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Autore: Sognatrice_2000    22/12/2016    0 recensioni
Mariko è innamorata perdutamente di Kaoru, e ha deciso di confessarle i suoi sentimenti.
Purtroppo le cose non vanno esattamente come aveva sperato...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Kaoru Orihara, Mariko Shinobu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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"Ehi, andiamo a pranzo insieme?" La voce allegra di Tomoko mi arriva alle orecchie, ma io non ci faccio molto caso. Stringo il vassoio contro il petto, iniziando già ad allontanarmi, tanto sono impaziente.
"Non posso, ho promesso a Kaoru che avrei pranzato con lei."Le rispondo sbrigativamente, notando l'occhiata divertita e il sorriso languido che mi lancia. La detesto quando mi prende in giro. "Ah, ma certo, gli appetiti del cuore!"Continua a sorridere, ma io mi sono già voltata e sono scappata via, perchè non veda il rossore sulle mie guance. E' inutile negarlo, Kaoru mi piace, mi piace tantissimo. Forse mi è sempre piaciuta: bella, allegra, sportiva, di buon cuore... come si può non rimanere affascinati da una persona del genere? Ma adesso, sento di provare qualcosa di ben più profondo per lei. L'ho capito quando si è fatta male durante la partita di pallacanestro, soltanto pochi giorni fa. Ho pianto fino allo sfinimento, sia quando ho visto che sanguinava, sia quando mi ha sorriso assicurandomi che stava bene. Ormai anche Nanako se ne sarà accorta, ma non mi interessa più. Voglio solo vederla.
"Mariko!"Ho un sussulto, e mi blocco all'improvviso. E' la sua voce: bassa, profonda, leggermente roca, ma anche infinitamente dolce e gentile. Finalmente riesco a voltarmi, e le mie labbra si distendono in un radioso sorriso. E' lei, che mi richiama sollevando la mano. E' seduta ad un tavolino non molto distante, e sta sorridendo. Quanto è bello il suo sorriso, largo, raggiante, cordiale, rassicurante, mi infonde un dolce calore nel cuore e una sincera gioia di vivere.
Mi dirigo a passo svelto verso di lei, e le siedo accanto, invece che di fronte, perchè voglio starle il più vicino possibile. "Scusa il ritardo." Poso il vassoio sul tavolino, continuando a guardarla. Per la verità, non mi importa granchè di mangiare.
"Non preoccuparti, anch'io sono arrivata da poco."Kaoru continua a sorridere, e io la fisso affascinata, senza fiato. Indossa una semplice camcia arancione, aperta sul davanti, e dei pantaloni verdi attillati, ma secondo me le donano straordinariamente, perchè mettono bene in risalto il suo fisico magro e agile. E i suoi capelli... sono neri come i miei, ricci e ribelli, e devono essere morbidi come seta. Le sono così vicina che riesco a sentire il profumo delle sue ciocche che si muovono al vento, dolce e rassicurante quanto lei. Oh, no, sono rimasta a fissarla come una stupida, mentre lei ha già cominciato a mangiare. Devo trovare un argomento per rompere il ghiaccio. "Come stai adesso, la ferita ti fa ancora male?"
"Tranquilla, come hai visto tu stessa non era niente di serio. Ci vuole ben altro per mettermi fuori gioco."
Sono così sollevata che ho la tentazione di saltarle addosso come feci la mattina in cui fu dimessa dall'ospedale, ma credo che mi prenderebbe per una pazza. L'importante è che stia bene. Però... l'avevo già notato, il corpo di Kaoru è molto strano. Il suo petto è così piatto, sembra quasi che non abbia seno... Arrossisco, imbarazzata anche se lei non può sapere cosa sto pensando. "Mariko, va tutto bene?" Quasi sobbalzo sulla sedia per la sorpresa e lo spavento. "Certo, perchè?"
"Mi stai fissando da un po'. Te lo ripeto, non devi preoccuparti, sto benissimo adesso."
