Anime & Manga > Bungou Stray Dogs
Ricorda la storia  |      
Autore: VonResonance    22/12/2016    1 recensioni
Il lento scorrere dell'archetto sul violino sembrava l'unico modo che Dazai conoscesse per essere sé stesso davvero, lì dove nessuno poteva vederlo mentre lui avrebbe potuto osservare l'intera città. Il suo cuore urlava, Chuuya riusciva a sentirlo, era un urlo straziante, che partiva dalle viscere più profonde e scuoteva l'intero corpo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                          Bring me out
                                                                                                          Come and find me in the dark now
                                                                                                          Everyday by myself I'm breaking down
                                                                                                          I don't wanna fight alone anymore.
                                                                                                                                      On my own- Ashes Remain.
                                                                               
La notte era calata e il lungo corridoio che portava al salone principale del quartier generale era deserto e silenzioso. Le scarpe di Chuuya tichettavano sul pavimento mentre rapide diminuivano sempre di più la distanza tra lui e la porta.
Era talmente arrabbiato che non aveva minimamente pensato al fatto che fosse uno spreco picchiare il suo compagno mentre era da solo. Tutti avrebbero dovuto vederlo mentre veniva pestato a sangue e perdeva la sua dignità e il suo titolo di 'Prodigio demoniaco della Port Mafia'. Perfino Mori-san avrebbe dovuto rivedere la sua opinione su di lui.
Osamu Dazai.
Quell'uomo finiva sempre per dargli sui nervi, un giorno di questi sapeva che avrebbe finito con l' ucciderlo con le proprie mani.
Non aveva avuto tempo di prepararsi una frase ad effetto o qualcosa del genere, quindi si sistemò il cappello sulla testa e si preparò a varcare la porta lignea e a sferrargli un pugno in pieno viso con tutta la sua forza.
Entrò, pronto a compiere ciò che si era immaginato così tante volte da quando aveva iniziato a lavorare con Dazai, ma tutta l'adrenalina che un attimo prima gli aveva riempito le vene scemò quando poté godere dello spettacolo di fronte a lui: come aveva immaginato Dazai era solo ma non stava sonnecchiando, era in piedi di fronte all'ampia vetrata che dava su Yokohama, gli occhi chiusi, il corpo sinuoso si slanciava in avanti con tutta la sua eleganza per far scivolare l'archetto che teneva nella mano destra sulle corde del violino poggiato tra la spalla e l'incavo del collo.
Nonostante lavorasse con Dazai da molto tempo ormai, Chuuya non sapeva nulla sulla sua vita o sul suo passato e non aveva mai, prima di quel momento, sentito il suo compagno suonare il violino. Restò affascinato dalla melodia così dolce e malinconica che gli sembrava quasi assurdo pensare che fosse suonata da una persona così fastidiosa e malvagia come Dazai.
Nella Port Mafia non vi era posto per i deboli, tutti lo avevano imparato a caro prezzo ed era stato proprio Dazai ad impartire quella dura lezione. Ma adesso, mentre lo vedeva suonare, Chuuya non lo vedeva come l'esecutore bastardo e manipolatore che era sempre stato. Vedeva di più.
Vedeva più a fondo.
Riusciva quasi a leggergli dentro, nell'anima. Chuuya ascoltava la musica che Dazai creava e vedeva l'abisso dentro il suo collega, un abisso che, immaginò, aveva finito per divorare Dazai fino alle viscere, lasciando un corpo vuoto, privo di amore per gli altri e per sé stesso, ma sopratutto privo di vita.
Il lento scorrere dell'archetto sul violino sembrava l'unico modo che Dazai conoscesse per essere sé stesso davvero, lì dove nessuno poteva vederlo mentre lui avrebbe potuto osservare l'intera città. Il suo cuore urlava, Chuuya riusciva a sentirlo, era un urlo straziante, che partiva dal profondo e scuoteva l'intero corpo. Quella musica comunicava più di quanto il suo compagno avesse mai fatto a parole, riusciva a togliere il velo di sarcasmo e cattiveria che aveva sempre ricoperto la figura del ragazzo e gli dava una nuova luce, una luce che Chuuya osservò in tutta la sua intensità mentre sentiva dentro di sé accendersi qualcosa a cui non seppe dare un nome.
Dazai era in guerra, una guerra che non aveva nulla a che fare con i nemici con cui ogni giorno lui e Chuuya si scontravano.
Dazai era in guerra con sé stesso e quella melodia urlava a qualcuno in lontananza di salvarlo, di aiutarlo a combattere. Chuuya si sentì stringere il cuore, si avvicinò al ragazzo che si destò e si rese conto di non essere solo in quella stanza.
Non si dissero nulla, non ci furono gesti affettuosi o parole di conforto, Chuuya rimase in silenzio ad osservare Yokohama mentre Dazai continuò a suonare osservando la sua figura stagliarsi di fronte a lui, consapevole, dentro di sé di aver trovato qualcuno che forse avrebbe potuto salvarlo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bungou Stray Dogs / Vai alla pagina dell'autore: VonResonance