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Autore: KAZ1167    22/12/2016    0 recensioni
[Centric! Victor || Episodio 9 - Separazione tra Yuri e Victor durante la Roestelecom Cup || Accenni non così accennati Victuuri || Traduzione By Class Of 13]
Viktor vola in classe turistica per fare ritorno in Giappone. Era l'unico biglietto rimasto disponibile con così poco preavviso. Si sente un po' ridicolo, guardando l'aeroporto russo farsi piccolo mentre l'aereo prende il volo, domandandosi dove sia Yuuri in mezzo alla moltitudine di piccole auto e di strade che si rimpiccioliscono sotto di lui.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mari Katsuki, Victor Nikiforov, Yuuko Nishigori, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Viktor vola in classe turistica per fare ritorno in Giappone. Era l'unico biglietto rimasto disponibile con così poco preavviso. Si sente un po' ridicolo, guardando l'aeroporto russo farsi piccolo mentre l'aereo prende il volo, domandandosi dove sia Yuuri in mezzo alla moltitudine di piccole auto e di strade che si rimpiccioliscono sotto di lui.

Cerca di ricordare quando sia stata l'ultima volta in cui ha sentito un dolore così forte al proprio petto e caccia via il bruciore agli occhi sbattendoli ripetutamente. Non riesce davvero a trovare qualcosa di paragonabile.
 Rilegge l'ultimo messaggio da parte di Yuuri sul proprio telefono (in modalità aereo, ovviamente) - "Yuuko sarà all'aeroporto quando arriverai. Il suo numero è... Mari ha già tutte le scartoffie riguardanti Makkachin con sé dal veterinario. Per favore, arriva lì sano e salvo e non preoccuparti di nient'altro se non di Makkachin".

Viktor sorride un po' all'incapacità di Yuuri di dire semplicemente "non preoccuparti per me", come se fosse troppo presuntuoso. È comunque una strana, tenera parte di Yuuri che non ha ancora compreso. Yuuri, che richiede che l'attenzione di Victor sia rivolta soltanto a lui sul ghiaccio. Yuuri, che esita a credere di meritare l'affetto di Viktor fuori dal ghiaccio. Yuuri, che non sembra comprendere che grande parte del mondo di Victor lui sia diventato.
 
Non ci sono molti altri messaggi da leggere. Per la maggior parte si tratta di messaggi comunicantisi dettagli a vicenda- "Sono già alla pista", "Sto prendendo da mangiare con Minako, ma ci rivediamo a Yu -Topia alle 2", "Sono andato a farmi una corsa, torno presto. ^^"
Immagina che abbia senso. Per gli scorsi sette mesi (circa 200 giorni, Viktor potrebbe o non potrebbe aver contato), sono costantemente rimasti l'uno al fianco dell'altro. Non è granché utile messaggiarsi quando la persona con la quale vorresti parlare di più è proprio accanto a te.

Rimette il telefono in tasca, quello sgradevole dolore di nuovo nel suo petto, e lascia cadere la testa all'indietro contro il sedile. Forse, se chiude gli occhi, sarà in grado di dormire un po' prima di atterrare. Forse.
 

 

Yuuko è probabilmente la persona più dolce che Viktor conosca. Nel momento in cui la individua lo sta salutando agitando la mano con entusiasmo, continuando comunque a cercare di sorridergli anche se i suoi occhi sono corrugati per la preoccupazione. Prima che possa dire una sola parola, sta tirando il suo bagaglio e, contemporaneamente, cercando di abbracciarlo.
«Mi dispiace davvero, davvero tanto per Makkachin, se la sta passando bene adesso, ma ci sentiamo tutti davvero male per non averlo tenuto d'occhio in maniera migliore e -».
«Non scusarti, Makkachin ha una tendenza a mettersi nei guai anche quando ci sono io nei paraggi». Le sorride, stringendole con gentilezza la spalla. Lei carica la sua valigia sul sedile posteriore della macchina, scacciando via qualsivoglia aiuto Viktor cerchi di offrire.
 
