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Autore: SweetHell    23/12/2016    0 recensioni
[DADAroma]
[ Tomo/Takashi ]
Tomo e Takashi festeggiano insieme la vigilia di Natale.
Neve, komatsu e...tanto fluff.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Merry Christmas





I grossi fiocchi di neve, simili a piccoli batuffoli di zucchero filato, scendono dolcemente dal cielo latteo, andando a posarsi sopra la soffice coltre bianca che sta lentamente ricoprendo la città.
Takashi guarda affascinato la scena, comodamente seduto con le gambe al calduccio sotto il komatsu, felice di essere lì. Prende un altro sorso di thè caldo, tanto preso dall’osservare i mulinelli di neve creati dalle sporadiche raffiche di vento che neanche si accorge che il padrone di casa è riemerso ora dalla cucina e lo sta studiando, affascinato, con lo stesso sguardo di meraviglia e felicità che l’altro ha guardando la neve volteggiare.
Ma si riscuote, distogliendo lo sguardo dalla figura sottile davanti alla finestra, per concentrarsi sul portare il vassoio con la cena fino al tavolino, cosa piuttosto difficile, considerando che quando Takashi è nelle immediate vicinanze per Tomo diventa piuttosto complicato concentrarsi su altro.
Se poi si conta che il ragazzo per l’occasione ha indossato un kimono blu scuro a righe azzurre e raccolto i capelli lillà in una coda alta laterale, lasciando scoperto quel collo meravigliosamente sottile e bianco, allora l’impresa si presenta ancora più ardua del previsto.
Per fortuna che quella mattina ha messo in ordine e sgombrato il pavimento…ora deve solo concentrarsi per non inciampare sui suoi piedi e tutto andrà alla grande.
Dannazione, Tomo, datti una calmata, si rimprovera tra sé e sé, Non sei mica una ragazzina!
Per miracolo, entrambi i piatti di riso al curry arrivano intatti e fumanti fino al tavolo, distogliendo finalmente l’attenzione dell’altro dalla nevicata
Takashi gli rivolge un sorriso timido, facendogli perdere qualche battito, mentre lo guarda sistemare i piatti, per poi infilarsi sotto il komatsu caldo con lui.
<< Ha un’ odore delizioso. >>, commenta, illuminandosi tutto. Il calore del piatto gli sta arrossando le guance, dandogli un’aria ancora più dolce del solito. Tomo deve infilzarsi le unghie nel palmo per intimare a se stesso di controllarsi. Quella sera deve essere tutto perfetto…il che vuol dire che lui deve tenere le mani a posto. Almeno per il momento. << Lo hai davvero preparato tu? Non pensavo sapessi cucinare! >>
<< Beh, non so fare poi un granchè. >>, risponde Tomo, scrollando le spalle, cercando di nascondere l’imbarazzo. Dopotutto, a parte il curry, non è che sappia fare molto altro di commestibile. Sa quel tanto che gli basta per non doversi nutrire di cibo d’asporto ogni santo giorno.
<< Scherzi? Io tra un po’ non so neanche accendere i fornelli. >>, ridacchia Takashi, mordicchiandosi l’interno guancia, un po’ imbarazzato. << Comunque…Itadakimasu. >>
È solo con un grandissimo sforzo di volontà che Tomo riesce a distogliere lo sguardo da lui, dopotutto non può passare l’intera serata a fissarlo come un cretino. Per cui abbassa gli occhi sul mio piatto e prende in mano le bacchette, sforzandosi di mangiare qualcosa nonostante abbia lo stomaco serrato. Come succede ogni dannata volta che riesce a rimanere un po’ da solo con lui. A parte quando stanno scopando, ovvio. In quei frangenti sì che si sente a suo agio. Fare l’amore con Takashi è una delle cose più belle che gli sia mai capitato.
Ma quando si tratta di questo genere di cose, cenette romantiche o seratine intime…al moro danno un lieve senso di panico. Non sa mai se si sta comportando bene o no e gli sembra di dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato.
Non pensa di aver mai conosciuto nessuno capace di farlo sentire così…solo il fatto di averlo attorno gli impedisce di concentrarmi su qualcosa che non sia lui.
Lo sente trattenere il respiro e alza in fretta lo sguardo, allarmato. Fa così schifo? Magari è immangiabile, oh cazzo, sapeva che avrebbe dovuto aggiungere meno spezie, adesso la cena è rovin-
