Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: eleCorti    21/12/2016    6 recensioni
[Storia partecipante al contest è una storia sai, indetto da Najara87, sul forum di efp]
Che cosa fare? Dire tutto e liberarmi, oppure opprimere questo sentimento? Non lo so. So solo che vorrei voltare pagina, chiudere questo portone del mio passato e ricominciare da capo. Ma sono davvero in grado farlo? Non posso fare a meno di chiedermi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nome: eleCorti/Elettra.C
Titolo: Let it go
Canzone: Let it go
Immagine: H
Note: è la mia primissima storia originale che scrivo, ed ho deciso di usare un personaggio di mia invenzione a cui sono molto legata che, secondo me, calza perfettamente per questa canzone. Spero vi piaccia.
 
Let it go

 
Sono qui, sola nella mia casa, mi sento così confusa. Perché? Perché le cose dovevano andare così? Tu dovevi essere femmina, non maschio. La profezia era sbagliata. E ora? Ora come faccio a ucciderti? Devo tenerlo nascosto.
No, non posso. Mi alzo in piedi e mi avvicino al piccolo quadro appeso al muro: ci sono due giovani – un ragazzo e una ragazza – che si osservano in una foresta fitta. I loro sguardi, così intensi e profondi, così incatenati l’uno all’altra, mi ricordano quando ti ho visto per la prima volta. Era sera, io ero sola in casa ed ero preoccupata per la mia piccola sorella – Haruka – poiché era scappata e ancora non era tornata. Poi il campanello suonò: mi alzai con il cuore in gola, forse era lei. Aprì e rimasi fulminata. Mi ritrovai davanti due bellissimi occhi color miele, una folta chioma castana, insomma mi ritrovai davanti te.
Sei così identico a lui, tuo padre, tranne  che per gli occhi: quelli sono di tua madre. Sussulto. So chi sei: il salvatore, il mio acerrimo nemico. Ma tu sei così diverso da tuo padre, non sei ingenuo, non sei dolce, anzi sei un seduttore. Non resisto, ma devo tenere duro: tu sei il nemico.
E ora, dopo giorni che tu sei arrivato in questa piccola città, nella mia città, mi ritrovo qui seduta sul freddo pavimento di casa mia, in guerra con me stessa. Per la prima volta in vita mia, nutro dei dubbi e tutto a causa tua, Taichi.
Che cosa fare? Dire tutto e liberarmi, oppure opprimere questo sentimento? Non lo so. So solo che vorrei voltare pagina, chiudere questo portone del mio passato e ricominciare da capo. Ma sono davvero in grado farlo? Non posso fare a meno di chiedermi.
Se ripenso che io ero la nemica più temuta, colei senza coscienza, colei che ha ucciso tante persone, ora mi ritrovo a vacillare. Tutto per causa tua. Mi sono innamorata, che posso farci? Forse dovrei davvero voltare pagina, dire addio al mio passato e ricominciare da capo con te, Taichi.
Congelata: ecco com’ero. Il mio cuore era congelato, poiché, nella vita, ho sofferto molto ed ho smesso di amare. Ma quello è il passato, poiché ora il mio cuore si sta sciogliendo, grazie a te; ora è tempo di lasciarselo alle spalle. Sì, direi che sono pronta a iniziare il mio cambiamento. So che non sarà facile, ma ci voglio provare. È tempo di uscire da questo tunnel.
Sì, non ce la faccio più: devo gridare che ti amo, che voglio cambiare – o almeno ci voglio provare – che sono pentita delle mie azioni. Più decisa che mai, mi alzo e salgo sopra: mi devo fare una doccia, mi devo truccare, mi devo cambiare. Ho una cosa importante da fare e non posso attendere oltre.
Entro nella doccia, il getto caldo dell’acqua lava via tutti i miei dubbi, rendendomi ancora più sicura della mia idea. Mi sento rigenerata dopo questa bella doccia calda, penso mentre mi asciugo i capelli. Mi vesto, ma non di nero. Quello è il mio passato. Scelgo un vestito bianco che arriva poco sopra il ginocchio, ma non rinuncio ai miei cari stivaletti neri, quelli li adoro troppo.
Sono pronta: sto arrivando Taichi. Aspettami. Apro la porta, più decisa che mai; non voglio tornare sui miei passi, è questo ciò che voglio. Percorro il vialetto di casa e inizio a percorrere il marciapiede che conduce al centro. Ti sto cercando con lo sguardo, Taichi. Mentre cammino, mi imbatto negli abitanti di questa città, File, creata dal mio sortilegio; mi sorridono, seppure in maniera assai scettica. Io ricambio, tutto ciò mi rincuora, almeno in parte.
Ecco: ti ho trovato, stai maneggiando con il tuo piccolo maggiolino rosso, forse si è rotto, non posso fare a meno di pensare.
“Taichi...” mi avvicino titubante. La mia spavalderia mi ha abbandonato.
“Jessica...” è sorpreso di vedermi. D’altronde l’ultima volta non c'eravamo lasciati bene.
“Ti sei decisa?” mi domanda, posando il crick sul cofano aperto dell’auto. L’ultima volta avevamo parlato proprio di questo ed io l’avevo presa male.
“Sì...” affermo timidamente. Le mie gote si sono tinte di rosso, lo so. Sorride, poi alza il busto e viene verso di me. Non smette di guardarmi. I suoi occhi sono come dei magneti da cui sono attratta e non posso fare niente per fermarmi.
Mi cinge la vita e mi posa un travolgente bacio. Il più bel bacio della mia vita. Un bacio vero, autentico, pieno d’amore. Mi lascio completamente andare, accarezzandogli i capelli, mentre lui approfondisce il bacio, chiedendo e ottenendo l’accesso alla mia bocca.
L’oscurità non sarà più nel mio cuore: ecco ciò che penso, mentre ci baciamo in quel caldo pomeriggio d’estate. 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: eleCorti