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Autore: _Sakura e Ino_    21/12/2016    2 recensioni
“Fronte Spaziosa…mi spieghi cosa diavolo pensi di fare?” chiese con voce preoccupata Ino Yamanaka, la sua migliore amica, mettendosi davanti a lei, pronta a placcarla come un degno giocatore di rugby.
“Voglio semplicemente parlare con lui. Non mi sembra un reato”.
“Tu hai qualcosa in mente. Stai cercando di nascondere il tuo sguardo da psicopatica ma con me non ci riesci cara la mia Sakura” le disse, appoggiando le mani sui fianchi e guardandola in cagnesco.
La diretta interessata storse il naso. Sapeva benissimo che Ino voleva solo il suo bene, ma in quel momento le stava rovinando i piani. E nessuno doveva intralciarla.
“Ma non stavi andando a comprare la Tv nuova con Kiba tu?” le chiese, come per farla capire che si doveva levare immediatamente di torno.
[SasuSaku centric NaruHina NejiTen KibaIno ShikaTema]
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Kiba/Ino, Neji/TenTen, Sasuke/Karin, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Itachi Uchiha era l’esatto contrario di suo fratello Sasuke.
Il primo era di una bellezza matura, da vero uomo, con lunghi capelli corvini legati in una coda bassa, la bocca carnosa sempre incurvata in un sorriso gentile ed educato, il fisico asciutto ma non troppo muscoloso e due pozze scure dolci ed intelligenti. Era il classico ragazzo che qualsiasi donna avrebbe presentato ai genitori.
Il secondo, invece, era etichettato come il classico “bello e dannato”, il demone dagli occhi e capelli neri come la notte, col sorriso malizioso ed accattivante di chi vorrebbe portarti a letto e basta, senza pensare a fidanzamenti ufficiali o cene in famiglia.
Insomma, era l’uno l’opposto dell’altro.
Ed era per questo motivo che Itachi non riusciva a credere che Sasuke si era sposato.
Prima di lui che, alla veneranda età di 30 anni, non aveva ancora trovato la compagna della sua vita, anche se , in cuor suo, desiderava veramente avere una famiglia.
Sospirò profondamente, prima che la porta del suo ufficio si aprisse con tale forza che la pianta posta accanto all’ingresso rischiò di rompersi in mille pezzi.
Sobbalzò, prima di incontrare due pozze smeraldine adirate e tristi, seguite da quelle maliziose ed accattivanti di Ino Yamanaka.
“Sakura…che piacere vederti” mormorò, alzandosi ed andando incontro a sua cognata, pregando seriamente che le sue mani chiuse a pugno non incontrassero il suo viso.
“Itachi… - calcò il suo nome, tentando di essere meno aggressiva possibile – mi dispiace piombare nel tuo ufficio in questo modo, ma ho bisogno di parlarti”
“Avevo intuito…” disse, sorridendole dolcemente.
La rosa si diede mentalmente della stupida.
Perché diavolo non aveva sposato lui, tra i due?
Ah, già. L’amore che provava per Sasuke.
Che desolazione.
“Non so se sai cos’è successo, ma io e tuo fratello ci siamo lasciati”.
L’espressione sorpresa le fece capire che no, non era al corrente.
Tipico.
Quell’imbecille di suo marito non avrebbe mai ammesso di aver sbagliato.
Troppo orgoglioso, il signorino.
“Cos’è successo?”.
“Si è scopato un’altra. E deve ringraziare il cielo che io non sappia chi diamine sia questa! Perché sarebbe già all’ospedale con un trauma cranico e le gambe spezzate!” ringhiò, riducendo gli occhioni verdi a due fessure di puro odio.
“Sei sicura, Sakura? - vide l’espressione della rosa assomigliare sempre di più a quella di un pitbull – Cioè, non voglio assolutamente difendere mio fratello ma, so che lui ti ama molto e…”.
“Smettiamola con le cazzate, Itachi. Se mi avesse davvero amato io non sarei qui a discutere con te su quanto tuo fratello sia idiota!” sibilò, acida, mentre Ino tentava di massaggiarle le spalle tese.
Sembrava un incontro di wrestling, quello.
Da un lato, Sakura Haruno, agguerrita ragazza di 25 anni, pronta a distruggere suo marito.
E, dall’altra, Itachi Uchiha, paciere e mediatore di una situazione che non sapeva come giostrare.
E sapeva che, se non avesse agito immediatamente e con astuzia, avrebbe perso l’incontro.
Senza alcun dubbio.
“Sakura, ascoltami. So che mio fratello, prima d’incontrarti, è stato un donnaiolo di prima categoria. Mi ricordo quante donne ha portato a casa e ha quante ha spezzato il cuore, senza interessarsi minimamente dei loro sentimenti. So com’è fatto e lo conosco meglio di chiunque altro. Ed è per questo motivo che ti assicuro che lui ti ama. Magari non riesce a dimostrartelo giorno dopo giorno, ma lui tiene a te. – Si avvicinò a lei quel tanto che bastava per vedere i suoi occhi farsi lucidi – Sasuke è uno stronzo, ma sono certo che tu sia l’amore della sua vita, Sakura”.
Non fece in tempo a terminare la frase che la ragazza lo abbracciò di slancio, piangendo come una fontana.
“Perché sei così schifosamente bravo a far capitolare le persone?” domandò, tra un singhiozzo e l’altro.
Il moro sorrise, notando l’espressione preoccupata della sua migliore amica, e le cinse la vita, cercando di calmarla.
“Perché so quanto tu abbia combattuto per tenerlo con te. E non voglio che tutti i vostri sforzi vengano rovinati per una cosa del genere”.
E fu proprio in quel momento che gli venne un lampo di genio.
Aveva trovato l’idea perfetta.
“Ho un piano” le sussurrò all’orecchio, facendola drizzare subito.
“Cioè?” gli chiese, un barlume di speranza nelle iridi acquamarina.
E Itachi seppe che il suo progetto avrebbe scatenato le ire del piccolo Uchiha. E lui voleva proprio questo: fargli capire quanto Sakura era importante nella sua vita.
I rischi, però, erano parecchi.
“Vieni a stare da me”.
Sia Sakura che Ino strabuzzarono gli occhi, incredule.
“Co-Cosa?!”.
Il ragazzo la strinse più forte, trasmettendole fiducia:-“ Per far funzionare il mio piano, ho bisogno che vieni a vivere da me, Sakura”.



