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Autore: Pixel    24/12/2016    2 recensioni
"Ma tu apri la porta senza sapere chi ci sia dietro? Poteva essere qualcuno di pericoloso."
"Più pericoloso di te?"
"Hai ragione, più pericoloso di un leone davanti alla porta di casa è difficile."
[...]
Leo è come sempre, e come sempre diventa più bello ogni secondo che passi a guardarlo. Più bello, più bello, più bello. É proprio questo che Nina non può sopportare, ora come allora.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Nina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Ora e allora"

Le valigie sono quasi pronte, il piccolo monolocale così spoglio non le dispiace. Rimanere sola è un vizio, così come scappare via senza lasciare le sue tracce. Quindi domani si vola, si va in California all' università di Berkley. A studiare le stelle, che Nina ama.

Sono le 22.15, mancano solamente 10 ore che vorrebbe far passare più velocemente possibile.

Nina ama chiudere i capitoli infretta per iniziarne nuovi, migliori. Come ha fatto con la malattia che ormai è solo un brutto ricordo, anzi, non è neanche più un ricordo. Solo una cosa che è successa e a volte le torna in mente, come una persona che hai conosciuto ad una festa a cui non avevi neanche volgia di andare, di cui non ricordi il nome.

Un carroarmato Nina, è forte come un carroaramto. Delicata come una fata, bella come Venere, saggia come Atena. É una dea ribelle e inquieta, che ama scappare dall'olimpo alla terra, dall' inferno alle stelle.

 

Vuole lasciare la casa in ordine prima di partire, è sempre stata maniacale. Gli unici vestiti che ha poggiati sulla sedia sono quelli che indosserà domani, rigorosamente piegati capo per capo. Sulla scrivania c'è solo un libro che è rimasto fuori dagli scatoloni, ha intenzione di portarlo con sè nella borsa. È una raccolta di aforismi di Oscar Wild preso qualche giorno prima ad una bancarella di libri usati.

Non ha mai avuto una televisione in quell'appartamento, le bastano i libri e il suo telescopio, che è condizione unica e indispensabile per renderla felice. L'ha già fatto spedire e il non vederlo in casa la rende già più malinconica. Stanotte si accontenta della compagnia che le è rimasta, quindi prende il libro dalla scrivania, si siede sul divano, appoggiandosi ad un braccio e stendendo le belle gambe sul lato. La sua lettura viene interrotta ancora prima di iniziare dal suono del campanello.

Infastidita e stranita dal tardo orario si alza per andare ad aprire.

"chi è? " ma non riceve risposta se non un nuovo trillo del campanello "chi è? " alza la voce, è possibile che qualcuno si diverta ancora con questo scherzo? Si domanda.

Quando sente bussare dietro la porta non chiede più nulla, spazientita spalanca la porta.

 

"Ma tu apri la porta senza sapere chi ci sia dietro? Poteva essere qualcuno di pericoloso."

"Più pericoloso di te?"

"Hai ragione, più pericoloso di un leone davanti alla porta di casa è difficile."

Nina non risponde, sono fermi sulla soglia i due ragazzi e si guardano senza che nessuno distolga lo sguardo sul volto dell'altro, indagano su cosa nel viso che hanno di fronte è cambiato e su cosa è rimasto uguale. Leo è come sempre, e come sempre diventa più bello ogni secondo che passi a guardarlo. Più bello, più bello, più bello. É proprio questo che Nina non può sopportare, ora come allora.

"Mi fai entrare o hai paura?"

"Entra prima che ti prenda a schiaffi per quello che hai detto"

prima di richiudere la maledetta porta e girarsi, Nina fa un profondo respiro.

"Ho portato del vino rosso.Tu sei una ragazza da vino rosso, vero?"

"sono curiosa di sapere com'è una ragazza da vino rosso per Leone Correani"

"Una tipa come Nina D'Alessandro." colpita.

"Spero siano rimasti due calici tra le cose che lascio qui" dice lei soprassiedendo sullo scambio di battute. Le sembra saggio.

"Vai via?"

"Domani. Mi trasferisco in California, all' università di Berkley, la migliore per studiare astronomia."

"Quindi sono riuscito a trovarti prima che scappassi di nuovo." Colpita.

Trovati i bicchieri versa due calici e ne porge uno al ragazzo, fa finta di non aver sentito, le sembra saggio.

Lui si siede sul divano, lei sulla poltrona. Anche questo è saggio.

"Perchè?"
"Perchè cosa?"

"Perchè ti siedi lontana?"

"Per lasciarti spazio"
"Allora hai veramente paura" colpita e affondata.

Lei prende un cuscino da dietro la schiena e glielo lancia "Ti ci soffoco con quello se non la finisci".

"Allora vieni vicino a me" lei aiccetta, e la preda si va a rannicchiare accanto al leone, e questo non è molto saggio.

 

 

 

Parlano per ore. Parlano di tutto tranne che del passato. Sembrano così lontani e così vicini quei giorni insieme su un letto di ospedale dove Leo e Nina si erano scoperti compagni di battaglia e sopratutto complici. Sono gli stessi ragazzi, ma adulti diversi.