"Lo so, è solo che..."Accidenti, sono una stupida. Rivedo il suo sangue sul pavimento, la sua espressione sofferente, il suo grido di dolore riecheggia nella mia testa, e gli occhi mi riempiono ancora di lacrime. Scoppio a piangere, disperata, i singhiozzi scuotono le mie spalle. "Ero così in pena per te..."All'improvviso, sento le sue braccia sottili ma decise che mi attirano contro il suo petto. E' così tenero e rassicurante il suo abbraccio... mi tiene stretta stretta, come una bambina piccola e capricciosa da calmare, ma in questo momento sono felice.
"Mi dispiace tanto di averti fatta preoccupare, ma ora sto bene davvero. Non avrei motivo di mentirti, è stata solo una ferita superficiale. Comunque ti ringrazio tanto per il tuo interessamento, mi rendi davvero felice."Continuo a piangere, stretta a lei, cullata dal suono melodioso della sua voce, così gentile, così premuoroso, e dalla sua mano che si muove piano sui miei capelli, carezzandoli lievemente. Ti voglio un bene infinito, Kaoru, che nemmeno tu potresti mai comprendere. Già, ai tuoi occhi devo sembrare solo una bambina viziata e frignona, proprio il genere di persona che tu detesti... Se solo potessi capire, se solo potessi aprirti il mio cuore...
"Adesso mangia, o si raffredderà tutto."Mi asciugo le lacrime, ora seria e composta, e mastico piano, gli occhi fissi sul vassoio, senza più avere il coraggio di guardarla per la vergogna. Un attimo prima di alzarmi, continuando a tenere lo sguardo abbassato, le rivolgo una domanda decisa e timorosa allo stesso tempo. "Principe Kaoru... potremmo vederci davanti alla fontana nel cortile, appena finite le lezioni?"
"Certo, ma perchè questa richiesta così improvvisa?" Sento lo stupore nella sua voce. Non l'hai ancora capito, Kaoru? Ti amo, ti amo con tutto il cuore, più di chiunque altro al mondo. Stringo i pugni per controllare l'emozione.
"Devo parlarti di una cosa importante. Ti ringrazio per aver accettato."Mi inchino velocemente e corro via senza guardarla in faccia, senza darle il tempo di aggiungere altro. Ormai non posso più tornare indietro, questo pomeriggio le rivelerò quello che provo per lei. Tra meno di un'ora, precisamente. Mi batte forte il cuore, non riesco a controllarlo.
In aula, per tutto il tempo, non sento una sola parola di ciò che dice il professore, e continuo a rivedere il volto di Kaoru, la sua dolcezza, il suo sorriso. Un angelo, una dea... nessuna definizione sembrava esprimere la grandezza del suo cuore e della sua bellezza. Appena suona la campanella, raccolgo i miei libri e corro via, ignorando i richiami di Nanako, giustificandomi sbrigativamente. "Scusa, ma devo fare una cosa importante, tu torna pure a casa con Tomoko."
Sono già fuori, ma prima di recarmi alla fontana, faccio un salto in bagno. Devo essere più presentabile, sembro un'isterica scaruffata. Mi sciacquo il viso con un po' d'acqua fredda, mi sistemo i capelli e spruzzo sul mio vestito un po' di profumo. Sa di rosa, speriamo sia abbastanza buono. Oggi non indosso un vestito particolarmente bello, è violetto con un'ampia gonna e degli sbuffi bianchi sulle maniche, ma credo vada bene lo stesso. Stringo la cartella nella mano sudata, appena arrivata nel luogo prestabilito. Kaoru è seduta sul muretto, l'acqua che sgorga alle sue spalle, l'espressione pensierosa. Senza che io dica nulla, si alza in piedi e mi viene incontro, dato che io sono paralizzata.
"Sei davvero molto bella, Mariko."
"Grazie."Arrossisco, abbassando gli occhi. La tua gentilezza mi confonde così tanto, Kaoru. Ti prego, non mettermi più così in imbarazzo.
"Allora, che cosa volevi dirmi?"
Sollevo lo sguardo, gli occhi colmi di lacrime non ancora uscite, mentre il vento fa agitare i miei capelli da un lato e gonfia la mia gonna. Non me ne curo, e stringo ancora più forte la cartella. "Ti amo. Ti amo."Ripeto, la voce rotta. "Ti amo da morire." L'ho detto, l'ho detto finalmente. Ma Kaoru ha un'espressione imperturbabile, seria, tranquilla, quasi dispiaciuta.