* * *


“Non ci posso credere, gli hai detto sì!” sbraitò Ino non appena attraversarono la strada.
“Smettila di urlare Ino. So benissimo cosa ho detto senza che tu mi rompa i timpani!”.
“Ma ti è dato di volta il cervello?! Vuoi farlo incazzare sul serio! – gesticolò, mimando la faccia collerica tipica di Sasuke – Non finirà bene, Sakura. Prevedo parecchi guai”.
“Ma smettila, scrofa. Che potrebbe mai succedere? Non si metterebbe mai contro suo fratello. E’ la sua unica ancora di salvezza dai tempi delle medie. Gli vuole troppo bene”.
Ino si fermò, appoggiando le mani sui fianchi sinuosi e guardandola di sottecchi, un lieve sorriso malizioso che le incurvava le labbra piene e rosee :-“ Non è che la cosa piace anche a te? Insomma, se dovesse andare male con Sasuke, potresti sempre stare con quel gran figo di Itachi e…”.
“Ino-pig vedi di tacere. Non dire stupidaggini e non insinuare niente del genere. Sto solo ascoltando il suo piano”.
“Immaginati a vivere in quella casa. Solo tu e lui. Magari un giorno te lo ritrovi seduto sul divano in mutande, con quel suo bel fisico sexy e quegli occhioni dolci da cucciolo che ti guardano…”.
“Aah… - sbottò Sakura, esasperata – sei una rottura Ino. Non accadrà MAI!”.
Lei alzò le spalle con noncuranza, facendo finta di crederle.
In fondo, sperava anche lei che il piano di Itachi funzionasse.
Diede un’ultima occhiata alla sua migliore amica, ora più tranquilla.
“Comunque se dovessi aprire la porta del bagno e trovartelo nudo di fronte a te, prima di andartene fai una foto. Fallo per me, Fronte Spaziosa”.
“INOOO!!!”.
Sì, era davvero esasperata.



