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Autore: Anastasia123    23/12/2016    4 recensioni
Torino e l'atmosfera natalizia, i negozi, la frenesia delle persone, i regali e gli addobbi... un uomo e una donna affaccendati nei loro acquisti finiscono per incontrarsi... o scontrarsi?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensavo in questi giorni a quanto mi sarebbe piaciuto scrivere una ff per Natale e ancor di più a quanto mi mancano le ff delle brave autrici presenti in questo gruppo.
Mi sono ritrovata a scrivere questo raccontino, che doveva essere una one shot ma che ho preferito suddividere. Non sarà lunga ma ho ancora qualche idea da sviscerare.
Mi rendo conto che è veramente una cosa semplice e temo di essere ripetitiva e noiosa pensando alle altre ff che ho scritto (una per la verità giace dormiente…).
Se avrete voglia di leggerla e lasciarmi un commento ne sarei davvero felice.
Vi seguo su fb anche se in silenzio e approfitto di questo spazio per ringraziare chi si prodiga a postare foto, news e anticipazioni.
Vorrei postare la seconda parte nei prossimi giorni.... lo spero!

Camminava per le vie del centro di Torino carica di doni voluminosi. Non aveva voluto prendere la macchina - tanto devo acquistare solo un paio di pensierini - ma poi si era lasciata prendere dalla frenesia dell'atmosfera natalizia ma anche dalla sua incapacità a non pensare agli altri. E così Camilla si era ritrovata con una bambola per la nipotina, un maglione per la figlia, un giochino per Potty, un camion giocattolo per Lorenzo - che non era suo nipote.. ma che era entrato anche nella sua vita e nella sua quotidianità come lo fosse stato realmente - e... con una cravatta per Renzo. 
Ansimando per la scomodità di reggere tutte quelle borse, si chiedeva perché d'istinto avesse preso anche il regalo per suo marito, cioè ex-marito.. no, marito propriamente... perché la famosa vicenda della separazione non si era più risolta.
Erano passati due anni da quel giorno in cui Renzo le aveva confessato il suo tradimento e nei primi mesi la sua vita era stata completamente stravolta, fra l'allontanamento di Renzo e l'avvicinamento di Gaetano.
Gaetano... da quanto non lo vedeva? Gaetano si era trasferito da un po'. Abitava sempre a Torino, Camilla aveva l'indirizzo perché lui prima di andarsene gliel'aveva lasciato. Gli aveva promesso che sarebbe andata a trovarlo, a vedere come si fosse sistemato, ma poi i mesi erano passati o forse lei non se l'era sentita di incontrarlo.
"Signora... scusi Signora.. hai perso questo!" la voce di un bambino la distolse dai suoi pensieri. Si voltò e vide un bambino sui dieci anni, che gli porgeva il pacchetto cilindrico in cui era conservata la cravatta per Renzo. Camilla ebbe un sussulto: il bambino assomigliava incredibilmente a Tommy, anche se era più chiaro di capelli, a guardarlo bene. Prese il suo pacchetto, gli sorrise e lo ringraziò. Camilla seguì con lo sguardo il bambino che tornava correndo dal padre, con l'assurda speranza di riconoscere Gaetano nel volto dell'uomo che lo stava aspettando. "No, non è lui.." disse Camilla ad alta voce, e sentì un'amarezza in sé che sembrò risvegliare una parte della sua vita che pensava, sperava di aver chiuso definitivamente.
"Con Gaetano... capitolo chiuso!". Quante volte l'aveva detto nella sua vita? E quante volte il fato, il destino, l'inammissibile certezza che loro due sarebbero sempre stati legati da qualcosa di grande e speciale, aveva fatto sì che si rincontrassero?

