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Autore: NonTiScordarDiMe4    23/12/2016    2 recensioni
Quando Oliver entra nel gruppo dei Keating5 impara a conoscere queste persone di cui già sa qualcosa attraverso Connor. Quali saranno le sue impressioni?
E cosa penserà di Annalise? La donna misteriosa che ha tanto cambiato la vita del suo ragazzo?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Annalise Keating, Oliver Hampton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SEGRETI
Da tempo Oliver desiderava conoscere gli amici di Connor. E usava la parola “amici” apposta riferendosi a loro, pur sapendo perfettamente che il suo ragazzo si rifiutava di considerarli tali. Eppure erano le persone con cui passava gran parte del suo tempo, ed era chiaro come il sole che provasse affetto e persino stima per loro.
Stimava Laurel, la ragazza intelligente e silenziosa, voleva bene a “quello scemo di Asher”, capiva Michaela come nessun altro. Non riusciva a odiare fino in fondo neppure Wes, per quanto ci provasse.
Quando poi finalmente li incontrò e iniziò a lavorare con loro, Oliver non fu del tutto sorpreso nel constatare che tutti loro, seppur legati, sembravano diffidare dalle dimostrazioni di affetto.
Era interessante osservarli, vedere come si rispecchiavano l’uno nell’altro, la fedele amicizia tra Wes e Laurel, il rapporto di amichevole presa in giro tra Asher, un cuore d’oro dietro ad una lingua davvero troppo lunga, e Michela, e la vicinanza tra Connor e quest’ultima, così simili da essersi detestati in un primo momento.
Ma quello che colse il ragazzo davvero di sorpresa fu Annalise Keating.
Connor gliene aveva sempre, o quasi, parlato con rancore, come di una donna malvagia e calcolatrice, in grado di corrompere tutto ciò che aveva intorno.
A lui invece era apparsa come un vero leader: forte, sicura, sempre giusta, a tratti addirittura gentile. Sembrava solo molto distante, come se si trovasse al di sopra di tutti loro. Era forse quello il motivo dell’astio di Connor?
 
Quel sabato mattina Oliver si recò a casa Keating da solo. Doveva consegnare alcuni documenti ad Annalise e non voleva farla aspettare.
Entrò in casa, la porta era sempre aperta, fatto che il ragazzo non poteva fare a meno di considerare un’imprudenza, e arrivò in sala. Si fermò quasi subito quando vide Annalise seduta al tavolo, i gomiti appoggiati e la testa china. Di fronte a lei c’erano un bicchiere vuoto e un a bottiglia piena a metà di un liquido trasparente. Alzò la testa e batté le palpebre nella sua direzione come se si fosse appena svegliata da uno strano sogno e stesse cercando di metterlo a fuoco.
“Buongiorno signora Keating, ho qui quelle informazioni.” Esordì lui mostrando la cartellina che portava in mano e costringendo la sua faccia a nascondere lo stupore. Era la prima volta che la vedeva non perfettamente padrona di se stessa e, anche se non sembrava ubriaca, era senza dubbio molto stanca e molto triste.
“Grazie” rispose lei prendendo i fogli “anche se non credo che accetterò questo cliente” sospirò e scosse il capo come per scacciare un pensiero molesto.
“Posso chiederle il motivo?”
“È un annoiato uomo bianco di mezza età, pieno fino al collo di segreti” replicò prontamente lei, la voce carica di disprezzo “e poi mi ricorda mio marito”.
Oliver spalancò gli occhi per la sorpresa. Il signor Keating era un argomento che veniva evitato con cura in quella casa, per ovvi motivi.
Sul volto di lei si disegnò un  sorriso amaro e aggiunse: “ Non che io sia estranea ai segreti, sia ben chiaro. Di vodka e segreti vivo!”
“Non si può essere sempre sinceri con tutti” Oliver non capiva tutta quella amarezza “il più delle volte la gente non capisce. E poi, considerando il suo lavoro…”
“Ma almeno con qualcuno bisognerebbe esserlo” obbiettò lei.
Queste parole gli fecero pensare a Connor, ai suoi silenzi, al suo modo di evitare alcuni discorsi, al suo umore variabile e alle volte in cui si bloccava a fissare la parete oppure il soffitto, la mente lontana mille miglia. Erano come piccole ferite ogni giorno, spiritelli maligni che gli sussurravano all’orecchio che lui in realtà non lo conosceva, e che se era sempre onesto, l’altro non lo era mai.
Rimase in silenzio.
Annalise si alzò in piedi. “È ora che tu vada. Connor ti starà aspettando. Meglio non dargli un altro motivo per detestarmi”.
Lo accompagnò alla porta. Solo quando fu già sul vialetto Oliver si girò verso di lei: “Non credo che la detesti. Connor intendo. O perlomeno non veramente.”
Annalise alzò le sopracciglia, i suoi occhi, per quanto segnati, erano vivi, specchio di un’ intelligenza brillante.
“Forse dovrebbe.” E chiuse la porta con un tonfo.
 
Note dell’autrice: Salve a tutti!
Per prima cosa grazie mille per aver aperto e letto la mia storia, significa molto per me.
Anche se nel fandom Oliver sta conoscendo una crisi per quanto riguarda la popolarità, io non posso fare a meno di amarlo. Lo capisco profondamente, e anche se non fa sempre le scelte migliori, non riesco a condannarlo.
Spero tanto che nei prossimi episodi lui e Connor si PARLINO e siano ONESTI l’uno con l’altro. È l’unico modo.
Come chiarisco nella storia, il vero problema di questi personaggi sono i loro segreti, che gli impediscono di essere felici. Ed è per questo che chi è “esterno” alle loro vicende, come lo è in un certo modo Ollie, non li capisce del tutto.
Ok, ora la smetto di sproloquiare e vi lascio andare!
Se aveste voglia di lasciarmi una recensione sarei davvero felice!
Buon Natale a tutti!
 
 
   
 
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