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Autore: TimeDreamer    21/12/2016    1 recensioni
Un incantesimo va male e Peter finisce ad esser legato a Chris. L'incantesimo gli provoca dolore ogni volta che fa qualcosa che rende Chris infelice. (Anche il flirtare con altre persone rende Chris infelice....)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Argent, Peter Hale
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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TRUTH IN THE MOMENT 

Capitolo 1

Desperado, oh, you ain't gettin' no younger
Your pain and your hunger, they're drivin' you home
And freedom, oh freedom well, that's just some people talkin'
Your prison is walking through this world all alone
-Desperado (Eagles)
Desperado oh non stai diventando più giovane
Il tuo dolore e la tua fame ti stanno portando a casa 
E la libertà, la libertà allora, è soltanto qualcosa di cui la gente parla
La tua prigione è camminare attraverso questo mondo da solo.


Peter fece una smorfia per il gusto in bocca. Si svegliò disorientato, troppi nuovi odori che aleggiavano intorno a lui. Non sapeva questo posto. Era comunque confortevole e super-caldo all'interno del grande letto. Seppellì il suo volto delle lenzuola e non voleva alzarsi. L'odore era delizioso e tutt'intorno a lui. Erano calde, morbide e lo facevano sentire al sicuro. Non era un sentimento che provava spesso. In realtà, non riusciva a ricordare un momento in cui si fosse sentito così se non da prima dell'incendio. Pensava che se si fosse svegliato avrebbe distrutto l'illusione. L'allettante odore di olio per armi e il profumo speziato di dopobarba scadente sarebbero scomparsi. Si sarebbe ritrovato solo di nuovo nella sua stanza d'albergo in San Fransisco, lontano dal caos di Beacon Hills.

"Qualcuno doveva." Una voce concisa, familiare si poté sentire provenire dal corridoio. La voce di Christopher Argent. "Io non potevo lasciarlo morire, Derek..." Ci fu una pausa, "certo che no! Sono perfettamente al sicuro. Peter è molte cose, ma se avesse voluto uccidermi avrebbe avuto molte possibilità di... No non devi venire e glielo chiederò. Io... ne dubito seriamente."
Non volle sentire l'altro lato della conversazione, così non ascoltò più. Ora sapeva dov'era. L'appartamento di Christopher Argent. Si scervellò per dare un senso alla situazione.

Sentì un suono frustrato provenire dal corridoio. "Senti, non sono dell'umore giusto per questa conversazione." Chris sembrava stanco e molto contrariato. Almeno era con suo nipote e non con lui. Ed era già qualcosa. "Taglia con il dramma, sono troppo vecchio per queste cose. Tuo zio è tornato, cerca di capirlo. Addio Derek."

Peter sbirciò fuori dalle coperte della virile stanza che era la camera da letto principale di Chris Argent. Anche le riviste di armi impilate sul letto. Una miscela di colori scuri e delicati con più gusto di quanto avesse immaginato che Chris avesse. Alcune opere d'arte, probabilmente presi dalla casa degli Argent. Mobili di mogano e acero. Ogni singolo pezzo era solo per uso pratico. Il letto era un letto a slitta robusto vicino ad una grande finestra, e lasciava dello spazio dal muro nel caso in cui fosse necessario. La camera in sé aveva due uscite, non una.

Combatté per ricordare i dettagli. L'ultima cosa che ricordava era che si trovasse nel suo bar preferito a San Francisco e stava flirtando con una bella rossa dai focosi occhi verdi.
Chi conosceva il suo nome, oh cazzo!

Peter scattò nel letto e si guardò intorno selvaggiamente. Indossava i pantaloni, e gli stivali erano sul pavimento. Portafoglio e gli effetti personali ben situati nelle vicinanze. La camicia? Andata e da nessuna parte per essere immediatamente trovata. Accidenti, era firmata ed era una delle sue preferite.

"Sei sveglio?" Chiese Chris appoggiandosi allo stipite della porta della sua stessa camera. Si era fatto la doccia e si era vestito quindi era impossibile dire se fosse accaduto qualcosa.