Il viaggio in macchina è perlopiù silenzioso, fatta eccezione per la radio dal volume abbassato, e improvvisamente Viktor sente la mancanza di sonno e la preoccupazione crollargli addosso.
«Ti dispiace se... Beh. Come stava Yuuri? Quando sei andato via, intendo.»
«Sembrava... A posto. Era silenzioso quando sono partito, ma... Ho chiesto a Yakov di fargli da coach mentre sono via, perciò si spera che ciò possa aiutarlo con il Free Skate».
«Come si sentiva riguardo Makkachin, invece?». La domanda di Yuuko lo riscuote dai suoi pensieri e rimette a fuoco il suo profilo, non essendosi reso conto di come i suoi occhi si fossero chiusi ad un certo punto, processando la sua domanda.
«Era preoccupato. A dire il vero è stato lui ad insistere perché tornassi». Vede qualcosa di triste e affezionato attraversare il volto di Yuuko. Viktor aveva pensato che la natura frenetica della risposta di Yuuri alla chiamata di Mari sembrasse troppo forte per riguardare soltanto Makkachin, ma non aveva avuto il tempo di provare a sbloccare qualunque cosa Yuuri non stesse condividendo.
Yuuko sospira, le labbra che si tirano in un sorriso triste. «Non so quanto Yuuri ti abbia detto, ma il suo cane è passato a miglior vita proprio prima del Gran Prix dell'anno scorso».

«Oh? Mi dispiace... Avevo visto l'altare a Yu-topia, perciò sapevo che aveva avuto un barboncino, ma non sapevo quando...».
«Mm. Yuuri non aveva visto molto Vicchan, durante lo scorso anno, per via dell'allenamento a Detroit, perciò penso che si sia sentito... È semplicemente stato... Difficile».
 «Questo... Ha davvero senso». C'è di nuovo silenzio mentre Viktor dà uno sguardo al suo cellulare, domandandosi se dovrebbe mandare o meno un messaggio a Yuuri. Non vuole distrarlo, ma lui semplicemente... Vuole. Vuole sapete che è lì, dall'altro capo di un messaggio. Vuole sentirsi come se la distanza tra loro non sia davvero reale come lo è.

>>Viktor: Atterrato sano e salvo in Giappone. Sono sulla strada per il veterinario con Yuuko.
>>Yuuri; Lieto di sapere che sei arrivato lì tranquillamente. Per favore passa i miei ringraziamenti a Yuuko e prenditi cura di Makkachin.

Viktor si sente fin troppo felice quando il messaggio sbuca sul suo schermo. È stanco e  stressato e preoccupato per così tante cose, ma lo si sente un po' meno semplicemente sapendo che Yuuri è lì.
 
>>Viktor: Lo farò. E Yuuri~ Pattinerai meravigliosamente, oggi. So che lo farai. Mi manchi. <3

Lo manda prima che possa rimuginarci su più del dovuto - se dovrebbe dire di più o se il cuore era troppo o se non doveva dire nulla riguardo al pattinaggio - perché, per tutto il flirtare e toccare di Victor, questo - questa sensazione ridicolmente dolorosa - è nuova anche per lui.
 
 >>Yuuri: grazie viktor

>>Yuuri: mi manchi anche tu

>>Yuuri: <3


Viktor trattiene un sorriso all'ultimo messaggio di Yuuri. Dio, è così andato, è ridicolo e terrificate e incredibile, tutto in una volta.
 
Fissa il "<3" per un altro minuto e poi blocca il messaggio di prova nella loro conversazione.
 

 Mari ha le ginocchia raccolte contro il petto con l'aria più agitata che le abbia mai visto. Nell'istante in cui Victor mette piede nell'ufficio del veterinario, balza via dalla sedia per dirgli ciò che è accaduto, quanto sia dispiaciuta, cosa sta facendo il veterinario in quel momento, quanto sia dispiaciuta, che scartoffie Viktor deve completare adesso che è lì, quanto sia dispiaciuta-

«Mari, va tutto bene. Non è colpa tua», dice Viktor, con un sorriso confortante al proprio posto. Sa che è stato un incidente; non incolpa nessuno.
 
È strano vedere qualcuno solitamente così placido così scosso.
Mari attende con lui nell'ufficio del veterinario per le ore successive, prendendo una boccata d'aria ogni tanto per fumare o facendo chiacchiere. Torna con del caffè per entrambi dopo la sua seconda pausa per fumare e Viktor apprezza la caffeina. Ci sono solo 6 ore di differenza tra Mosca e il Giappone, con il Giappone avanti rispetto a Mosca, ma lo sta decisamente sentendo con l'aiuto dei suoi nervi esausti.

