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Autore: piumetta8    23/12/2016    1 recensioni
Denise, la vigilia di Natale, va al centro commerciale insieme a due bambine. Una, un po' cresciuta, è disincantata rispetto alle tradizioni, l'altra ha ancora bisogno di magia.
Toccherà alla signora Sherwood mediare.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Denise Sherwood, Molly Sherwood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vigilia di Natale. Denise aveva le gambe stanche e la schiena a pezzi: i giorni precedenti erano stati dedicati alle grandi spese, ai regali da mettere sotto l’albero, alla corsa da un negozio all’altro perché il cenone organizzato a casa Sherwood fosse impeccabile.

Era soprattutto in quel periodo dell’anno, quando attraversava Marion Square con le palme alte decorate dalle luminarie, che in lei si faceva strada una sorta di holidays depression, un po’ per la solitudine al pensiero di un passato più allegro e più pieno e un po’ per l’ipocrisia dello sfrenato consumismo.

Benché si ritenesse una donna fortunata, c’erano giorni in cui recriminava e pensava con rimpianto ai numerosi Natali passati insieme alla famiglia Holden: toccava sempre alla pragmatica Claudia Joy tirare fuori il servizio di piatti buono ed imbandire la tavola con le sue eccellenti ricette a base di pesce. Al contrario di lei, infatti, la sua migliore amica era stata un’ottima cuoca e, vederla all’opera ai fornelli, faceva sembrare un gioco anche la ricetta più elaborata.

E mentre le mamme erano indaffarate i bambini, quei tre bellissimi giovani con cui il destino era stato davvero spietato, intonavano con le loro soavi voci Oh Holy night in una casa in pieno movimento e in un’atmosfera di piena allegria.

Nonostante le dolorose perdite di Jeremy, Claudia Joy e Amanda, l’infermiera Sherwood aveva deciso che la cosa giusta da fare per onorare la loro memoria era ripristinare le tradizioni ed esternare la sua gioia di facciata.

Era per quel motivo che, quel pomeriggio, si trovava con le piccole Molly e Joy nel grande centro commerciale. Alle due bambine sembrava di trovarsi in un grande alveare con le sei casse e le cassiere sedute su sgabelli girevoli, la merce che si muoveva sul nastro trasportatore mentre le mani destre delle ragazze battevano sui tasti e la sinistra voltava i prodotti per poterne leggere i prezzi.

“Come sono brave!”

Aveva esclamato, ammirata, Molly mentre la mamma riponeva lo scontrino in borsa e spingeva il carrello, perplessa da quella nevrosi collettiva con le code alle casse sempre più lunghe e la gente che si riforniva di cibi come se Natale durasse mezzo anno.


Prima di tornare a casa, Denise aveva deciso di portare le bambine a prendere una cioccolata con panna al Bar del centro commerciale: un’oasi quasi deserta a quell’ora e un ottimo punto di ristoro per rifiatare un po’.

Era stato proprio quando la donna aveva abbassato un attimo la guardia che Molly, con la sua aria da saputella di bambina di otto anni che comincia a scoprire il mondo e la realtà, se ne era uscita con la frase più infelice della giornata. Aveva socchiuso leggermente le labbra come per fischiare e aveva sussurrato all’orecchio di Joy.

“Babbo Natale non esiste!”

La piccola di quattro anni aveva corrugato la fronte e incrociato le braccia nella sua tipica ostinazione fanciullesca.

“Non ti credo!”

Aveva soffiato, per nulla disposta a rinunciare alla magia di quel signore che arrivava dal Polo Nord su una slitta trainata da renne e si calava giù per il camino a portare tanti regali ai bambini di tutto il mondo.

“Come mai se è così vecchio continua a vivere? Mentre mio fratello, che era molto più giovane di lui, è già morto?”

Una punta di dolore aveva scalfino il cuore di Denise a quella inopinabile constatazione e al constatare come Molly avesse conosciuto Jeremy soltanto attraverso i loro ricordi e aneddoti.

Joy però era ancora in quell’età dove si crede alla magia, dove si vive in un altro mondo e in un’altra realtà. Non doveva essere razionale, non ancora.

“Io ci credo a Babbo Natale. E lo aspetterò con ansia!”

Aveva cercato di rimediare Denise, abbracciando e coccolando Joy alla quale erano spuntate due lacrime ai bordi degli occhioni curiosi. Molly si era leccata i sue baffi bianchi di panna e si era stretta nelle spalle, non osando contraddire sua madre.

“E ci credono anche TJ, Finn, Katie e Lucas. Anzi proprio ieri l’altro i piccoli Moran mi hanno detto che sono arrivate due lettere da Rovaniemi! Anzi sapete che facciamo adesso? Andiamo da Pamela così i ragazzi vi faranno leggere le lettere che ha spedito loro Babbo Natale!”

Il sorriso era tornato ad illuminare il visino di Joy, mentre Molly, dopo aver alzato gli occhi al cielo e sospirato, aveva pensato che, in fondo, essere bambina per un altro paio di anni non era una grande tragedia.

Denise aveva pagato il conto ed era uscita tenendo le bambine per mano. E pazienza per il ripieno del tacchino: ci avrebbe tentato in extremis, o avrebbe comprato una cena d’asporto.

   
 
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