23/12/2016
4 recensioniQuesti personaggi non mi
appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro per il mio puro divertimento e spero che non ne ricordi
altre, in tal caso non sarebbe voluto, ma fatemelo sapere!
Buon compleanno Victor
Trovare il regalo perfetto non è mai facile. Soprattutto se è per qualcuno che ha già tutto, qualcuno con cui divido la vita, la passione per il pattinaggio, un cucciolo di nome Makkachin e un bellissimo appartamento a San Pietroburgo.
Ci ho pensato per un mese esatto, da quando il 25 novembre un allarme sul cellulare mi ha ricordato che mancavano 30 giorni al compleanno di Victor. Non gli dirò mai che avevo segnato la data del suo compleanno sul calendario già la prima volta che l’avevo visto pattinare, ormai tanti anni fa: è davvero strano quando il tuo idolo diventa improvvisamente una persona reale a cui puoi fare gli auguri senza sembrare uno stalker.
Questo evento però ha posto però una serie di dubbi: Cosa regalargli? Forse avrei dovuto pensarci meglio quando gli ho regalato l’anello portafortuna, non potrò mai trovare qualcosa che superi quel regalo e che possa stupirlo ancora di più.
Un libro? Un peluche? Un completo Dior? Un paraorecchie per il freddo, visto il rossore che tinge le sue orecchie per colpa del gelo russo?
Fortunatamente un’idea è venuta in mio soccorso, forse banale, forse geniale, dipenderà tutto dalla reazione di Victor.
Ho fatto il pacchetto con cura o almeno ci ho provato, non sono esattamente un asso con la carta da impacco e i nastri, cosa che mi fa sentire alquanto inadeguato, Victor sembra perfetto in tutto e non mi è ancora chiaro come faccia.
Victor non ha organizzato nessuna festa di compleanno; Yurio mi ha detto che Victor non ha mai festeggiato, forse perché gli ricorda che un altro anno da pattinatore professionista se ne va o forse, semplicemente, non vuole ammettere che ha paura di ritrovarsi ad una festa in cui non c’è nessuno che lo conosca davvero. Ma ora ci sono io e volente o nolente andremo a festeggiare.
Attorno al 20 di dicembre hanno cominciato a suonare alla porta di casa postini e corrieri con pacchi e fiori per il compleanno di Victor, alcuni da amici mentre altri semplicemente da fans, come lo ero io fino ad un anno fa, quando la mia vita ha preso una svolta inaspettata.
Dovrei essere geloso, vedendo la quantità di baci e abbracci che gli ammiratori gli mandano tramite video su YouTube o dediche su Twitter, ma stranamente, e lo dico perché sono piuttosto insicuro, sono tranquillo: sono l’unico che conosce l’amore di Victor e credo che questo sia stato dimostrato in tutti i modi. Questa considerazione, però, mi riporta al problema principale: gli piacerà il mio regalo? Più di quella camicia viola e sexy che è arrivata da un ammiratore di Londra? Più dello spettacolo sul ghiaccio che dei bambini italiani hanno fatto in suo onore e il cui video è ormai diventato virale?
Non lo so, so solo che Victor, il mio idolo, coreografo, coach e fidanzato sta fissando il pacchetto che gli ho dato da cinque minuti senza dire una parola, non è chiaro se scoppierà a piangere solo per stupirmi o cosa.
« Emh, Victor? »
Il mio criptico ragazzo alza lo sguardo, occhi azzurro verdi che fissano i miei, poi il sorriso si allarga e mi ritrovo abbracciato da un russo entusiasta « Grazie, Yuuri »
« Prego » rispondo perplesso « Ma non hai ancora visto cos’è »
« Sono sicuro che mi piacerà » mi risponde ricomponendosi. Ammiro la sua incredibile e imprevedibile alternanza di calma e eccitazione, che però potrebbe trasformarsi in delusione se troverà banale il mio regalo.