Streghe. Delle streghe lo avevano trovato a San Francisco, catturato e lo avevano trascinato a Beacon Hills.
Ora ricordò. Ricordò anche di essere sorpreso che il branco avesse preso la briga di venire ad aiutarlo. Ci fu una lotta. Tutti ne avevano preso parte. La strega aveva cercato di catturare Scott McCall per sua figlia e aveva un incantesimo preparato per lui. Peter aveva visto che Chris era nel mirino e si era messo in mezzo.

L'incantesimo lo aveva preso in pieno e di conseguenza cadde al suolo. 

Una parte era sicuramente morte magica e una parte e qualcosa che non conosceva. Lo aveva avvolto e gli si stringeva attorno. Aveva visto le stelle, si sentiva soffocare e aveva lottato, ma non riuscendo ad uscire, fino a quando si ritrovò in ginocchio e con il sangue che drenava fuori dal suo corpo. Ci fu confusione perché tutti avevano pensato che avesse preso il colpo per proteggere l'alfa, ma lo aveva davvero fatto per Chris. Ricordò che guardando il cacciatore aveva iniziato a perdere coscienza. Si ricordò di Chris che gli diceva di rimanere dannatamente sveglio.

Ricordava di aver sorriso e di aver fissato i suoi occhi come se fosse un dannato angelo. Aveva del sangue in bocca. Ricordava di avergli toccato il volto. Le sue dita accarezzare la guancia di Chris con l'intero branco a guardare. "Non piangere per me, Christopher". Gli aveva detto, poi tutto divenne nero.

Peter si coprì con le coperte fin sopra la sua testa. "Con quale incantesimo mi hanno colpito?"
"Noi ancora non abbiamo tutti i dettagli." Chris sembrò stanco. "Hai dormito molto. Quasi trentasei ore effettivamente. Ho pensato che forse..." La sua voce si affievolì e sembrò tesa. "Ma Melissa ha detto che stavi solo dormendo. Comunque, sei affamato?"
"Come fa Scott ad attirare così tante persone che vogliono ucciderlo?" Peter mormorò mentre si sedeva. "Sono molto affamato." Annuì con il capo.
"Lui è l'apha di Beacon Hills." Disse Chris scrollando le spalle.
"Quindi mi hai portato a dormire qui? Dove è la mia camicia?" Peter si alzò e si stiracchiò languidamente. Poteva sentire gli occhi di Chris su di lui.
"La tua camicia si era abbrustolita, mi dispiace." Chris strinse le spalle mentre guardava in giro. "Derek te ne ha portata una dal loft".
"Dannazione, mi piaceva quella camicia." Peter sospirò. "Posso usare il tuo bagno?"
"Accomodati. Io preparerò il caffé e da mangiare." Chris si girò e si avviò verso la cucina.

Peter si diresse in bagno, confuso e sospettoso riguardo a quanto il cacciatore fosse stato gentile. Provò e riprovò ma non riuscì a ricordare nient'altro. Si lavò il viso e lisciò i capelli indietro. Pensò di farsi una doccia ma gli piaceva essere avvolto dall'odore di Chris. Aveva un buon profumo. Indossò la camicia che Derek gli aveva portato. Forse avrebbe fatto una doccia più tardi, decise entrando in cucina.