<< Ma è buonissimo! >>, esclama Takashi, entusiasta, e in qualche modo Tomo sa che non sta mentendo. Ha gli occhi spalancati e le bacchette ancora tra le labbra. E sembra estasiato. << Sappi che potrei venire a scroccare qualche pasto caldo molto più spesso di quanto tu possa sopportare, ora che lo so! >>
Gli si scioglie un po’ il cuore davanti a quel sorrisone furbetto, ma cerca comunque di non darlo troppo a vedere. Non vuole passare per la quindicenne alle prese con la sua prima cotta, grazie tante, ma ci tiene ancora un pochino alla poca dignità che gli resta.
<< Non penso che le tue visite potrebbero mai disturbarmi. >>, dice il moro, con una scrollata di spalle. In questo momenti è proprio contento di non arrossire facilmente o avrebbe già la faccia in fiamme. << E poi è meglio mangiare in compagnia. >>
<< Guarda che lo prendo come un invito a trasferirmi qui a scrocco, eh. >>, sghignazza Takashi, puntando le bacchette contro il compagno, come se con quel gesto volesse far vedere quanto faceva sul serio.
<< Fai pure. >>, mormora il moro, lasciandosi scappare un mezzo sorriso morbido. << Ma ti avverto che ho una sola camera da letto. >>
Il bassista sgrana gli occhi, arrossendo fino a diventare color pomodoro.
Il rosso della sua pelle fa un po’ a pugni con il violetto dei suoi capelli, ma riesce comunque a sembrare adorabile.
Ecco, forse è per questo che Tomo non ha nessuna voglia di mangiare il suo curry, quella sera. E come potrebbe, quando c’è qualcosa di molto più appetitoso seduto proprio davanti a lui? Ma purtroppo, Takashi quella sera non è compreso nel menù.
<< B-beh…potresti sempre dormire sul divano. >>, replica il ragazzo, stavolta con un sorrisino malizioso, nonostante il rossore che ancora aleggia sulle sue guance.
<< Oh, è così? Mi cacceresti dalla mia stessa camera? >>, ride il moro, scuotendo la testa.
<< Ovvio. L’altro lato del letto mi serve per i miei pupazzi. >>, replica l’altro, con una linguaccia, prima di soffiare sopra il suo boccone di curry, per non bruciarsi la lingua.
<< E i tuoi pupazzi sono più importanti di me? >>, esclama Tomo, fingendosi profondamente ferito.
<< Dormire coi pupazzi mi garantisce, sa com’è, di dormire quindi… >>, replica Takashi, con un sorrisino furbo, e il moro non può che alzar gli occhi al cielo e intimargli di mangiare prima che diventi troppo freddo.
Per un po’ se ne stanno così, al calduccio sotto il komatsu a mangiare curry e sorseggiare birra, avvolti da un piacevole silenzio.
<< Lo sai che non mi dispiacerebbe per niente, vero? >>, aggiunge Tomo, mentre Takashi finisce di mangiare. << Se ti volessi fermare da me più spesso, intendo. >>
Il bassista vuole prendere a testate un muro – ma doveva proprio aggiungere quelle due frasi? Non poteva starsene zitto? – perché ha paura di aver detto troppo. Il chitarrista rimane senza parole per qualche attimo, ma quando si riprende lo abbaglia con un sorriso felice.
<< Dici davvero quindi? >>, sussurra, mettendo giù le bacchette.
Tomo scrolla le spalle e annuisce, sforzandosi di mantenere un’espressione neutra per nascondere il tumulto di sentimenti che gli stanno mangiando il cuore.
<< Posso anche aggiungere un letto, se vuoi. >>, borbotta, trovandosi incapace di guardare il compagno negli occhi. È vero che sono amici da tantissimo tempo e amanti da ormai qualche anno…però nessuno dei due ha mai cercato di portare la loro relazione a uno stadio più avanzato, non hanno neanche mai cercato di definire quello che sono, insomma. Dopotutto il loro rapporto non è poi cambiato granchè da quando erano solo amici. Uscivano già insieme, scherzavano e si abbracciavano. Hanno solo aggiunto l’intimità fisica al mix.
<< I-io…mi stai chiedendo di venire a vivere qui? >>, Takashi prova a buttarla sullo scherzo, ma gli trema la voce. << Tipo, convivere? >>
Tomo non ricorda di essere mai stato più spaventato in vita sua. Lancia una veloce occhiata all’amico, al di là del tavolo. Non sembra disgustato. Né spaventato. Però è impossibile decifrare tutte le emozioni che fa trasparire il suo sguardo. Potrebbe ancora cavarsela, buttarla sullo scherzo e cambiare argomento, ma quando apre bocca solo altre le parole che escono, in barba a tutte le sue incertezze.