Il caffè è ancora tiepido tra le sue mani quando il dottore esce per annunciare loro che Makkachin se la caverà e che saranno in grado di fargli visita a breve. Viktor sospira, molto più pesantemente di quanto si sarebbe aspettato, e sente il sollievo farsi strada in lui. Riesce a vedere come Mari sia ugualmente sollevata e, mentre avrebbe potuto tranquillamente lasciare Victor ad aspettare Makkachin da solo, semplice attende assieme a lui. È... Gentile.
«Sai che anche Yuuri aveva un barboncino, giusto?», dice Mari dopo un sorso di caffè particolarmente lungo. 

«Vicchan?», dice Victor, guardando di sfuggita Mari mentre tira fuori il proprio cellulare. Inizia a scorrere tra le foto salvate nella galleria del suo telefono e un barboncino incredibilmente simile a Makkachin appare sullo schermo.
 
«Sì. Yuuri mi ucciderà per avertelo detto, ma ha chiamato il suo barboncino come te. Tutti siamo finiti con il chiamarlo Vicchan, ma cielo se non era ossessionato da te. Non che questo sia affatto cambiato, adesso».

Viktor non sa davvero cosa dire, all'inizio, optando per il guardare Mari con occhi sgranati, ma lei non sembra essere scoraggiata dal suo silenzio.

«Davvero, tu non capisci. Tipo, hai idea di quanti tuoi poster aveva appeso nella sua stanza? Sono piuttosto sicura che alcuni fossero perfino la stessa dannata immagine, solo di dimensioni diverse! Adesso li ha tolti tutti dal momento che sei qui e probabilmente morirebbe se tu li vedessi, ma oh mio Dio. Oh, e c'era quella volta quandi Yuuri aveva qualcosa come tredici o quattordici anni, in cui aveva provato a convincere i nostri genitori a lasciargli crescere i capelli così che potesse portarli come te... Riesci ad immaginarlo? Yuuri con i capelli lunghi? Voglio dire, voglio bene  a mio fratello, ma no...».

 Lo dice con una tale sfacciataggine che Viktor non può fare a meno di ridere, grato per lo sfogo, ed è felice di vedere anche Mari ridere appena. Ovviamente sapeva già che Yuuri fosse un suo ammiratore piuttosto accanito - lo aveva compreso nel momento in cui aveva visto la versione perfettamente memorizzata ed eseguita della sua routine per Stammi Vicino - e a dire il vero non sta ridendo affatto di Yuuri, è solo - lo è -carino, suppone. Sembra come se lui sia parte di qualcosa, con Mari che condivide segreti imbarazzanti riguardo suo fratello e che aspetta con lui mentre Makkachin è sotto le cure del veterinario.

Sa di famiglia.
 
Gli fa dolere il petto ancora una volta.

«Hai ragione», comincia Viktor mentre la risata si affievolisce, «Yuuri ti ammazzerebbe per avermi detto tutto questo».
«Guarda, te lo sto dicendo soltanto perché questa era davvero una situazione di merda con un tempismo di merda e... Mio fratello tiene davvero a te, e non soltanto perché sei Viktor Nikiforov, leggenda del pattinaggio artistico, sai?».
«Lo so. Anche io tengo davvero a Yuuri». Dice Viktor, un lieve sorriso sul suo volto prima di portare il proprio caffè alle labbra.
«Oh, lo so. Sfortunatamente ti ho visto placcare e baciare mio fratello sulla TV nazionale non molto tempo fa». Dice Mari facendo una smorfia al ricordo. Viktor è tornato a lottare per sopprimere quel sorriso che vuole attraversargli il volto.
«Che posso dire, sono un fan piuttosto accanito di tuo fratello. Forse dovrei prendere un suo poster per la mia stanza--».

«Cristo, finirete con il farmi sentire male».
 