Chris stava preparando un semplice pasto: uova e pancetta. Peter ridacchiò sotto i baffi. "Ricordami che un giorno di insegnarti a cucinare, Christopher".
"Mangerai e ti piacerà." Chris sorrise e fece scivolare la frittata nel suo piatto.
Il caffè era già in una tazza sul tavolo.
Si sedette e fissò dubbioso Chris. "Va bene, allora cosa è successo?" Domandò Peter.
"Sei stato investito da..."
Peter alzò una mano. "Non sto parlando dell'incantesimo".
"Cosa?" Chris gli diede un'occhiata scontenta. "Nulla che valga la pena di ripetere".
"È successo qualcosa tra di noi? Ho fatto qualcosa?" Peter raggiunse il braccio di Chris ma l'uomo si allontanò immediatamente.
Chris lo fissò con aria di sfida "No."
"Bene." Disse Peter sfrontamente e tirò un sospiro di sollievo.
Le labbra di Chris si piegarono in una linea di estremo fastidio che sembrò venire dal nulla. Afferrò la pentola dal fuoco e praticamente la gettò nel lavandino.
Doveva essere stato il suono prodotto della padella a contatto con l'acciaio inossidabile. 
Peter si rannicchiò per il dolore che improvvisamente attraversò il suo cervello. Lasciò cadere la testa tra le mani e mugugnò. Provò talmente tanto dolore che si sentì temporaneamente accecato.
"Merda, Peter, stai bene?" Chris si voltò immediatamente e mise una mano sulla spalla di Peter e poi sulla testa.
Le dita di Chris tra i suoi capelli non dovrebbero assolutamente farlo sentire così bene. Peter afferrò il bordo del bancone sbattendo le palpebre velocemente. La camera tornò lentamente a rimaterializzarsi quando si concentrò sulla voce di Chris.

Cosa diavolo....?

"Va bene, sto bene."  Peter allontanò la testa da Chris. Afferrò il pasto e ignorò il cacciatore. Era l'unico modo che aveva per sopravvivere un altro minuto in quell'appartamento. "Probabilmente è solo fame. Chi sta cercando con quale incantesimo sono stato colpito?"
"Deaton e Stiles stanno cercando." Chris rispose seccamente.
"Mi sento molto meglio ora." Peter alzò gli occhi al cielo e fissò Chris mentre borbottava preoccupato e riempiendo il suo caffé.

Non poteva uscire da lì abbastanza velocemente. Una volta finita la colazione, chiuse la porta e fuggì. Questa era stata la mattina più imbarazzante della sua vita. Se ne andò con l'intenzione di arrivare il più lontano possibile da Chris Argent. Lui era un gran bugiardo, perché era successo qualcosa. Peter poteva sentirlo. Forse Chris stava tentando di risparmiarlo, ma non gli piaceva essere ingannato. Aveva fatto qualcosa. Lo sapeva.

Che cosa aveva fatto?

Un po' più tardi si trovò alla fermata degli autobus per tornare a san Francisco. Con la coda dell'occhio individuò una nuova libreria e si incuriosì. Poche ore più tardi aveva perso l'ultimo autobus. Contemplò di rubare una macchina a quel punto e si ritrovò a chiamare il sovrintendente del suo condominio per dirgli che sarebbe tornato. Il suo appartamento non aveva attualmente nessun mobile poiché aveva spedito tutto a San Francisco poi lo aveva venduto al fine di coprire le sue tracce. Egli aveva pianificato di vendere anche questo posto ma nessuno aveva chiesto di comprarlo.

Non aveva intenzione di tornare a Beacon Hills. Non c'era niente e nessuno che lo volesse qui.
Scott gli aveva detto a malincuore che faceva parte del branco anche lui, così tecnicamente non sarebbe più stato un Omega ma ancora lui... non voleva stare qui.
Perché dovrebbe restare?

La sua pelle prudette di nuovo. Si incamminò e tirò fuori il cellulare. Quasi chiamò Derek e invece gettò il telefono sul balcone. Aveva comprato un paio di cose per passare la notte da lui. Raccolse il telefono e fece scorrere la rubrica fino al numero di Chris. Non lo compose.

Un materasso ad aria era molto lontano dal confortevole letto a slitta avvolto dal delizioso profumo di un uomo che non avrebbe mai potuto avere, ma che desiderava. Finalmente fece una doccia e pianse la perdita del profumo di Chris con una bottiglia di Jack e un po' di strozzalupo.

Non c'era motivo per su cose come quella e Peter era il tipo pragmatico. Non si tormentò. Rimise i pezzi insieme a tempo di record. Shopping e decorare? Era bravo in questo tipo di cose. Così i giorni passarono e la sua pelle continuava a prudere. Non contattò nessuno.  Perché preoccuparsi? Se avessero voluto trovarlo sapevano dove guardare. Avevano il suo telefono. Non erano passati che quattro giorni quando si è dovuto fermare in un negozio di alimentari e smettere di iperventilare, e seppe che c'era qualcosa di veramente sbagliato con lui.

