fa a farvi tornare nel libro?" 
"Oh, dovrai solo aspettare che finiscano le storie e ce ne andremo. Esattamente come i lettori"
 "Cosa?!"
 La strega si esibì nel suo miglior sorriso diabolico: "Non appena finirà l'ultima storia le anime dei lettori verranno imprigionate nel libro e la strega se ne impossesserà. Ho sempre trovato Emma un'esagerata, ma devo dire che questa sua idea è stata un vero e proprio tocco di classe.’’ 
Emma? Perchè quel nome non gli era nuovo? Scosse con violenza la testa. Non era il momento di perdere tempo. Doveva sfuggire alle grinfie del drago, trovare i lettori e distruggere il libro. 
Facile a dirsi, ma a farsi... Proprio in quel momento, le parve di sentire una voce urlare:'' Ve... FATE LARGO! DOVE SONO I FRENI?!!!!!''
Si guardò confuso attorno, avendo riconosciuto la voce di Feliciano e volendo capire da dove provenisse. 
Ad un certo punto vide una figurina che balzava sui tetti. Aguzzò la vista e notò dei capelli castani e un riccio molto familiare.
 " Felic...?" 
BUM 
Ludwig non aveva neanche finito la frase che l'italiano era finito addosso alla dragonessa, in pieno muso, e l'aveva messa KO. 
In quel momento il suo "eroico" salvatore era steso sul corpo squamoso della strega mentre mormorava: "Ohi ohi, quante stelline"
'' Feliciano? ''
 '' Ve... Lud! Stai bene? ''
 '' Io sì, ma tu? '' 
L'italiano non aveva fatto il migliore degli atterraggi, dopotutto. Atterrare su un drago non era un'esperienza piacevole. Lui ne sapeva qualcosa, dato che non aveva una bella esperienza coi draghi cinesi. Rabbrividì. Meglio non incontrarli più, probabilmente vorranno ancora la sua testa.
 '' Ve... niente di rotto. Luciano mi ha detto che dovevo salvare la principessa ed io...''
 '' Un momento... principessa? E poi... Luciano? Lo hai evocato? '' 
'' Ve... no! Mi ha parlato attraverso uno specchio. Mi ha detto che tutti gli abitanti della città sono manovrati da chi ha provocato questo putiferio. '' 
'' Già, a proposito di questo... ''
" COME HAI OSATO TU, MISERO RAGAZZINO MORTALE CHE ODORA DI PASTA E PASSATA DI POMODORO, SPATASCIARTI SULLA TESTA DI MALEFICA, LA PIU' TERRIBILE DELLE STREGHE?!" 
Apparentemente Feliciano aveva solo stordito il drago, in quanto ora questo si ergeva alle loro spalle, più furioso e intenzionato che mai a ridurli in cenere. Feliciano e Monika osservavano pallidi la strega. 
" Ve, posso suggerire una ritirata strategica, capitano? " pigolò terrorizzato Feliciano. 
Il tedesco annuì. 
Era coraggioso e aveva il senso del dovere, ma di certo non era stupida, e affrontare disarmati un drago era quanto di più stupido si poteva fare. 
E Gilbert lo aveva fatto, rischiando di finire ucciso. 
I due scapparono e fecero appena in tempo a chiudersi la porta del tetto alle spalle, mentre la fiamma del drago inceneriva qualunque cosa sul suo cammino. I ragazzi presero a fare di corsa le rampe di scale, mentre sentivano da fuori il rumore del drago che distruggeva ogni cosa.
'' Pericolo scampato? '' chiese Feliciano, col fiatone. 
'' Vista la sua stazza, la vedo difficile che riesca a venire fin qui. Però, non voglio tentare troppo la sorte. Scendiamo! ''
 Stavano per farlo, quando all'improvviso sotto i loro piedi si aprì una voragine che li risucchiò. '' EH NO, ANCHE ALICE IN WONDERLAND NO!'' protestò Ludwig, ma le loro urla si fecero impercettibili e la voragine si richiuse. 