* * *


Sasuke bevve un sorso di caffè, osservando il suo migliore amico sporcarsi persino la punta del naso con la schiuma del cappuccino.
Non riusciva a capacitarsi di come quell’energumeno fosse diventato il suo migliore amico.
Era un mistero che ancora non riusciva a spiegarsi.
“Quindi tu e Sakura-chan divorzierete?” chiese lui, la schiuma che formava una gocciolina sulla punta del naso, ancora sporco.
“Dobe, pulisciti quella faccia. Non sai neanche bere un cappuccino come gli essere umani”.
“Non cambiare argomento, teme”.
“Tsk…non lo so, Naruto” mormorò, passandosi una mano tra i capelli corvini e sbuffando sonoramente.
Sakura se n’era andata da una settimana e tutti continuavano a chiedergli le stesse domande.
Quindi vi siete lasciati?
Si può sapere per quale motivo?
Non vi amate più?
C’è un’altra?
Ecco, questa era la domanda ricorrente.
C’è un'altra?
Perché nessuno di loro chiedeva se c’era un altro?
Davano tutti per scontato quanto fosse difficile stare con uno come lui?
“Visto che la colpa è tua, dovresti andarle a chiedere immediatamente scusa”.
“Non servirebbe e lo sai benissimo. Conosci meglio di me Sakura e sai quanto diventa acida…”.
“Ha le sue buone ragioni, ne sono sicuro. Anzi, se mi spiegassi il motivo per cui lei se n’è andata di casa, potrei anche provare ad aiutarti”.
“Nessuno può aiutarmi” disse, consapevole solo in quel momento del danno che aveva fatto.
“Non voglio vedere i miei migliori amici stare male. Sono sicuro che le cose possono sistemarsi e…”.
Ma non riuscì a terminare la frase che Sasuke si alzò di scatto, facendo cadere il residuo di caffè sul tavolo davanti a lui, i pugni stretti ed il respiro corto.
“Non si può sistemare più nulla. E’ finita, Naruto”.
Il biondo rimase per un attimo in silenzio ad osservare il suo amico.
Non l’aveva mai visto in quel modo.
Sapeva benissimo che la colpa era sua.
Sapeva che si sentiva una merda, in fondo. Ma non l’avrebbe mai ammesso, lui.
Era troppo orgoglioso, troppo fermo nelle sue idee.
Troppo testardo, per poter dire “sì, ho sbagliato”.
E, in quel modo, Naruto non sapeva che pesci prendere.
Non sapeva come aiutarlo.
Avrebbe giocato la sua ultima carta, appresa solamente qualche ora prima dalle parole della sua fidanzata Hinata, sperando che il pesce abboccasse.
“Quindi non ti interessa sapere dov’è andata ad abitare Sakura, giusto teme?”.
Vide passare un lampo di curiosità in quei pozzi neri.
“Mpfh…sarà con Ino e Kiba. Ne sono certo” sibilò, acido, immaginando già gli insulti gratuiti lanciati dalla Yamanaka dopo aver saputo tutta la storia.
“Mi dispiace avvisarti, Sas’ke, che Sakura-chan ha deciso di non andare a disturbare i due piccioncini” mormorò, notando l’espressione dell’Uchiha mutare impercettibilmente.
Voleva sapere dove fosse, non c’erano dubbi.
“Dove si trova?” domandò, cercando di mantenere la calma, anche se, dentro di sé, sentiva che c’era qualcosa che non quadrava.
“Sei sicuro di volerlo sap…”.
“Dove cazzo è?!”.
Naruto sfoderò uno dei suoi sorrisi più luminosi, sapendo già che si sarebbe beccato un bel pugno in faccia:-“ E’ andato a vivere da tuo fratello, teme”.
Sì, il pesce aveva abboccato.
   
 
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