Eppure, si sarebbe scorticato la faccia piuttosto di ad una riunione del branco ma c'era. Un messaggio conciso di Derek.
"Sappiamo che sei ancora in città. Porta il tuo culo qui."

Peter sospirò e prese il suo tempo. Aveva pianificato di uscire quella notte, trovare una bella ragazza e scopare. Era questo di cui aveva bisogno per ritrovare se stesso. Una buona ed onesta scopata. Così avrebbe potuto sbrogliare i pensieri in testa e sistemare le cose in modo da riuscire a pensare di nuovo. Si presentò sotto il loft e guardò in alto. Sapeva che erano tutti lì. Sapeva che lo stavano aspettando e trascinò i sui piedi per salire. Controllò il suo orologio. Se avrebbe corso, avrebbe potuto prendere l'ultimo autobus. Aveva un biglietto aperto.

Non stasera, non aveva una scusa da usare. A loro non importava se lui fosse sul bordo del baratro. Nessuno gli aveva fatto visita a San Francisco. Beh, Stiles una volta, ma solo per assicurarsi che fosse ancora vivo.
Chris Argent era là.
Peter vide il suo camioncino parcheggiato fuori. Con un lungo sospiro sofferente si preparò a trattare con i bambini e cominciò a muoversi verso la scala.

"Devi dire qualcosa!" Derek stava quasi urlando a qualcuno.
"No, non deve. Siediti, Derek." La voce arrabbiata di Scott non era difficile da sentire. "Inoltre, Peter di qui."

Tutti gli occhi erano su di lui quando fece scivolare la porta aperta del loft.
"Sì, sono ancora in città." Peter fece roteare gli occhi. "Nessuno mi ha dato il benvenuto a casa una sola volta."
Chris gli diede uno sguardo deluso e la sua pelle pizzicò.

"Avete giù ucciso la strega o è per questo che mi avete chiese gentilmente di essere qui? Per fortuna Zio Peter è tornato, vediamo se ucciderà qualcuno per noi." Peter era pronto per la bara, sperava che Derek ne fosse ancora ben fornito. "Continuate." Disse salutando il gruppo. "Ditemi qualsiasi cosa volete da me e io me ne andrò."
Avrebbe voluto ridere alle loro facce ma lui non aveva voglia di preoccuparsi. Peter sapeva che Chris era nella stanza, ma il lupo rifiutò di guardarlo. La sua pelle stava prudendo dolorosamente adesso e stava facendo fatica a concentrarsi quindi sperava che avrebbero fatto in fretta. Aveva bisogno di uscire da lì. "Ho un appuntamento, quindi sarei grato se faceste veloce...".

Un'ondata di dolore gli attraversò gli occhi. Si aggrappò al bordo del tavolo per tenersi in equilibrio e concentrarsi. Non avrebbe mostrato debolezza a questo gruppo di scarti soprannaturali rognosi e di pochi esseri umani. Si forzò di rimanere in piedi solo per guardare direttamente negli occhi di un furioso Chris Argent.
"Non sei nelle condizioni per incontrare un'innocente." Gli disse bruscamente.
"Sto perfettamente bene, Argent." Gli ringhiò Peter.
"Tu non sei qui perché vogliamo che tu faccia qualcosa, Peter." Iniziò Scott. "In realtà... Um."
Lydia tra tutte le persone, fu quella che sputò il rospo. "Oh per l'amor, Scott. Peter la buona notizia e che sappiamo qual é l'incantesimo che ti ha colpito. La cattiva é che è irreversibile e che era stato destinato per Scott  affinché la strega potesse toglierlo solo a lui."
"Sputate il rospo." Peter stava per svenire dal dolore comunque se non l'avessero fatto, ma almeno non doveva continuare ad ascoltare le chiacchiere senza senso dei bambini che lo odiavano.