Inizia a scartarlo e noto la sua espressione mutare in perplessità quando capisce che è un cd senza alcun titolo; vedo che sta cercando di capire cosa gli sia sfuggito ma decido di interrompere i suoi pensieri per spiegarmi « Ho chiesto alla mia amica del conservatorio di comporre una musica per te »
Il suo sguardo assume un’espressione ancora più perplessa per cui aggiungo velocemente « Lo so che di solito scegli personalmente la musica per le tue coreografie, ma se la sentissi capiresti perché è perfetta per te »
« Lei non mi conosce » risponde dubbioso.
« Ma io sì, ti ho descritto e lei ha colto tutto, fidati »
Inserisco il cd nell’Hi-fi, con un misto di paura e eccitazione, e la musica riempie la stanza del nostro appartamento, mentre una leggera neve inizia ad imbiancare di nuovo i tetti della città. Non riesco a fissare Victor mentre ascolta la musica, sono troppo emozionato, per cui preferisco volgere il mio sguardo all’esterno, appiattirmi contro la finestra mentre i fiocchi di neve incorniciano questo 25 dicembre a San Pietroburgo.
E’ una musica magica, sono orgoglioso del lavoro di composizione fatto dalla mia amica: alterna momenti dolci e soavi a momenti più intensi e ritmati. E’ perfetta per Victor, racconta esattamente come è lui, la sua essenza. So che per tutti i suoi ammiratori è un essere irraggiungibile e etereo mentre per gli altri pattinatori è un perfezionista un po’ altezzoso, ma se lo conoscessero davvero saprebbero che è molto di più: è un uomo che ha messo da parte la carriera per saltare sul primo volo per il Giappone solo per allenarmi e solo perché in qualche modo l’avevo colpito, perché cominciava a chiedersi cosa sarebbe rimasto della sua vita una volta esaurita la carriera, solo perché credeva che io sarei stato quel qualcosa che sarebbe rimasto e non lo avevo nemmeno capito.
Sono talmente perso nei miei pensieri da non rendermi nemmeno conto che la musica è già finita da un po’ di tempo e Victor è dietro di me, vedo il suo riflesso sorridente nel vetro della finestra.
« Non sono esattamente io » mormora nel mio orecchio « Questo è come mi vedi tu » conclude, prima di baciarmi sensualmente sulla guancia. E’ ridicolo ma tremo ancora quando lo fa. «Non credevo mi vedessi come un cucciolo da proteggere e salvare » continua, passando a baciarmi il collo.
« Non era questo il senso » rispondo incerto.
« No? Sembrava la musica di un’anima fragile »
« Non dici sempre che ogni pattinatore lo è? » chiedo, cercando di mantenere un po’ di autocontrollo mentre passa ad accarezzarmi il viso.
« Anzi, sembrava la musica di qualcuno che appare molto sicuro di sé ma che nasconde qualcosa di più delicato » continua, ora più meditativo, posso vedere gli ingranaggi del suo cervello in movimento « Come te quando pattini, Yuri » conclude e non sono sicuro di dove voglia andare a parare, so solo che ha smesso di farmi tremare e si è diretto verso l’hi-fi per riavviare il brano.
« Quindi ti è piaciuta? » chiedo perplesso, preoccupato e stranito. Ma ormai non mi ascolta più, sta volteggiando per il soggiorno ad occhi chiusi, iniziando ad impostare una coreografia sulla musica che gli ho regalato, mentre io gli corro dietro stando attendo che non sbatta contro qualche mobile e afferrando al volo i suppellettili che sta urtando ad ogni salto.
Da come si muove credo stia pensando a noi, perché c’è sempre una storia dietro ad ogni sua coreografia e lo capisco da ogni singola movenza che la musica non parla soltanto di Victor, aveva ragione lui. La mia amica ha fatto qualcosa di più, ha interpretato quello che le ho raccontato di lui e attraverso le mie parole ha composto una melodia che parla di entrambi, di due anime delicate che si cercano in un continuo movimento.
Potrei avergli appena consegnato la musica con cui vincerà il sesto oro e ne sono molto felice ed orgoglioso…finché non mi rendo conto che dovrò gareggiare contro di lui per conquistare il mio primo oro!
Sarà una lunga stagione di gare.
***** * *****
Angolo autrice:
Ciao a tutti, questa è la mia prima flufflosissima storia, fuori dal fandom di Sherlock, per cui spero vi piaccia.