Probabilmente è sbalordita e confusa, ma lo maschera bene. I suoi occhi sono sereni e comprensivi, mentre mi abbraccia di nuovo. E' caldo il suo abbraccio, ma la sento così distante da me...
"Mariko, io ti ringrazio. Hai donato il tuo cuore solo e proprio a me, invece che a chiunque altro, e io ne sono felice. Non potrei non essere colma di gratitudine nei tuoi confronti. Sei una ragazza meravigliosa, bella, intelligente, forte, ma io non posso rispondere all'amore che mi hai dimostrato, mi dispiace."
Una pugnalata. Una pugnalata sarebbe meno dolorosa. Ma che dico? Cento, mille, milioni di pugnalate al cuore, sarebbero in sogno in confronto a questo.
"Perchè?"All'improvviso, un assurdo istinto infantile e capriccioso mi investe con violenza. Sono troppo piccola per te? Troppo bassa? Non sono abbastanza carina?
"Il problema non sei tu, credimi, Mariko. Ma il mio cuore appartiene già ad un'altra persona."Sembra avermi letto nel pensiero, e mi risponde subito, sempre tranquilla e seria come prima. Avrei preferito che mi dicesse che ero io il problema, così mi sarei sforzata di cambiare e le sarei piaciuta di più. E invece...
"E' una delle studentesse del Seiran?"Devo apparire sciocca e petulante, quasi irritante, ma non mi importa. Niente mi fermerà, scoprirò la persona che le ha rubato il cuore a qualsiasi costo.
Lei sorride, divertita, e io non capisco. "Niente affatto. E' un uomo, uno studente universitario."
Un uomo? Una creatura sudicia e ignobile che usa le donne solo per raggiungere i propri sporchi scopi? No, non ci credo, non può essere...
"E lui? Lui ti ama?"Adesso sono davvero assurda, ma voglio sinceramente saperlo. Tu non potresti mai amare un uomo come gli altri, Kaoru. Deve essere sicuramente speciale, proprio come te. Magari mi sono sbagliata, ed è davvero una brava persona...
"Forse non più, ma non importa. Io non smetterò mai di amarlo, anche se non potrò essergli vicina negli anni avvenire."
Mi sento ribollire di rabbia: lei continua ad amarlo, un amore puro e incondizionato, e lui osa farla soffrire in questo modo? Aveva gli occhi lucidi mentre mi parlava, e il tono triste e malinconico. Maledetto, come osa?
"Ti ha lasciata? E tu lo ami anche se sai che ormai non tornerete più insieme?"
"Cosa?"Nella sua voce leggo stupore sincero, ma sono troppo arrabbiata per prestarci attenzione. Senza accorgermene stringo i pugni, furente. "Dimmi chi è, voglio parlare con lui."
"Mariko, non dire sciocchezze..."
"Dimmi chi è, ho detto! Se non vuoi dirmelo, lo scoprirò da sola. Nanako mi ha detto che tu e Rei siete molto amiche, lo chiederò a lei."
"E se lei non volesse dirtelo?"
"La supplicherei fino allo sfinimento. Appena mi avrà detto chi è e in quale università studia, andrò da lui e gli dirò che lo ami ancora!"
Mi volto già pronta ad andare via, ma la sua mano mi stringe ferrea il braccio. "Non essere irragionevole, non ha alcuna importanza, ormai."
"Lasciami, lasciami!"Comincio ad agitarmi, e finalmente, con uno strattone, mi libero dalla sua presa forte. "Gli dirò che lo ami, e che me lo hai detto tu stessa."
"Mariko, fermati!"Ma io ho già cominciato a correre per allontanarmi. Non mi fermo, finchè non sento il suo urlo. "Mi hai fraintesa! Sono stata io a lasciarlo!"
"Che cosa?"Incredula, mi blocco, mentre lei mi viene incontro. "E perchè? Perchè, se lo amavi tanto e lo ami ancora?"
"Sei sicura di volerlo sapere?"
"Certo."Annuisco, perplessa nel vedere il suo sorriso tagliente e amaro, triste. Lentamente, porta una mano alla sua camcia, e apre il primo bottone. Che sta facendo? E' impazzita, cosa le salta in mente?