"Era un incantesimo legante." Scott mormorò dispiaciuto.
"COSA?" Peter ringhiò.
"Un incantesimo legante." Lydia fece un sorrisetto. "Un po' ironico, ma cosa si può fare. La vendetta è una stronza."
"A chi sono legato?" Peter guardò il gruppo.
"Lui." Lydia indicò allegramente Christopher Argent come se fosse la miglior battuta dell'universo. "Mi dispiace, signor Argent."
La rabbia di Chris si palesò e Peter sentì un'altra ondata di dolore. Ora sembrava a disagio e Peter non poteva biasimarlo. Si sentiva come se qualcuno  avesse appena infilzato un palo nel suo petto. Avrebbe leccato le sue ferite interne più tardi in privato. Per il momento ricoprì il suo volto con uno sguardo indifferente.

"Fondamentalmente non puoi far arrabbiare Chris." Stiles sorrise a Peter. "Se lo fai, farà male. Un sacco."
"Odio rompervi le uova nel paniere idioti, ma è questo è il limite dell'incantesimo legante." Peter sbuffò. "Almeno spiega il prurito. Poteva andare peggio suppongo, avrebbe potuto essere Derek. È arrabbiato con me tutto il tempo. Con Chris sarà facile, dovrò acquistargli la pistola più recente ogni ora e... "

Cazzo. Fa male. Peter guardò Chris. "Scusa?" Tentò Peter.

Chris si strofinò appena il retro del collo e guardò cupo birra nelle sue mani. "Sei sicuro che non c'è alcun modo per spezzarlo?" Chiese a Stiles.
"Deaton dice di no. Uccidere la strega non funzionerebbe. A volte possono essere annullati ma non senza un gran costo."
"Fantastico, qual è il suo indirizzo? Le strapperò la testa dal collo." Peter si alzò e subito cadde a terra sotto lo sguardo furioso di Chris.

"Almeno abbiamo un modo per gestire Peter ora?" Lydia, quella strega, ridacchiò.
"Quando uscirò da tutto questo, ho intenzione di ucciderti prima." Peter mormorò.
Chris sospirò e sembrò essere più infelice di Peter. Tuttavia, si alzò andò ad aiutare Peter a rimettersi in piedi. "Cercherò di non aprire bocca prima di aver pensato. Solo, cerca non fare lo stesso."

Peter si lasciò aiutare e annuì. Era ancora certo al 99% che qualcosa era successo tra loro quella notte e parlarne gli avrebbe potuto causare un'altra scossa di dolore. Invece evocò il più adorabile ed innocente sorriso che potesse fare. Probabilmente sarebbe più al sicuro se tenesse chiusa la bocca.

Non aveva idea di come rendere Chris felice, ma almeno ora sapeva perché è rimasto bloccato qui. Era il legame. Non gli permetteva di lasciare Chris.
"Fantastico." Peter sospirò. "Che cosa ho fatto per meritarmi questo?"
Tutti aprirò la bocca contemporaneamente.
Peter si coprì il volto.

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Il problema con il rendere Chris felice era che Peter non sapeva cosa gli piacesse a parte le armi. Non sapeva neanche se fosse successo qualcosa tra loro. Quindi optò per la ritirata strategica. Finché rimaneva abbastanza vicino da non sentire la pelle prudere era a posto.
Si sentiva un po' come uno stalker perché c'erano giorni quando aveva solo bisogno di vedere l'uomo. Anche se da due isolati di distanza nascosto dietro ai cespugli. Finché si rassicurava che l'uomo fosse vivo e respirasse non avrebbe risentito della parte peggiore dell'incantesimo
La prima settimana che mantenne le distanze fu facile. Non si presentava alle riunioni del branco, dando deboli scuse e chattando. Per quanto riguarda Chris potrebbe dire che anche lui stia facendo del suo meglio per mantenere la sua distanza però ogni volta che vedeva il cacciatore sembrava depresso. Voleva disperatamente correre da lui e chiedergli cosa non andasse e come potesse aiutarlo. Lo aveva quasi fatto una volta e dovette sbattere la testa contro un muro per fermarsi.