Un abbraccio a tutti e buone feste!
Buon compleanno Victor
Trovare il regalo perfetto non è mai facile. Soprattutto se è per qualcuno che ha già tutto, qualcuno con cui divido la vita, la passione per il pattinaggio, un cucciolo di nome Makkachin e un bellissimo appartamento a San Pietroburgo.
Ci ho pensato per un mese esatto, da quando il 25 novembre un allarme sul cellulare mi ha ricordato che mancavano 30 giorni al compleanno di Victor. Non gli dirò mai che avevo segnato la data del suo compleanno sul calendario già la prima volta che l’avevo visto pattinare, ormai tanti anni fa: è davvero strano quando il tuo idolo diventa improvvisamente una persona reale a cui puoi fare gli auguri senza sembrare uno stalker.
Questo evento però ha posto però una serie di dubbi: Cosa regalargli? Forse avrei dovuto pensarci meglio quando gli ho regalato l’anello portafortuna, non potrò mai trovare qualcosa che superi quel regalo e che possa stupirlo ancora di più.
Un libro? Un peluche? Un completo Dior? Un paraorecchie per il freddo, visto il rossore che tinge le sue orecchie per colpa del gelo russo?
Fortunatamente un’idea è venuta in mio soccorso, forse banale, forse geniale, dipenderà tutto dalla reazione di Victor.
Ho fatto il pacchetto con cura o almeno ci ho provato, non sono esattamente un asso con la carta da impacco e i nastri, cosa che mi fa sentire alquanto inadeguato, Victor sembra perfetto in tutto e non mi è ancora chiaro come faccia.
Victor non ha organizzato nessuna festa di compleanno; Yurio mi ha detto che Victor non ha mai festeggiato, forse perché gli ricorda che un altro anno da pattinatore professionista se ne va o forse, semplicemente, non vuole ammettere che ha paura di ritrovarsi ad una festa in cui non c’è nessuno che lo conosca davvero. Ma ora ci sono io e volente o nolente andremo a festeggiare.
Attorno al 20 di dicembre hanno cominciato a suonare alla porta di casa postini e corrieri con pacchi e fiori per il compleanno di Victor, alcuni da amici mentre altri semplicemente da fans, come lo ero io fino ad un anno fa, quando la mia vita ha preso una svolta inaspettata.
Dovrei essere geloso, vedendo la quantità di baci e abbracci che gli ammiratori gli mandano tramite video su YouTube o dediche su Twitter, ma stranamente, e lo dico perché sono piuttosto insicuro, sono tranquillo: sono l’unico che conosce l’amore di Victor e credo che questo sia stato dimostrato in tutti i modi. Questa considerazione, però, mi riporta al problema principale: gli piacerà il mio regalo? Più di quella camicia viola e sexy che è arrivata da un ammiratore di Londra? Più dello spettacolo sul ghiaccio che dei bambini italiani hanno fatto in suo onore e il cui video è ormai diventato virale?
Non lo so, so solo che Victor, il mio idolo, coreografo, coach e fidanzato sta fissando il pacchetto che gli ho dato da cinque minuti senza dire una parola, non è chiaro se scoppierà a piangere solo per stupirmi o cosa.
« Emh, Victor? »
Il mio criptico ragazzo alza lo sguardo, occhi azzurro verdi che fissano i miei, poi il sorriso si allarga e mi ritrovo abbracciato da un russo entusiasta « Grazie, Yuuri »
« Prego » rispondo perplesso « Ma non hai ancora visto cos’è »
« Sono sicuro che mi piacerà » mi risponde ricomponendosi. Ammiro la sua incredibile e imprevedibile alternanza di calma e eccitazione, che però potrebbe trasformarsi in delusione se troverà banale il mio regalo.
Inizia a scartarlo e noto la sua espressione mutare in perplessità quando capisce che è un cd senza alcun titolo; vedo che sta cercando di capire cosa gli sia sfuggito ma decido di interrompere i suoi pensieri per spiegarmi « Ho chiesto alla mia amica del conservatorio di comporre una musica per te »
Il suo sguardo assume un’espressione ancora più perplessa per cui aggiungo velocemente « Lo so che di solito scegli personalmente la musica per le tue coreografie, ma se la sentissi capiresti perché è perfetta per te »
« Lei non mi conosce » risponde dubbioso.