Continuo a fissarla stupita e confusa aprire un bottone dopo l'altro, e il mio cuore comincia a battere all'impazzata, così forte che mi sembra di sentirlo rimbombare nelle orecchie. Chissà come sarà bella la tua pelle, Kaoru...
Quando giunge all'ultimo bottone, fa un altro sorriso amaro. "Non spaventarti, mi raccomando."
Cosa vuole dire? Ha aperto la sua camicia, e io sono rimasta senza fiato. Sul petto non c'è ombra dei due seni, solo una lunga cicatrice che lo taglia a metà.
"Ma cosa...?"
"Sono malata da anni, e ho dovuto subire un intervento di mastectomia per asportare il tumore."
No, non è vero... Sta scherzando, sicuramente è uno scherzo... Ma quello che vedo, purtroppo, è oribilmente reale. Le gambe non mi reggoono più, e scivolo in ginocchio, in lacrime. Non avrei mai creduto che dietro alla sua apparente gioia, serenità e vitalità, dietro a quel corpo scintillante di sole e di energia, dietro a quegli occhi ridenti, si celasse una così terribile e profonda sofferenza. Allora è questa la misteriosa malattia che le ha fatto perdere un anno di scuola... avrei dovuto immaginarlo, eppure... eppure mi sento così male, sto soffrendo così tanto per lei. Ha subito un delicato intervento, è stata lunghe giornate in ospedale, ferma a letto, vittima di atroci e insopportabili dolori. No... perchè? Perchè proprio a lei, così bella, così giovane, così allegra e generosa?
"Se il tumore si ripresenterà entro cinque anni, nessuno potrà più fare niente per me."Quando sento quelle parole scoppio in singhiozzi ancora più disperati. Non posso crederci, non posso. Piango fino a sentire la testa pulsare e gli occhi bruciare talmente tanto da non poterli tenere aperti, e vedo che Kaoru è ancora qui, calma, paziente, in attesa che io smetta di piangere. E a quel punto, una domanda mi sorge spontanea. "Ma allora... è per questo  che l'hai lasciato?"
"E' naturale. Non voglio costringerlo a stare accanto ad una condannata a morte e sacrificare il suo futuro e la sua felicità."
"Ma come fai a dirlo? Potresti guarire..."
"Non fa mai male nutrire speranze, ma la realtà prima o poi ti apre gli occhi. E' già da un po' di tempo che le fitte al petto sono tornate, e poi l'hai visto tu stessa, no? Durante quella partita di pallacanestro, ho sanguinato per una semplice gomitata al petto. Ho avuto una ricaudta, purtroppo, e il tumore sta iniziando a svilupparsi nuovamente. Tra un paio d'anni, al massimo tre, non sarò più du questa terra."
"Ma che stai dicendo?" No, non posso accettarlo... lei non può morire, non può lasciarmi. Non mi importa più, anche se non ricambia il mio amore, mi basta che sia viva e felice. Non posso comportarmi così: devo aiutarla, proprio perchè le voglio bene devo aiutarla e incoraggiarla come farebbe un'amica, mettendo da parte i miei sentimenti. Voglio che sia felice, questa ragazza così bella e generosa che mi ha fatto palpitare il cuore per la prima volta.
"Non puoi sapere che cosa succederà in futuro, devi concentrarti sul presente. Respirare a pieni polmoni ogni istante, con gioia. Devi essere felice, accanto alla persona che ami."
Lei mi guarda con gli occhi sgranati, come se fosse rimasta sinceramente colpita dalle mie parole. Mi guarda per un po' in silenzio, poi scuote la testa. "Hai ragione, Mariko, ma proprio perchè lo amo e tengo a lui più che a me stessa, mi rifiuto categoricamente di infliggergli questo dolore."