Gaetano aveva passato tutto il pomeriggio nei negozi del centro, alla ricerca del regalo di Natale per Tommy: la felpa con Dark Fender, ma con l'immagine stampata sulla schiena.. "è più difficile essere genitore di un ragazzino di dieci anni che di un bambino di due" stava pensando in quel momento. Tommy sarebbe arrivato alla vigilia, e aveva ormai pochissimo tempo, essendo già il 22 dicembre.
Un caso, per fortuna risoltosi prima delle imminenti festività, l'aveva tenuto impegnato molto più del previsto e si era così ritrovato all'ultimo minuto a cercare il regalo che il figlio desiderava tanto. 
Quel pomeriggio gli sembrava di aver buttato via il suo tempo, dato che l'unico dono che aveva acquistato era stato un profumo per Valeria, la donna con cui stava uscendo in quel periodo. Si erano conosciuti ad una cena fra amici e, un po' alla volta, avevano cominciato ad uscire assieme. Non erano propriamente una coppia, Gaetano aveva imparato a non buttarsi più in una storia con una donna, comunque ad entrambi andava bene così, e lui non si era fatto altre domande. Evitava ogni coinvolgimento, perché ciò che aveva vissuto con Camilla l'aveva profondamente trasformato.
Da galantuomo, qual era sempre stato, era lentamente uscito dalla sua vita. Il ruolo di amico, di vicino di casa, di ex amante non riusciva più a reggerlo. Gli faceva male incontrarla in cortile, sussultare ogni volta che sentiva la porta di casa chiudersi, rischiare di trovarla in ascensore.
Il loro rapporto si era appianato ad una normale convivenza da vicini di casa, apparentemente.
E così la decisione di trasferirsi, di prendere casa in un altro quartiere. Un appartamento in una palazzina non distante dal commissariato. Vicini nuovi, si augurava discreti, e la voglia di respirare, di lasciare alle spalle una storia troppo lunga e travagliata ma così intensamente bella da non poter essere rivissuta con qualcun altra.

“Il regalo per George!”. Improvvisamente Camilla realizzò che, nella confusione, aveva scordato di prendere il suo dono per il genero. Una t-shirt in particolare, Livietta le aveva suggerito, e sapeva anche dove andarla a prendere.
Il negozio di abbigliamento a metà di via Garibaldi era riccamente addobbato di luminarie e all’ingresso era tutto un andirivieni di avventori. Camilla si affrettò ad entrare e, nel passaggio, urtò un uomo che invece stava uscendo. La borsa dell’uomo era caduta per terra, i due si chinarono contemporaneamente per raccoglierla: “Mi scusi, non l’ho vist… Gaetano!”.. “Camilla…”. Era impossibile capire chi dei due fosse più sorpreso. I loro occhi come due calamite non smettevano di fissarsi attoniti, impauriti, assetati gli uni degli altri.

“Anche tu in giro a fare acquisti di Natale?” Fu Camilla la prima a rompere il silenzio. Come sempre era lei a prendere la parola, a non lasciare che le reazioni svelassero ciò che sentiva dentro.
“Eh sì” rispose con tono più incerto Gaetano, “quest’anno accontentare Tommy è stato ancora più difficile..”. Ma mentre parlava anche Gaetano stava riacquistando sicurezza, tant’è che subito dopo sfoderò uno dei suoi sorrisi che avrebbe avuto la capacità di scaldare il cuore di chiunque.
“E aspetta che entri nella fase dell’adolescenza!” sentenziò a sua volta Camilla, rispondendo anch’essa con un sorriso che per la prima volta da mesi, le apparve spontaneo illuminandone il volto.
Come può essere sempre così bella – si ritrovò a pensare Gaetano, continuando ad assaporare con lo sguardo il suo volto, a cui il tempo sembrava regalare ancora più fascino.
Come avrebbe voluto accarezzarne il profilo, perdersi nell’intreccio dei suoi ricci ribelli e gustare ancora il sapore delle sue labbra. Non voleva lasciarla andare via subito.
“Camilla…. Ti va un caffè?” senza pensarci troppo gli era uscita questa proposta. “Perchè no?” rispose Camilla d’impulso.

E così si ritrovarono seduti in uno dei caffè torinesi più eleganti, che l’atmosfera natalizia rendeva ancora più sfavillante, dove luci e decorazioni si fondevano con l’intenso aroma del caffè e della cioccolata. Improvvisamente la magia si era sprigionata ancora una volta fra di loro e quel dialogo fatto di sguardi, frasi ironiche, intesa e complicità li faceva nuovamente sentire vivi, felici.
Si raccontarono le loro vite in quei mesi in cui non si erano visti: i progressi della piccola Camilla, la vita quotidiana a scuola, il caso complicato che aveva risolto Gaetano… a cui Camilla, ancora prima che lui finisse il suo racconto, era già arrivata alla conclusione.
“Sei sempre la stessa, non cambi mai professoressa… e… mi sei mancata..” azzardò ad aggiungere Gaetano. Improvvisamente il suo sguardo era tornato serio, e quanto mai intenso.
Camilla sentì il cuore accelerare e una sensazione di tremore invaderle il corpo. “Forse è meglio che vada” sentenziò con un filo di voce, evitando lo sguardo di Gaetano, a cui non restò che pagare il conto e, una volta usciti dal locale, salutarla frettolosamente.

   
 
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