All'esterno, Malefica non si era arresta, ed era pronta, con le sue fattezze umane, a seguire i due fuggiaschi. 
'' Mia cara, non perdere tempo. Mi sono già occupata io di loro. ''
 La strega si fermò. 
'' Cos... Emma? Cosa ci fai tu qui?! ''
Dietro di lei, seduta su di una scopa con gambe accavallate, se ne stava una giovane di meno di vent'anni.  I corti capelli castano chiari erano tirati indietro da una fascetta, gli occhi verdi scintillavano di una malizia e un divertimento incredibile. 
Se non fosse stato per il fatto che era sospesa a mezz'aria la si sarebbe potuta scambiare per una qualunque adolescente che ciondolava con gli amici in un qualunque centro commerciale, solo i canini leggermente lunghi e l'espressione simile a quella di un gatto che gioca con la preda prima di darle il colpo di grazia facevano capire quanto fosse pericolosa. 
La giovane si mise comoda e finse di riflettere sulla domanda prima di sorriderle: "Sai com'è, quando il libro viene tirato fuori io ne vengo attratta automaticamente. Mi piace vedere lo scompiglio che create voi, prigionieri delle favole, e ancora di più mi piace il sapore delle anime fresche. Inoltre non potevo perdere l'occasione di prendere un po' in giro una strega di serie B come te"
Malefica non potè resistere, e le lanciò una sfera di fuoco verde che, tuttavia, venne prontamente annullata senza neppure sfiorare Emma. 
La belga sbadigliò annoiata, e disse:'' Sempre i vecchi trucchi, eh? Non impari mai niente di nuovo? Pensavo che tanti secoli con Aurora ti avessero dato la possibilità di... ampliare le tue conoscenze. ''
 '' Vaffanculo, stronza. Dov'è finita la solidarietà tra colleghe? Non potevi far finire che so... Crudelia nel libro, invece di me?''
 '' Dolcezza, mica sono stata io a rinchiuderti. E poi, ti facevo più furba. Quei due erano idioti senza poteri. Possibile che ti sia fatta fregare da loro? ''
" Mi hanno teso una trappola, e non fare qull'espressione compiaciuta! - ruggì vedendo l'altra esibirsi in un sorrisetto irritante - So bene che tu li hai aiutati, dando tra l'altro anche il mio nome come strega da intrappolare!" 
Emma si portò una mano al petto, esibendosi in un'aria profondamente ferita: "Come puoi pensare che io abbia fatto una cosa del genere? Mi ritieni davvero così senza cuore da far imprigionare la mia maestra in un libro così da poter prendere il suo posto e scalare man mano i vertici fino a diventare la numero uno?"
 "Quindi neghi di averlo fatto!?"
 "No - la ragazza saltò per terra con grazia felina, sempre sorridendo - E sai che ti dico: lo rifarei. In fondo, è stato il mio modo per ringraziarti di tutti quegli anni di apprendistato d'inferno" 
Malefica ruggì, mentre un muro di fiamme si apriva alle sue spalle per andare contro Emma. 
La ragazza sorrise e all'istante una tigre di fuoco viola, grande quanto una casa, si materializzò per intercettare l'attacco e salvare la sua padrona.
 " Sei noiosa, Malefica. Un vero catorcio. E per questo devi essere rottamata per far spazio alle nuove generazioni"
 "Nuova generazione? Tu? Ah! Ma se si vede lontano un miglio che sei vecchia e decrepita, e che ti fai le iniezioni di botox e anime per toglierti le rughe! "
'' Come sei rumorosa. Sto pensando quasi quasi di toglierti la voce. Così Aurora ti delizierà con la sua. ''
 '' Tu non oserai... '' 
'' Oh, oserò eccome. Oppure, potrei trasformarti in un coniglio. Saresti decisamente più minacciosa che da drago. ''
 '' Attenta, sono ancora la tua maestra. ''
 '' Sai come dicono i magonò? Che l'allieva ha superato la maestra. E sai, sono decisamente più stronza e gnocca di te. '' 
'' Sul gnocca avrei da ridire. ''
 '' Parli tu che hai la pelle verde. '' 
'' Non è il mio colore naturale! E' solo la maschera di bellezza che si è seccata! ''
 '' Certo, certo... comunque, parlare con te è stato bello. Ma io ho dei progetti e non ho tempo da perdere.'' 
