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Autore: Willow Whisper    23/05/2009    3 recensioni
...L'anima era sempre triste, perchè sapeva che avrebbe dovuto abbandonare la sua confortevole casa...
...l'anima era sempre triste, perchè non riusciva a trovare la sua gemella...
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anime ~

Anime

All’interno di un corpo, viveva un’anima.
E questa era sempre triste, perché immaginava il giorno in cui il corpo, spazio confortevole e sicuro, considerato da lei come una casa, sarebbe deperito, arrivando ad essere troppo scomodo per viverci.
Spesso, quando il corpo dormiva, l’anima piangeva silenziosamente. Piangeva per ciò che doveva ancora perdere.
Ma lei, sola e sconsolata, non aveva solo paura di restare nel vuoto, ma anche di non trovare la sua metà. Quella piccola parte di sé che era andata a disperdersi chissà dove in un altro corpo, forse più giovane di quello in cui si trovava.
E così l’anima diventava sempre più triste, giorno dopo giorno.
Nella sua abitazione, restava immobile ogni tanto, a fissare con gli occhi il cielo stellato o ad ascoltare con le orecchie il canto dei grilli, prima che il corpo decidesse di cedere al sonno.
Quindi sospirava, parlando tra sé.

Il tempo passò. Giorni, settimane, mesi, anni che si rincorrevano in un allegro girotondo, ed il corpo era davvero cresciuto, regalando un po’ di spazio in più all’anima. Lei non riusciva a rallegrarsene. La paura, quella che l’aveva consumata inesorabilmente, continuava a persistere e a rendere la sua esistenza insopportabile. Mancava ancora molto prima che dovesse dire addio al suo bel corpo? O quella calda culla era già vicina a rompersi? Doveva iniziare a cercare una nuova casetta?
Le solite domande.
Ma una notte, di sorpresa, si accorse di un cambiamento. Sentì, dal suo cantuccio, chiamato cuore, sussurri dolci e profumi inebrianti. S’incuriosì e decise quindi di estendersi per tutto il corpo ed osservare cosa accadeva al di fuori.
Rimase stupita vedendone un altro disteso accanto al proprio, ma una volta passata la perplessità, il primo approccio fu meraviglioso. Le labbra sfiorarono le labbra. Le mani strinsero le mani. Un corpo esplorò l’altro corpo.
E accadde che l’anima s’incontrasse a metà strada con un’altra, identica a lei. La prima, con voce bassa e incerta, disse all’altra –Questa è la mia casa, ti do il benvenuto, sorella. Puoi farmi compagnia, se vuoi-. E la seconda, più allegra, ribattè –Grazie dell’invito, ma non posso accettarlo. Devo ritrovare la mia metà sperduta e poi, forse, tornerò a salutarti-.
A queste parole l’anima sempre triste rispose –Anch’io sto cercando la mia, da tanto tempo, ma non l’ ho mai trovata-. Poi ci fu silenzio, e mentre i corpi si univano l’uno con l’altro, le loro rispettive padrone si avvicinarono un pochino di più fino a fondersi in una cosa sola.

Questo segnò la fine dell’angoscia dell’anima, perché c’era l’altra metà, più solare e calda, sempre pronta a consolarla. Si dimenticò del tempo che passava, e della propria casa di carne ed ossa che invecchiava poco a poco. Abbandonò la sciocca idea di cercare la gemella, perché aveva capito che non si attraggono le anime uguali, ma quelle opposte.



Angolino autrice:
Bene. la mia mente contorta ha colpito ancora. non so nemmeno perchè ho scritto questa nonsense...uhm...ah sì, forse è colpa della mia fissazione con la vita e la ricerca dell'anima gemella...quella che non si trova mai. Spero che qualcuno si fermerà a leggerla. Mi farebbe piacere.
By Sammy Cullen

   
 
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