"Invece penso che tu ti stia sbagliando. Come puoi sapere se adesso, con la tua decisione, tu non l'abbia fatto soffrire più di quanto avrebbe sofferto restando con te? Chiamami pure presuntuosa, ma io sono convinta di sapere una cosa importante dell'amore: quando si ama veramente una persona, si accetta tutto di lei. Ti parlo per esprienza diretta, credimi."Sorrido con amarezza, ma sicura di ciò che dico. "Sai, mia madre è sempre stata perdutamente innamorata di mio padre, anche quando è venuta a conoscenza di quegli aspetti del suo carattere più sgradevoli. Per un po' i miei genitori sono vissuti serenamente insieme, ma adesso hanno deciso di divorziare. Mia madre ha sofferto, è vero. E' innegabile che in amore si soffra, eppure, sono convinta che se mia madre avesse vissuto senza di lui, avrebbe provato almeno il doppio della sofferenza. Proprio perchè lo amava, e voleva stare accanto a lui senza preoccuparsi del perchè, del come e del quanto, ha accettato anche le cose di lui che avrebbero potuto arrecarle dolore. Le ha accettate, consapevole, e le ha rese parte di sè e della sua vita."
Mi avvicino a Kaoru, sorridendo serena e convinta davanti ai suoi occhi sbarrati, e le prendo una mano. La stringo tra le mie, con calore e dolcezza. "Se quest'uomo ti ama veramente, Kaoru, sono convinta che accetterebbe tutto di te, anche la paura e la tristezza, fino alla fine. Perchè sono sicura che preferirebbe vivere insieme a te, anche nel dolore e nella sofferenza, piuttosto che senza di te."
Lei non parla più. Mi guarda, mi fissa, forse neanche vedendomi davvero in realtà, per interminabili minuti. Poi, all'improvviso, sorride. Mi lascia le mani e sorride. "Grazie, Mariko, hai ragione tu. Devo andare, adesso."
Mentre la vedo allontanarsi lungo il viale alberato, sorrido anch'io, anche se sento una fitta al cuore. Kaoru, c'era tanta gioia nei tuoi occhi adesso. Avevi il sorriso sciocco e luminoso di una ragazza innamorata, non più quello da donna adulta e premurosa di sempre. E' paradossale che ti abbia aiutata proprio io a tornare dal tuo fidanzato, ma improvvisamente mi sento più matura. L'amore è anche questo, in fondo. Io ti ho voluta felice, perchè ti amo.
E mentre piano piano stai scomparendo dalla mia vista in mezzo ai petali di ciliegio che volteggiano nel vento, ti dico addio sorridendo tra le lacrime. Addio, mio primo amore.
 

**
 

E' sera, e dopo un lungo bagno, sono seduta sul letto, in camcia da notte, a pettinare i miei ribelli riccioli mori con una spazzola. Appena finito, stringo pensierosa il cuscino al petto. Chissà come sarà andata a Kaoru con il suo fidanzato. Una parte di me, la più infantile, spera che lui l'abbia rifiutata. Sono un'egoista, lo so, ma la amo talmente tanto...
"Tesoro, cè una telefonata per te."All'improvviso, cogliendomi di sorpresa, mia madre entra con il telefono in mano. "E' una tua amica."
"Nanako, forse?"
"No, è una certa signorina Orihara."Ho un sussulto, e le strappo quasi il telefono portatile di mano. "Grazie, mamma, rispondo subito."Le do le spalle e lei capisce, uscendo subito dalla stanza.
"Pronto?"
"Buonasera, Mariko."
"Kaoru, sei proprio tu!"Sono emozionata e felice, nel sentire la sua voce. "Com'è andata, com'è andata? Raccontami tutto. non farti pregare."
Sento la sua risata allegra nel ricevitore. Deve essere andata bene. "Mariko." Fa una piccola pausa, poi il mio cuore esplode di gioia per lei alle parole successive. "Sei invitata al matrimonio tra me e Takehiko Henmi, il mese prossimo."
"Congratulazioni, Kaoru. Ti auguro tanta felicità."Mi sento un po' triste, ora che le mie speranze sono state sgretolate definitivamente, ma sono così felice per te. Non potrei mai anteporre i miei desideri alla tua felicità.
Sto per riattaccare, ma lei riprende a parlare. "Sai, presto verrò a trovarti con Takehiko. Il mio futuro marito ha parlato di te al suo migliore amico, e adesso lui è curiosissimo di conoscerti. E' un tipo allegro e bonario, non credo che riuscirà a tenerti testa facilmente."Ride ancora, e io mi acciglio. "E chi sarebbe questo gran simpaticone?"
"Si chiama Takashi. Takashi Ichinomiya. Spero che diventerete buoni amici."
  
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