« Ma io sì, ti ho descritto e lei ha colto tutto, fidati »
Inserisco il cd nell’Hi-fi, con un misto di paura e eccitazione, e la musica riempie la stanza del nostro appartamento, mentre una leggera neve inizia ad imbiancare di nuovo i tetti della città. Non riesco a fissare Victor mentre ascolta la musica, sono troppo emozionato, per cui preferisco volgere il mio sguardo all’esterno, appiattirmi contro la finestra mentre i fiocchi di neve incorniciano questo 25 dicembre a San Pietroburgo.
E’ una musica magica, sono orgoglioso del lavoro di composizione fatto dalla mia amica: alterna momenti dolci e soavi a momenti più intensi e ritmati. E’ perfetta per Victor, racconta esattamente come è lui, la sua essenza. So che per tutti i suoi ammiratori è un essere irraggiungibile e etereo mentre per gli altri pattinatori è un perfezionista un po’ altezzoso, ma se lo conoscessero davvero saprebbero che è molto di più: è un uomo che ha messo da parte la carriera per saltare sul primo volo per il Giappone solo per allenarmi e solo perché in qualche modo l’avevo colpito, perché cominciava a chiedersi cosa sarebbe rimasto della sua vita una volta esaurita la carriera, solo perché credeva che io sarei stato quel qualcosa che sarebbe rimasto e non lo avevo nemmeno capito.
Sono talmente perso nei miei pensieri da non rendermi nemmeno conto che la musica è già finita da un po’ di tempo e Victor è dietro di me, vedo il suo riflesso sorridente nel vetro della finestra.
« Non sono esattamente io » mormora nel mio orecchio « Questo è come mi vedi tu » conclude, prima di baciarmi sensualmente sulla guancia. E’ ridicolo ma tremo ancora quando lo fa. «Non credevo mi vedessi come un cucciolo da proteggere e salvare » continua, passando a baciarmi il collo.
« Non era questo il senso » rispondo incerto.
« No? Sembrava la musica di un’anima fragile »
« Non dici sempre che ogni pattinatore lo è? » chiedo, cercando di mantenere un po’ di autocontrollo mentre passa ad accarezzarmi il viso.
« Anzi, sembrava la musica di qualcuno che appare molto sicuro di sé ma che nasconde qualcosa di più delicato » continua, ora più meditativo, posso vedere gli ingranaggi del suo cervello in movimento « Come te quando pattini, Yuri » conclude e non sono sicuro di dove voglia andare a parare, so solo che ha smesso di farmi tremare e si è diretto verso l’hi-fi per riavviare il brano.
« Quindi ti è piaciuta? » chiedo perplesso, preoccupato e stranito. Ma ormai non mi ascolta più, sta volteggiando per il soggiorno ad occhi chiusi, iniziando ad impostare una coreografia sulla musica che gli ho regalato, mentre io gli corro dietro stando attendo che non sbatta contro qualche mobile e afferrando al volo i suppellettili che sta urtando ad ogni salto.
Da come si muove credo stia pensando a noi, perché c’è sempre una storia dietro ad ogni sua coreografia e lo capisco da ogni singola movenza che la musica non parla soltanto di Victor, aveva ragione lui. La mia amica ha fatto qualcosa di più, ha interpretato quello che le ho raccontato di lui e attraverso le mie parole ha composto una melodia che parla di entrambi, di due anime delicate che si cercano in un continuo movimento.
Potrei avergli appena consegnato la musica con cui vincerà il sesto oro e ne sono molto felice ed orgoglioso…finché non mi rendo conto che dovrò gareggiare contro di lui per conquistare il mio primo oro!
Sarà una lunga stagione di gare.
***** * *****
Angolo autrice:
Ciao a tutti, questa è la mia prima flufflosissima storia, fuori dal fandom di Sherlock, per cui spero vi piaccia.
Un abbraccio a tutti e buone feste!