<< E se lo stessi facendo? >>, decide Tomo, d’un tratto trovando interessantissimi i ricami natalizi sulla tovaglia che ha scelto per la serata. Proprio non la sa chiudere la sua boccaccia, eh? Però l’idea che l’altro si trasferisca da lui è troppo bella per non provare neanche a proporla. Poter vedere il suo viso insonnolito tutte le mattine, fare colazione insieme, litigare per il bagno, provare le nuove canzoni…la sola idea riesce a far battere più forte il suo cuore, che già sembra rischiare un infarto così com’è.
Takashi resta in silenzio un po’ e Tomo proprio non ce la fa ad alzare di nuovo lo sguardo.
<< Ti direi che mi piacerebbe moltissimo. >>, sussurra alla fine il chitarrista, così piano che il moro non è neanche certo di averlo sentito davvero.
Il suo cuore impazzito rischia di fermarsi da un momento all’altro. Ma è sicuro che abbia sentito bene? Non è stata solo una proiezione dei suoi desideri, vero?
Il bassista solleva di scatto la testa, ricordandosi di chiudere la bocca giusto in tempo per non fare la figura del pesce lesso davanti a Takashi, e guarda il suo compagno che come lui sembra intento a studiare i ricamini della tovaglia come se fossero le cose più interessanti del mondo. Ha le guance rosse e si tormenta coi denti il labbro inferiore.
<< Davvero? >>
Il moro ha la bocca secca e la lingua fastidiosamente impastata, ma vuole a tutti i costi un’altra conferma. Il chitarrista annuisce.
E Tomo non ci riesce più a stare fermo e buono, si sporge e abbraccia forte Takashi, attento a non urtare nulla sopra il tavolino basso. Lo stringe a sé e gli da un bacio leggero sulla nuca, inebriato dal profumo leggero del suo shampoo.
<< Ti prego allora, vieni a vivere con me. >>, mormora Tomo contro il suo orecchio e sente il compagno scosso da un leggero brivido.
<< Ti ho già detto che lo farò, baka. >>, replica Takashi e il moro sente il sorriso nella sua voce.
<< Bene. Immagino dovrò iniziare a fare amicizia con i tuoi peluches, allora. >>, sospira il bassista, sciogliendo un po’ l’abbraccio, prima di rischiare di finire disteso sul tavolo e ricoprirsi di curry e birra.
<< Certo che sì! >>, è la risposta, con tanto di linguaccia. << E devi anche essere gentile con loro! >>
Il moro sghignazza e si rimette a sedere, troppo felice per continuare a stuzzicarlo. Sente una sensazione di caldo al petto, come se qualcosa si fosse appena sciolto.
Takashi sorride di nuovo e appoggia la sua mano delicata sopra la sua, abbandonata sulla tavola. E Tomo sa che in quel momento c’è una sola cosa che potrebbe farlo più felice.
<< Ho preparato anche il dolce. >>, dice, e il compagno si illumina come se avesse appena ricevuto la miglior notizia di sempre, guardandolo con espressione sorpresa e eccitata.
<< Sai fare pure i dolci? >>, esclama, con gli occhi spalancati e un sorriso felice sulle labbra. << Cosa hai fatto? Cosa? Cosacosacosacosa? >>
Per poco non gli salta in braccio.
Tomo sghignazza ma si rifiuta di rispondere, mentre si alza per andare a prendere la torta al cioccolato e con panna che ha preparato con l’aiuto di quella santa ragazza di sua sorella, la quale si è dovuta sorbire tutte le sue ansie esistenziali in preparazione a quella seratina con Taka-chan. Prima di andare in cucina si abbassa e ruba un bacio sulla guancia all’altro, che ha messo il broncio perché ha capito che il bassista non ha intenzione di rovinargli la sorpresa, e va a prendere torta e spumante. In teoria erano per festeggiare la vigilia di Natale, ma ormai quello è l’ultimo dei pensieri di Tomo. Tanto dubita ci possa essere cosa più bella del sì che gli ha appena detto Takashi.

 

 

 

 

Note Autrice: Credo sia la cosa più fluff che abbia mai scritto in tanti anni su efp, mamma mia. Fatemi ‘na carità natalizia – sì lo so che siamo a novembre, non facciamo i pignoli shsh – e ditemi se è almeno uscita una cosa carina o se è meglio che torni all’angst pesante ahaha.
Questa ff è rimansta nel computer per tipo un anno…se mi sono sbloccati è tutto merito di Tomo e Takashi che continuano imperterriti a flirtare tra loro come se non ci fosse un domani.
Aaaaah suddai, spero aprano presto una sezione Dadaroma su efp.
Scleri a parte, grazie a chi ha letto!
E tanti auguri alla Shion in anticipo…questa ff l’avevo iniziata per te tipo. E finalmente la posto! Dopo un anno…faccio schifo lo so ahahah.
Un bacio,
Fra.



 
 
  
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