I miss the simplicity.
I was bad. You were good. Life was easier.
Now it's all so messy. I'm kind of good, which sucks. And you're kind of bad – which is actually all manner of hot.
I was bad. You were good. Life was easier.
Now it's all so messy. I'm kind of good, which sucks. And you're kind of bad – which is actually all manner of hot.
Eppure.
Eppure sono lì, a un crocevia da cui non si può tornare. E non darebbero indietro neppure un istante. Neppure un attimo di ciò che è sembrata un’eternità, ed è stato un secondo e un secolo.
Ma un secolo non è niente, per due come loro, lo sanno entrambi. Per questo è sconcertante quanto ci hanno messo ad accorgersene. Da quanto poco se ne sono resi conto. Da quanto va avanti quella storia. Quella metamorfosi. Quel cambiamento.
Si guardano ora, su quel divano.
Lei terribile, lui orribile.
Lui col cervello in pappa, controllato senza saperlo, che va contro tutto ciò che dovrebbe essere. Lei, col cuore funzionante – metaforicamente, almeno – un cuore che non dovrebbe provare altro che odio.
Un casino. Un grande, terribile, orribile, confuso casino. E loro, poveri scemi, ci sono cascati dritti in mezzo, tutto per aver passato troppo tempo tra gli umani – e fra di loro.
Lei sta facendo qualcosa di buono. Lui sta facendo qualcosa di cattivo.
Lei è cattiva – ma non più così tanto. Lui è buono – ma non più così tanto.
(Se è così che si sentono sempre gli umani, non c’è da stupirsi che siano completamente pazzi).
Sono entrambi dei reietti, impossibilitati a prendere posizione sia da una parte che dall’altra.
Sono entrambi irreparabilmente scheggiati, contusi e imperfetti.
Eppure.
Eppure le loro imperfezioni si incastrano perfettamente.
Note: Salve! So di star praticamente giocando col fuoco, la Megstiel non va proprio per la maggiore da queste parti, ma avevo questa cosa nel computer da un po' e così...
Spero vi sia piaciuta nonostante tutto, fatemi sapere!