Parlano di tutto, tranne che del passato e di Cris. Nina è combattuta tra la voglia di sapere, sapere se il ragazzo che ha davanti ha il cuore libero o, magari solo spezzato. Combattuta tra l'opportunità di lasciare tutto così, proprio come avrebbe desiderato fosse qualche anno fa. Lei e Leo senza sapere altro. E il dover sapere la verità.

Pensierosa fa vagare il suo sguardo nel vuoto. Leo si accorge di aver perso l'attenzione della ragazza e la cosa, come sempre, non gli va a genio. È un tipo egocentrico, Leone. Prende in mano il libro che la padrona di casa aveva lasciato sul braccio del divano

"Oscard Wild, bello."

Nina si accorge di essersi distratta totalmente dalla chiacchierata, vede il ragazzo che sfoglia le pagine e cerca di riallaciarsi alla conversazione con naturale nonchalance

"Adesso sei un appassionato di letteratura di fine ottocento? Mi stupisci." lo prende in giro

"Posso resistere a tutto fuorché alla tentazione" recita lui.

Lei lo gurda un momento seria "Sei un buffone, Leo." esclama, ed entrambi scoppiano a ridere "impari sempre e solo quello che ti fa comodo,eh"

"è un buon modo di sopravvivere, e credimi di sopravvivenza nè so qualcosa" era tipico di Leo, far scivolare dalla bocca frasi che potevano essere leggere come piume o pesanti come macigni a secoda della persona che aveva davanti.

Per Nina quella frase è un macigno che la costringe a fare una cosa che odia, voltarsi indietro con gli occhi del rimpianto. La verità, è che avrebbe voluto esserci, avrebbe voluto più di ogni altra cosa al mondo vedere gli occhi del ragazzo riaprirsi dopo l'operazione. Ma ora stringe i denti e i pugni, perchè solo lei sa cos'ha dovuto fare per restare in piedi.

"Anche io so come sopravvivere"

"Scappando?"

"Non ci provare, non provare a giudicarmi" questo non lo permette nemmeno a lui, sopratutto a lui. Ed è una guerriera controversa Nina, per difendersi è pronta ad aggredire, a scagliarsi contro a un leone. Ma, questo leone è diverso dagli altri e per quanto ci provi, Nina fallisce sempre tutte le sue difese. Proprio come in questo momento, quando il ragazzo le accarezza i capelli "sono belli, come quando ci siamo conosciuti." la spiazza, la immobilizza. Questo lui, e solo lui, può farlo. "sei bella, esattamente come allora."

 

A questo punto pensa che dovrebbe chiederglielo "Cris?"

Ma sono i suoi occhi che guarda, è la sua pelle che tocca. Ed è esattamente l'unica sensazione che vuole. La pelle di Leo che si mischia alla sua. Per essere finalmente quella cosa sola che sembrano essere. E dovrebbe essere più saggia, molto più saggia. E dovrebbe prenderlo a schiaffi, proprio come avrebbe fatto con chiunque altro avesse osato toccarla così. Ed effettivamente quante volte avrebbe voluto prendere a schiaffi quella faccia impertinente, anche adesso. Ma poi le si avvicina un po', ancora un po' e dovrebbe essere più saggia. Ma lui la bacia. E se la bacia Leo, lei non ha più speranze. È sua, mille volte sua. Lo sa Nina, di non essere mai guarita da Leo, unica malattia capace di ucciderla. "E morte sia" pensa, prima di lasciare il suo corpo in balia del leone.

 

 

~

 

Il telefono squilla ancora, a vuoto.

 

"così scappi un'altra volta senza lasciare traccia."

 

Legge il messaggio solo dopo che l'aereo ha già preso quota, così da non poter tornare indietro.

Scappare? Forse. O forse salvarsi. Proprio come aveva fatto anni prima.

Perchè Nina è sempre stata saggia, lo era stata allora a non illudersi di poter occupare il posto di Cris, lo è ora a capire che, qualunque cosa possa essere successa tra quei due, tra loro non sarebbe mai realmente finita. 




Nda:

 È sempre molto difficile scrivere di questi due personaggi e del loro rapporto considerandolo alla luce della relazione speciale che Leo ha con Cris.
Penso che Nina e Leo siano le due persone che meglio si capiscono (più di Leo e Cris) e che per questo potrebbero essere una coppia vincente e travolgente. L'unico, grande, impedimetno è l'amore innegabile che coinvolge Leo e Cris (che anche adoro).
Detto questo, mi è sempre sembrato palese che Nina abbia represso i sentimenti nei confronti del leader, facendosi saggiamente da parte, ma quei sentimenti non sono mai realmente spariti. Per questo ho voluto immaginare una Nina che dal momento in cui guarisce dalla sua malattia scappa via dall'ospedale e sparisce per crearsi una nuova vita e dimenticarsi di quel sentimento che non sarebbe mai stato completamente corrisposto. Nonostante questo, penso anche che, senza mettere in discussione l'amore che Leo ha per Cris, lui provi un'attrazione molto forte e un bene sincero per questa ragazza che vede molto simile a lui.

 
  
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