'' Le anime dei lettori possono aspettare! Hai un debito con me! '' 
Emma inclinò appena la testa, e chiese:'' Chi ha detto che ''mangiare'' sia l'unica cosa che voglia fare? Sei davvero così ingenua? '' 
Malefica rimase senza parole, mentre un sorriso di trionfo andava a formarsi sul volto di Emma. 
" Di che stai parlando?"
 "Immagino che tu sia stata troppo occupata dai tuoi dragheschi problemi per capire davvero cosa sta succedendo in questa città vero? Quei ragazzi che inseguivi sul tetto sono molto più preziosi di quanto tu possa immaginare, sono tasselli che serviranno a completare il mio piano e diventare finalmente la Regina delle Streghe"
 "Regina? Tu? Ma non farmi ridere! ‘’ 
'' Oh, tu non sai quanto sono seria. Quel ragazzino mi sarà utile  per... testare suo fratello Romano. Sai che non concedo doni al primo che passa. Ma in lui, ho visto molto potenziale... oscuro. Potrebbe essere un degno principe consorte!''
 '' Vola basso, ragazzina. Tu Regina delle Streghe non lo sarai mai. Non hai la facoltà di creare il caos necessario per esserlo! ''
 '' E chi te lo dice? Questa città è il mio banco di prova! E hai visto che meraviglioso caos ho creato?'' 
'' Odio rompere le uova nel paniere, ma non sei stata tu. Chi ha il libro ha provocato tutto questo. ''
" Ma l'incantesimo è il mio" disse stizzita la giovane. 
" Già, però ti sei resa conto del caos che hai creato? A me non sembra caos oscuro, mi sembra più un caos idiota e demenziale" 
Emma si fece rossa in viso, mentre rispondeva con voce stridula: "Embé?! Sempre di caos si tratta no?! Ecco perché eri una maestra così tremenda, non ti accontentavi mai di niente. Come quando ho evocato quel gattino..." 
"Ma io ti avevo chiesto un corvo" 
"Sempre di animali vertebrati si tratta, no?! - la giovane si riavviò i capelli, mentre riprendeva il controllo di sè - Ad ogni modo non so neanche perché sto qui ancora a discutere con te. Ho delle prede che mi aspettano"
 "Eh no!" un muro si formò ostacolando la ragazza. 
Questa si fermò, mise una mano sulla parete e sospirò prima di voltarsi: "Malefica? Sul serio? Ancora coi questi trucchetti? Già usato, già visto."
 " Tu non te ne andrai di qui ragazzina finché non mi dirai quali sono i tuoi veri progetti con quei due ragazzini, oltre al tuo assurdo piano di diventare la Regina. ‘’
Emma le strizzò l'occhio con fare intrigante, e disse:'' E' un segreto. E deve essere una sorpresa. Se te lo dicessi, che gusto ci sarebbe? Probabilmente, mi copieresti il piano. ''
 '' Piano destinato a fallire. ''
 '' Un po' di fiducia farebbe bene, ogni tanto. Sai, giusto per motivare i giovani. '' 
'' Tu hai ...''
 '' Ssh... non si dicono certe cose, vecchia mia. L'età di una signora è uno dei suoi segreti meglio custoditi. ''
 '' Ma che segreto e segreto! Basta guardarti in faccia per capire che hai una certa età! ''
 '' Sei fastidiosa! Mhm... ho deciso! Trasformarti in coniglio e mandarti a Wonderland è un'ottima idea! Mi mancava giusto un bianconiglio! ''
" Oh, tu non oserai..."