La seconda settimana fu peggio. Si svegliava sudando e aveva bisogno di una raffica di acqua calda e fredda sulla pelle per calmarsi.

La terza settimana vide Peter guardare Chris ogni giorno solo per sentirsi vicino a lui. Se annusava nel modo giusto e se la direzione del vento fosse corretta poteva sentire il suo odore. Ogni tanto il cacciatore si guardava intorno come se sapesse che qualcuno lo seguiva.

Dalla quarta settimana cominciò ed essere patetico. Quando Chris parcheggiava la sua auto per la notte Peter  si assicurava che lui fosse in casa e si intrufolava sul sedile anteriore. Si raggomitolò e assorbì il profumo dell'uomo. Purtroppo, una notte fece male i conti e si addormentò sul sedile del conducente e non fu abbastanza veloce per sfuggire.

Chris se ne stava lì sulla porta del suo garage e sbatté le palpebre. Si strofinò il volto e guardò stancamente Peter. "Davvero? Così mi ha seguito. Ho pensato che fossi tu."
Peter si affrettò a sedersi sul lato passeggero del camioncino quando Chris aprì la porta.

"Non sono arrabbiato con te, Peter." Chris gli assicurò dolcemente. "So che è il legame che ti costringe a fare questo. Se vuoi puoi stare come me oggi. Stai seduto qui, vado a prenderti del caffé. Se non sarai qui quando torno, ti capirò." Peter rimase.

Chris sembrò sollevato quando tornò e vide che Peter fosse ancora lì. "Tieni." Gli diede il caffé ed un paio di muffin. "Bevi e mangia. Ho un paio di soste da fare."
Peter cominciò lentamente a sentirsi meglio. Ascoltò Chris parlare al telefono, lo seguì a varie offerte e dimostrazioni di armi per i potenziali acquirenti. Lo guardò fare commissioni, andare in banca e fare tutte le varie cose banali che fece. Era stranamente terapeutico e rilassante. Sentì meglio all'ora di pranzo ed era affamato.
Non parlarono molto. Peter non era in vena di parlare. Rispondeva a monosillabi alle domande o guardava sprezzante le persone. Voleva solo essere vicino a Chris. Quello che voleva veramente è che il suo corpo odorasse del profumo di Chris ma questo comportava dormire nel suo letto. Dormire nel suo camioncino era stata la cosa migliore. Entro la fine del pomeriggio si sentì di nuovo se stesso. "Beh, ci vediamo." Peter prese la prima occasione per uscire dal veicolo non appena si sentì nuovamente bene.

"Peter, aspetta." Chris lo chiamò.
"Per che cosa? Penso che abbia avuto abbastanza umiliazioni per un giorno". Peter disse bruscamente. "Goditelo finché dura, Argent. Ho cose da fare".
"So che per te tutto questo non è molto divertente. Possiamo parlare?" Chris fece cenno di salire al suo appartamento.
"No" Peter scattò e se ne andò.

Chris sospirò e lo fisso. Fece scorrere le dita tra i capelli e Peter guardò indietro per vederlo seppellire il suo volto tra le mani. Il gesto lo confuse. Perché dovrebbe importare a Chris? Non dovrebbe preoccuparsene così tanto. Grugnì non appena sentì un dolore sordo pulsare sul retro della sua testa. Non sarebbe andato lontano se avesse continuato in questo modo.
Peter girò i tacchi e tornò indietro verso il camioncino e spalancò la porta a Chris. "Va bene, parliamone."
Chris sorrise "Mi dispiace".
"Non è vero." Peter brontolò. Marciò verso la costruzione di appartamenti e sembrò aspettare solo di seguire Chris.
Sulla strada fino all'ascensore Peter preferì appoggiarsi al lato opposto di Chris.

