Fare sesso due volte al giorno ormai non era più esaltante come all’inizio, pensò la rossa mentre si infilava la maglietta grigia.
Forse avrebbe potuto iniziare a soffrire di emicrania cronica come le aveva detto Amy, ma poi Harry alla lunga si sarebbe stufato di lei e avrebbe iniziato a scopare con qualche ragazza del suo corso di ginnastica e Clara non avrebbe potuto sopportarlo, insomma lei amava Harry o almeno credeva di amarlo. Il ragazzo si diede una controllata ai capelli nello specchietto retrovisore e sorrise
-Andiamo sono le otto-.
Clara scese dall’auto e si incamminò verso l’entrata della scuola, Harry era vicino a lei ed era bello certo, forse un po’ troppo esaltato e con una leggera mania di protagonismo ma le andava bene così. La mattinata sarebbe stata lunga, molto lunga, un test di algebra l’attendeva e di certo la scopata che si era fatta prima non le era servita ad imparare a scomporre i polinomi.
Davanti al suo armadietto, come ogni mattina da tre anni, c’era Amy. Amy la guardò storto -che c’è?- poi strinse gli occhi -Clara ti ammalerai a forza di sprecare tutte queste energie- Clara scoppiò a ridere -Mi spieghi che cazzo stai dicendo?- Amy rise a sua volta -nulla, ti mettevo in guardia signorina-. Clara svuotò la cartella e mise i libri e il cambio per la classe di ginnastica nell’armadietto, Amy fece lo stesso ed insieme andarono verso l’aula di algebra del professor Hoffman.
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Odiava correre, odiava il professore di ginnastica ma più di tutto odiava correre intorno dove a squadra di baseball della scuola si allenava. Felicity, qualche metro avanti a lei, indossava dei pantaloncini succinti e una canottiera rosa che non lasciava di certo troppo spazio all’immaginazione; quando i ragazzi impegnati a scambiarsi una pallina di pelle la videro iniziarono a fare apprezzamenti e commenti sul culo della bionda. Tutto questo le fece venire la nausea nel vero senso della parola perché mentre il professore le urlava di tornare in pista fece uno scatto verso il bagno e lì, be fece quel che meno s’aspettava, Ma cosa le era preso? Si ok quei deficienti le davano da sempre fastidio e scene come queste la facevano solo innervosire, ma non le era mai capitato di vomitare. Si sciacquò la bocca e asciugò il viso con la salvietta, alzò lo sguardo e nello specchio vide il volto di una ragazza che sembrava non dormisse da giorni per le occhiaie nere che le solcavano il viso e per quel colorito verdognolo che la sua pelle aveva assunto. Era color Edward Cullen, solo che lei al sole non luccicava. Non fece in tempo ad uscire dal bagno che il professore le stava già facendo una ramanzina, le assegnò talmente tante flessioni che forse avrebbe finito entro i prossimi cinque mesi, ma almeno non avrebbe dovuto correre.
Ho deciso di parlare della Clara sedicenne che ha appena scoperto il sesso ma che, ahimè, rimarrà incinta. (Non è uno spoiler raga, ahahahah!) Quindi questi primi due capitoli saranno dedicati a questo. Buona serata e fatemi sapere cosa ne pensate. Non so ancora ogni quanto aggiornerò perché la storia la sto scrivendo ora, non esiste già. Torno al mio studio
un bacione, Emma