 "Scommettiamo?" Emma si fece avanti mentre un ghigno sempre più largo sfigurava il bel volto donandole un aspetto animalesco. 
Le pupille le divennero per un attimo verticali, come quelle di un gatto, mentre radunava le energie per fare l'incantesimo. 
Malefica richiamò all'istante un'onda di fuoco verde che si infranse su di una bolla invisibile che proteggeva la belga. 
Emma rise: " Tranquilla, conosci le metamorfosi, è un processo rapido e indolore" "Nooooo, tu... non puoi... passare...!" urlava nel frattempo Malefica mentre dava fondo a tutti i suoi poteri. 
"Addio, Malefica, e salutami il gatto del Cheshire" Emma schioccò le dita e ci fu un intenso lampo di luce.
Quando la luce scomparve, al posto di malefica c'era un coniglio nero di un metro e mezzo con panciotto e orologio da tasca. 
'' Uff.... hai sbagliato colore, scellerata! ''
 '' Vabbe, ti chiameranno il nerconiglio. O Black Rabbit. Son piccolezze. ''
 '' Piccolezze un corno! La tua mancanza di cura per i dettagli ti farà finire in guai grossi, grossissimi! ''
 '' Iettatrice!''
'' Realista! Io ti conosco da una vita, Emma. E se ti dico che tu non puoi essere Regina delle Streghe, vuol dire che ho ragione! Ci sono esseri magici con più talento di te! Tipo Merlino... '' 
'' Morto, sepolto... ucciso da me, ovviamente. ''
 '' Ora so che stai mentendo! Il merito è di Viviana! ''
 '' E no, Viviana lo imprigionò in una torre di cristallo. A finire quello che aveva iniziato fui io! Ho ucciso un grandissimo mago ergo sono degna di essere la nuova regina delle streghe! E cià ! ''
" E non osare farmi "cià" signorina! Già non te lo permettevo quando eri una ragazzina con un'insana ossessione per i gatti, figurati se te lo permetto ora che sei una vecchia gattara"
 "Uffa, sei noiosa - sbuffò Emma - Perché non te ne vai col tuo orologio da taschino strillando a destra e a manca "è tardi! è tardi!". Ti ci vedo, sai?" la giovane ghignò. Malefica fu tentata di lanciarle il cipollone addosso: "Non riuscirai nel tuo intento, senza alleati" 
"Che barba, ce la farò fidati" 
" Aspetta che lo venga a sapere tuo fratello e..." 
"Mio fratello non verrà a sapere nulla di tutto ciò! - esclamò la bionda, per la prima volta leggermente impaurita - Sto agendo in segreto a sua insaputa, e guai se lo venisse a sapere" 
"Oh, abbiamo ancora paura di lui?" domandò Malefica con un ghignò. 
Emma arrossì: "Non ho paura, men che meno di uno sciocco magonò mercante di articoli magici"
"Hai dimenticato informatore dell'Agenzia "
'' Dettagli. Finchè non saprà niente, l'Agenzia non verrà informata del mio piccolo ... progetto. '' 
'' Eh no, ti dimentichi di me. Se credi che ti lascerò fare...'' 
'' Perchè, tu credi di poter tornare da Wonderland senza che io ti dia il mio permesso? ''
 '' Io sono ancora... '' 
Si aprì una voragine ai suoi piedi che la risucchiò, ma Malefica si aggrappò ai bordi, non volendo sapere di agevolare in alcun modo Emma.
" Oh, andiamo! - sbottò la giovane marciando fino ai bordi del voragine e inginocchiandosi - Non potresti per una volta rendermi le cose facili?"
 "Mai! E puoi stare certa che quella corona non sarà tua! Non ne hai alcun diritto! La vera regina non sei tu, sono io! ’’
"Mhm… se la pensi così… sai come dicono nel Re leone? - chiese Emma con un ghigno prima di chinarsi e afferrare le zampe pelose - Lunga vita alla regina" e le staccò con forza, facendo cadere nel vortice oscuro.

 

To be continued…

   
 
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