"Birra?" Chris ne tirò fuori un paio dal frigo.
Peter ne prese una e si stravaccò su uno sgabello della cucina dell'Argent. Si rifiutò di  guardare il cacciatore, invece si focalizzò sull'arredamento intimidatorio del cacciatore e pensò a tutti i meravigliosi modi in cui potrebbe essere migliorato con un tocco più colore. Soprattutto un colore che non fosse un colore caldo. I colori caldi gli davano le vertigini. Tolse il tappo della birra e bevve metà del contenuto.

L'odore inebriante di Chris... Chris... Chris... ovunque gli stava facendo girare la testa.

"Cominciamo. Ho fatto qualche ricerca sull'incantesimo e la tua situazione è colpa mia". Chris Disse aspramente mentre prendeva un lungo sorso della sua birra.
"Esattamente cosa vuoi dire con questo?" Peter strinse gli occhi. 
"A quanto pare l'incantesimo si è concentrato su di me perché ero il più.... scosso quando stavi morendo." Chris inghiottì. "Potrei avere... Stavi morendo, Peter. Non avevo altra scelta."
"Che cosa hai fatto? Lo SAPEVO. Sapevo che era successo qualcosa." Peter trionfò con indignazione.
"Ti ho baciato facendoti tornare in vita." Chris mormorò cupamente.
"Cosa?" Peter trattenne il suo respiro, inorridito.
"Tu stavi morendo, e Scott stava terrorizzando la strega per farci dire come salvarti. Lei non ha menzionato la parte di legame". Chris si strofinò il retro del collo. "Non lo sapevamo finché non è stato troppo tardi. Ti ho baciato e l'incantesimo ha fatto il resto."
"Mi hai baciato". Peter ripeté attentamente come se volesse essere assolutamente certo di aver capito. "Sulla guancia?"
"Sulle labbra, Peter. Con tanto di lingua. Ti lamentavi e ti sei aggrappato a me. I ragazzi hanno detto è stato epico." Chris sembrò rassegnato. "Io... non sono stato sincero."
"Gli altri lo hanno visto!?!" Si imbronciò Peter. "Tutti lo sanno!"
"Tutti lo sanno, Peter. Derek mi sta tartassando per dirtelo da settimane." Chris ingoiò il resto della sua birra. "Non pensavo che fosse una buona idea. Chiaramente non ricordavi ed era meglio che tu non sapessi."
"Lo hai deciso tu per me, vero?" Gli artigli di Peter scattarono, la rabbia bolliva nel suo petto. 
Questo spiegava molte cose. Il legame lo attirava verso Chris, a causa del bacio. Era quello che aveva causato il disastro completo delle sue emozioni. Questo era peggio di quanto avesse immaginato. Afferrò la bottiglia di birra e la fracassò contro il muro.
"Peter...calmati." Chris si spostò indietro lentamente.
"Calmarmi? Io sono calmo. Io sono molto tranquillo. Io non spezzato quel tavolo a metà, giusto? Io sono calmo." Ruggì Peter
"Suggerisco..." Si alzò. "Suggerisco che tu capisca come tirarmi fuori da questo impiccio. Nel frattempo. So esattamente quello che devo fare".
"Che cosa vuoi fare?" Chris mise una mano su una pistola.

"Sto uscendo. Ho intenzione di trovare qualcuno e di scoparmelo. Forse due, tre persone.
"Questo potrebbe almeno tenerti fuori dai miei pensieri per un po'." Peter si girò sui tacchi. "E non ti arrabbiare o infastidire con me per questo. Tu sii felice che non ti sbatto contro un muro perché potrebbe finire in lacrime, cazzo." Fece una pausa e arricciò le labbra in un spietato ringhio. "Le tue".
Con quello, Peter corse fuori dall'appartamento, lasciando la porta sui cardini, furioso. Chris non poteva biasimarlo. Gemette e prese il telefono per chiamare Derek.



Note della Traduttrice:
I personaggi non mi appartengono (purtoppo...Chi non vorrebbe un Peter tutto per sé.....). E nemmeno la storia non mi appartiene infatti troverete qui la storia in lingua originale: http://archiveofourown.org/works/8284928


   
 
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