 

 
 
Sono quasi le 10 di sera in Giappone quando la trasmissione in diretta del Free Skate Maschile ha inizio. Viktor è abbastanza sicuro che le successive 3 ore o qualcosa del genere di guardare non solo Yuuri ma anche tutti gli altri gli farà perdere almeno due anni di vita. O perlomeno farà accelerare il processo di diradamento dei suoi capelli, cosa che è quasi altrettanto grave.
È il solito raduno di fan a Yu-topia, ma l'energia è diversa. Queste performance determinano se Yuuri avanza o meno al Grand Prix; non ci sono seconde possibilità per guadagnare punti. E, pensa Victor, è anche perché lui è qui, piuttosto che con Yuuri.


La routine di Emil non è male, ma non è abbastanza. La performance di Michele Crispino è forte, forte abbastanza da potersi dimostrare problematica a seconda di come Yuuri si esibisce. Seung Gil Lee non sarà in grado di piazzarsi, dopo i suoi errori.

«Ah, è il turno di Yurio!», dice Yuuko praticamente gridando, le tre gemelle che strillano accanto a lei.
Yurio è qualcosa di fuori dal comune. Ha una certa familiarità con la direzione che Yurio ha deciso di prendere - lasciarsi crescere i capelli, scegliere un costume audace - e gli si addice, anche se alle volte sembra un micetto infuriato. La routine è bella e il suo modo di pattinare è impeccabile, ma Viktor non può fare a meno di pensare che manchi ancora qualcosa alla routine di Yurio o alla sua performance. Tutto è così complicato e Yurio può eseguirlo, senza dubbio, e non riesce esattamente a determinare con precisione ciò che sta pensando, ma alle volte le cose dovrebbero essere solamente semplici.
Il punteggio di Yurio appare e agita appena un pugno in aria mentre Yuuko e le tre gemelle urlano dall'eccitazione. Yurio andrà al Grand Prix.

Viktor probabilmente sarebbe stato più eccitato se il suo cuore non avesse deciso di far casa nella sua gola e soffocarlo proprio in quel momento.
 
Yuuri è al centro del palco, in posizione e pronto.
La stanza è così silenziosa e Viktor si domanda se tutti riescano a sentire con quale intensità il suo cuore stia palpitando. Per lui è assordante.
 
E poi Yuuri comincia.
 
 

 
 
La performance di Yuuri non è perfetta. Sbaglia uno dei suoi salti, tocca il ghiaccio con una mano. Viktor è in grado di dire che sta pensando, che è distratto e che non sta eseguendo correttamente i suoi elementi come conseguenza.

Ma.

È davvero, davvero bello.
E Victor non è mai stato più innamorato di così.
 

 
>>Viktor: Congratulazioni per esserti qualificato al Grand Prix.

>>Yuuri: grazie. 

>>Yuuri: non è stata la mia performance migliore. 

>>Viktor: Non lo è stata, vero.

>>Viktor: Sono comunque orgoglioso di te. 

>>Viktor: Quando sarai a casa?



 

Note Della Traduttrice a.k.a gli scleri di Class Of 13.

In questo preciso istante sono una donna in preda ai feels più assurdi e potenti, perché il finale di stagione di questo splendido anime mi ha fatto versare lacrime in quantità industriali. Così, tanto per festeggiare la conclusione di questa serie meravigliosa e continuando a sperare in qualsivoglia forma di seguito, ho tradotto, sempre con permesso dell'autrice, una nuova storia ambientata nel periodo di separazione tra Victor e Yuuri durante la Roestelecom Cup in Russia. Sebbene la storia sia incentrata principalmente sui pensieri di Victor, capirete subito come il nostro plurimedagliato (?) coach abbia un pochiiiiino perso la testa per un certo porcellotto...
Questa volta ho lasciato il titolo originale, perché "heart grows fonder" è un'espressione idiomatica che non ha un preciso corrispettivo italiano, è un po' una di quelle frasi di cui comprendi il significato, ma non sai tradurlo alla lettera. Il suo significato è qualcosa che forse a molti di voi lettori è familiare: la frase intera è "the absence makes the heart grow fonder" e non esprime altro se non il fatto che, quando qualcuno che amiamo è lontano da noi, finiamo con l'amarlo ancora di più.
E niente, spero la traduzione vi piaccia. Nel frattempo, torno nel mio angolino a piangere su quella meraviglia che è il duetto di Hanarezuni Soba Ni Ite.

Ja ne~
 
   
 
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